Localizzazione della Provincia nellaRegione del VenetoIl fiume Po nel tratto in cui inizia a segnare il confine della provincia di Rovigo presso Melara.
Ilterritorio dellaprovincia è interamente pianeggiante e rientra nella regione geografica dell'attualePolesine, di cui occupa quasi l'intera superficie (fatta eccezione per una porzione dell'area delle Valli Grandi Veronesi, all'estremo ovest e per una parte del Comune diCavarzere (VE) a centro-est).
Esso si estende longitudinalmente per circa 100 km, dai confini con leprovince di Verona e diMantova al litorale adriatico, ove si situano le bocche diPo, nei Comuni diRosolina,Porto Viro,Porto Tolle eAriano nel Polesine a formare il relativodelta. Come detto, il territorio provinciale coincide sostanzialmente con ilPolesine odierno[3] ovvero ne è interamente compreso[4]; è una striscia di terra lunga circa 100 km in direzione ovest-est e larga circa 18 km in direzione nord-sud; ha unasuperficie di 1.789km² e un'altitudine compresa tra -4 e 15m s.l.m.[5]
Il territorio è compreso tra il basso corso dei fiumiAdige ePo, che ne delimitano i confini rispettivamente a nord daBadia Polesine alla foce (con la sola eccezione del territorio di Cavarzere nella città metropolitana di Venezia) e a sud daMelara alla foce (Po di Goro).La parte orientale della provincia corrisponde alDelta del Po e si espande costantemente verso est a causa deisedimenti depositati dal fiume alle sue foci[4].
Oltre al Po e l'Adige, rispettivamente il primo e il terzofiume italiano perportata, la provincia è attraversata per tutta la sua lunghezza da un altro fiume importante, ilCanal Bianco; ciò significa che la maggior parte delle acque dolci in Italia sfocia in mare lambendo o attraversando la provincia di Rovigo. Sono ovvie le problematiche di carattere idraulico che ciò ha determinato e determina, con le numerose alluvioni che periodicamente hanno colpito il territorio, l'ultima e più disastrosa delle qualiquella del 1951.Su tutto il territorio sono presenti un gran numero dicanali discolo, tra cui i principali sono ilCollettore Padano Polesano, loScolo Ceresolo e loScolo Valdentro.
Altri corsi d'acqua, la cui importanza è oggi soprattutto storica, sono l'Adigetto, corrispondente all'antico corso dell'Adige, che staccandosi dal corso attuale dell'Adige aBadia Polesine attraversaLendinara ed il capoluogo, ilPoazzo, corrispondente ad un antico corso del Po, e laFossa Polesella, interrata in seguito all'alluvione del1951, che collegava il Canal Bianco al Po.
Il territorio, per la sua parte orientale, di formazione relativamente recente e legata alTaglio di Porto Viro operato daiVeneziani tra il 1600 e il 1604, è stato soggetto al fenomeno dellasubsidenza, sia per cause naturali sia per l'estrazione di acque metanifere dal sottosuolo, avvenuta con particolare consistenza negli anni cinquanta e sessanta ed in seguito, proprio per gli effetti di subsidenza, particolarmente gravi per territori posti anche sotto la quota del medio mare, messa al bando[6].
Il clima è semicontinentale e condizionato dalla notevoleumidità, con estati afose e inverninebbiosi; leprecipitazioni rientrano nella norma e si concentrano in primavera e autunno[6].
La provincia ètradizionalmente divisa in tre zone geografiche, da ovest verso est, seguendo il percorso ideale delle bonifiche del territorio: l'Alto Polesine, il cui capoluogo èBadia Polesine; il Medio Polesine, il cui capoluogo èRovigo; il Basso Polesine, il cui capoluogo èAdria.Altri centri importanti della provincia sonoPorto Viro, Lendinara,Porto Tolle eTaglio di Po.Negli ultimi decenni il Comune diOcchiobello, in particolare la frazione diSanta Maria Maddalena, ha avuto un discreto sviluppo demografico dovuto alla sua vicinanza alla città diFerrara.
Mappa della provincia di Rovigo suddivisa in alto, medio e basso Polesine.
A13Bologna-Padova: percorre la direttrice nord-sud della provincia. Ci sono tre caselli denominati: Occhiobello,Villamarzana – Rovigo Sud (sulla "Transpolesana") e Rovigo, ed un quarto, Boara – Rovigo Nord, posto immediatamente a nord del confine padovano e che di fatto serve la zona nord di Rovigo.
SS 434Transpolesana: è una superstrada con due corsie per senso di marcia che collegaVerona conRovigo lungo la direttrice est-ovest. È pianificato il prolungamento fino all'innesto con la SS 309Romea, all'altezza diAdria.
SR 88Rodigina (ex SS 499): è la strada alternativa alla Transpolesana che inizia a Villa d'Adige, attraversa centri comeBadia Polesine eLendinara per finire aRovigo. La SS 499 iniziava aLegnago (VR).
SR 443di Adria è un'ex strada statale (omonima) che collega il capoluogo di provincia adAdria, alla confluenza con le SR 495 e 516 (già Statali omonime) con un percorso abbastanza rettilineo.
SR 516Piovese: è una parte della SS 516 declassata a strada regionale. Inizia adAdria e fuori provincia passa perCavarzere e termina aPiove di Sacco. La SS 516 Piovese iniziava aPadova.
La provincia risente ancora oggi del fenomeno dell'emigrazione, soprattutto dei giovani che vanno a lavorare in zone economicamente più sviluppate, provocando un progressivo invecchiamento della popolazione. In seguito alla terribileAlluvione del Polesine del novembre 1951, oltre 100 000 polesani dovettero sfollare in altre città; la maggior parte di essi non fece più ritorno.Esiste anche un fenomeno di migrazione interna alla provincia dalle zone rurali ai centri urbani più sviluppati[6].
In epoca antica ilterritorio che attualmente forma la provincia di Rovigo fu inizialmente abitato daiVeneti, che a partire dal XII secolo a.C. avevano un insediamento presso quella che poi sarebbe diventata la città diAdria.NelVI-V secolo a.C. la città attuale fu fondata (con il nome di Atria) dagliEtruschi, che si stabilirono anche la parte meridionale del territorio, mentre nella parte settentrionale abitarono iVeneti.In seguito fu occupato daiRomani.
In epoca medievale il territorio fu governato dagliEstensi, ma non aveva una propria unità amministrativa; era infatti suddiviso in diverse "podesterie", che erano le unità amministrative del ducato Estense.Poteva capitare che queste podesterie avessero addirittura giurisdizione su territori a cavallo del fiume Po, come ad esempio la podesteria di Orcano (che è l'attuale frazione Raccano diPolesella).
Evoluzione della provincia di Rovigo dal 1484 ad oggi; in giallo le terre che nel 1484 passarono alla Serenissima dopo la pace di Bagnolo e formarono il territorio del Polesine nei Domini di Terraferma; in rosso le terre che nel 1815 passarono dallo Stato Pontificio al Regno Lombardo-Veneto e furono aggregate al Polesine per formare la Provincia di Rovigo; in verdastro le terre che sempre nel 1815 passarono dallo Stato Pontificio al Regno Lombardo-Veneto, ma furono inizialmente aggregate alla provincia di Venezia; in verde e verdastro le terre che nel 1851 passarono dalla provincia di Venezia a quella di Rovigo. Le zone più chiare sono di recente formazione, grossomodo a partire dal 1604; per maggiori dettagli si vedaDelta del Po etaglio di Porto Viro.
I primi a riconoscere l'unità amministrativa al territorio furono iVeneziani ai quali, in seguito allaGuerra del Sale del1482-1484 e alla successiva pace di Bagnolo, fu assegnata un'area compresa tra l'Adige e ilPo che costituì il territorio del Polesine all'interno deiDomini di Terraferma; il capoluogo fu stabilito a Rovigo.Si può dunque dire che la provincia di Rovigo nacque così, anche se aveva un'estensione inferiore rispetto a quella attuale, dato che il confine fu fissato sulCanalbianco con poche eccezioni: i territori di Polesella,Guarda Veneta e Adria passarono ai Veneziani, mentre la cosiddetta "Transpadana Ferrarese" rimase agli Estensi.Ildelta del Po (tranneAriano nel Polesine eCorbola) faceva già parte delDogado.
Cacciati definitivamente gli Estensi, la dominazione veneziana si protrasse per quasi tre lunghi secoli e non apportò in Polesine mutamenti sostanziali. Al termine di una guerra feroce, combattuta a più riprese e senza esclusione di colpi, tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del Cinquecento, la situazione economica e sociale del Polesine era, a dir poco, disastrosa.
Il territorio, anzi, proprio in questi anni, finisce per articolarsi, grazie anche alle capziose divisioni amministrative e politiche e alla particolare configurazione dei confini, in due diverse zone di influenza: da un lato, quella veneziana e dall'altro quella ferrarese, che grava principalmente sui centri rivieraschi e su quella porzione dell'Alto Polesine che ebbe il nome di Transpadana.
Un carattere composito, fatto di influssi diversi, che si avverte chiaramente ancora oggi e che ha dato al Polesine, fin da quei tempi, l'aria e il senso di una terra di confine.
Accanto a modelli ormai veneti, permanevano dunque indirizzi ferraresi ed emiliani, in una convivenza quasi naturale, che trovava riscontro soprattutto nel dialetto, nelle arti figurative e nell'architettura.
«Alla Provincia di Rovigo» — Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
Dal punto di vista economico, la provincia di Rovigo ha mantenuto una spiccata vocazione agricola ed è stata interessata solo marginalmente dal rapido processo di industrializzazione che ha riguardato, in particolare a partire dagli anni settanta – ottanta, le altre provincie venete ed ilNordest in generale. L'area della provincia in questo senso più sviluppata è quella intorno all'asse dellastrada Statale 309 "Romea" con centri quali Porto Viro, Taglio di Po, Rosolina.
Il territorio della provincia è coltivato prevalentemente a cereali qualifrumento,mais eriso, fruttetomele,pere,pesche eortaggi[6] questi ultimi in particolare nella zona diLusia e Rosolina.
In provincia di Rovigo è stata in funzione, dal 1980 al 2005 lacentrale termoelettrica di Polesine Camerini in grado di produrre l'8% circa del fabbisogno nazionale dienergia elettrica. Nel 2005 l'ENEL ha avviato le procedure per la conversione della centrale da petrolio a carbone, incontrando su questa strada la forte opposizione di larga parte della popolazione, non solo per ragioni strettamente ecologiche, dato che la centrale si trova nel cuore del Parco del Delta del Po, ma anche di un più opportuno utilizzo del territorio che si presta allo sviluppo turistico, dell'agricoltura intensiva e della pesca, attività che appaiono del tutto incompatibili con il permanere di un impianto di produzione energetica di tale impatto.
A causa dei mutati scenari energetici la centrale è inattiva dal 2015 e il suo personale è stato dislocato presso altri impianti. Enel ha indetto un progetto di riconversione dell'area tramite il progetto Futur-e. Il 29 giugno 2019 la Rai ha presentato l'accordo traRegione del Veneto edEnel per trasformare il sito in un villaggio turistico.
^ Enrico Bonafè,La Confraternita della SS. Trinità. Nel contesto della "venezianità" di Loreo, Chioggia (VE), Editrice Nuova Scintilla, 2014,ISBN978-88 89656-15-0.
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane. Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali