È situata sopra il bacino idrografico diGuayllabamba, sulle pendici orientali dellostratovulcano attivoPichincha, nella parte occidentale delleAnde. Si trova a un'altitudine di2850m sullivello del mare, il che ne fa la seconda capitale amministrativa più alta del mondo, dopoLa Paz. La sua popolazione è di 2 239 191 abitanti, tra l'area urbana (1 609 418 abitanti) e quella rurale (620 658) (Censimento nazionale del 2010). La città è suddivisa in 32 unità amministrative, leParroquias, le quali si suddividono a loro volta inbarrios.
La data della fondazione è incerta. I primi insediamenti sull'altopiano (El Inga) sono attestati millenni prima di Cristo. Tuttavia la data di nascita ufficiale della città è considerata il 6 dicembre del 1534 con laconquista spagnola. Fu la prima città dichiarata, insieme aCracovia inPolonia, comePatrimonio dell'umanità dall'UNESCO, il 18 settembre 1978. Nel 2008 è stata nominata sede dell'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur).
L'eruzione del Pichincha nel 1999Vista del centro storico. Sullo sfondo è visibile laVergine di Quito, posta sulPanecillo
La città e il distretto si trovano ubicati principalmente nellavalle di Quito, che forma parte del bacino di Guayllabamba, a un'altitudine media di 2850m.s.l.m.[3][4] La città è delimitata dal vulcano Casitagua al nord, lafaglia geologica EC-31 a est, le faglie orientali delPichincha ad ovest e dal vulcano Atacazo a sud. Le sue dimensioni cittadine sono di circa 50 km in longitudine da nord a sud e di 8 km di larghezza da est a ovest.[5]
Centinaia di milioni di anni fa, nelpaleozoico, si svilupparono le basi di quella che poi sarebbe diventata laCordigliera delle Ande, quando iniziò lasubduzione dellaplacca di Nazca sotto allaplacca sudamericana, quella che apparteneva all'antico continente diGondwana. La maggiore attività tellurica si registrò durante il periodoquaternario nelpleistocene, la quale formò il paesaggio accidentato della città. Nelpliocene, si presentarono vari eventi di considerabile importanza nelpaese e nelcontinente, e anche se la città non fu particolarmente influenzata da questi eventi, qualche assestamento di quel periodo è visibile nella zona est della città.[6]
Successivamente la morfología del distretto continuò a trasformarsi; iperiodi glaciali coprirono la regione di ghiaccio, il quale si sciolse progressivamente per ilcambio climatico naturale che sperimentò ilpianeta dopo l'ultima glaciazione, complice anche una serie dieruzioni vulcaniche che contribuirono allo scioglimento dei ghiacci. Si formarono cosìpaludi elagune in tutto il territorio, alcune delle quali erano alimentate dafiumi formatisi per il disgelo delle cime innevate.[7] Gli abitanti di quel periodo costruirono le loro case vicino a uno dei laghi più grandi del distretto, chiamato Iñaquito, che scomparve con l'opera di drenaggio che realizzarono gli spagnoli al loro arrivo.[3][7]
Attualmente, Quito si trova su un terreno irregolare ha un'altitudine che oscilla tra i 2800 mslm delle zone pianeggianti ai 3100 mslm dei quartieri più elevati. Il paesaggio che si è formato è irregolare e con limiti ben definiti: nella sua parte centrale è diviso dalla collina del Panecillo (3035 m.s.l.m), a est dalle alture di Puengasí, Guanguiltagua e Itchimbía.[3] La principale catena montagnosa appartenente al vulcano Pichincha, chiude a ovest la città con le sue tre differenti vette, ilGuagua Pichincha (4794 m), ilRucu Pichincha (4.698 m) e ilCondor Guachana.[8][9] A causa di questi limiti naturali la città possiede una forma allungata, la cui larghezza non supera i 8km, mentre il distretto occupa ben 12.000 km² della valle. Il punto più basso si trova a 2680 m a El Condado, mentre il più alto è la sommità delLa Libertad a 3400 m, ad ovest dal centro della città e nel lato orientale dello stesso Pichincha, dove nel 1822 si svolse lafamosa battaglia che liberò l'Ecuador dal dominio spagnolo.
Sebbene sorga a pochi chilometri dall'equatore, a causa della elevata altitudine Quito gode di un clima temperato, con notti fresche e precipitazioni abbondanti. Una stagione secca esiste, dura da giugno a settembre, periodo nel quale le precipitazioni sono scarse, non superando i70 mm, contro i 150 mm del solo mese marzo e i 170 di aprile, i mesi mediamente più piovosi della capitale ecuadoriana. In luglio e agosto la temperatura è leggermente più calda di giorno, mentre nel resto dell'anno la si può definiretemperata. Le notti sono fresche. Nel gennaio del2006 la temperatura scese eccezionalmente sotto lo zero, arrivando a−2 °C.
Di origine pre-incaica, fu un centro economico e politico di grande importanza al centro-nord di quello che oggi è il territorio dell'Ecuador dove si sviluppò la culturaquitus (da qui il suo nome). Con l'arrivo degli Inca la città acquisì anche un'importanza militare divenendo il secondo centro politico dell'ImperoInca, distante oltre2000km dalla capitaleCuzco, alla quale era unita da un'importante strada. Benché il suo territorio fosse stato annesso all'impero nel 1430, gli Inca non dominarono la popolazione bensì ne rispettarono la cultura, arricchendola e convertendo la città in un grande centro urbano.Il penultimo sovranoInca,Huayna Cápac, passò a Quito gli ultimi anni della sua vita e, secondo una versione contestata, in punto di morte, suddivise il regno in due parti: il figlioAtahuallpa, il suo favorito, si stabilì a Quito che divenne la capitale della parte dell'impero a lui assegnata, mentre il fratelloHuáscar rimase con la parte dell'impero diCuzco.
Con l'arrivo degli spagnoli, il condottiero incaRumiñahui preferì distruggere la città lasciando solo cenere e nascondendo i tesori in modo che gli invasori europei non trovassero nulla. La storia ispanica di Quito, però, comincia il 24 agosto del 1534 con la fondazione di Santiago de Quito nelle vicinanze di Riobamba, città distrutta dagli indigeni ostili alla conquista e rifondata, daBenalcazar, con il nome di San Francisco de Quito, il 6 dicembre del 1534 dove attualmente sorge, alle falde del vulcanoPichincha. Grazie all'arrivo di numerose comunità religiose la città crebbe rapidamente e si sviluppò acquisendo grande importanza culturale e religiosa.
La città mantenne la sua importanza essendo il nesso tra i "virreinati" diNueva Granada e ilPerù, e fu la prima città americana a organizzarsi in vista dell'indipendenza dalla corona spagnola, il 10 agosto1809: in onore di questo avvenimento la città è anche denominataLuz de America.[13] Dopo anni di tentativi falliti, il 24 maggio 1822 l'esercito indipendentista guidato daAntonio José de Sucre entrò a Quito ed ebbe definitivamente la meglio sugli spagnoli nellaBattaglia di Pichincha. Con l'indipendenza dalla Spagna divenne uno dei tre centri politici dellaGrande Colombia e nel1830, con la dissoluzione di questa, fu riconosciuta come capitale dell'Ecuador.
Quito conta la più ricca e importante collezione di arte coloniale d'America, In effetti la scuola d'arte quitegna fu la più importante della colonia e si evidenzia per artisti indigeni e meticci di grande valore che hanno lasciato una eredità senza paragoni nel nuovo continente. Il centro storico della città ospita 40 chiese e cappelle, 16 convitti e monasteri con i suoi chiostri, 17 piazze, 12 sale capitolari, 12 musei e innumerevoli cortili di straordinaria bellezza.
I monumenti più importanti sono lachiesa della Compagnia di Gesù, ispirata allaChiesa del Gesù diRoma, e considerata una delle più importanti operebarocche delSud America; lachiesa di San Francisco (1534-1650), quella di San Agustin, la Basilica del Voto Nacional e il complesso di edifici affacciati sulla Plaza Grande: lacattedrale, il palazzo arcivescovile, il palazzo di Carondelet (attuale sede del governo). Il centro storico è di per sé un monumento che dimostra l'abilità e l'origine meticcia da cui proviene la cultura ecuadoriana.
Un importante sito turistico di Quito èEl Panecillo, una collina al centro della città che si eleva a oltre 3000m s.l.m. e dalla quale è possibile osservare tutta la città e i dintorni, comprese le fiancate delvulcano Pichincha dove, nel 1822, ilMariscal Sucre sconfisse gli spagnoli nellafamosa battaglia di liberazione dell'Ecuador. Sulla sua vetta è posta una statua di una Madonna alata alta 45 metri, costruita nel 1976 dall'artista spagnolo Agustín de la Herrán Matorras[14].
Piazza San Francisco nel centro storico di Quito. Sulla destra l'omonima chiesa-
Numerosi in parchi cittadini, come ilParco La Carolina, situato a nord-ovest della città e che si estende per 64ettari, dentro il quale si trovano tra gli altri il Parco Náutico, il Giardino botanico di Quito, il Museo Ecuadoriano di scienze naturali e il Parco interattivo di dinosauri meccanici.
Il Distretto Metropolitano di Quito, nome ufficiale delCantone di Quito, aveva nel censimento del 2010 2,2 milioni di abitanti, risultando laseconda città più popolata dell'Ecuador dopo Guayaquil. L'interaarea metropolitana di Quito, che include anche le parrocchie suburbane di Conocoto, Amaguaña, Cumbaya, Nayón, Zambiza, Llano Chico, Calderón, Pomasqui, San Antonio,Tumbaco, Guangopolo, Puembo, Alangasi, La Merced eSangolquí. ha una popolazione totale di 2 495 043 abitanti.
Secondo il censimento nazionale del 2010 dell'Instituto Nacional de Estadística y Censos (INEC) la maggioranza degli abitanti di Quito è di etniameticcia (82,8%), con una presenza del 6,70% di bianchi, del 4,70% di afroecuadoriani e del 4,10% diindigeni.[17]
Come nel resto del paese, la religione praticata prevalentemente è quella cattolica. L'Arcidiocesi di Quito è divisa in 15 zone pastorali a lor volta divise in 176 parrocchie ecclesiastiche.[18]
La città e i suoi dintorni è dotata di un buon numero di università, la più antica delle quali, l'Universidad Central del Ecuador fu fondata nel 1826.[19]
Sotto, un elenco dei maggiori istituti di formazione superiore di Quito, ordinate per anno di fondazione:
IlMuseo Nazionale Ecuadoriano di Medicina è stato fondato nel 1983 daEduardo Estrella, con l'appoggio del Ministero della Cultura dell'Ecuador[22][23]. Eduardo Estrella studiò negliStati Uniti e inSpagna e successivamente ottenne un dottorato presso l'Università Cattolica di Quito neglianni ottanta, dopo varie pubblicazioni sullamedicina deipaesi andini e sullastoria della medicina. Il museo è dotato di due grandi archivi, denominati archivio e biblioteca, e del museo vero e proprio dove sono esposti vari reperti storici divisi in ordine cronologico. Tre sale sono dedicate alla medicinaaborigena e tradizionale, quattro sale per la medicinacoloniale e altre quattro per la medicinarepubblicana[24].
Ilgruppo musicalepop rockCruks en Karnak è originario di Quito, e prima di raggiungere la notorietà nazionale e internazionale si esibiva nei pub della città.
Piazza dell'Indipendenza con a destra il palazzo del governo e in fondo la cattedrale metropolitana.Chiesa della CompagniaBasilica del Voto Nacional
La città è caratterizzata dalle architetture spagnolo-coloniali barocche dei sec. XVI e XVII. I monasteri di San Francesco (al cui interno è stato allestito anche un museo) e di San Domenico e la chiesa della Compagnia di Gesù, con l'annesso collegio, hanno interni riccamente decorati e rappresentano l'esempio più classico della cosiddettascuola barocca di Quito, in cui si fondono elementi spagnoli, italiani, moreschi e fiamminghi, con l'aggiunta di un influsso dell'arte indigena precolombiana.
Il convento francescano dell'Immacolata Concezione, fondato nel 1577, uno dei più antichi della città, è notevole per il suo aspetto imponente e i suoi vasti spazi; il convento El Tejar, del XVIII secolo, è caratteristico per le torrette che gli conferiscono un aspetto orientaleggiante.
Tra gli edifici civili spiccano ilpalazzo del Governo e l'università statale, entrambi settecenteschi. Nell'interno della cerchia urbana sono compresi anche alcuni siti archeologici, fra cui i più importanti sono quelli di La Florida e Rumipamba, con testimonianze rispettivamente del 500 e del 2000 circaa.C.; Rumipamba è stato trasformato in un parco ecologico-archeologico, aperto nel 2009. Il MuseoOswaldo Guayasamín è dedicato all'opera del grande artista di origine indigena che nei suoi lavori ha espresso la fusione fra cultura indigena e cultura europea, ricavandone una sintesi innovativa. Il Museo del Banco Central conserva reperti antichi, dal IV millennio a.C. fino alla civiltà degli Inca, con una ricca collezione di maschere rituali in oro. Interessante anche il museo dedicato all'arte coloniale.
Collegata alle principali città del Paese tramite una ferrovia (Guayaquil-San Lorenzo) e la Carretera Panamericana, Quito è un importante centro amministrativo e commerciale. Posta al centro di una ricca area agricola, resa fertile dalle ceneri del Pichincha, la città ospita alcune industrie manifatturiere di trasformazione dei prodotti agricoli locali (birra, conserve, latticini), tessili, calzaturiere, chimiche, petrolchimiche, cartarie, meccaniche, farmaceutiche, del legno, della gomma, del tabacco e del cemento. I collegamenti internazionali sono affidati all'aeroporto Mariscal Sucre.
A causa della geografia della città, che si estende da nord a sud, è lunga circa 50 km e larga solo 8 km (da est a ovest), le vie più importanti di Quito si estendono da nord a sud. Il viale più lungo che attraversa la città da nord a sud è l'asse longitudinale Avenida 10 agosto (che diventa Galo Plaza a nord e Avenida Vicente Maldonado a sud). Il viale che attraversa la città da nord a sud sul lato ovest è l'Avenida Occidentale Mariscal Sucre mentre la superstrada che attraversa la città da nord a sud sul lato orientale è ilCorredor Simon Bolivar. Sono in progettazione ed esecuzione numerose grandi arterie di collegamento soprattutto verso la parte orientale, in direzione del nuovo aeroporto, ubicato ora nella valle diTumbaco.
Nella parte sud della città si trova ilterminale terrestre di Quitumbe, che collega con un servizio ininterrotto di autobus dalla capitale alle varie destinazioni del centro e del sud dell'Ecuador. Un'altra stazione di autobus, più piccola, è presente nel nord della città e collega Quito con le regioni del nord dell'Ecuador[25].
La città è servita dall'Aeroporto Internazionale Mariscal Sucre, che era posto dentro il perimetro della città. Dal 2013 è in funzione un nuovo aeroporto, costruito a25 km dal centro della città, in località Tababela. Inizialmente il flusso da e per l'aeroporto è stato talvolta problematico per via delle strade non progettate per sopportare l'aumento del traffico dovuto all'ubicazione del nuovo aeroporto, tuttavia, alla fine del 2014 l'apertura di un nuovo ponte sul Rio Chiche con superstrada a 6 corsie ha reso possibile decongestionare il flusso in direzione del nuovo aeroporto negli orari di punta[26].
Uno dei tantitrole di Quito,autosnodati usati popolarmente per la mobilità degli abitanti.
Gli abitanti di Quito si spostano prevalentemente introles,filobus cittadini il cui costo fisso è di 35 centesimi didollaro (17 cents la tariffa ridotta), e che con varie linee che attraversano la città da nord a sud (e viceversa), e inEcovìa, autobus alimentati amotore Diesel ecologici, che coprono gran parte della città da sud a nord. Nel 2013 è iniziata la costruzione della prima tratta dellalinea di metropolitana; la seconda fase dei lavori, iniziata nel 2016, dovrebbe portare all'inaugurazione della linea entro il 2020.
Il Ciclopaseo è un progetto organizzato dalCiclopolis, organizzazione locale di promozione per l'uso della bicicletta in città. Il percorso della ciclovia è di 30 km che tagliano la città da nord a sud, ed è chiusa al traffico ogni domenica dalle 8 alle ore 14:00 per consentire il transito a ciclisti e pedoni. Il progetto è gestito in collaborazione con il comune di Quito e scorre per diversi luoghi tipici della città, dal Parco Carolina, al Parco Ejido, al centro storico di Quito, all'Avenida Amazonas, e a El Panecillo[27]
L'apertura della pista ciclabile ebbe luogo nell'aprile del2003, quando il percorso era di9,5 km e 3 000 persone parteciparono per l'inaugurazione della pista. L'evento è cresciuto in popolarità e in sei mesi la strada era cresciuto a 20 km con 25 000 partecipanti. Il progetto è stato parzialmente ispirato dalla pista ciclabile della capitalecolombianaBogotà, il cui sindaco,Antanas Mockus, pedalò a fianco di Paco Moncayo, sindaco di Quito, nel maggio 2003. Nel mese di ottobre di quell'anno, ilRotary Club di Quito ha omaggiato il progetto con il premio "Premio Rotary Quito Metropolitano".
Quito è divisa in zone metropolitane conosciute comeAdministraciones Zonales, ognuno delle quali è diretta da un amministratore di zona nominato dal sindaco.[28][29] Esistono otto zone metropolitane, a loro volta divise in 32parrocchie urbane e 33 rurali e suburbane.
In Ecuador la parrocchia è ilterzo livello amministrativo, dopo laprovincia e ilcantone, che nel caso di Quito è chiamato Distretto Metropolitano. Nonostante anche le parrocchie urbane facciano parte delCantone di Quito, solo quelle urbane sono localizzate nella città vera e propria.
Quito è sede di sette squadre di calcio di primo piano del paese. I primi tre club della città (El Nacional, Deportivo Quito e LDU Quito) hanno vinto complessivamente 28 campionati nazionali, più della metà di tutti i campionati disputati. IlDeportivo Quito e l'Aucas sono state le prime squadre di Quito a giocare nel campionato nazionale. Il Deportivo Quito fu anche il primo a vincere il titolo nazionale. LaLDU Quito è l'unico club ecuadoriano ad aver vinto 4 titoli continentali. IlEl Nacional è la seconda squadra più titolata nella storia dell'Ecuador, mentre l'América de Quito è stato uno dei club più titolati in passato, tuttavia in tempi recenti è stato relegato in serie inferiori.
Le squadre di calcio professionistiche di Quito sono:
^AA.VV.,Arte quiteño más allá de Quito, Quito, FONSAL, 2007.
^ Edufuturo,Geología de Pichincha, suedufuturo.com, 2006.URL consultato il 26 luglio 2009.
^ab Roberto Arturo Restrepo Arcila,Saberes de vida por el bienestar de las nuevas generaciones, Siglo del Hombre editores, 2004, pp. 223-224-156-108,ISBN958-665-070-7.
^[1]Archiviato il 25 ottobre 2016 inInternet Archive. Antique Medicine Bottles in the Dr. Eduardo Estrella National Museum of Medicine - Quito, Ecuador - Museo Nacional de Medicina]