Sull'origine del nome "Qualiano" sono state formulate numerose ipotesi, alcune delle quali più fantasiose, altre meno. Così, vi è chi vorrebbe che tale nome derivasse daColo Ianum, per un preteso culto di Giano, che vi sarebbe stato praticato; chi lo farebbe discendere da una (inopinata)gens Quelia[5]; chi, ancora, deformandolo in "Guagliano" ("agerQualianus"), vi fa avvertire la presenza delle quaglie[6]; chi, infine, lo riconduce aGuaidanum, dal sassonicoWald (=bosco), nel senso di "città nel bosco".[7]
Diciamo subito che, se non vi è prova della diffusione del gentilizioQuelius, né di una risalente pratica della caccia alla quaglie, le due tesi più solide sarebbero quelle che richiamano, rispettivamente, al culto di Giano e alla natura boscosa dei luoghi. Tuttavia, ci sembra che anche la divinità bifronte dei romani non possa trovare grande seguito, sotto il profilo etimologico, tanto più che la tesi, così formulata, parrebbe riprendere le fantasie circa il culto di Pan a Panicocolo[8]. Una statua del dio Giano fu rinvenuta a Qualiano; ma di qui a voler identificare con Giano il nume tutelare degli antichi qualianesi ne corre.[9]
Viceversa, sembra attendibile l'ipotesi della derivazione deGaudianum. Intanto, il toponimo "Gualdo" (<Wald) è variamente diffuso in tutto il territorio del ducato longobardo[10], e Capua è abbastanza vicina e ben collegata a Qualiano, grazie alla via Campana; inoltre, fino alla seconda metà del secolo scorso, gran parte del territorio di Qualiano era coperta da vegetazione boschiva[11]; infine, in periodo angioino, si riscontra la formaColiana (<Colianum)[12].
Le notizie storiche sull'origine di Qualiano vengono avvalorate e confrontate da svariati ritrovamenti archeologici che lasciano supporre, senza ombra di dubbio, il ruolo e la funzione del borgo romano di Collana, soprattutto se viene proiettato in quel fenomeno che investì tutti i centri della Campania e meridionali dominati dacolonie greche prima e poiromane.Storicamente si conosce la tragica fine dell'egemonia greca della città diCuma, avvenuta nell'anno334 a.C. per opera deiRomani, che daCapua giungevano a Cuma per proseguire via mare. Di conseguenza questa nuova realtà politica d'espansione della nascenteciviltà romana interessò anche Qualiano, data la sua posizione geografica: punto nodale per raggiungere Cuma da Capua aRoma. Di questo antico tracciato viario è testimone l'anticastrada consolare campana che raggiungeva Capua,Aversa ePozzuoli.
Alcuni ritrovamenti archeologici fanno, inoltre, supporre che fosse un centro prediletto dalpatriziato romano per il clima salubre e la florida vegetazione (lo storicoTito Livio descrisse e decantò le ricchezze naturali dell'interoagro giuglianese).Resti di statue in marmo acefale, murature inopus reticulatum elatericium, pavimentazioni inmosaico colorato della fine del I secolo a.C. - inizio I secolo d.C.; enormi vasi di creta per la conservazione di derrate alimentari (grano,orzo, ecc.), una cisterna per la raccolta dell'acqua a forma rettangolare concopertura a volta.
Unanecropoli del IV secolo a.C. venne alla luce durante i lavori per la costruzione del primo intervento dicase popolari (in via Cavour). Erano ventidue tombe, di cui la maggior parte a casse in blocchi ditufo giallo, sei erano alle Cappuccine e unsarcofago monolitico in tufo e vi si trovarono svariati elementi di arredo funerario: dallacrimatoio al cratere, vasi a vernice nera:Askos,Skyphos, ecc. Tutto ciò si poteva ammirare alMuseo archeologico nazionale di Napoli, nella sala LX «La Necropoli di Qualiano», smantellata poiché il museo ha proceduto al riallestimento delle singole collezioni e a una dislocazione più organica di esse all'interno dell'edificio[13].
Le testimonianze finora elencate sono venute alla luce interessando una zona urbana unitaria: la località San Pietro ad Aram, avendo come capisaldi l'Alveo dei Camaldoli, tratto della consolare campana e la località Pioppitelli (via Palumbo); difatti quest'area era caratterizzata da una strada lunga nella quale sono venute alla luce tombe, ville patrizie, cisterne per la conservazione dell'acqua e una villa rustica di notevole interesse storico-archeologico per il materiale rinvenuto che va dal IV secolo a.C. al III secolo d.C.: ceramica a vernice nera «campana», unguentari, monete bronzee dell'imperatoreDecio Traiano, lame di ferro di attrezzi agricoli, frammenti di vetro, ecc.
Dalla lettura di questa realtà archeologica si può supporre che Qualiano fosse un centro di stazionamento per le legioni di soldati romani che scendevano da Roma per proseguire verso Cuma: una «Statio romana».
Dagli scavi effettuati non sono venuti alla luce né mura di difesa, né altra struttura con lo stesso scopo.
Già nel IV secolo a.C. Qualiano registra la presenza del popolosannita, mentre per la formazione di un centro o villaggio agricolo (fagus) si deve risalire al III secolo a.C. con la presenza del popolo osco-sannita, che raggiunse la massima importanza e crescita urbana nel IV o V secolo d.C. durante il periodo di decadenza romana.
Con ildecennio francese, nel1806 furono emanate leLeggi eversive della feudalità che decretarono la fine di tutti i privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio delle Amministrazioni comunali. Qualiano dal1806 al1836 venne aggregato al Comune di Panicocoli (Villaricca), ma il 5 settembre1836Ferdinando II, con proprio decreto, le conferì l'autonomia amministrativa.
I periodi storici che si susseguono in questo arco di tempo - da quello angioino-aragonese a quello del vice regno spagnolo (1500 e1600) - interessano relativamente il modesto agglomerato di Qualiano, mentre notevole importanza, sotto il profilo urbanistico, ebbe il secondo periodo borbonico (1815-1860), durante il quale Qualiano ebbe benefici grazie alla costruzione di via Santa Maria a Cubito e della nuova via Campana.
Chiesa di Santo Stefano (XVII secolo), con una pianta a croce latina e tre navate[15], ospita dipinti di Nicola Cacciapuoti[16], alcune tele si potrebbero attribuire alla scuola napoletana diLuca Giordano[17].
Ponte Surriento realizzato nell’anno 1850 all'epoca diFerdinando II di Borbone[20]. È costituito da tre arcate a tutto sesto, con blocchi ditrachite. Nei pressi del ponte venne posta una lapide bianca che celebra l'opera[21].
Il comune è servito dalle linee dellaE.A.V.[28] (che ha assorbito le linee della ex CTP), azienda aderente alConsorzio UnicoCampania, che vengono utilizzate prevalentemente per arrivare allastazione di Chiaiano che collega con il centro di Napoli.
Il Comune di Qualiano ospita sul suo territorio due media locali:Radio MB International, una stazione radio FM che trasmette dal1979, e il quotidiano di informazione on-linePunto! il web Magazine.
^ Egidio Finamone,Origine e storia dei nomi locali campani, 1964,SBNSBL0616762.
^ Michelangelo Schipa,Il Mezzogiorno d'Italia anteriormente alla monarchia : ducato di Napoli e principato di Salerno, Gius. Laterza & Figli, Bari, 1923, p. 56,SBNCUB0587069.
^ Fabio Sebastiano Santoro,Scola di canto fermo in cui s'insegnano facilissime, e chiare regole per ben cantare, e componere, non meno utile, che necessaria ad ogni ecclesiastico. Divisa in tre libri dal sacerdote D. Fabio Sebastiano Santoro della terra di Giugliano maestro di canto... dedicata a Maria sempre vergine assonta. Con infine le considerazioni de novissimi, ed altre cose utili à chi spera il Paradiso, De Bonis Novello, Napoli, 1719, p. 86.
^ Nico Pirozzi e Rosario Scarpato,Panicòcolo: storia, tradizioni e immagini di Villaricca / Nico Pirozzi, Rosario Scarpato, 1984,SBNNAP0319891.
^ Sergio Zazzera,Qualiano: storia, tradizioni e immagini, Rosario Scarpato Editore, Napoli - Corso Garibaldi, 46, 1986, pp. 13-14,SBNNAP0080646.
^ Palmieri Stefano,Mobilità etnica e mobilità sociale nel Mezzogiorno longobardo, 1981, pp. 45-46,SBNNAP0518346.
^ Betocchi Alessandro,Forze produttive della provincia di Napoli, vol. 1, 1874, p. 49,SBNUMC0566552.
^ De Seta Cesare,i casali di Napoli, 1984, p. 18,SBNCSA0017017.
^ Giovanni Sabatino,Civilta contadina a Qualiano: un patrimonio storico-culturale da tutelare e conservare, Giugliano, Centro Studi Alberto Taglialatela, 1995, p. 35 - 36,SBNNAP0153104.
^Con la seguente iscrizione: VIAM AB ACRO IULIANO USQUE PUTEOLOS CAMPANAM OB HONOR ROM. NOMINIS DICTAM AD EXERCENDA COMMERC. OPIMAE CIRCUM REGIONIS 17 CUM ORA MARITIMA FERDINANDUS II UTR.SIC.REX. STRAVIT PER IX PASSUUM MILIA PONTEM QUE REGIA MUNIFICENTIAE TESTEM PRAERUPTIS IMPOSUIT AN MDCCCL