Template:SufismeLaRahmaniya (incabilotareḥmanit) è unaconfraternita islamica fondata intorno al1774 daSidi Mhemmed ben Abderrahman ben Ahmed el Guejtouli el Djerdjeri el Azhari (noto comeBu Kobrin "dalle due sepolture"), un religioso nato e morto inCabilia, nel villaggio diAït Smaïl. La Rahmaniya, nata nel solco dellaKhelwatiya, ha conosciuto un grande sviluppo soprattutto nelXIX secolo in tutta l'Algeria e nel resto delMaghreb.
Sidi Mhemmed studiò a lungo alCairo (alla scuola coranica diel Azhar), dove si affiliò alla confraternita khelwatiya ad opera dello sceicco Mohammed b. Salem Hafnawi, per ordine del quale compì viaggi fino inIndia, nelSudan e inTurchia. Inviato infine in Algeria, con lo scopo di istruire i fedeli alle regole della confraternita, si recò dapprima nel proprio paese di Ait Smail, dove acquisì in breve tempo una reputazione che gli valse fama in tutto il paese. Passato a Hamma, un sobborgo diAlgeri, suscitò le invidie dei capi religiosi della capitale, che gli intentarono un processo mettendo in dubbio la sua ortodossia. Ma la pressione della piazza in suo favore fu tale che il processo si concluse con una sua completa riabilitazione. Tornato ad esercitare le sue funzioni di capo della confraternita nel villaggio di Ait Smail, dopo pochi anni morì, ed anche la sua morte vide uno scontro tra fedeli di Algeri e fedeli cabili. Dalla capitale vennero infatti dei confratelli intenzionati a "rubare" il cadavere per seppellirlo a el Hamma. Il furto fu perpetrato, e ancor oggi ad Algeri si osserva la kubba del santo, ma i Cabili sostennero che per miracolo il suo corpo si era "sdoppiato" e giaceva ancora nella tomba del villaggio, da cui il soprannomeBu kobrin "dalle due sepolture" di Mhemmed ben Abderrahman.
Alla morte del fondatore (1794), subentrarono al comando, nell'ordine:
Dopo il ritiro in esilio inTunisia di Hadj Amer a seguito della disfatta contro l'esercito francese, la confraternita entra in crisi. Lazawiya di At Smaïl viene chiusa dalle autorità, e altri centri prendono il suo posto nella gerarchia dell'ordine, e non è facile seguire con precisione questo processo. Secondo alcuni autori, il comando sarebbe passato da Sidi Hadj Amer, in esilio, al suo secondo in graduatoria, Sidi Mhemmed el Djaadi, cui però la massa degli adepti avrebbe preferito lo sceicco Aheddad diSeddouk. Secondo altri, tra il1857 e il1860 il comando sarebbe stato mantenuto dallo sceicco El Bedjawi, prima di cederlo allo stesso sceicco Aheddad.
Comunque sia, a partire dal 1860 circa, il comando della Rahmaniya appare incontestabilmente nelle mani dello sceicco Aheddad (Mohand Amezian Iheddaden), la cui zawiya, a Seddouk, sembra arrivasse a ospitare 200 studenti all'anno e a controllare direttamente 2000 confratelli (Aït Ferroukh 2001: 39).
Lo scoppio dell'insurrezione della Cabilia del1871 sarà un grave colpo per la confraternita. L'anzianosceicco Aheddad (ormai ultraottantenne), benché sulle prime piuttosto riluttante, finì per aderire alla sollevazione propugnata dael Mokrani, sembra su pressione dell'ambizioso figlio primogenito sceicco Aziz. E così, con una celebre orazione pubblica tenuta l'8 aprile di quell'anno al mercato dei Meisna, proclamò iljihād contro i Francesi. Data la vastissima diffusione della confraternita, questo proclama bastò a far divampare in brevissimo tempo la lotta per tutta la Cabilia e le altre regioni dove essa era più seguita.
Ma i combattimenti contro un esercito enormemente meglio equipaggiato durarono pochi mesi e si conclusero con una cocente sconfitta, al termine della quale i Francesi decisero di sottoporre l'Algeria intera (ed in particolare la Cabilia) ad un regime di stretto controllo, con l'eliminazione di tutti i capi locali che non fossero di sicura fiducia, ivi compresi quelli religiosi. Lo sceicco Aheddad morì in prigione pochi giorni dopo una condanna a 5 anni di prigione da parte del tribunale diCostantina, mentre il figlio Aziz venne deportato inNuova Caledonia (da cui riuscì in seguito a fuggire per rifugiarsi aJedda e concludere poi i suoi giorni in Francia nel1895).
Per la verità non tutti i capi religiosi della Rahmaniya aderirono incondizionatamente alla mobilitazione promossa dallo sceicco Aheddad. Per esempio, lo sceiccoMohand ou-Lhocine di Takka, da tempo in disaccordo con lo sceicco, fu molto freddo al riguardo, consapevole dell'inevitabile sconfitta e dell'inutilità del sacrificio di tante vite umane.
Tra le drastiche misure che i francesi presero per reprimere la ribellione ed impedire che si ripetesse vi furono diversi provvedimenti tesi a ridurre l'influenza della Rahmaniya sulla popolazione. La "casa-madre" di Ait Smail venne chiusa, e delle altre sedi vennero privilegiate quelle dirette da personalità favorevoli alla Francia.
Lo sceicco Aheddad dalla sua prigione di Costantina nominò suo successore Si el-Hadj b. Hamlaoui b. Khelifa,mokaddem della zawiya di Châteaudun-du-Rhummel (oggiChelghoum-Laid, nella regione di Costantina), ma di fatto da quel momento il potere nella confraternita non venne più esercitato da un'unica autorità e si trovò ripartito tra diversi centri. Oltre alla sopraddetta zawiya e a quella altrettanto importante di Mohammed ben Belqasem a Boudjellil nei pressi di Akbou, sopravvissero altri sei centri principali, relativamente indipendenti gli uni dagli altri:
Anche se dopo il 1871 perse la direzione accentrata che ne aveva fatto un importante strumento di mobilitazione globale antifrancese, la Rahmaniya rimase comunque una sorta di "congregazione" nazionale algerina, sempre di molto maggioritaria rispetto agli altri ordini presenti sul territorio, e non furono pochi gli episodi che videro coinvolti i centri di attività di questa confraternita, per esempio in occasione deifatti dell'8 maggio 1945, o quando l'influsso dei capi religiosi è decisivo per assicurare la vittoria di uomini delPPA alle elezioni del 1948.
Nonostante la concorrenza che venne esercitata (soprattutto negli anni '40) dal movimentoulemista, al momento dello scoppio dellaguerra d'Algeria, i membri della Rahmaniya superavano ampiamente le 100.000 unità, distribuiti in numerose zawiye in tutto il paese. Una delle più importanti era quella di Algeri (boulevard Bru), che da sola ne contava 16.000, ma la distribuzione era veramente capillare. Basti pensare che solo nei territori del Sud si contavano più di 90.000 adepti.
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