Pusiano (Pusian indialetto brianzolo,AFI:/pyˈzjaŋ/) è uncomune italiano di 1 307 abitanti[1] dellaprovincia di Como inLombardia. Posto sull'omonimo lago, il comune di Pusiano fa parte dellaComunità montana del Triangolo Lariano e delParco regionale della Valle del Lambro. Tra gli edifici notevoli, il Palazzo Carpani Beauharnais, il Santuario della Madonna della Neve e l'Oratorio di San Francesco e la Chiesa Parrocchiale. Fra il mutare della natura e il passaggio dell’essere umano troviamo uno dei più grandi ritrovamenti di Ammoniti del Giurassico nel rosso ammonitico lombardo (circa 180 milioni di anni fa) e i resti di palafitte nella parte orientale dell’Isola di Cipressi risalenti a circa 10.000 anni fa[4].
Attestato nel1288 con il nome diPucilliano[5], il toponimo riflette il nome romano di personaPusillius, con l'aggiunta del suffisso -anus e avvalorato dalla scoperta di un’urna funeraria presso il Museo Archeologico Paolo Giovio di Como con iscrizione: "PUSILLIENAE IANUARIAE PRISCIENUS SECUNDUS CONIUGI INCOMPARABILI"[4].
Durante laSignoria milanese il"locho da Pusliano" costituì una delle località che, all'interno dellaSquadra di Canzo, nel 1346 avevano in carico la manutenzione della cosiddetta"strata da Niguarda".[6]
Durante ilDucato di Milano, fin'oltre la metà del XVIII secolo la località di Pusiano seguì il destino dellaSquadra de'Mauri in cui era inserita, una pieve amministrativa che nel1491 fu infeudata daiDal Verme per concessione diFilppo Maria Visconti.[6] Come emerge da un documento datato1579, a Pusiano si sarebbe trovato un castello, del quale tuttavia oggi non rimane più alcuna traccia.[5] Pusiano e il resto della Squadra passarono dapprima aiFregoso (1488) e infine alla famigliaSfondrati (1533),[6] la quale esercitò i propri diritti feudali fino al1788, anno in cui quando l'ultimo erede maschio morì e la Squadra ritornò tra le disponibilità del demanio.[6]
In un ambito strettamente religioso, Pusiano assunse un ruolo importante tra gli anni 1855 e 1895 grazie all'agire di due veggenti, Angela e Teresa Isacchi, che resero Pusiano famoso non solo tra i paesi della Brianza, della Lombardia e dell'Italia, ma anche all'estero (Francia e Inghilterra).
La storia di Angela e Teresa, per anni tenuta nascosta, è stata riscoperta grazie al libroIl Giardino della Santa Parola - I Segreti di Angela e Teresa Isacchi, dello storico pusianese Giancarlo Molteni[9].
Il libro tratta la storia delle due donne che, nonostante fossero totalmente illetterate e dotate solo di esperienze di profonda miseria, riuscirono a predire enormi sconvolgimenti storici, come il declino dell'Impero Austro-Ungarico e la fine del potere temporale della Chiesa, e ad affermare, con coraggio ed ingenuità che anche il corpo ed il sangue di Maria sono presenti nell'Ostia Consacrata.Tutto questo, secondo Angela e Teresa, fu possibile grazie al loro contatto diretto e preferenziale con il Divino, che esprimevano attraverso “parlate” pronunciate in momenti di particolare ed intensa devozione, raccolte e trascritte dai loro devoti come “Santa Parola”.
«Di rosso, all'olivo sradicato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma comunale non ha un riconoscimento formale. È rappresentato un albero sradicato, probabilmente un ulivo, pianta che fiorisce sulle colline circostanti grazie alla mitezza del clima.[10] Il gonfalone è un drappo di rosso.
Dal1830 il palazzo divenne proprietà della famiglia lecchesi Conti, che convertirono parte della struttura in unafilanda.[11] In seguito, nel Novecento lo stabile fu dapprima comprato dai religiosi dell'Istituto della carità, che lo adibirono in parte a convento e in parte a scuola, mentre nel1986 divenne definitivamente proprietà del comune di Pusiano.[11]
L’ala ovest del Palazzo contiene la parte più antica e importante con un soffitto a cassettoni sia a piano terra sotto un portico,[14] sia al primo piano nella cosiddetta "Sala del Quattrocento", con cornici intarsiate e con la rappresentazione di scene di caccia, mitologiche e copricapi di vari stili. L’ala est del Palazzo di metà Milleseicento, è costituita al piano terra da un portico a grandi archi a tutto sesto con colonne binate tuscaniche[4].
Il palazzo, che ospita anche ungiardino formale,[14] è il soggetto di uno dei dipinti realizzati daFederico Lose e la moglie Carolina nel loro libro del 1823 intitolatoViaggio pittorico nei monti della Brianza[15].
ll soffitto a cassettoniPalazzo Carpani-Beauharnais
La chiesa della Natività di Maria, che deve il suo aspetto attuale ad alcuni interventi di ristrutturazione avvenuti negli anni 1615-1636,[16] fu eretta a sede dell'omonima parrocchia nel 1567[17]. La sua edificazione inizia nel 1465 sopra una precedente cappella[4] e la consacrazione avvenne nel 1620, per opera diFederico Borromeo[5].
Il portone d'ingresso principale è sormontato da una Quattrocentesca scultura in legno raffigurante il Cristo. Sopra alla porta del lato destro trova invece posto un'Annunciazione eseguita nel 1583 da Ippolito Morelli.[12]
Nell'area presbiteriale trovano posto unpulpito in legno del XVII secolo e una serie diarazzi inseta risalenti al secolo successivo.[12]
Santuario della Madonna della Neve (1570-1608)[18], noto anche come Santuario della Madonna del Monte,[12] ospita un Cinquentesco bassorilievo a temamariano, eseguito da uno scultore di scuolatoscana[12]. Il Santuario, che venne edificato dalla famiglia Carpani come cappella privata nel XVI secolo, aveva una pala d’altare (ora nella Parrocchiale) rappresentante l’Annunciazione con questa iscrizione: "HIC PUERI SUN FILII D. BARTHOLOMEI CARPANI ATQ D. HIERONIME RABIA UXORIS SUE M.D.LXXXVI DIA IIII IANUARII – IPPOLITUS NASEIUS .F."[4].
Chiesa dei Santi Francesco Saverio e Domenico (inizi XVIII secolo),[19] che al suo interno conserva una pala d'altare dedicata ai santi titolari dell'edificio, opera diAgostino Santagostino del 1702.
Lago di Pusiano - La storia interessantissima di questo Lago, inizia da Plinio il Vecchio che lo chiama EUPILI nella sua Historia Naturalis. Le acque sono diventate demaniali mentre i diritti sono ancora privati[4]
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow,Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
Annalisa Borghese,Pusiano, inIl territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 377.
Touring Club Italiano (a cura di),Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999,ISBN88-365-1325-5.