È la provincia più estesa dell'Umbria e con i suoi 59 comuni è la prima provincia umbra per numero di suddivisioni, di cui occupa i tre quarti del territorio e la settima dell'intero territorio nazionale. La provincia si estendeva in tutto il territorio umbro tanto che in passato era nota anche comeprovincia dell'Umbria[2], compreseRieti e la Sabina sino al 4 marzo 1923 che per decreto regio furono unite allaprovincia di Roma[3] fino al1927, anno d'istituzione dellaprovincia di Rieti (costituita con parte del territorioaquilano) e dellaprovincia di Terni.
Il 2 marzo1923 subì il distacco del circondario diRieti e dei comuni nellaValle del Tevere parte della ex provincia pontificiaSabina, che furono aggregati allaprovincia di Roma; il 6 dicembre1926, a seguito dell'istituzione dellaprovincia di Terni, fu ridenominata provincia di Perugia.
Rappresentazione allegorica della provincia Umbria diDomenico Bruschi
Nel1921 la Giunta comunale di Terni avanzò la proposta di suddivisione nelle due province di Perugia e Terni. Con l'arrivo delFascismo il dibattito s'interruppe per breve tempo, fino al1923, a seguito dell'aggregazione dei circondari di Rieti e diCittaducale allaprovincia di Roma odel Lazio[5]: contemporaneamente furono soppressi i tribunali diSpoleto eOrvieto, le cui giurisdizioni passarono sotto il neoistituito tribunale di Terni.
Il dibattito continuerà, negli anni seguenti, nell'esaltazione delle peculiarità territoriali (a volte retoriche) di una Terni dove «convergono quattro tronchi ferroviari, città punto di confluenza di cinque vallate, che occupa un posto rilevante nei commerci e nell'industria»[6] e prese di posizione fortemente conservative del prefetto dell'Umbria: «Lozzi riteneva che non avesse consistenza (la provincia di Terni), specie dopo lo smembramento di Rieti e la concessione di maggiore autonomia alle Prefetture».[7] Si trattava dunque di scontri politici in seno ai dirigenti delPartito Nazionale Fascista ternano e perugino. Nelle stesse dispute politiche si inserivano i rapporti fra le varie città umbre: per la prima voltaTerni stava acquisendo autorità amministrativa su Spoleto, mentre Orvieto eFoligno avrebbero richiesto maggiore centralità politica dell'antica provincia dell'Umbria.
La confusione amministrativa non cessò quando fu esclusa la possibilità di costituire una nuova provincia composta dai circondari di Terni e Rieti. Si discusse ancora sulla possibilità di creare una provincia dellaTuscia (provincia di Viterbo),del Lazio, e dellaSabina con capoluogo Terni o Rieti. Di contro una forte opposizione antiternana proponeva l'annessione del circondario di Orvieto alle province di Viterbo, Roma o Siena.
Successivamente, si pose il problema del controllo del bacino delNera e delVelino, tema di scontro tra il comune di Terni, la società Terni e la provincia dell'Umbria. Fu in questi anni che entrò in giocoElia Rossi Passavanti, deputato prima e podestà di Terni poi. Fu grazie a lui se si arrivò alla realizzazione della provincia di Terni. Sposato con una dama di corte della regina, era ben inserito negli ambienti della nobiltà ed, essendo stato inserito nella lista fascista della circoscrizione Umbria-Lazio per la scelta dei vertici del PNF, era altresì conosciuto tra le alte cariche del regime.
Nel1926 non si discuteva piùse fare la nuova provincia dell'Umbria meridionale, macome farla. Rieti preferiva l'accorpamento con Roma; Orvieto e Todi, a causa della loro caratterizzazione agricola, avrebbero dovuto rimanere con Perugia, che tra l'altro non voleva perdere il prestigio di capoluogo "forte"; storica era la conflittualità tra Terni e Spoleto.
Rieti poi riuscì a istituire una propriaprovincia. I comuni della Valnerina Cascia, Norcia, Preci, Sant'Anatolia di Narco, Scheggino e Vallo di Nera, che prima avevano richiesto l'aggregazione a Terni, successivamente, tranne Norcia, si opposero e rimasero legati alla Provincia di Perugia. La scelta fu dunque di unire il circondario di Orvieto, che aveva già manifestato intenzioni "separatiste", alla nuova realtà amministrativa.
La vicenda giunse alla conclusione con il pacchetto licenziato dal Consiglio dei ministri il 6 dicembre1926 con il quale venivano istituite le nuove province (Aosta,Vercelli,Varese,Savona,Bolzano,Gorizia,Pistoia,Pescara,Rieti,Terni,Viterbo,Frosinone,Brindisi,Matera,Ragusa,Castrogiovanni,Nuoro), ufficializzate con il Regio Decreto Legislativo del 2 gennaio 1927 n. 1/1927 "Riordinamento delle circoscrizioni provinciali". Nello stesso anno furono soppressi i circondari che costituivano circoscrizioni subprovinciali sedi di sottoprefettura e tribunale.
Sala della giunta provinciale
«Roma 6-12-26 ore 13
Sindaco di TerniN. 30920 - Oggi su mia proposta il Consiglio dei Ministri ha elevato codesto comune alla dignità di Capoluogo di Provincia. Sono sicuro che col lavoro, con la disciplina e la fede fascista, codesta popolazione si mostrerà sempre meritevole della odierna decisione del Governo Fascista.»
(Benito Mussolini, telegramma con il quale Mussolini informava il sindaco della decisione presa.)
Il grifo appare sulle insegne di Perugia fin dall'XI secolo e anche oggi è sullo stemma della città ma posto in posizione rampante. È riprodotto un bronzo d'epoca etrusca posto sopra il portale delPalazzo dei Priori di Perugia. Dal 1933 al 1943 allo stemma provinciale era aggiunto ilcapo del Littorio.
Sia il gonfalone che la bandiera sono costituiti da un drappo di azzurro.
«Alla Provincia di Perugia» — Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
I comuni o le città della provincia decorati da medaglia sono quattro; quattro sono state conferite daipresidenti della Repubblica per le sofferenze e sacrifici subiti durante laseconda guerra mondiale.
"A ricordare l'eroiche gesta compiute dalla cittadinanza di Perugia nel 1859. Nel giugno del 1859 si consumarono le cosiddette «stragi di Perugia», una serie di asperrimi combattimenti fra i difensori della città, che si era ribellata al governo di Roma, e i reggimenti svizzeri, che riconquistarono successivamente le altre città ribelli dell'Umbria e delle Marche."
Numerosi attestati a partire dal 28 marzo1944, furono assegnati alla popolazione diMarsciano, che ha visto soccombere alla bruta violenza fascista i fratelli Ceci, fucilati per aver rinunciato alla guerra, il 28 marzo 1944. Il premio provinciale fu attestato con le seguenti parole: "Marsciano ha visto morire questi baldi giovini, e la popolazione giunta allo stremo per colpa della dittatura fascista, ha sopportato rapine, bombardamenti, aggressioni e ricatti da parte di gerarchi o altri organi fascisti, ciò è stato il tassello iniziale per uno sviluppo veramente importante per Marsciano."
Il 22 novembre1961, la città di Foligno è stata insignita dal presidente delle Repubblica, dimedaglia d'argento al valor civile con la seguente motivazione:
"Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane. Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori."[15]
"Con spirito cristiano ed encomiabile virtù civile, durante l'ultimo conflitto mondiale, si distinse per particolari iniziative e atti umanitari che evitarono la distruzione di un inestimabile patrimonio artistico e consentirono la salvezza di numerosi perseguitati politici, ebrei, profughi e sfollati, nonché la cura di migliaia di feriti di ogni nazionalità, ricoverati nelle strutture sanitarie cittadine. Splendido esempio di amore per il prossimo e di solidarietà tra i popoli. Assisi, 1943/1944."
"Partecipava con fierezza e profonda fede in un'Italia democratica alla lotta partigiana, subendo, da parte delle truppe tedesche in ritirata, una feroce rappresaglia nella quale venivano uccisi undici suoi concittadini. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 8 giugno 1944 – Fraz. Agello – Montebuono/Magione (PG)"
L'unico lago importante sul territorio provinciale è ilLago Trasimeno, quarto lago d'Italia per estensione. Si segnalano poi illago di Corbara e il piccololago di Arezzo, nei pressi diSpoleto, ai confini con la provincia di Terni. Da citare sono anche le noteFonti del Clitunno, in prossimità di Pissignano (Campello sul Clitunno): oltre ad esser state cantate dal poetaGiosuè Carducci, sono importanti in quanto il piccolo lago è la rimanenza di un grande bacino che un tempo occupava l'Alta Valle del Tevere e laValle Umbra, per la lunghezza di 115 chilometri, daSansepolcro aTerni: il lago era diviso in due parti, la prima denominata "lacus umber" e la seconda "lacus clitorius".Riguardo ai fiumi quelli maggiori sonoTevere (405 km),Chiascio (82 km),Topino (77 km),Nestore (48 km) eClitunno (59 km) e di essi spicca la portata delTevere, che divide in due la provincia di Perugia e l'Umbria intera, poi nell'Umbria settentrionale troviamo ilChiascio, che è il secondo fiume della provincia di Perugia grazie all'affluente Topino, che gli fornisce il 60% della portata. Poi sotto ilTrasimeno scorre il Nestore, che si mantiene grazie al contributo dei suoi torrentiCaina,Fersinone,Calvana eGenna, poi nella bassa perugina troviamo ilClitunno, uno dei fiumi più puliti d'Italia ed è il principale affluente delTopino. Tra la portata di questi fiumi vi è un solo grande dato, quello del Tevere, secondo fiume italiano. Seguono per portata il Chiascio (20 m3/s), il Nestore (11 m3/s) ed il Topino (10 m3/s).
Sono presenti due aeroporti: l'Aeroporto di Perugia (Aeroporto internazionale dell'Umbria-Perugia San Francesco d'Assisi) destinato ai voli passeggeri e l'Aeroporto di Foligno con altre funzioni e di supporto al Centro Nazionale diProtezione Civile.
Il trasporto ferroviario nella Provincia di Perugia è caratterizzato dalla presenza della rete delleFerrovie dello Stato e da quella dellaUmbria Mobilità.
Le tratte delle linee F.S. attraversanti il territorio provinciale sono tre:
La reteFCU è costituita da una tratta principale che segue il percorso del Tevere, da nord a sud. APonte San Giovanni una diramazione collega la locale stazione con quella diPerugia Sant'Anna.
I parchi naturali regionali inUmbria sono sei, dei quali cinque in provincia di Perugia. A questi va aggiunto ilParco nazionale dei Monti Sibillini che si estende soprattutto nelleMarche dove, nelcomune diVisso, ha sede l'ente parco.
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane. Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali