Laprovincia di Pisa è unaprovincia italiana dellaToscana di 418 461 abitanti.[1] È la seconda provincia toscana per numero di abitanti, e per quanto riguarda la superficie, con i suoi 2 444 km² è al quinto posto tra le dieci province toscane.
Mappa delle provincie di Massa, Lucca, Pisa e Livorno del 1896
La provincia comprende, oltreil capoluogo, trentasette comuni. La zona nord è attraversata dalla modesta catena montuosa anti-appenninica delMonte Pisano, adiacente alla estrema propaggine delleAlpi Apuane, che separa la provincia di Pisa da quella diLucca.
Lo sbocco sul mare, illitorale pisano, si estende per circa 15 km, e comprende le seguenti località:
un tratto di costa di circa 1 km, protetta dal parco amministrata dal comune diSan Giuliano Terme;
Marina di Vecchiano, nel comune diVecchiano, anch'essa inserita nel parco;
La zona di Pisa è pianeggiante, ma, scendendo di pochi km a sud, nella parte meridionale della provincia, ci si trova immersi nel più classico dei paesaggi toscani, fatto di colline, boschi e antichi borghi, che comprende le seguenti aree:
LaValdera, che comprende grandi porzioni della regione storica chiamataColline Pisane.
LaVal di Cecina, che ha il suo centro principale nell'antica città diVolterra e segue il corso delfiume Cecina. La parte occidentale della Val di Cecina è storicamente nota anche comeMaremma Pisana.
L'attuale provincia deriva dall'anticocompartimento di Pisa, suddivisione amministrativagranducale, che in massima parte comprendeva i territori che avevano fatto parte dellaRepubblica marinara di Pisa. Con l'annessione fiorentina, Pisa ed il suo territorio assunse la denominazione di "Provincia Pisana", integrando anche tutta la parte del Volterrano e l'exclave diCastiglione della Pescaia e l'isola del Giglio. La provincia pisana rimase esclusa dall'antico distretto fiorentino di cuiLivorno ed il suo capitanato facevano invece parte come exclave. Tale situazione rimase pressoché immutata fino al 1766 e alle successive riforme amministrative diPietro Leopoldo, finché dopo il periodo napoleonico il governo lorenese con la legge del 20 novembre 1849 costituì i vari compartimenti, tra cui quello pisano.
Nel 1861 reclamò, senza successo,Viareggio, laVersilia e altri comuni delle province confinanti[2].
Nel1938 il comune diCastellina Marittima acquistò una piccola fetta del territorio del comune diCecina, facente parte dellaprovincia di Livorno, al quale era stata attribuita per un errore amministrativo.
Gli ospedali sono le struttura finalizzata all'organizzazione ed all'erogazione delle prestazioni specialistiche di ricovero, sia per quanto riguarda i ricoveri ordinari che i day hospital medico e chirurgico.
L'assistenza ospedaliera è garantita da vari presidi ospedalieri presenti nel territorio, strutture di riferimento anche per l'assistenza di emergenza ed urgenza (pronto soccorso).
L'assistenza territoriale è il sistema che include i servizi di assistenza educativa, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, tutti quanti erogati non in regime di ricovero all'interno dell'intero territorio di competenza.
In adeguamento alle normative vigenti, l'intero bacino di utenza della Azienda USL 5 diPisa è suddiviso in 3 articolazioni territoriali, all'interno dei quali viene garantita l'assistenza.
Zona Alta Val di Cecina (area meridionale della provincia)
Data la vastità del territorio di competenza, nella maggior parte dei comuni è comunque presente un servizio di poliambulatori.
Anche l'intero bacino di utenza della Azienda USL 11 diEmpoli in articolazioni territoriali, una delle quali comprende i 4 comuni della provincia di Pisa.
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane. Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali