| Rai Radio | |
|---|---|
| Stato | |
| Fondazione | 6 ottobre1924 |
| Sede principale | Roma |
| Gruppo | Rai |
| Settore | Telecomunicazioni |
| Prodotti | Notizie,musica |
| Slogan | «Che il suono sia con te» |
| Sito web | www.raiplaysound.it/ |
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Rai Radio (precedentementeRadio Rai) è il compartimento radiofonico dellaRAI —concessionaria delservizio pubblico radiotelevisivo italiano — ed è responsabile della produzione e distribuzione dei contenuti radiofonici su scala nazionale.[1] Ha sede in via Asiago 10, aRoma.[2]
Rai Radio deriva dalla fase di riorganizzazione del servizio radiofonico nazionale seguita allaliberazione di Roma durante laSeconda guerra mondiale, quando l’ente pubblico Radio audizioni italiane (Rai) assunse la gestione delletrasmissioni, consolidando il ruolo della radio pubblica nel paese.[3]
In Italia, nonostante il contributo diGuglielmo Marconi, la radiofonia civile fu inizialmente limitata da unanormativa restrittiva che riservava lospettro radio alRegno d’Italia, con uso privato vietato senzaautorizzazione.[4][5][6]
Nel1923 iniziarono a Roma le prime trasmissioni sperimentali dellaRadio Araldo, grazie all’ingegnere Luigi Ranieri e a una concessione provvisoria.[7] Nel1924, con il ministroCostanzo Ciano, fu riconosciuto il potenziale strategico della radio, portando all’accordo tra le società e alla nascita, nell’estate dello stesso anno, dell’Unione Radiofonica Italiana (URI), precursore della Rai.[8]
A seguito delRegio Decreto n. 1067 dell'8 febbraio 1923, che riservava a una società concessionaria l’esclusiva delle radioaudizioni circolari, fu costituita il 27 agosto 1924 l’Unione Radiofonica Italiana (URI), con sede aTorino.[9] L’URI, esito della fusione tra le società Radiofono e SIRAC, ottenne la concessione esclusiva per il servizio radiofonico nazionale, avviando ilmonopolio pubblico che sarebbe poi evoluto nella futuraRai.[10]
Le trasmissioni radiofoniche italiane iniziarono ufficialmente il 6 ottobre 1924 con un annuncio della violinistaInes Viviani Donarelli dallastazione radiofonica di Roma.:[11] La concessione esclusiva all’URI fu formalizzata dal R.D. n.2191 del 14 ottobre 1924, segnando l’avvio della radiodiffusione pubblica in Italia.[12]
Nel gennaio1925 fu pubblicato il primo numero di "Radio Orario",settimanale destinato a promuovere la radio e informare sui palinsesti, antesignano delRadiocorriere TV.[13] La rete radiofonica si ampliò con l’apertura delle stazioni diMilano,Napoli e Torino tra il 1925 e il 1929.[14]
Nel1926 iniziò latrasmissione pubblicitaria con la gestione della concessionariaSIPRA.[15] Neglianni Trenta, il regime fascista incentivò l’uso della radio come strumento educativo e propagandistico, favorendo la diffusione del mezzo anche tra le classi popolari tramite apparecchi a basso costo come laRadio Balilla.[16][17][18]
Con il Regio decreto legge 17 novembre1927, n. 2207, l’URI fu trasformata in "Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche" (EIAR), ente pubblico economico con personalità giuridica. A dicembre fu stipulata una nuova convenzione venticinquennale, rendendo ufficiale il monopolio statale della radiodiffusione, con forte controllo governativo sulla gestione e i contenuti.[19]
Durante gli anni Trenta, come stabilito dal decreto, l’EIAR avviò un’estesa espansione infrastrutturale: vennero costruite nuove stazioni (Trieste,Bari,Palermo), potenziate le sedi esistenti e inaugurato il "Centro Radio Imperiale" di Roma. Nel 1932 fu aperta la storica sede radiofonica di via Asiago 10 a Roma, con sette studi di produzione.[20]
A partire dal1933 fu realizzato un sistema "bicanale" nazionale grazie al collegamento via cavo tra le reti settentrionali e meridionali.[21] Dal 1934 iniziarono anche trasmissioni verso l’estero[22] e, dal 1938, verso le colonie africane.[23]
Nel1937 nacque un terzo canale sperimentale (Roma III), segnando l’avvio del sistema radiofonico multicanale.[24]
Con l’ingresso in guerra (1940), l’EIAR centralizzò la programmazione a fini informativi e propagandistici. Nel 1942 furono reintrodotti due canali serali (“Programma A” e “Programma B”).[25]
Dopo l’8 settembre1943, con la frammentazione dell’Italia, la gestione dell’EIAR fu locale: alcune sedi (Palermo, Napoli, Bari) passarono sotto il controllo degliAlleati. Nel1944, la sede di Roma fu chiusa. Nel1945, con decreto del governo del Regno del Sud, l’EIAR fu ufficialmente soppressa e sostituita dalla RAI – Radio Audizioni Italiane, segnando la nascita del moderno servizio pubblico radiotelevisivo italiano in un contesto democratico e post-fascista.[26]
Nel1950 nacquero ufficialmente i tre programmi nazionali.
Il 3 gennaio1954 ha inizio il servizio regolare di trasmissioni televisive.
Nel1962 lapresidenza del Consiglio dei Ministri affida alla Rai la realizzazione dei notiziari e servizi informativi per l'estero. Nel 2012 la Direzione Rai International, erede, viene soppressa; contestualmente cessano le trasmissioni in onde corte.
Il 7 gennaio1969 inizia il radioprogrammaChiamate Roma 3131, tre ore di trasmissione quotidiana in diretta telefonica con gli ascoltatori.
Nel1975 la riforma della Rai sancisce il pluralismo dell'emittenza radiotelevisiva mettendo fine al centralismo dell'azienda aprendo la strada a una profonda ristrutturazione: nascono le tre reti radiofoniche del servizio pubblico (Radiouno, Radiodue e Radiotre) e le rispettive testate giornalistiche (GR1, GR2 e GR3). Tali testate nel tempo sono state unificate in una sola,Giornale Radio Rai, che costituisce oggi uno dei costi principali della radiofonia, anche per la consistenza dell'organico giornalistico che le consente di essere la maggior realtà giornalistica radiofonica italiana.
Nel1982 la Rai lanciaRai Stereo Uno,Rai Stereo Due eRai StereoNotte; nel giro di una decina di anni all'incirca, tali canali saranno chiusi e riaccorpati con le tre reti principali, assorbimento voluto per limitare comunque a tre il numero di canali radiofonici trasmessi nell'etere dalla Rai. Unica vestigia di tale differenziazione era Radiouno in AM, che aveva qualche differenza rispetto alla versione classica trasmessa in FM.
Nel1988 e nel 1994 la Rai ottiene il rinnovo della convenzione con lo Stato per l’esclusiva del servizio pubblico di diffusione radiofonica e televisiva sull'intero territorio nazionale italiano. Continuano le trasmissioni di Radiouno, Radiodue e Radiotre e nascono 22 programmi regionali e 3 locali, i programmi delNotturno Italiano, Isoradio e una serie di programmi diffusi all'estero o prodotti per l'estero. La filodiffusione continua le sue trasmissioni.
Il 19 febbraio1996 il Giornale Radio debutta anche sul web, in quanto prima testata giornalistica in rete con il server aziendale; seguiranno nel1999 i siti Internet di Rai Radio e di ogni canale e testata e nel 2002 quelli di CCISS, Isoradio e della Filodiffusione. Tra il2007 e il 2009 avviene un completo restyling di Rai Radio che inizia a curare ancora di più la presenza sul web tramite portali e siti dedicati ai programmi.
Nel2011 parte l’applicazione suiPhone che permette di ascoltare in diretta e riascoltare in podcast tutta la programmazione di Rai Radio.[27]
Il 23 luglio2015 il direttore generale della Rai,Luigi Gubitosi, annuncia tre nuove reti radiofoniche, Rai Radio 6 Teca, Radio 7 Live e Rai Radio 8 Opera e il cambio di nome di altre due reti: Rai Radio FD4 diventa Rai Radio 4 Light e Rai Radio FD5 cambia nome Rai Radio 5 Classica. Per l'occasione, vengono rese disponibili sul DAB+, sul satellite e sul sito web Rai.[28]
Il 2016 segna l’inizio di una nuova e decisa spinta “digitale”, sia dal punto di vista editoriale sia da quello produttivo: debuttano infatti nuovi canali tematici, vengono ristrutturati e ammodernati gli studi radiofonici e le sale di via Asiago 10 e del centro di produzione di Saxa Rubra con nuove regie video, ledwall e apparati tecnologici all’avanguardia danno vita alle nuove dirette “radiotelevisive” tramite il web.
Il 12 giugno2017 viene inaugurato Rai Radio Kids, dedicato ai bambini dai 2 ai 10 anni, senza pubblicità e vengono rinominate Rai Radio 4 Light in Rai Radio Tutta Italiana, Rai Radio 5 Classica in Rai Radio Classica, Rai Radio 6 Teca in Rai Radio Techete' e Rai Radio 7 Live in Rai Radio Live. Il 19 dicembre nasceRaiPlay Radio, la nuova piattaforma internet per ascoltare tramite web e app dedicata i canali di Rai Radio.[29][30]
Il 14 giugno2018 nasceRai Radio 1 Sport, spin-off di Rai Radio 1 con un palinsesto dedicato quasi interamente allo sport, mentre il 21 giugno successivo nasceRai Radio 2 Indie, divenuta poiRai Radio Indie, canale dedicato alla musica rock e alternative, pop italiana e agli eventi live in esclusiva. I canali radiofonici della radiotelevisione pubblica italiana diventano quindi 12.[31]
Il 1º gennaio2020 Rai Radio Classica cambia nome inRai Radio 3 Classica. Dal 28 settembreRai Radio 2 debutta in versionevisual, ovvero in diretta video per 18 ore al giorno suRaiPlay[32] (l'esordio era inizialmente previsto per il 14 dello stesso mese[33]).
L'11 settembre 2022 sono definitivamente stati spenti tutti i ripetitori inAM, pertanto da tale data non è più possibile ascoltare programmi delle radio Rai in quella banda.[34] Da decenni, infatti, la diffusione in AM è stata progressivamente ridotta fino alla sua dismissione definitiva poiché la mancanza di emittenti private ha indotto negli ascoltatori l'uso quasi esclusivo della gamma FM.
Il 16 dicembre 2022Rai Radio Indie diventaNo Name Radio.
Il 31 marzo 2023 Rai Radio Live diventaRai Radio Live Napoli.
| Logo | Nome | Data di lancio | Diffusione | LCN | Streaming | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| FM | DAB+ | Via cavo | iTunes | Digitale Terrestre | Tivùsat | Sky Italia | RaiPlay | RaiPlay Sound | Rai TV+ | |||
| Rai Radio 1 | 6 ottobre 1924 | 701 | ||||||||||
| Rai Radio 2 | 21 marzo 1938 | 202[35], 702 | ||||||||||
| Rai Radio 3 | 1º ottobre 1950 | 703 | ||||||||||
| Rai Gr Parlamento | 5 gennaio 1998 | 704(HbbTV) | ||||||||||
| Rai Radio 3 Classica | 1º dicembre 1958 | 706(HbbTV) | ||||||||||
| Rai Radio Kids | 12 giugno 2017 | 707(HbbTV) | ||||||||||
| Rai Radio Live Napoli | 24 ottobre 2015 | 708(HbbTV) | ||||||||||
| Rai Radio Tutta Italiana | 1º dicembre 1958 | 710(HbbTV) | ||||||||||
| Rai Radio Techete' | 7 settembre 2015 | 709(HbbTV) | ||||||||||
| Rai Radio 1 Sport | 14 giugno 2018 | 711(HbbTV) | ||||||||||
| No Name Radio | 16 dicembre 2022 | 712(HbbTV) | ||||||||||
| Rai Isoradio | 23 dicembre 1989 | 705(HbbTV) | ||||||||||
Il canale Rai Radio Trst A e il programma transfrontaliero l'Ora della Venezia Giulia, dapprima irradiati in onda media rispettivamente sui 981 e 936 kHz, dopo la dismissione della programmazione su questa banda, si possono ascoltare in chiaro dal 10 settembre sul satellite 13.0°E Hot Bird 13F frequenza 11766,00 MHz polarizzazione verticale, SR 29.900 FEC 3/4[37]
| Logo | Nome | Data di lancio | Diffusione | LCN | Streaming | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| FM | DAB+ | Via cavo | iTunes | Digitale Terrestre | Tivùsat | Sky Italia | RaiPlay | RaiPlay Sound | Rai TV+ | |||
| Rai Radio Südtirol | 7 febbraio 1966 | 619 | ||||||||||
| Rai Radio Trst A | 5 febbraio 1944 | 642 | ||||||||||
| Rai Radio 1 L'Ora della Venezia Giulia | 1931 | 641 | ||||||||||
Intorno al 1990, Rai Radio disponeva di studi radiofonici e auditorium anche presso le sedi regionali; complessivamente, inclusi anche gli studi minimi, si arrivò a circa 150 nuclei. Era inclusa anche la produzione radiofonica autonoma, molto rilevante per la presenza dei canali IV e V della filodiffusione che avevano una produzione indipendente dal resto dei canali. Con un processo lento e graduale, la capacità produttiva radiofonica è stata ridotta e oggi avviene principalmente a:
Il servizio di filodiffusione della Rai fu inaugurato il 1º dicembre1958, le trasmissioni con palinsesto iniziarono il 3 gennaio 1959 (su tre canali); tale standard intendeva supplire ai limiti della copertura radiofonica via etere del tempo, in special modo per offrire una migliore qualità del suono. Infatti, mentre le trasmissioni in modulazione di ampiezza (AM) avevano una larghezza di banda AM di 4,5 kHz, la filodiffusione (emessa nella gamma delle onde lunghe fra i 150 e i 350 kHz circa) la portava a 15 kHz, pari a quella dellamodulazione di frequenza (FM), al tempo ancora non molto diffusa; la trasmissione tramite la rete telefonica, inoltre, raggiungeva anche località non adeguatamente servite dai ponti radio.
Dopo l'introduzione della modulazione di frequenza e con l'avvento delle radio private, la filodiffusione perse terreno, ricavandosi una nicchia di mercato essenzialmente tra ascoltatori appassionati dimusica classica. Un'ulteriore limitazione al suo utilizzo è stato l'avvento delle connessioniADSL, incompatibili con lo standard di trasmissione. Nel corso del primo decennio delterzo millennio cessò inoltre la fabbricazione dei filodiffusori: una volta esaurite le scorte, il commercio proseguì solo sul mercato dell'usato.
Dal1997 la filodiffusione RAI iniziò a essere diffusa in DAB, mentre dal 1999 fu possibile ascoltarla via internet mediante lo streamingReal Audio eMP3 a 96 kbps, in seguito portato a 128 kbit/s inAAC e MP3). La copertura nazionale ad alta qualità avvenne però solo con latrasmissione via satellite e sulMux 2 del digitale terrestre, con una trasmissione stereo con codificaMPEG-2 a 192 kbps. Il segnale analogico trasmesso in filodiffusione, con larghezza di banda di15 kHz, non era peraltro soggetto a compressione digitale.

Nel giugno2003 venne aperto il sito istituzionale e sulla pagina 539 delTelevideo fu pubblicato il palinsesto diRai Radio Classica.
La Filodiffusione Rai includeva, a compimento del suo sviluppo, sei canali (FD 1-6), tre dei quali dedicati alla diffusione di Radio 1, Radio 2 e Radio 3 (FD 1-3), uno alla musica leggera (FD 4) e due alla musica classica (FD 5 e 6, quest'ultimo utilizzato per la trasmissione del segnale instereofonia). Le frequenze di trasmissione via cavo telefonico erano di178 kHz per il canale 1,211 kHz per il canale 2,244 kHz per il canale 3,277 kHz per il canale 4,310 kHz per il canale 5,343 kHz per il canale 6.

Fino alla sua soppressione, avvenuta il 31 dicembre 2011, i canali tematici della filodiffusione Rai (il quarto, il quinto o il sesto) erano usati alternativamente nottetempo per trasmettere il programmaNotturno italiano; fino all'11 settembre 2022 il segnale di Rai Radio 1 era inoltre sincronizzato con quello trasmesso inonde medie, che in determinate circostanze si interrompeva per la messa in onda delle audiodescrizioni per non vedenti di programmi televisivi.
Dal 2006 circa il palinsesto del quarto canale venne ridisegnato, assumendo il nome dapprima di FD Leggera e quindi fino all'11 giugno 2017 di Rai Radio 4 Light; la programmazione fu riorganizzata in fasce orarie sulla base di precisi sondaggi effettuati tramite il sito web della filodiffusione. Fino all'11 giugno 2017, accanto alla canzone italiana d'autore, alla musica pop internazionale e ai grandi successi rock, era possibile ascoltare anche una rubrica serale di 90 minuti riservata interamente alla musica jazz.
Il quinto canale divenne invece FD Auditorium e poi Rai Radio 5 Classica, occupandosi principalmente di trasmettere musica classica,sinfonica,lirica eda camera. Dall'inizio deglianni novanta la programmazione del canale, oltre a ritrasmettere registrazioni tratte dal catalogo discografico internazionale, si è arricchita di registrazioni originali tratte dagli archivi. In cinque città l'ascolto diviene possibile anche via FM con copertura metropolitana, a Milano (102,2 MHz), Torino (101,8 MHz), Roma (100,3 MHz), Napoli (103,9 MHz) e Ancona (106,0 MHz). Fino a settembre 2017 il canale veniva trasmesso in simulcast e in stereofonia su FM da Rai Radio 3, generalmente dalle ore 2:00 di notte e fino alle 6:00 di mattina. Dal 1º gennaio 2020 il canale ha cambiato nome in Rai Radio 3 Classica.
Con l'evoluzione della rete telefonica italiana e il passaggio quasi generalizzato dalla telefonia analogica con doppino in rame allabanda larga, il segnale filodiffuso divenne sempre meno ricevibile, sopravvivendo solo laddove vi erano vecchie connessioni. La trasmissione risulta essere del tutto cessata dal 1º febbraio 2023,[38] senza alcun preavviso o formale annuncio da parte di TIM all'infuori di una breve menzione nel loro Bollettino Tecnico.[39]
Iradiogiornali e i notiziari sul traffico Onda Verde vanno in onda sui tre canali generalisti e sono curati rispettivamente da Rai Giornale Radio e da Rai Pubblica Utilità; le notizie sul traffico sono trasmesse in modo continuativo su Rai Isoradio. Rai Radio 1 trasmette anche i notiziari regionali realizzati dalle localiTGR.
Dal 17 novembre 2018 al 9 marzo 2020 andavano in onda tutti i giorni dei radiogiornali “tematici” su Rai Radio Kids, Rai Radio Live, Rai Radio Techete’, Rai Radio Tutta Italiana e Rai Radio 3 Classica.
Rai Radio si occupa anche delle riprese audio di particolari eventi musicali, spesso andati in onda anche in tv, comeIlRigoletto a Mantova[40] eLa Cenerentola[41], e le dirette da importanti teatri lirici italiani.
| DAB in Italia | ||||||||
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| Radio Rai Canale 12B/12D |
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| DAB Italia Canale 12C |
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| EuroDAB Italia Canale 12A/13E |
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