«Io penso che vi siano oggidì parecchi imperatori, re, duchi, principi e papi su questa terra, i quali sono discesi da miserabili accattoni e da facchini…[1]»
Tra gli umanisti più noti delXVI secolo, lo scrittore francese riprende e rinnova alcuni dei temi e delle figure letterarie che furono già diLuigi Pulci e diTeofilo Folengo, arricchendoli con una straordinaria inventiva linguistica in larga parte attribuibile alla sua cultura di intellettuale del Rinascimento, cultura assai varia e tutt'altro che superficiale. L'opera di Rabelais verrà inserita nell'Index Librorum Prohibitorum e incorrerà più volte nelle aspre censure della Sorbona.
È considerato dalla critica, in particolare dopo il saggio diMichail Bachtin,L'opera di Rabelais e la cultura popolare (trad. it.1979), come il maggior esponente di quel particolare filone della cultura rinascimentale definito come anti-classicismo o anti-rinascimento, che rifiutando le norme tematiche e linguistiche dei generi "alti" come la lirica amorosapetrarchista o l'epica cavalleresca, sceglie invece come argomento tutto ciò che è "basso", come il corpo e le sue funzioni, il cibo, il vino, il sesso, contraddistinguendosi, sul piano linguistico, per una grande ricchezza e creatività verbale.
Illustrazione diGustave Doré (1854)[2] "Allora, sorridendo, sbottonò la sua bella braghetta e dimenando la mentula in aria li scompisciò così copiosamente da annegarne duecentosessantamila quattrocento diciotto, senza contare le donne e i bambini".[3]
A proposito della data di nascita di Rabelais, John Ulric Nef ha scritto che se gli eruditi a lui contemporanei non riuscirono a stabilirla forse lo stesso Rabelais non la conosceva.[4]Lucien Febvre nel suo libroLe problème fe l'incroyance au XVI siècle, ou la religion de Rabelais, ha scritto «che non doveva essere cosa abituale a quell'epoca sapere la propria età»[5] Il sociologoFranco Ferrarotti inserisce questo dato di fatto nella scansione del tempo del mondo contadino, nel ritmo naturale scandito «dalle stagioni, dal carattere del clima, dal tipo di condizioni atmosferiche»[5] e inserisce ciò nella storia della cultura citandoGiambattista Vico che «sbaglia la data di nascita nella suaAutobiografia».[5] Per quanto riguarda il senso del tempo, quindi, il conflitto tra mondo contadino e mondo industrializzato è insanabile.Marx ad esempio, era «esacerbato soprattutto nei confronti dei contadini francesi che durante larivoluzione del 1848- 49 sostennero il regime conservatore diNapoleone III».[6]
SecondoBruneau de Tartifume (1574-1636), intorno al1510 è novizio nel convento deifrancescani de La Baumette, vicino alla rocca diChanzé aAngers, ricevendo dunque una formazione teologica. Più tardi trasferito al convento dei francescani diPuy-Saint-Martin aFontenay-le-Comte, vi prenderà i voti nel1520.A seguito dei commenti diErasmo, nel1524 laSorbona proibiva lo studio del greco, che avrebbe potuto comportare esami critici deiVangeli.Nel1528 Rabelais abbandona l'abito e il 17 settembre1530 si iscrive alla facoltà di Medicina diMontpellier, superando ilbaccalaureato il 1º novembre dell'anno successivo.[7] Nel1532 si trasferisce aLione e pubblicaPantagruel con lo pseudonimo di Alcofribas Nasier (anagramma di François Rabelais). Scrive una lettera aErasmo nella quale se ne dichiara figlio, per avere voluto riconciliare il pensiero pagano con quello cristiano, costruendo quello che viene definitoumanesimo cristiano.
Dopo il successo della prima opera nel1534 esceGargantua sotto lo stesso pseudonimo.
Il 17 gennaio1536 una lettera diPaolo III lo autorizza a scegliere un monastero benedettino nel quale esercitare la medicina senza praticare operazioni chirurgiche.
Fra il1539 e il1542 vive aTorino in qualità di medico e segretario di Guilliaume Du Bellay, fratello del cardinale Du Bellay e governatore francese della città[8].
Nel1542 pubblica a Lione, presso Juste,Gargantua e Pantagruel, testo definitivo corretto dall'autore, condannato l'anno seguente (1543) dalla Facoltà di Teologia della Sorbona.
Il 19 settembre1545 ottiene ilprivilegio reale per la stampa delTerzo libro (le indagini di Panurge sul matrimonio) uscito nel1546. Alla condanna della Sorbona si ritira aMetz, presso Étienne Laurens, ed è nominato medico della città.
Nel1548 vengono pubblicati undici capitoli delQuarto Libro (I viaggi immaginari di Pantagruel e Panurge), la cui versione integrale uscirà solo nel1552.
Il 6 agosto1550 ottiene un "privilegio di edizione" per tutte le sue opere, con l'interdizione a chiunque di stamparle o modificarle senza il suo consenso.
Nel 1551 gli viene attribuita la cura della parrocchia di Saint-Martin aMeudon. Il 1º marzo1552 ilQuarto libro è censurato dai teologi della Sorbona.
Nel1562 viene pubblicato l'Isle Sonnante, comprendente sedici capitoli delQuinto Libro. La pubblicazione integrale del libro avverrà nel1564, anche se l'attribuzione a Rabelais fu in seguito contestata.
Rabelais spesso descrive le parti basse del corpo, per fare una parodia della tradizione letteraria medievale che imponeva alla descrizione fisica "leggi severe", testimoniate dalle arti poetiche. Rabelais, contro la tradizione, riprende i principi in ordine inverso, descrivendo cioè il corpo a partire dal basso, cioè dal "ventre", "il membro", le "palle", "le gambe", "il naso", "le orecchie". Attraverso questa parodia, Rabelais afferma il posto e l'importanza del corpo umano nell'Universo. Nel porre in essere questa parodia della poetica medievale che dà luogo a un'abbondanza descrittiva, assistiamo all'elogio del corpo umano in un contesto proprio del Rinascimento che afferma il posto centrale dell'uomo e della sua dignità, come già affermato da Pico della Mirandola (Fonte: La représentation du corps dans les textes narratifs de la première moitié du XVIe siècle, di Masataka Ishibashi, pp. 5-6:https://tel.archives-ouvertes.fr/tel-01566275/document)
«Rabelais, grandissimo scrittore comico, non è quasi mai burlesco nel senso storicamente accettato del termine (…) Il suo comico si fonda su una acutissima, fulminea e assolutamente spregiudicata osservazione della realtà, per cui un tratto del suo personaggio, un'inflessione della voce, un tic verbale, diventa rivelatore d'un carattere, o di un tipo, e di tutto un mondo da esso rappresentato[9]»
«Verissimo che la satira più grossolana e divertita dei costumi degli ecclesiastici e specie dei monaci è da considerarsi schietta eredità medievale; troppi passi però ci dicono chiaramente che la spingeva fino all'assoluta negazione d'ogni utilità della vita conventuale, la stessa tesi che sarà sostenuta (…) daDiderot e daVoltaire.[9]»
La tesi inversa fu sostenuta nel1924 dal teologo cattolicoÉtienne Gilson[10] e daLucien Febvre neLe problème de l'incroyance au XVIe siècle, la religion de Rabelais (1942)[11]. Per quest'ultimo le accuse di ateismo nei confronti di Rabelais non dovrebbero essere interpretate alla luce delrazionalismo moderno ma collocate nel contesto dell'epoca.
«Durante il banchetto, frà Giovanni si rivolge ai pellegrini: "E i monaci, come se la passano? Corpo di Dio! Certo stan facendo la festa alle vostre donne, mentre voi ve ne andate pel mondo a fare i pellegrini!" "Ché, ché" disse Gambastanca "della mia io non ho paura, perché chi la vedrà di giorno certo non si romperà il collo per andarla a trovare di notte" "No, caro, sbagli labriscola" ribatté frà Giovanni. "Potrebb'essere più brutta diProserpina[12], ma avrà sempre, perdio, la sua ripassata[13], finché ci sono dei frati nei dintorni: com'è vero che un buon artigiano sa mettere in opera tutto quel che gli viene alle mani. Che mi venisse lapeste se non è vero che le troverete tutte gravide quando tornate a casa: perché dovete sapere che anche soltanto l'ombra del campanile di un'abbazia è feconda."»
(François Rabelais,Gargantua, Libro primo, capitolo XLV)
L'immagine di campanile con il significato difallo è l'ultima: «anche soltanto l'ombra del campanile di un'abbazia è feconda».
Rabelais, per scrivere i suoi primi testi, si ispira direttamente alfolklore e alla tradizione orale popolare.Nel1534 viene pubblicato a LioneGrandes et inévitables chroniques de l'énorme géant Gargantua, una raccolta anonima di racconti popolari in formaepica ecomica. Questi racconti a loro volta derivano dalromanzo cavalleresco delMedioevo, in particolare dalciclo arturiano. La raccolta ottiene un notevole successo.
Rabelais si mette a scrivere un testo che riprende la trama narrativa delleChroniques raccontando la storia di Pantagruel, figlio di Gargantua.[senza fonte]Pantagruel ha quindi le sue radici nella tradizione popolare.
Forte del successo diPantagruel, Rabelais inizia a riscrivere a suo modo la storia di Gargantua e allontanandosi dalle fonti popolari iniziali, descrive unGargantua letterariamente molto più segnato dall'umanesimo del suo predecessore.
Non è arbitrario parlare di "surrealismo", di utilizzo dell'assurdo, e di una incongruenza verbale dilatata a proporzioni smisurate. Il punto di partenza delle interminabili sfilze di vocaboli che interrompono la narrazione, siano elenchi di giochi[14], cibi e bevande[15] o vezzeggiativi di organi maschili[16] nasce dal
«gusto della dismisura…in cui confluiva l'ingenua pompa di ricchezza lessicale che fu tipica degli umanisti…e ancora nel preciso disegno di imitare il ciarlatanesco espediente dello stupire l'ingenuo ascoltatore con improvvisi torrenti di parole più o meno arbitrarie, nonché nella tradizione medievale e specialmente studentesca, sfruttando a fondo il divario tra significato originario e quello metaforico invalso nell'uso comune "arrivando" a procedimenti ed effetti che sono senz'altro quelli del nostro surrealismo. E ciò con risultati curiosamente poetici[17]»
Al divertimento dell'enumerazione delle incredibili proporzioni dei giganti alterna una satira grave ma allo stesso tempo leggera, e anche la straordinaria
«insistenza nei lazzi scurrili o nei particolari più bassamente materiali della nostra vita animale, come il ricorso incessante ai giochi di parole più ingenui e fanciulleschi…sono avvertimenti continui della ostinata battaglia contro ogni degenerazione del serio nel serioso, ogni travestimento pedantesco[17]»
In Rabelais tutta unascatologia degli equivoci osceni più inaspettati e magari tirati per i capelli, dei motti e gesti grottescamente volgari usati per tanti secoli a colpo sicuro dai ciarlatani sulle piazze, resta insistentemente estemporanea, popolare e bonariamente familiare.[17]
^ John Ulric Nef,La naissance de la civilisation industrielle et le monde contemporain, Paris, Armand Colin, 1954, p. 18.
^abcFranco Ferrarotti, Idee per la nuova società, Vallecchi editore, Firenze, terza edizione, 1966
^ Werner Rösener,I contadini nella storia d'Europa, Bari, Laterza, 2008, p. 8,ISBN978-88-420-8791-5.
^Le opere di Galeno in quel periodo sono l'autorità e sono soprattutto conosciute nella loro edizione incompleta in latino del1490. Nel1525 vengono pubblicate nella lingua del manoscritto, il greco. All'epoca di Galeno il diritto romano proibiva la dissezione dei cadaveri umani, quindi l'anatomia si affidava all'osservazione delle scimmie o dei maiali per capire gli organi interni.
^Mireille Muchon,Chronologie, in F. Rabelais,Œuvres complètes, NRF, 1994
^De la Bible à François Villon: Rabelais Franciscain ("Dalla Bibbia a François Villon: Rabelais francescano").
^("Il problema della miscredenza nel XVI secolo, la religione di Rabelais").
^Rabelais l'immagine della deforme Proserpina regina degliinferi non ha un riferimento antico, si riferisce invece alla «madre dei diavoli» dellediableries medievali
^Questa metafora per l'atto sessuale è resa nell'originale francese con il terminesaccade, preso dal campo dell'equitazione
^Gargantua e Pantagrule Libro Primo, (La molto orrorifica vita del grande Gargantua padre di Pantagruele. Libro pieno di Pantagruelismo.)Cap. XXII
^Gargantua e Pantagruele Libro Quarto (Dei fatti e detti eroici del nobile Pantagruele),Cap. LIX - LX.
^Gargantua e Pantagruele Libro Terzo, (Dei fatti e detti eroici del buon Pantagruele) Cap.XXVI
(FR) Oeuvres de François Rabelais, edition critique publièe par Abel Lefranc, Paris, Honoré et Édouard Champion, Éditeurs, 1913-1931,vol. 1,vol. 2,vol. 3,vol. 4,vol. 5.