Qalqilya comune | |
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قلقيلية | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Cisgiordania |
Governatorato | Qalqilya |
Amministrazione | |
Sindaco | Ma'ruf Zahran |
Territorio | |
Coordinate | 32°11′25″N 34°58′06″E32°11′25″N,34°58′06″E (Qalqilya) |
Superficie | 25km² |
Abitanti | 51 683 (2017) |
Densità | 2 067,32 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata ·Manuale |
Qalqīlya (in araboقلقيلية?,Qalqīlyah; raramente citata in italiano comeCalchilia[1]) è unacittà palestinese. Qalqilya è una città agricola che conta circa 51.000 abitanti (stima del 2017). Giace a un'altezza che oscilla tra i 45 m e i 125 m s.l.m. ed il suo clima èmediterraneo (le precipitazioni annuali medie sono di 550 mm di pioggia). Qalqilya è assai vicina al mare (12 km), addossata alla "linea verde" imposta dall'amministrazioneisraeliana per tracciare il suo contestatomuro di separazione e di fatto ne è del tutto circondata. Si situa sull'asse stradaleTel Aviv-Nablus.
Qalqilya è situata in un'area occupata dall'uomo fin dalla preistoria. La città è attestata come esistente fin dall'epocaromana sotto il nome di Kalkalya. Un'etimologia proposta farebbe derivare il nome dall'araboqalʿa (fortezza) +ʿālya (alta).
Un consiglio locale fu creato a Qalqilya nel 1909, alla fine della dominazioneottomana ed il 1945 vide la creazione d'un consiglio municipale.
Nel 1948, dopo ladisfatta araba e l'esodo palestinese che ne conseguì, la città vide affluire migliaia dirifugiati che s'insediarono in un quartiere della cittadina (gli abitanti sono qui chiamati "quelli di Kufra Saba e di Arab Abu Kishek"). Qalqilya non vide mai sorgere uncampo profughi dal momento che costoro furono integrati nella città in cambio d'un sostegno elargito dall'UNRWA. Appena lo Stato d'Israele fu creato, la municipalità di Qalqilya si vide amputate tutte le terre che si trovavano dall'altra parte dellalinea d'armistizio del 1949.
Fra il 1949 ed il 1967, la città passò sotto sovranitàgiordana. Gli agricoltori della città tentarono regolarmente di passare dall'altra parte della frontiera per lavorare le terre annesse. Per fermare queste infiltrazioni potenzialmente pericolose, l'esercito israeliano attaccò Qalqilya a più riprese distruggendo o danneggiando numerosi pozzi artesiani che pompavano l'acqua necessaria all'agricoltura e ai contadini.
Dopo laguerra dei sei giorni, la città viene occupata daIsraele, come il resto dellaCisgiordania.
Dopo gliaccordi di Oslo, la città è passata sotto la giurisdizione dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) (zona A).
Tuttavia, soprattutto dopo l'inizio dellaSeconda Intifada, le forze armate israeliane entrano regolarmente a Qalqilya, spesso per procedere ad arresti di militanti che lo Stato ebraico accusa di terrorismo e che i palestinesi reputano invece essere patrioti combattenti.
Nel 2003, Israele ha cominciato la costruzione delmuro di separazione coll'intenzione di impedire l'ingresso di miliziani ostili. La costruzione del muro è oggi completata e circonda quasi interamente Qalqilya. Il tracciato del muro non segue la linea armistiziale del1967 e penetra in territorio palestinese per circondare le cittadine israeliane diAlfe Menashe e diZufin, separando oggi il distretto di Qalqilya da 50.000dunum (1dunum = 1.000 m²) di terre coltivate, ciòè circa il 50% del totale delle terre del distretto.
Fino al 1995, circa l'80% della popolazione attiva di Qalqilya lavorava nel settore agricolo e per imprese israeliane (fra l'altro nel settore edilizio). L'altro 20% della popolazione attiva viveva di commercio con Israele e con iterritori palestinesi.
Dal 2003, le attività commerciali è collassato, a causa essenzialmente della costruzione del muro che ha reso assai difficile l'accesso a Qalqilya. Le condizioni per entrare nei territori agricoli situati dall'altra parte del muro sono diventate eccessivamente ardue, per non dire impossibili, per i contadini di Qalqilya. Infine, nessuna persona a Qalqilya trova più occupazione in Israele.
Dopo leelezioni legislative di gennaio 2006, l'Unione europea ha bloccato il suo finanziamento all'Autorità Nazionale Palestinese. Numerosi funzionari non sono più pagati da allora.
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