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Provincia di Pesaro e Urbino

Coordinate:43°54′36.54″N 12°54′47.88″E43°54′36.54″N,12°54′47.88″E (Provincia di Pesaro e Urbino)
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Provincia di Pesaro e Urbino
provincia
Provincia di Pesaro e Urbino – Stemma
Provincia di Pesaro e Urbino – Bandiera
Provincia di Pesaro e Urbino – Veduta
Provincia di Pesaro e Urbino – Veduta
La sede della provincia
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Marche
Amministrazione
CapoluogoPesaro
Urbino[1]
PresidenteGiuseppe Paolini (PD) dal 31-10-2018 (2º mandato dal 19-12-2022)
Data di istituzione1860
Territorio
Coordinate
del capoluogo
43°54′36.54″N 12°54′47.88″E43°54′36.54″N,12°54′47.88″E (Provincia di Pesaro e Urbino)
Superficie2 507,60[3]km²
Abitanti349 799[4] (31-7-2025)
Densità139,5 ab./km²
Comuni50 comuni
Province confinantiRimini,Repubblica di San Marino (RSM),Ancona,Perugia,Arezzo
Altre informazioni
Cod. postale61121-61122 (Pesaro), 61010-61014, 61020-61026, 61028-61030, 61032-61034, 61036-61049 (provincia)
Prefisso0541,0721,0722
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-PU
CodiceISTAT041
TargaPU (PS fino al1999)
PIL(nominale) 10 393,7mln[2](2022)
PIL procapite(nominale) 28 677[2](2022)
Cartografia
Provincia di Pesaro e Urbino – Localizzazione
Provincia di Pesaro e Urbino – Localizzazione
Provincia di Pesaro e Urbino – Mappa
Provincia di Pesaro e Urbino – Mappa
Posizione della provincia di Pesaro e Urbino all'interno delle Marche.
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Laprovincia di Pesaro e Urbino è unente localeterritoriale delleMarche che conta 349 799 abitanti[4]. La provincia ha duecapoluoghi[5] nei comuni diPesaro eUrbino[1]. La sigla della provincia è dal 1999 «PU», da quando le rivendicazioni diUrbino furono accolte con la variazione della sigla. La provincia conta 50 comuni.

Affacciata ad est sulmar Adriatico, confina a nord con l'Emilia-Romagna (provincia di Rimini) e con laRepubblica di San Marino, a sud-est con laprovincia di Ancona, a sud-ovest con l'Umbria (provincia di Perugia), e a ovest con laToscana (provincia di Arezzo). Corrisponde in gran parte alla regione storico-geografica delducato di Urbino.

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Variazioni territoriali e amministrative delle Marche e Ducato di Urbino.

È una delle province storiche italiane. Prima della nascita dello Stato italiano ha avuto diverse denominazioni:Ducato di Montefeltro, poiDipartimento del Metauro conNapoleone e poi ancoraDelegazione apostolica di Urbino e Pesaro con loStato Pontificio. Essa confina conUmbria,Toscana eRomagna.

Età del ferro

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Nell'Età del ferro, l'attuale territorio provinciale era abitato daiPiceni, popolo che aveva dato unità etnica a tutte le attuali Marche[6]; il centro diNovilara è il più noto insediamento piceno della provincia, per l'antichità degli scavi che lo hanno rivelato, ma successivamente si sono trovati abitati o necropoli picene anche aPesaro, Montegiove diFano, Roncosanbaccio di Fano,San Costanzo,Serrungarina,Canavaccio diUrbino.

Intorno al 391 a.C. i GalliSenoni invasero le Marche settentrionali sino alfiume Esino e anche più a sud, raggiungendo la zona dimonte Conero, e qui si stanziarono. Nel secolo successivo la civiltà gallica delle Marche si fuse con la preesistente civiltà picena, dando luogo ad unakoiné culturale[7].

Età antica

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Mappa dellaVI - Umbria et Ager Gallicus

La romanizzazione della regione iniziò nel 295 a.C. con labattaglia del Sentino, evento che convenzionalmente è considerato la fine della civiltà picena; dopo la battaglia seguì la fondazione diPisaurum (Pesaro - 184 a.C.),Fanum Fortunae (Fano - data precisa sconosciuta) e, fuori dai confini dell'attuale territorio provinciale, diSena Gallica (Senigallia - 288 a.C.),Firmum Picenum (Fermo - 264 a.C.),Aesis (Jesi - 247 a.C.),Potentia (Porto Recanati - 184 a.C.),Auximum (Osimo - 157 a.C. ). eAriminum (Rimini - 268 a.C.), considerata dai Romani parte del Piceno[8]. I Romani chiamarono il territorio conquistato compreso traRimini e l'EsinoAger Gallicus o ancheAger Gallicus Picenus[9]. Nel periodo della dittatura diSilla (circa 80 a.C.), il nomeItalia si estese sino al fiumeRubicone, oltre il quale si estendeva laGallia Cisalpina[10].

Con l'avvento dell'impero, l'Italia venne divisa nelle undiciregioni dell'Italia augustea, senza alcuna finalità politica, ma solo per snellire la burocrazia e semplificare i censimenti dei cittadini, nonché di facilitarne l'arruolamento nelle legioni. L'Ager Gallicus, ad esclusione di Rimini, venne inserito nellaRegio VI, che informalmente era detta "Umbria" o "Umbria et Ager Gallicus". Tale ripartizione, oltre all'attuale territorio provinciale, comprendeva anche i territori appenninici dellaprovincia di Ancona edi Macerata e, fuori dalle Marche, l'attualeUmbria orientale e alcuni territori dellaprovincia di Arezzo[11].

Attraverso il territorio della provincia passavano sia la cosiddetta Protoflaminia, che daCamerino eSassoferrato raggiungeva la costa aSenigallia, sia l'asse principale dellavia Flaminia, nata per unire Roma - attraverso Narni, Terni, Bevagna, Spoleto, Foligno, Nocera Umbra, Fano e Pesaro - a Rimini[12] e ai mercati dellaPianura Padana.

Medioevo

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Nell'Alto Medioevo il territorio della provincia fece parte dell'Esarcato di Ravenna, cioè la circoscrizione che comprendeva i residui territori conquistati daibizantini nellaGuerra gotica che non passarono sotto il dominio longobardo. All'interno dell'esarcato esistevano due circoscrizioni: le duepentapoli marittima (Ancona,Fano,Pesaro,Rimini eSenigallia) ed annonaria o montana (Cagli,Fossombrone,Osimo,Jesi eUrbino), che compredenvano l'attuale territorio provinciale[13]. ILongobardi conquistarono l'Esarcato, sottoAstolfo (751-754). PapaStefano II, allora, chiamò ilfrancoPipino il Breve che, incoronato re, nel754 scese in Italia, sconfisse i Longobardi in battaglia e costrinse re Astolfo a cedere tutti i territori conquistati, che consegnò al papa, andando a formare - insieme alDucato romano - il nascenteStato della Chiesa. Si trattò dellaPromissio Carisiaca, la cosiddetta "Donazione di Pipino".

Nel 1210, conpapa Innocenzo III, i territori delle due pentapoli vennero fusi con laMarca Fermana nell'istituzione dellaMarca anconitana, creata dapapa Innocenzo III nel 1210 a seguito della ripartizione in province delloStato Pontificio; il governatore papale risiedeva aFermo. Il potere centrale papale fu però assai blando, per non dire solo teorico, e ciò permise l'affermazione in tutto il territorio deiliberi comuni. Solo con l'attività delcardinale Albornoz, nel XIV secolo, la Chiesa tentò di rendere effettivo il suo dominio. IlDucato di Urbino, pur godendo di ampia autonomia, era legato da vincoli divassallaggio alloStato Pontificio.

IlDucato di Urbino

La storia medievale e rinascimentale della provincia è fortemente legata alle vicende delle potenti famiglie nobiliari che si contesero il nord delle attuali Marche ed il sud dell'attuale Romagna, facenti perno sulla regione storica delMontefeltro e cioè, tra le principali, appunto iMontefeltro, iMalatesta, idella Rovere, gliSforza. I destini geografici e le peculiari caratteristiche, ancora oggi vive, delle genti di queste terre non possono essere compresi se non si analizzano anche le intricate vicende di queste famiglie.

In particolare fu nel 1220 che i Montefeltro, già signorighibellini diSan Leo e diCarpegna, ottennero daFederico II di Svevia anche la signoria di Urbino e da allora il prestigio della città crebbe costantemente. L'anticacontea di Urbino divenneducato di Urbino nel 1443, raggiunse l'apogeo sottoFederico da Montefeltro e la massima espansione conFrancesco Maria I Della Rovere a cui si deve l'annessione di Pesaro.

La provincia di Pesaro e Urbino corrisponde grossomodo a quello dell'antico Ducato di Urbino, fatta eccezione perSenigallia (ora in provincia di Ancona),Gubbio (ora in Umbria) e i sette comuni secessionisti dellaVal Marecchia passati in Emilia-Romagna a seguito del referendum del 2009. Nell'organizzazione amministrativa delloStato della Chiesa, il territorio provinciale coincideva con quello delladelegazione apostolica di Urbino e Pesaro, poi divenuta, nel1860,provincia di Urbino e Pesaro, una delle sei province in cui allora risultavano suddivise le Marche. In vista dell'unità d'Italia, l'assetto territoriale marchigiano fu riformato con ildecreto Rattazzi (decreto 22 dicembre 1860 n. 4495[14]), che ridusse a quattro il numero delle province e che dispose altresì la ridenominazione dell'ente inprovincia di Pesaro e Urbino.

Età moderna

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Nel1631, alla morte del ducaFrancesco Maria II della Rovere, ilDucato di Urbino passo al dominio diretto della chiesa, che fece di Pesaro sedecardinalizia. Sotto ladinastia roveresca, iniziata nel 1521, Pesaro fu prescelta dai duchi a loro residenza al posto di Urbino.

Età contemporanea

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LaDelegazione di Urbino e Pesaro nel1831.

Nel 1796, con l'invasione francese delle Marche, iniziò per l'attuale territorio provinciale un periodo tumultuoso anche dal punto di vista amministrativo: fu inquadrato dapprima in unarepubblica giacobina: laRepubblica Anconitana poi confluita nell'analogaRepubblica romana. Tornata temporaneamente allo Stato papale (1799-1801), passò poi alRegno d'Italia napoleonico, nel quale il territorio fu inserito nelDipartimento del Metauro.

Tornato alloStato della Chiesa con laRestaurazione, costituì laDelegazione apostolica di Urbino e Pesaro.

Seguì il periodo risorgimentale, conclusosi con l'ingresso nelRegno d'Italia, in seguito allaBattaglia di Castelfidardo (1860). Poco prima dell'arrivo delle truppe sarde, i patrioti della provincia si erano già ribellati al governo pontificio: già dal marzo del 1859, il Comitato provinciale diede ordine ai vari comitati cittadini di insorgere: la cosa avvenne in tutti i centri il 16 giugno 1859, ad eccezione di Pesaro, dove il legato pontificio Bellà lo impedì e si preparava alla resistenza contro l'esercito sardo[15].

Aggregazione di alcuni comuni all'Emilia Romagna

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La provincia originaria includeva il territorio di nove comuni dell'altavalle del fiumeMarecchia e della ValConca, in quanto parte delMontefeltro e delDucato di Urbino, che, il 6 luglio1816, fu ricompresamotu proprio daPio VII nella delegazione di Urbino e Pesaro. Nel2009,San Leo,Novafeltria,Maiolo,Talamello,Pennabilli,Casteldelci,Sant'Agata Feltria, a seguito di referendum consultivi nei territori comunali e di approvazione di legge ordinaria che accoglieva il risultato favorevole delle consultazioni, sono stati distaccati dalle Marche e aggregati all'Emilia-Romagna. In quell'occasione si è verificata, quindi, la primavariazione di confini regionali per iniziativa referendaria nella storia dell'Italia repubblicana. Le Marche proposero ricorso allaCorte costituzionale, ritenendo che il Parlamento avesse indebitamente ignorato il parere negativo della regione; nel luglio2010 la Corte si pronunciò sul ricorso giudicandolo infondato[16]. Nel2021, altri due comuni,Montecopiolo eSassofeltrio, passarono allaprovincia di Rimini[17], in quanto il referendum in merito, tenutosi nel2007, aveva avuto esito positivo.

Al medesimo scopo, altri comuni del pesarese-urbinate, ossiaMonte Grimano Terme eMercatino Conca, avevano promosso nello stesso anno una consultazione. A Montegrimano Terme l'esito è stato negativo in quanto i voti favorevoli non hanno raggiunto il 50%+1 degli aventi diritto[18] (i "sì" sono stati 520 su 1 216 aventi diritto, pari al 42,76% degli elettori[19][20]). Anche a Mercatino Conca l'esito è stato negativo in quanto i voti favorevoli non hanno raggiunto il 50%+1 degli aventi diritto[18] (i "sì" sono stati 474 su 965 aventi diritto, pari al 49,12% degli elettori[19][20]).

La questione del capoluogo provinciale

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Dal 31 luglio 1991 al 16 febbraio 2015, ai sensi dell'articolo 1 del vecchioStatuto provinciale del 1991[21], la provincia di Pesaro e Urbino aveva "per sedi di capoluogo le città di Pesaro e di Urbino con le funzioni loro assegnate dal Decreto medesimo", mentre ai sensi dell'articolo 3 del Regolamento del Consiglio (Sede del Consiglio provinciale), il Consiglio provinciale aveva sede sia a Pesaro che nella sede dell'amministrazione provinciale di Urbino. La designazione di Urbino come co-capoluogo fu anche oggetto della sentenza n. 237/2013 della Corte costituzionale, che riconobbe la validità di tale designazione[22].Con l'entrata in vigore dello statuto provinciale nel 2015, il capoluogo fu individuato nella sola città di Pesaro, ove hanno sede gli uffici amministrativi.[23] A seguito di ulteriore modifica statutaria del 23 febbraio 2022, i comuni di Pesaro e Urbino sono stati individuati come co-capoluoghi.[1] Con il decreto legge D.L. 7/2024 (Disposizioni urgenti per le elezioni 2024) il comune di Urbino viene riconosciuto a tutti gli effetti di legge come capoluogo di provincia.[24]

Demografia

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La provincia possiede una densità demografica che è pari a 130,11 abitanti per km², dai 132 del 2008, anche se risulta comunque essere inferiore alla media nazionale. Nella provincia di Pesaro e Urbino solo due comuni degli attuali 50, rispetto ai 67 precedenti, hanno unapopolazione superiore ai 20 000 abitanti, facendo registrare un valore del grado di urbanizzazione pari al 41,5%, valore anch'esso minore del dato medio italiano e di quello delCentro Italia, e che colloca la provincia in 55ª posizione nella relativa graduatoria. Lo studio della piramide dell'età della popolazione mette in evidenza una eccedenza della quota di ultrasessantacinquenni (stabile al 21,5%) rispetto alla media italiana (20%) ed in linea rispetto a quella delCentro Italia (21,4%). Notevole è inoltre la percentuale di maschi presenti sul territorio della provincia (49,1%, 20º valore più alto tra tutte le province). Stabile rispetto al precedente semestre rimane la presenza di stranieri residenti con 7.672 stranieri ogni 100 000 abitanti, di cui il 78,1% extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e posizionando la provincia stabile al 26º posto nella relativa graduatoria arrestando il trend in leggera flessione rispetto ai precedenti periodi.

Simboli

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Gonfalone provinciale
«Stemma: partito: il 1º di Pesaro (d'azzurro, allarovere d'oro, con i rami decussati e ridecussati, attraversata sul tronco da duefedi di carnagione, manicate di rosso, disposte una sull’altra, e da un listello di argento, carico del mottoPerpetua et firma fidelitas; allacampagnainquartata d'argento e di rosso); il 2º di Urbino (d'azzurro, alle trebande d'oro, la prima banda caricata di un'aquila di nero al volo spiegato).»

Lo stemma è stato concesso con regio decreto 25 aprile 1938[25] e riunisce le armi delle due città che danno il nome alla provincia, derivate a loro volta da quelle delle casate deiDella Rovere e deiDa Montefeltro.

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso rosso. La bandiera è un drappo rettangolare partito di bianco e di rosso caricato dello stemma provinciale completo e del nome (talora omesso) dell'ente.

Mappa topografica della provincia

Onorificenze

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Grande medaglia di bronzo di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908) - nastrino per uniforme ordinaria
«Alla Provincia di Pesaro-Urbino»
— Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Al centro di un'area strategicamente importante, situata sulla linea Gotica, la comunità provinciale di Pesaro e Urbino, partecipava, con eroico coraggio ed ardente desiderio di libertà, alla lotta partigiana, esponendosi ai violenti rastrellamenti e razzie delle truppe nazifasciste e a devastanti bombardamenti, che provocarono la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di gran parte del suo patrimonio industriale ed edilizio. Con generoso spirito di solidarietà umana ed encomiabile senso civico offriva rifugio e nascondiglio a numerosi cittadini ebrei, salvandoli dalla cattura e dalla deportazione. Provincia di Pesaro-Urbino, 1943 - 1945»
— Decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 2005[26]

Geografia fisica

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Foreste e boschi

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Un cerro

Alcuni fattori, come ladensità di popolazione relativamente media della provincia, la presenza di vasti ambienti isolati e ad altimetria piuttosto elevata (soprattutto nell'Appennino più interno), l'istituzione di diversearee naturali protette, un certo grado di rispetto degli abitanti per i luoghi naturali (seppur in pochi casi compromessi da infrastrutture e costruzioni), hanno permesso la conservazione di numerose specie animali e vegetali.

Gufo comune

Tra la popolazione faunistica del pesarese-urbinate, estremamente varia, si possono ricordare alcune specie particolarmente numerose: gliungulati (cervi,caprioli, lelepri, levolpi, gliscoiattoli, icinghiali e numerosi uccelli, tra cuicardellini,gufi,falchi,aquile e infine, nei monti del Furlo illupo.Ilgufo comune, che si trova principalmente nei boschi alpini e centro-nord appenninici, in provincia è presente soprattutto nei rimboschimenti deimonti delle Cesane.

Pino nero, la tipica specie introdotta in alcuni monti nel dopoguerra

Il territorio del pesarese-urbinate è ricoperto per circa il 50% daboschi[27]. Le tipiche essenze provinciali sono la roverella, il cerro, gli ostrieti (ornielli) e i carpini neri. Nei versanti più elevati esso è composto principalmente dafaggi, qualche rimboschimento di conifere (soprattuttopinus nigra epinus silvestris impiantati nel dopoguerra), abeti,aceri efrassini. I boschi presenti inprovincia sono un'importante fonte di reddito, oltre che per il turismo, anche per lo sfruttamento, regolamentato da legge regionale, a scopo casalingo (come legna da ardere).

Nel pesaro-urbinate sono state istituite trearee naturali protette):

  • il Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, di 4.847 ettari;
  • la riserva del Furlo che è la terza area protetta della provincia e, con i suoi 3.600 ettari di boschi, pascoli e cime incontaminate, fa salire a 10.200 ettari la superficie del territorio di Pesaro e Urbino messo sotto tutela;
  • il territorio del Parco San Bartolo che è compreso nella provincia di Pesaro e Urbino, ed è delimitato dai fiumi Foglia e Tavollo.

Funghi e tartufi

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Il territorio della provincia di Pesaro e Urbino è una delle zone vocate per eccellenza allo sviluppo naturale dei funghi epigei ed ipogei[28].La provincia organizza numerosi corsi per la valorizzazione del patrimonio fungino, tra i più consistenti in Italia. I principali funghi ritrovabili in provincia sono[29]:

Il porcino è molto frequente in provincia
Amanita muscaria, un fungo molto presente nei rimboschimenti di conifere
Funghi
AmanitaAgaricusBoletusClitocybeChroogomphus
AgaricusArmillariaBoletusCalvatiaClitopilus
CoprinusFistulinaFlammulinaGrifolaBulgaria
ClitocybeCoprinusCortinariusClathrusLepiota
GeastrumGanodermaCantharellusRussulaAgrocybe

Anche se sono presenti numerose altre specie. I funghi, nella loro generalità, sono un prodotto eccelso che madre natura offre e risultano essere una voce importante anche sotto l'aspetto sociale, economico e del tempo libero. Iltartufo è sicuramente uno dei funghi più importanti del territorio che prolifera nel territorio altocollinare e montano della provincia, sia per quantità e qualità che per le tante le specie commerciabili. Si veda il celeberrimo tartufo bianco diAcqualagna o i mercati di tartufi legati alle cittadine di Sant'Angelo in Vado e Pergola ecc.

Monti

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Andando dal mare verso l'entroterra si assiste ad un successivo innalzamento dei rilievi montuosi, fino ad arrivare all'appennino umbro-marchigiano. Attraverso laGola del Furlo, si presenta il principale sistema montuoso della provincia, ilGruppo del Catria.I monti più importanti della Provincia sono:

Fiumi

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I fiumi principali che attraversano il territorio provinciale sono, da nord:

Mare

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La provincia confina ad est con ilMar Adriatico. I comuni che si affacciano su di esso sono quattro, da nord verso sud nell'ordine:Gabicce Mare,Pesaro,Fano eMondolfo.

Clima

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Lo stesso argomento in dettaglio:Stazione meteorologica di Frontone.

Ilclima del pesarese-urbinate può essere definito di transizione tra ilclima appenninico e quello continentale. Le temperature di gennaio sono comprese da1 °C ai -5° mentre in estate sui 20 °C-25 °C anche più.A partire dalle fasce altimetriche più basse, il clima può essere suddiviso in quattro grandi aree:

  • area submediterranea – nell'area costiera dell'Adriatico. La vegetazione è composta da olivi, pini marittimi e cipressi;
  • area subcontinentale – clima di transizione che caratterizza le colline presenti subito dopo la costa, con inverni più rigidi e freddi. La vegetazione è costituita soprattutto da roverella, orniello e rovere;
  • area appenninica media – a partire dalla zona diFossombrone, con inverni rigidi e, a volte, nevosi (soprattutto nei monti) ed estati medio calde e piuttosto piovose e con vegetazione composta soprattutto da rimboschimenti di conifere (pinus nigra) e daquercia,ornello,carpino nero;
  • area appenninica – nelle fasce interne, con inverni lunghi e nevosi, estati brevi e fresche. La vegetazione è composta principalmente dafaggio,conifere,cerro eorniello.

Infrastrutture e trasporti

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Ferrovie

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Lo stesso argomento in dettaglio:Rete ferroviaria delle Marche.

Le stazioni di Pesaro e, in minor misura di Fano e di Marotta-Mondolfo, sono di transito per laferrovia Bologna-Ancona.

Laferrovia Fano-Urbino, che collegava la costa all'interno, fu chiusa nel1987. Movimenti per la salvaguardia delle ferrovie, ambientalisti e per la mobilità sostenibile chiedono da anni la riapertura sotto forma di metropolitana leggera. La giunta provinciale in carica ha nel 2011 richiesto, al contrario, a Regione Marche e Ministero competente il definitivo smantellamento.Lalinea Pergola-Fabriano, che collegava i due centri rispettivamente del pesarese e dell'anconetano, è stata chiusa nel 2013 e riaperta il 26 settembre 2021 con la corsa inaugurale effettuata con treno storico composto dacarrozze a terrazzini elocomotiva diesel D.345.

Strade

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Uscita↓km↓↑km↑
Pesaro – Urbino155,9587,5
Area servizio "Foglia"158,9584,5
Fano
Strada statale 73 bis di Bocca Trabaria
173,3570,1
Marotta – Mondolfo184,9558,5
Area servizio "Metauro"186,2557,2

Parallela alla costa corre l'Autostrada A14 Adriatica, che permette il collegamento diretto diTaranto conBologna. Attualmente la sede stradale è a tre corsie per senso di marcia.

Statali e provinciali

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Il pesaro-urbinate è terra di attraversamento tra l'Italia settentrionale e quella centrale.Gli assi principali di comunicazione stradale sono l'Autostrada A14 adriatica e laStrada europea E78 (Grosseto-Fano, parzialmente completata), che si sviluppano lungo la Valle del Metauro.

Poiché l'autostrada si caratterizza per un grande traffico di mezzi pesanti, è obiettivo primario della provincia e della regione semplificare pesantemente il traffico su gomma, favorendo la terza corsia su tutta l'Autostrada A14 da Pedaso a Rimini nord.[30]

Parallela all'autostrada si trova laSS 16, mentre laSS 3 Flaminia va daFano versoRoma attraversando l'entroterra. Altra statale importante è laSS 73 bis e parte di essa èsuperstrada.

Numerose sono le strade provinciali, facendo coprire alla provincia 1.601 chilometri di strade di competenza.[31]

Aeroporti

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In provincia è presente l'aeroporto di Fano, aeroporto civile di aviazione generale. Gli aeroporti nazionali ed internazionali di riferimento sono quello di Rimini, a30 km di distanza da Pesaro, quello di Ancona a60 km e quello di Bologna a150 km.

Distanze stradali minime tra i sei comuni più abitati
inkmCagliFanoFossombroneMondolfoPesaroUrbino
Cagli-5023616235
Fano50-29131148
Fossombrone2329-414020
Mondolfo611341-2557
Pesaro62114025-37
Urbino3548205737-

Società e territorio

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i datiISTAT al 1º gennaio2021 la popolazione straniera residente era di 28 795[32] persone e rappresentava il 8,2% della popolazione residente. Invece le comunità straniere più numerose sono[33]:

  1. Romania, 5 322 (18,48%)
  2. Albania, 3 627 (12,60%)
  3. Marocco, 3 125 (10,85%)
  4. Moldavia, 2 282 (7,92%)
  5. Ucraina, 1 579 (5,48%)
  6. Cina, 1 413 (4,91%)
  7. Senegal, 1 075 (3,73%)
  8. Macedonia del Nord, 993 (3,45%)
  9. Nigeria, 927 (3,22%)
  10. Polonia, 567 (1,97%)

Comuni principali

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I comuni più popolati sono[34]:

StemmaCittàPopolazione ab.Superficie km²
Pesaro95 582126,77
Fano59 633121,84
Vallefoglia14 88539,57
Mondolfo14 26822,82
Urbino13 919226,50
Colli al Metauro12 27946,17
Fossombrone8 984106,88
Fermignano8 25643,70
Cagli7 955226,46
Cartoceto7 92623,20

La maggior parte degli abitanti è concentrata a Pesaro e Fano che da sole ospitano oltre il 44% della popolazione dell'intera provincia.

Urbino e Cagli rappresentano rispettivamente il 2º e 3º comune più esteso della regione, soltanto dietro il comune diFabriano.

Il comune meno esteso ed il meno abitato sono rispettivamente Gabicce Mare e Frontino.

StemmaCittàPopolazione (ab.)Superficie (km²)
Frontino28810,37
Gabicce Mare5 6514,94

In generale la provincia ha una media di 6 105 abitanti e43,52 km² per comune.

Comuni sparsi

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Nella provincia di Pesaro e Urbino sono presenti 5 comuni sparsi:

StemmaComuneMunicipi o Sede comunalePopolazione ab.Superficie km²
Colli al MetauroMontemaggiore al Metauro,Saltara,Serrungarina12 16646,17
PietrarubbiaMercato Vecchio60213,29
Sassocorvaro AuditoreAuditore,Sassocorvaro4 88887,55
Terre RoverescheBarchi,Orciano di Pesaro,Piagge,San Giorgio di Pesaro5 19970,37
VallefogliaSant'Angelo in Lizzola14 87639,30

Comuni con exclavi

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Nella provincia di Pesaro e Urbino sono presenti 11 comuni aventi da uno a due exclavi:

StemmaComuneNº exclavi
Carpegna2
Monte Porzio2
Piandimeleto1
Monte Cerignone1
Tavoleto1
Sassocorvaro Auditore1
Urbino1
Fermignano1
Montelabbate1
Tavullia1
Mondavio1

Sanità

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Il territorio provinciale è coperto dall'A.S.T. (Azienda Sanitaria Territoriale) Pesaro - Urbino.

ComuneStrutture sanitarieEnte gestore
PesaroCentro Riabilitazione Villa FastiggiGruppo Santo Stefano (ente privato)
Ospedale San SalvatoreA.S.T. Pesaro - Urbino (ente pubblico)
UrbinoOspedale Santa Maria della Misericordia
FanoOspedale Santa Croce
PergolaOspedale Santi Carlo e Donnino
FossombroneOspedale di Comunità
CagliOspedale di Comunità "Angelo Celli" / Centro RiabilitazioneA.S.T. / Gruppo Santo Stefano
Macerata FeltriaCentro RiabilitazioneGruppo Santo Stefano
Sassocorvaro AuditoreCasa di CuraVilla Montefeltro (ente privato)

Religione

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La fedecristiano cattolica è ampiamente maggioritaria nella provincia, anche se non mancano altre confessioni, come iTestimoni di Geova o altre derivanti dalle etnie che si sono stabilite nel territorio a partire dalla fine delXX secolo, in gran parte di fedeislamica ocristiano ortodossa.

Chiesa cattolica

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La maggior parte del territorio provinciale costituisce unametropolia tra le diocesi diPesaro (arcidiocesi metropolitana),Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado eFano-Fossombrone-Cagli-Pergola. Non fanno parte del territorio della metropolia suddetta, i comuni di Belforte all'Isauro, Carpegna, Frontino, Lunano, Macerata Feltria, Mercatino Conca, Monte Cerignone, Monte Grimano Terme, Piandimeleto, Pietrarubbia e parte di Sassocorvaro Auditore, che rientrano nelladiocesi di San Marino-Montefeltro. Mentre Tavoleto e un'altra parte del territorio di Sassocorvaro-Auditore sono nelladiocesi di Rimini. Inoltre il comune di Cantiano fa parte delladiocesi di Gubbio, mentre i comuni di Mondolfo e Monte Porzio fanno parte delladiocesi di Senigallia.

Cultura

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Pesaro è famosa, tra le altre cose, per lo storico Conservatorio, il Teatro e la stagione lirica e per aver dato i natali aGioachino Rossini,Renata Tebaldi nonché per aver formato numerosi altri alti esponenti della musica e della lirica, tra i qualiMario del Monaco. Simbolo di Pesaro è la rosa, fiore un tempo molto usato nelle maioliche artistiche di cui è una delle capitali, con Casteldurante (Urbania) e la stessa Urbino, dove però oggi le botteghe produttrici sono quasi scomparse. Altro riferimento simbolico di origine più moderna è la sfera, scultura diArnaldo Pomodoro, che rimanda al globo terrestre e che campeggia di fronte agli edifici più rappresentativi di Organismi ed Enti mondiali ed europei. Essa è dai pesaresi chiamata simpaticamente "la Palla di Pomodoro". Se Arnaldo è nato nella vicina Morciano di Romagna, suo fratelloGiò Pomodoro, anch'egli scultore di fama mondiale, è invece nativo diOrciano di Pesaro. L'area di Urbino ha dato i natali, tra gli altri, aRaffaello e aBramante.

Il Ducato d'Urbino, conFederico da Montefeltro, esimio mecenate e condottiero, ha precedutoFirenze nel dare il via alRinascimento italiano. La città è ancora sede dell'anticaUniversità degli Studi di Urbino "Carlo Bo" che oggi richiama migliaia di studenti dall'Italia e dal mondo. Essa è stata intitolata a Carlo Bo, letterato ed umanista, rettore per mezzo secolo dell'ateneo ed urbinate d'adozione. Simbolo di Urbino è un'opera architettonica unica nel suo genere, ilPalazzo ducale. Fano, l'anticaFanum Fortunae, è la città natale di uno dei maggiori ingegneri scenografi d'Europa,Giacomo Torelli. Uno dei simboli architettonici della città è l'imponentearco d'Augusto. Tutta la provincia è disseminata di beni culturali, teatri e antiche città d'arte di notevole pregio tra cui citiamoGradara,Cagli,Fossombrone,Mondolfo,Mondavio,Sassocorvaro, e altre.

Onorificenze

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Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Al centro di un'area strategicamente importante, situata sulla linea Gotica, la comunità provinciale di Pesaro e Urbino, partecipava, con eroico coraggio ed ardente desiderio di libertà, alla lotta partigiana, esponendosi ai violenti rastrellamenti e razzie delle truppe nazifasciste e a devastanti bombardamenti, che provocarono la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di gran parte del suo patrimonio industriale ed edilizio. Con generoso spirito di solidarietà umana ed encomiabile senso civico offriva rifugio e nascondiglio a numerosi cittadini ebrei, salvandoli dalla cattura e dalla deportazione.»
— Provincia di Pesaro-Urbino, 1943-1945

Lingua

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Lo stesso argomento in dettaglio:Dialetto gallo-piceno, Dialetti marchigiani e Gallo-italico.

In provincia si parla comunemente l'italiano, ma è anche largamente diffuso per cultura e tradizione ilgallo-piceno[35]. Esso appartiene algruppo linguistico gallo-italico, come l'emiliano, illombardo, ilpiemontese, ilromagnolo e altri dialetti o lingue settentrionali. Le sue caratteristiche peculiari[35] variano da zona a zona. Ilgallo-italico della provincia, quello del circondario diSenigallia, delConero[35] (in provincia di Ancona) e dellaprovincia di Massa e Carrara, sono i più meridionali del gruppo e le zone in cui sono diffusi sono le uniche dell'Italia centrale ove si parli unalingua gallo-italica.

Ilgallo-piceno, detto anche gallico-marchigiano[36], appartiene al gruppogallo-italico, che comprende tutto il nord Italia padano esclusa l'area veneta. Tale area, che corrisponde a quella d'influenza celtica, arriva fino all'odiernaSenigallia, entroterra compreso, e all'isola linguistica gallica del Cònero.

Nella parte sud-occidentale della provincia e precisamente aPergola,Cantiano,Serra Sant'Abbondio eFrontone (comuni da sempre fortemente legati all'Umbria ed in particolare storicamente alla città diGubbio) è invece diffuso un dialetto ascrivibile alleparlate mediane umbre nord-orientali. Quelli parlati lungo la media e bassaValle del Cesano, verso il mare, pur appartenendo al gallo-italico, lasciano tuttavia affiorare, via via che ci si avvicina al confine con laprovincia di Ancona, sempre più suoni del dialetto parlato al nord di quella provincia. Infine, le aree pesaresi-urbinati settentrionali al confine con l'Umbria e laToscana, pur essendo anch'esse zone dove si parlano dialetti gallo-italici, tendono, seppur molto debolmente, a virare proprio verso quei gruppi dialettali. Ciò del resto è normale, non esistendo mai dei confini netti tra i dialetti italiani.

Esempi di espressioni dialettali:

ItalianoPesareseFaneseUrbinateCagliesePergolese
Io vadoMe a'vagI vagI vagI vadIo vò
Te lo dicoA t'el dégT'el digT'el digT'el dic' iT'el dic'io
ConSaSaSaCo'Co
AndiamoGemGinGimGimGimo
CosìA cséA csì/Da csì/Da st'mò/A col mòDa cséDa cséCuscì
Cosa vuoi?Co' t'vò?Co' vu/vua? / Cu voi?'Sa vò?C'sa vò?Co voi?
Dove vai?Do' t'và?Du vai/vèi? Do' vai?Du vè?Do vaj?Do vai?
Cosa fai?Co't fa?Co' fai/Cu fei?'Sa fè?C'sa fè?Co fai?
Io sono diMe so' d'I so' d'I so' d'I so' d'Io so' de

Monumenti e luoghi d'interesse

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Il centro storico diUrbino è stato riconosciutopatrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

La chiesa di San Gervasio aMondolfo, laCasa Natale diGioachino Rossini aPesaro ed ilPalazzo Ducale di Urbino sono stati riconosciuti comeMonumenti nazionali italiani.

Architetture religiose

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Ilmonastero di Fonte Avellana
ComuneChiese, santuari e oratori
PesaroCattedrale di Santa Maria Assunta
Chiesa di Sant'Agostino
Santuario della Madonna delle Grazie
UrbinoCattedrale di Santa Maria Assunta
Convento di San Bernardino
Convento di San Francesco
Santuario del Sacro Cuore di Gesù
UrbaniaConcattedrale di San Cristoforo martire
Chiesa dei Morti
Sant'Angelo in VadoConcattedrale di San Michele Arcangelo
FanoCattedrale di Santa Maria Assunta
Basilica di San Paterniano
Santuario della Madonna di Ponte Metauro
Eremo di Monte Giove
FossombroneConcattedrale di Sant'Aldebrando
Convento dei Cappuccini
CagliConcattedrale di Santa Maria Assunta
Chiesa di San Domenico
PergolaConcattedrale di Sant'Andrea apostolo
Chiesa di Santa Maria delle Tinte
AcqualagnaSantuario di Santa Maria del Pelingo
Abbazia di San Vincenzo al Furlo
Borgo PaceAbbazia benedettina di Lamoli
Mercatello sul MetauroSantuario di Santa Veronica Giuliani
MombaroccioConvento del Beato Sante
Monte CerignoneSantuario di Santa Maria in Reclauso
FrontinoEremo di Montefiorentino
San Lorenzo in CampoAbbazia benedettina
Serra Sant'AbbondioMonastero di Fonte Avellana
Terre RoverescheChiesa di Santa Maria Nuova

Musei

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Interno dellaChiesa di San Francesco
Ipogeo di Piagge
ComuneMusei
PesaroPinacoteca civica e Museo delle ceramiche
Casa Rossini
Museo archeologico Oliveriano
Museo nazionale "Rossini"
Museo diocesano e Chiesa del Nome di Dio
Centro arti visive "Pescheria"
Collezione d'arte di Palazzo Perticari Signoretti
Museo Officine Benelli
UrbinoGalleria nazionale delle Marche eMuseo archeologico lapidario
Casa Raffaello
Museo diocesano "Albani" eGrotte del Duomo
Oratori di San Giovanni eSan Giuseppe
Orto botanico "Pierina Scaramella"
Casa della Poesia (exMuseo della Città)
Museo dei Gessi (Ex gipsoteca dell'Istituto d'Arte)
Museo del Gabinetto di Fisica dell'Università
Collezioni mineralogiche e raccolte geonaturalistiche dell'Università
Museum Graphía - Museo Internazionale della Stampa
AcqualagnaAntiquarium Pitinum Mergens
Colli al MetauroMuseo del Balì -Saltara
FanoMusei civici e Pinacoteca
Museo della Via Flaminia
Museo diocesano
Quadreria della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano
FossombroneMuseo archeologico e Pinacoteca Civica "Augusto Vernarecci"
Casa Museo "Quadreria Cesarini"
Mercatello sul MetauroMuseo di San Francesco
MondavioMuseo di rievocazione storica
PergolaMuseo dei Bronzi dorati e della Città
San Lorenzo in CampoMuseo archeologico del territorio di Suasa
Museo delle terre marchigiane
Terre RoverescheIpogeo di Piagge
Museo della corda e del mattone -Orciano di Pesaro
MuSA - Museo di Storia Ambientale -San Giorgio di Pesaro
Museo degli orci e orciai -Barchi
UrbaniaMuseo civico
Museo diocesano "Corrado Leonardi"
Museo di storia dell'agricoltura e dell'artigianato

Monumenti

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Facciata delPalazzo ducale di Urbino
ComuneMonumenti
PesaroPalazzo Ducale
Villino Ruggeri
Villa Imperiale
UrbinoPalazzo Ducale
Ex monastero di Santa Chiara
ApecchioPalazzo Ubaldini
CarpegnaPalazzo dei Principi
FanoPalazzo Malatestiano
Chiesa di Santa Maria Nuova
Chiesa di San Pietro in Valle
FossombroneCorte Alta
Corte Bassa
Ex chiesa di San Filippo
Mercatello sul MetauroPalazzo Gasparini
Palazzo Ubaldini
Il Palazzaccio
MombaroccioPalazzo Del Monte
San Lorenzo in CampoPalazzo Della Rovere
Terre RoverescheTorre malatestiana
UrbaniaPalazzo Ducale
Barco Ducale

Rocche e castelli

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Rocca roveresca di Mondavio
ComuneRocche e castelli
PesaroRocca Costanza
UrbinoFortezza Albornoz
Belforte all'IsauroRocca Beaufort
CagliRocca Torrione
Castello di Naro
FanoRocca malatestiana
FossombroneRocca malatestiana
FrontoneRocca Della Porta
GradaraCastello malatestiano
MondavioRocca roveresca
Monte CerignoneRocca feltresca
PiandimeletoCastello dei conti Oliva
PiobbicoCastello Brancaleoni
Castello dei Pecorari
Sassocorvaro AuditoreRocca ubaldinesca

Teatri

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Palchi delTeatro Apollo
ComuneTeatri
PesaroTeatro Rossini
UrbinoTeatro Sanzio
ApecchioTeatro dei Filodrammatici
CagliTeatro Comunale
CantianoTeatro Capponi
CartocetoTeatro del Trionfo
FanoTeatro della Fortuna
GradaraTeatro Comunale
Macerata FeltriaTeatro Angelo Battelli
MondavioTeatro Apollo
PergolaTeatro Angel dal Foco
San Lorenzo in CampoTeatro Mario Tiberini
Sant'Angelo in VadoTeatro Federico e Taddeo Zuccari
Sassocorvaro AuditoreTeatro della Rocca
UrbaniaTeatro Bramante

Siti archeologici

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Il ponte Mallio a Cagli
ComuneSiti archeologici
PesaroArea archeologica di Colombarone
Domus di Via dell'Abbondanza
Necropoli picena diNovilara
CagliPonte Mallio
FanoArco d'Augusto
Porta della Mandria
L'Augusteum
Aree archeologiche di piazza Amiani e di Sant'Agostino
Domus romane di piazza XX Settembre e di via Abbazia
FossombroneParco archeologico "Forum Sempronii"
Sant'Angelo in VadoDomus del Mito

Alberi monumentali

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ComuneAlberi monumentali
UrbinoGinco dell'Orto botanico
Platano dellaScuola d'Infanzia "L. Valerio"
Roverella di Palazzo del Piano
FossombroneRoverella
Macerata FeltriaRoverella
Serra Sant'AbbondioTasso di Fonte Avellana

Archivi e biblioteche

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La Biblioteca Federiciana di Fano
ComuneArchivi e biblioteche
PesaroArchivio di Stato
Biblioteca Oliveriana
Biblioteca San Giovanni
Biblioteca d'arte di Palazzo Perticari Signoretti
UrbinoSottosezione dell'Archivio di Stato di Pesaro
Biblioteca della Fondazione Carlo e Marise Bo
Archivio e Biblioteche dell'Università di Urbino
Biblioteca dell'Accademia Raffaello
CagliPolo Culturale di Eccellenza
FanoSottosezione dell'Archivio di Stato di Pesaro
Biblioteca Federiciana
Mediateca Montanari
FermignanoBiblioteca comunale "Donato Bramante"
FossombroneBiblioteca civica "Passionei"
PiandimeletoBiblioteca comunale "Ubaldiana"
UrbaniaBiblioteca comunale

Enogastronomia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Cucina marchigiana.

Gastronomia

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Piatti tipicamente pesaresi-urbinati sono: la piada opiadina ocrescia o crostolo a seconda delle zone di produzione ed a seconda delle ricette, farcito con salumi locali comeprosciutto di Carpegna, erbe di campo cotte o verdure gratinate e formaggi come la (casciotta d'Urbino; ipassatelli (pasatej in pesarese) in brodo o nella variante più moderna asciutti; icappelletti (caplétt in pesarese-urbinate) in brodo o asciutti tipici del Natale e delle feste; i piatti a base di pesce dell'Adriatico ed in particolare ilbrodetto (brudet in fanese); lacrescia di Pasqua, torta salata ricca di uova e formaggio; la polenta (pulenta in lingua locale) di mais locale stesa sul panaro e condita con sughi di carne o pesce (aSan Costanzo esiste ancora una delle sagre dedicate più antiche d'Italia); i tacconi (taco'n in lingua locale) tagliatelle corte, spesse e irregolari fatte con farina di fave e condite di solito con sugo di pomodoro, olio extravergine d'oliva ed aglio; le "cristajat" o "crestajat" (da "cresce tagliate"), sorta di maltagliati di farina di mais e grano conditi con lardo, formaggio stagionato e pepe.

Vini

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Le singole voci sono elencate nellaCategoria:Vini DOC della provincia di Pesaro e Urbino.

La provincia di Pesaro e Urbino vanta una plurisecolare tradizione enologica: famosi sono il biancobianchello del metauro ed ilcolli pesaresi bianco e da notare nelle zone diPergola il tristo di montesecco, un vino adesso non più commercializzato.Per i rossi vi sono il sangiovesecolli pesaresi rosso, lavernaccia di Pergola, unica nel suo genere e svariati tipi di vini di visciole tra cui spicca il famosoVisner (sempre di Pergola). Numerose le cantine (Guerrieri, Mariotti, Fiorini ecc.) che, grazie anche ad un territorio particolarmente vocato, producono vini sempre più di qualità come testimoniano i concorsi enologici vinti un po' in tutto il mondo.

Olio

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La provincia di Pesaro e Urbino nonostante l'appartenenza alla zona climatica continentale, ha microclimi adatti alla coltivazione di olive pregiate per la produzione di olio. L'unica DOP regionale è presente aCartoceto e nei comuni limitrofi (Mombaroccio,Saltara, e parte diFano. L'olio DOP "Cartoceto" è prodotto prevalentemente con olive dei cultivarRaggiola,Frantoio eLeccino.

Istruzione

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L'antica e famosaUniversità di Urbino richiama nella città molti studenti. Inoltre vi è sempre in Urbino la rinomataScuola del Libro, fin dal 1861, da cui sono usciti diversi artisti di grande fama.

Media

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Stampa

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Nella provincia hanno sede le seguenti redazioni di testate giornalistiche:

Economia

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Ilrovere e ilcerro sono le querce più tagliate e costose della provincia.

Economia solida con basso tasso di disoccupazione, basata sulla piccola e media industria e sull'artigianato, sull'agricoltura e sul turismo balneare e culturale.[37]Tra le tantissime aziende presenti spiccano quelle di livello nazionale ed internazionale, comeAlluflon,Benelli Armi,Berloni,Biesse,Bikkembergs,Caffè Pascucci,Cooperativa Biologica Montebello,Della Rovere,Dondup,Ernestomeda,Febal,Ferretti,IMAB,ITAMA,Morbidelli,Moretti Compact,moto Benelli,Pershing,Profilglas,Piero Guidi,PICA,Scavolini,Schnell,Siviglia,TVS ecc.L'indice generale delle infrastrutture economiche, fatto pari a 100 quello italiano, risulta pari a 71,7 che decresce rispetto al 74,74 del 2007. Nel 2008 nessun indice soddisfa il minimo della base nazionale pari a 100 quindi questo denota che la provincia è carente di qualsiasi infrastruttura. Le più deficitarie sono leinfrastrutture ditrasporto soprattutto portuali, aeroportuali e ferroviarie, mentre le reti energetico ambientali, le reti bancarie, telematiche e telefoniche presentano indici meno gravosi. Contenuti sono i rapporti fra sofferenze bancarie su impieghi che però risultano comunque superiori al dato nazionale e decisamente bassi sono i fallimenti di imprese dichiarati rapportate al totale delle imprese attive nel 2008 pari a 0,09 che posiziona laprovincia ad un buon 70º posto della graduatoria decrescente.[37]

Ilreddito medio a disposizione dei residenti è pari ad18215,00 € e risulta aumentare il valore di poco più di2000,00 € rispetto al precedente periodo (2008) facendo notare una buona ripresa del tenore di vita della provincia. Confrontato con il dato italiano, che risulta di17623,00 €, con il dato macroripartizionale pari ad18840,00 € e col dato della regione Marche pari ad18595,00 € possiamo dedurre una buona crescita del tenore di vita. Positiva è anche la situazione per quanto concerne i consumi interni pro-capite pari a15377,00 € che risultano crescere anch'essi. Decisamente molto rilevante il valore aggiunto dell'artigianato, infatti, ben il 22,2% in rialzo rispetto al precedente 18,70% dell'interoP.I.L. provinciale è prodotto da questo comparto, un dato che colloca la provincia al terzo posto nella graduatoria nazionale. Il buon tenore di vita di Pesaro e Urbino è confermato anche da una quota di consumi nonalimentari, pari all'82,6%. Il consumo pro-capite dienergia elettrica per usi domestici è tra i più bassi delCentro Italia (1062 kWh ma superiore al dato regionale), mentre il consumo dicarburante è pari a 0,24 tonnellate annue pro-capite, superiore di poco al dato nazionale. Buono appare l'indicatore di automobili circolanti per 1 000 abitanti pari a 86,90 e che pone la provincia al 17º posto nazionale.[37]

Lo 0,63% del P.I.L. nazionale viene prodotto dalle imprese della provincia di Pesaro e Urbino. Espresso in termini relativi questo si traduce in una quota pro capite pari ad26055,00 € in buon rialzo rispetto agli24658,00 € del 2007, e a differenza del periodo precedente tale valore risulta di poco superiore alla media italiana. La provincia non segnala una crescita economica particolarmente significativa. Infatti, nel periodo 2002-2006, il ritmo di crescita del P.I.L. è stato inferiore sia a quello regionale che a quello macroripartizionale, anche se, il confronto con le province delCentro Italia, mostra come Pesaro e Urbino abbia avuto una crescita superiore a quella di molte altre realtà territoriali di quest'area.

La scomposizione settoriale del valore aggiunto mostra come siano l'industria (soprattutto manifatturiera) e soprattutto i servizi (in particolare credito ed attività immobiliari) ad alimentare ilvalore aggiunto provinciale.

Sorprendentemente ilCensis Pesaro annovera la tranquilla provincia tra le prime inItalia per presenza di crimine associato, dovuto principalmente allacaccia di frodo. Il rapporto fra il numero di delitti denunciati su popolazione risulta in linea con la media nazionale. Elevato è il numero di incidenti stradali per mille abitanti (4,8 attuale a fronte del 4,28 nel 2007 e del 3,87 nazionale che vale a Pesaro e Urbino il 32º posto tra tutte le province) con una quota di incidenti mortali del 1,86% (2,04% per l'Italia) stabile rispetto al semestre precedente. Lievemente più consistente rispetto alla media nazionale la percentuale di decessi per disturbi al sistema cardiocircolatorio (41,3%), mentre in linea con la media nazionale sono i decessi per tumori (30%). Tranne per la dotazione per strutture sanitarie, tutti gli indicatori sociali hanno fatto rilevare nel periodo considerato un sensibile miglioramento pur rimanendo al di sotto della media nazionale, l'unico indice ad essere superiore a 100 e quello relativo alle strutture per l'istruzione pari ad un eccellente 204,8 stabile che pone la provincia al terzo posto nazionale.

Nonostante le caratteristiche del territorio, prevalentemente boscoso, il settore agricolo è piuttosto rilevante, soprattutto nelle colline preappenniniche.

In passato l'agricoltura era soprattutto di sopravvivenza, ma dall'ultima parte del Novecento la frutticoltura, la cerealicoltura, l'orticoltura e la viticoltura hanno assunto una particolare importanza.

Infatti il comparto agricolo più importanti è diventato quello cerealicolo e orticolo. La produzione numericamente più rilevante è relativa alleinsalate.

Alcune aree sono interessate dalla coltivazione degli ortaggi (patata, carota, cavolo cappuccio, zucchina, radicchio, sedano, cipolla). Molto importante (anche se in termini nazionali quantitativamente modesta) la produzione di uva, da cui si ricavano vini di alta qualità.

Storicamente molto significativo l'allevamento, in passato uno dei mezzi di sostentamento più importanti nelle vallate appenniniche. Il settore zootecnico più rilevante è relativo al pollame con presenza significativa di allevamenti di razze bovine autoctone come la Marchigiana o Romagnola ed equine come il cavallo del Catria.

Losfruttamento forestale ecologico e lasilvicoltura, soprattutto nelle aree più interne nell'Appennino è rilevante e sostanzialmente portato avanti da piccole aziende solitamente a carattere familiare.

I comuni diCartoceto, Gradara, Pesaro eVallefoglia fanno parte dell'associazione nazionale Città dell'Olio. I comuni diAcqualagna, Apecchio, Pergola,Piobbico eSant'Angelo in Vado fanno parte dell'associazione nazionale Città del Tartufo[38].

Turismo

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Il turismo nella provincia assume un ruolo primario nell'economia del territorio, le principali attrazioni sono ilmare el'Appennino.Le spiagge di Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Marotta, poste in continuazione del litorale riminese, offrono ottimi servizi, bellezze naturalistiche e percorsi storico-culturali; la totalità delle coste della provincia è balneabile.[39] L'entroterra collinare e montuoso rappresenta un vero scrigno di bellezze culturali e paesaggistiche come laRocca di Gradara,Mondavio,Sassocorvaro,Fossombrone,Cagli, i musei, le chiese ed i reperti archeologici di Fano, Urbino, Pesaro ecc. La città diUrbino, consideratapatrimonio dell'umanità dall'UNESCO emonumento nazionaleitaliano, è sicuramente una meta privilegiata. Gabicce Mare fa parte dellaRiviera romagnola.

I due parchi naturali regionalidel Monte San Bartolo edel Sasso Simone e Simoncello e laRiserva naturale statale Gola del Furlo, presenti in provincia, attirano scienziati naturalisti, geologi e amanti della natura.

I comuni insigniti dellabandiera arancione delTouring Club Italiano sono quelli diApecchio,Cantiano,Frontino,Frontone,Gradara,Mercatello sul Metauro,Mondavio eUrbania. Le località che fanno parte dell'associazione deiBorghi più belli d'Italia sono quelle di Frontino, Gradara,Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Mondavio,Mondolfo,Montefabbri,Monte Grimano Terme ePergola. Invece i comuni insigniti dellabandiera blu dallaFoundation for Environmental Education (F.E.E.) sono quelli diGabicce,Pesaro,Fano eMondolfo[40]. Il comune di Acqualagna fa parte della rete dellecittà Slow.

Amministrazione

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Elenco dei presidenti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Presidenti della Provincia di Pesaro e Urbino.

Comuni

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Lo stesso argomento in dettaglio:Armoriale dei comuni della provincia di Pesaro e Urbino.

I comuni della provincia si possono dividere in varie aree, in base all'appartenenza alleUnioni dei comuni (tra cui le Unioni montane) ed alle exComunità montane.

ZonaComunePopolazione ab.[4]Superficie km²Stemma
ExComunità montana del Catria e CesanoFratte Rosa88215,60
Pergola5 945113,46
San Lorenzo in Campo3 21128,69
Unione montana del Catria e NeroneAcqualagna4 29450,74
Apecchio1 756103,26
Cagli8 192226,16
Cantiano2 04683,10
Frontone1 23536,01
Serra Sant'Abbondio94432,78
Unione montana Alta valle del MetauroBorgo Pace53855,95
Fermignano8 33243,27
Isola del Piano55323,05
Mercatello sul Metauro1 31468,59
Montecalvo in Foglia2 73818,24
Peglio65920,20
Petriano2 76611,32
Piobbico1 83348,16
Sant'Angelo in Vado3 94967,44
Urbania6 93577,79
Urbino13 803226,50
ExComunità montana del MetauroFossombrone9 189106,68
Mondavio3 70929,48
Montefelcino2 49938,69
Sant'Ippolito1 47819,74
Terre Roveresche5 19970,37
Unione montana del MontefeltroBelforte all'Isauro73911,99
Carpegna1 61228,31
Frontino28810,74
Lunano1 44714,62
Macerata Feltria1 94640,23
Mercatino Conca99614,47
Monte Cerignone63818,04
Monte Grimano Terme1 07324,01
Piandimeleto2 08139,96
Pietrarubbia60213,05
Sassocorvaro Auditore4 88887,55
Tavoleto85111,99
Unione dei comuni Pian del BruscoloGabicce Mare5 6514,85
Gradara4 92217,52
Mombaroccio2 05628,22
Pesaro96 238126,58
Tavullia7 95342,33
Vallefoglia14 87639,23
Unione dei comuni Valle del MetauroColli al Metauro12 16646,17
Cartoceto7 90823,16
Zona costieraFano60 105121,27
Mondolfo14 32322,69
Montelabbate6 98719,60
Monte Porzio2 78418,36
San Costanzo4 59540,70
Provincia di Pesaro e UrbinoTotale di 50 comuni351 7242 507,60

Il territorio provinciale contiene anche l'enclave diMonte Ruperto nel comune diCittà di Castello (PG).

Unioni dei comuni

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Parchi naturali

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Gemellaggi

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La provincia è gemellata con:

Note

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  1. ^abcArticolo 4 (PDF), inStatuto della Provincia di Pesaro e Urbino, 23 febbraio 2022.
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