«Ricca, nobile e gloriosa è la Provincia di Calabria Ultra detta la Magna Grecia dai Greci, oggi Provincia di Reggio, che vedendo ed ammirando l'amenità del cielo, la fertilità della terra, l'aere salubre, e la grandezza degli abitanti, la elessero per loro stanza.»
La provincia, la più a sud della penisola italiana, copriva la punta del cosiddettostivale, estendendosi dalla costa delmar Tirreno alloIonio daRosarno aPunta Stilo per circa 220 km di costa. Il suo territorio era in gran parte interessato dall'orografia del massiccio dell'Aspromonte, interamente compreso nel territorio provinciale. L'unica pianura era"a chjàna" (laPiana di Gioia), a sud sulTirreno. Il territorio, che al momento della soppressione dell'ente comprendeva il 28% della popolazione calabrese, contava 97 comuni, estendendosi per 3.183 km²[3] e occupando il 21,1% del territorio dellaCalabria.
La Provincia di Reggio Calabria corrispondeva ai territori dell'antica provincia diCalabria Ulteriore Prima (nota anche comeCalabria Ultra Prima oCalabria Reggina), istituita nel1817 dalla divisione dellaCalabria Ulteriore in Ulteriore I e Ulteriore II.
La provincia nel corso della sua storia ebbe delle variazioni amministrative:
Nel1863 il comune di Castelvetere cambia il nome inCaulonia.
«Fa per Arme questa Provincia due Croci nere in campo argento, con quattro pali vermigli in campo oro, insegne di Aragonesi. Don Ferdinando Duca di Calabria, Figliolo di Alfonso Re di Napoli, per dimostrare che egli delle due Calabrie era Signore, inventò le due Croci.»
(Luzio D'Orsi, descrizione dello stemma della Provincia di Reggio Calabria in "Terremoti di Calabria")
L'antichissimo stemma araldico dellaProvincia di Reggio Calabria constava di uno scudo partito in campi uguali di oro ed argento: due croci greche nere in campo argento nel mezzo scudo a sinistra, a memoria del valore dei Crociati Calabresi, sotto la guida diBoemondoDuca di Calabria nelle guerre per la liberazione diGerusalemme: i guerrieri della Croce, dopo adorato ilSanto Sepolcro, erano cinti Cavalieri, in ricompensa degli eroici sforzi e degli aiuti prestati nella guerra di Gerusalemme. Da questa cerimonia ebbero poi origine, come è noto, i Cavalieri di Gerusalemme, chiamati poiCavalieri di Malta, e l'istituzione deiTemplari.
Iquattro pali perpendicolari vermigli in campo oro nell'altra metà a destra erano le armi aragonesi, poste da don Ferdinando di Aragona,Duca di Calabria. Le croci erano soltanto due perché la Calabria era divisa in due province, e erano entrambe in una sola parte dello scudo per significare che ambedue le province erano sotto il dominio di un solo Signore. I quattro pali, poi, erano uniti nello scudo alle armi di Calabria per mostrare l'unione della Calabria alla dinastia degli Aragonesi. La corona era d'oro con gemme.
Gonfalone della provincia
Lo stemma condivideva gli stessi elementi di quello dellaprovincia di Catanzaro, anche se disposti diversamente e con lacroce greca anziché potenziata, questo in quanto ambedue le odierne province costituivano inizialmente la provincia diCalabria Ulteriore successivamente distinta inCalabria Ulteriore Prima eCalabria Ulteriore Seconda.
Lo stemma, concesso con decreto reale del 1º aprile 1938, di cm 90 x 75 x 8 di spessore con rilievo della corona di cm 16, esposto nel Salone "Mons. Ferro" delPalazzo Provinciale, era scolpito su legno pregiato "pinus cembico" e rifinito in foglia d'oro zecchino 24 carati, foglia d'argento vero 1.000 e colori a tempera anticati. Nello Stemma le perle della corona ducale erano bianche, le bacche d'oro, il nastro tricolore.
Sembra chiaro che la Provincia non facesse uso di uno stemma senza titoli e senza concessione; poiché i titoli erano il premiato valore Calabrese nelle guerre dei Crociati, e la concessione venne fatta da Ferdinando di Aragona, nel secolo decimoquinto, quando gliAragonesi erano Signori delReame di Napoli.
«Consta dunque che le Armi di questa Provincia contengano in sé un fatto avvenuto nel Medio Evo, sotto il regno dei Normanni, che furono I primi signori del Reame di Napoli; cioè nel secolo decimosecondo, quando Boemondo, principe di Taranto e Duca di Calabria, figliolo di Roberto Guiscardo, con dodicimila guerrieri di Calabria, tra i quali quel Tancredi celebrato dal Tasso, passò con Goffredo in oriente, e, presa Antiochia, vi si stabilì principe di quella città.»
(Luzio D'Orsi, descrizione dello stemma della Provincia di Reggio Calabria in "Terremoti di Calabria")
«Alla Provincia di Reggio di Calabria» — Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911