| Quadi | ||||
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| Sottogruppi | faceva parte deiGermani occidentali (Herminones oSuebi,[1] di cui facevano parte ancheCatti,Ermunduri,Marcomanni eNaristi)[2] | |||
| Luogo d'origine | NelI secolo a.C. tra ilNeckar e ilMeno; dalla fine del I secolo a.C. migrarono inMoravia | |||
| Periodo | Dalla fine delI secolo a.C. alIV secolo d.C. | |||
| Lingua | Lingue germaniche | |||
| Distribuzione | ||||
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| Manuale | ||||
IQuadi, popolo germanico di originesuebica,[2] si trovavano al principio delI secolo a.C. nell'alta valle delfiume Meno inGermania.
In seguito alle campagne condotte dal figliastro diOttaviano Augusto,Druso maggiore negli anni 10 e 9 a.C. migrarono, insieme agli affiniMarcomanni inMoravia presso il fiumeMorava.
NelI secolo d.C., in seguito alla progettata campagna diTiberio del 6 d.C. diventaronopopolo Cliente deiRomani, ed è forse per questo motivo che si spostarono ancora più ad est inSlovacchia come risulterebbe ai tempi diTacito.
Il primo re conosciuto fuVannio (19-50 d.C.), che fu re anche deiMarcomanni. Tacito racconta che Vannio fu cacciato dagli stessi Suebi, grazie anche all'aiuto del re degliErmunduri, un certo Vibilio, e deiLugi, e che l'imperatoreClaudio preoccupato, pur rifiutando di intervenire direttamente in questa contesa, ordinò al governatore dellaPannonia, un certo Sesto Palpellio Istro, “di disporre una legione con un corpo scelto di milizie ausiliarie sulla riva del Danubio” per proteggere i perdenti e dissuadere i barbari vittoriosi dalla tentazione di invadere la provincia.
Le forze di Vannio comprendevano truppe di cavalleria reclutate fra iSarmatiIazigi. I figli della sorella di Vannio, ovveroVangio eSidone, si spartirono il grande regno deiSuebi (Quadi e Marcomanni), mantenendo verso Roma assoluta lealtà, mentre Vannio con le sue genti furono sistemati inPannonia.
Tacito narra della effettiva partecipazione di Sidone ed Italico (a capo di Quadi eMarcomanni) alla spedizione con cuiVespasiano conquistò il trono imperiale controVitellio, e loda la loro antica obbedienza verso Roma. Quale compenso alla loro alleanza i re suebi ricevettero da Vespasiano, non solo il loro riconoscimento ed appoggio politico-militare da parte diRoma, ma anche un aiuto in denaro ed armi.
Alla fine del (I secolo) (89-97 d.C.) furono aggrediti dall'imperatoreDomiziano che non aveva gradito un loro mancato invio di truppe alleate contro iDaci diDecebalo. Laguerra si protrasse per circa 10 anni dall'89 al97 d.C.[3] Il successo finale su questo popolo fu ottenuto dal futuro imperatoreTraiano, che per questo risultato ottenne il titolo diGermanicus, il trionfo e l'adozione imperiale da parte diNerva.
Le popolazioni suebe di Quadi eMarcomanni, tornate all'antica alleanza romana dal97 (dai tempi dell'ultima fase dellaguerra suebo sarmatica diDomiziano), si risvegliarono attorno al135, tanto da costringere l'imperatoreAdriano, ad inviare lungo ilfronte pannonico il suo erede designato,Elio Cesare, per combatterle nel corso di due campagne (degli anni136-137), nelle quali sappiamo dallaHistoria Augusta, che ottenne buoni successi contro le stesse, come dimostrerebbe lamonetazione di quel periodo,[4] costringendole a tornare all'antico stato di popolazioni "clienti".
| Antonino Pio:Sesterzio[5] | |
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| ANTONINUSAUGPIUSPPTRPCOS III, testa laureata verso destra con drappeggio; | REX QVADIS DATVS, Antonino Pio in piedi a sinistra, dona un diadema al re dei Quadi che gli sta di fronte a destra;S C inesergo. |
| 33 mm, 24.36 gr, 12 h, coniato nel143 | |

Antonino Pio pose sul trono del vicinopopolo "cliente" dei Quadi, a nord dellaPannonia superiore edinferiore un nuovo re filo-romano,[5] dopo una nuova serie di campagne militari condotte da un certoTito Aterio Nepote, il quale ottenne gliornamenta triumphalia per questi nuovi successi,[6] tanto che attorno al142, fu emessa una nuova moneta che celebrava "Rex Quadi datus".[7]
Sul finire del II secolo d.C. furono tra i maggiori protagonisti delle invasioni effettuate, insieme aiMarcomanni e numerosi altri popoli, ai danni dell'Impero romano, durante il periodo chiamato delle "Guerre marcomanniche", tanto da giungere ad assediareAquileia e distruggere Opitergium nel 170 d.C. sottoMarco Aurelio.
Sembra che sempre nel corso delle Guerre marcomanniche, il loro re, un certo Furtius, favorevole a Roma, poiché scelto per regnare sui Quadi dallo stessoMarco Aurelio pochi anni prima, fu sostituito con l'ostileAriogeso nel 173 d.C. circa.L'imperatore non poteva tollerare un gesto del genere e fu costretto a condurre una nuova campagna contro questo popolo. Ariogeso fu catturato dai Romani, ma non fu messo a morte grazie alla clemenza diMarco Aurelio. Al contrario fu mandato in esilio adAlessandria d'Egitto l'anno seguente.
L'imperatoreCaracalla nel214 fece giustiziare un loro re, un certoGabiomarus, forse perché si era ribellato ai Romani, o più semplicemente perché non aveva inviato sufficientiarmati ausiliari all'impero. L'obbiettivo era quello di mantenere invariati gli equilibri con leclientele lungo ilDanubio.
Nella primavera del357 la consueta coalizione tra Marcomanni e Quadi, cui si erano uniti anche iSarmatiiranici, tornò ad agitarsi sulDanubio, invadendo e saccheggiandoRezia,Pannonia eMesia. Le razzie furono arginate daCostanzo II, che operò sia militarmente sia diplomaticamente, anche assegnando nuove aree d'insediamento ad alcune tribù della coalizione. Lo stessoValentiniano I condusse nei loro territori una nuova spedizione punitiva, poiché ancora una volta si erano dimostrati ostili a Roma, oltrepassando il fiumeDanubio come non avveniva da quasi due secoli (374). Tale episodio fu dovuto alla costruzione di una fortezza romana in territorio quadico e all'assassinio del re dei Quadi,Gabinio, da parte deldux ValeriaeMarcelliano. Le incursioni dei Quadi travolsero le difese romane (due legioni subirono delle perdite) e persinoCostanza, figlia diCostanzo II e promessa sposa diGraziano, si salvò per poco. Fu ildux Moesiae, il futuro imperatoreTeodosio I, a fermare le incursioni barbariche con una vittoria. Valentiniano sconfisse il nemico durante la suacampagna nell'estate del375.[8]
Si ritiene che i Quadi siano stati assimilati in parte agliAlamanni ed aiSuebi, con i quali si stabilirono nellaSpagna nordoccidentale formando ilregno suebo di Galizia insieme aiVandali ed agliAlani.
I Quadi, come i viciniMarcomanni, furono almeno a cavallo delI secolo a.C. eI secolo d.C. governati da re, percorrendo la linea dinastica diTudro. In seguito, gli furono dati principi stranieri (come nel caso diVannio al tempo diTiberio[9]), d'accordo con l'amministrazione imperiale romana, che ne pagava un tributo per mantenerne la loro alleanza e amicizia.[10]
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