La provincia di Lodi si estende nellaPianura Padana interamente a nord del fiumePo, con l'eccezione di alcune porzioni di terreno localizzate sulla sponda meridionale[5], tra queste la porzione più estesa si trova in comune diCaselle Landi, incuneata tra i comuni diPiacenza eCaorso appartenenti alla provincia di Piacenza[6], per circa780 km², a est è delimitata dalla riva destra dell'Adda, fatta eccezione per una parte del capoluogo e dei limitrofi comuni di Abbadia Cerreto, Boffalora d'Adda, Corte Palasio e Crespiatica e, a ovest, dalla sponda sinistra delLambro Meridionale prima e delLambro poi, con l'eccezione dei comuni di Sant'Angelo Lodigiano e Graffignana. Il confine nord è, invece, perlopiù convenzionale, tranne alcuni tratti, come quello tra i comuni diTruccazzano e Comazzo dove è delimitato dal torrenteMolgora.
Il territorio è composto quasi interamente dalla Pianura Padana, inclinata leggermente da nord a sud-est con declivio circa dell'1.5 per mille. Il terreno è tipicamente alluvionale, generalmente composto di arena o siliceo calcarea, o argilloso silicea e calcarea che unita a strato dicarbonato di calcio, mista spesso ad allumina, forma la crosta vegetale o arabile.
L'unico rilievo presente nella provincia è lacollina diSan Colombano al Lambro, posta nei pressi dell'omonimo comune exclave della città metropolitana di Milano; la collina è un'elevazione isolata che si innalza rispetto alla pianura Padana formata da materialiargillosi ecalcarei di epocapliocenica posti sotto ad uno strato di sedimenti di origine alluvionale. Il profilo della collina suggerisce che essa sia l'unica parte rimanente di un più esteso territorio collinare successivamente eroso a seguito dell'azione dei fiumi. La collina raggiunge un'elevazione massima di147 m s.l.m.[7]
Il territorio della provincia è interamente compreso nel bacino idrografico del fiumePo e vi tributa per mezzo dei suoi affluentiLambro eAdda. Appartiene al bacino del Lambro ilLambro meridionale, mentre al bacino dell'Adda appartengono laMolgora e ilTormo. Sono, inoltre, presenti numerosi canali artificiali tra i quali i principali sono ilBrembiolo e ilcanale della Muzza. Appartiene alla provincia di Lodi, al comune di Caselle Landi, anche un breve tratto del torrenteNure, affluente di destra del Po, nei pressi della sua foce[6]. Sono infine presenti numeroserisorgive[8].
Il clima del territorio lodigiano, analogamente al resto della val Padana, presenta peculiarità riconducibili all'area continentale: leestati sono molto calde e caratterizzate dal fenomeno dell'afa (in base ai dati relativi al periodo di riferimento 1961-1990, latemperatura massima media della stagione estiva si attesta a29,7 °C[11]); invece gliinverni sono spesso freddi (la temperatura minima media è pari a−0,8 °C[11]) e sono diffuse lenevicate, raramente di grossa portata. Fenomeno molto frequente durante il semestre invernale è lanebbia, che talvolta può persistere per giorni a causa dell'assenza diventi sinottici a livello del suolo[12]. L'autunno e laprimavera sono le stagioni in cui si registrano le maggiori precipitazioni[13].
Sebbene istituita nel 1992, le origini storiche di questa provincia ben inserita in una tipologia ambientale omogenea di bassa pianura e delimitata da grandi fiumi, risalgono almeno a 2 millenni fa[4].
Il primo riconoscimento giuridico si ebbe nell'89 a.C. conGneo Pompeo Strabone, il quale concesse la cittadinanza latina agli abitanti diLaus Pompeia, mentre nel 49 a.C.Giulio Cesare concesse agli stessi lacittadinanza romana[4]. Il territorio era conosciuto comeager laudensis.
Nel 374 nacque ladiocesi di Lodi[10], dando al territorio Lodigiano unitarietà sotto la rispetto religioso.
Nelbasso Medioevo furono avviate importanti opere di bonifica delleestensioni paludose presenti in buona parte del territorio tramite consistenti opere diingegneria idraulica, che resero il Lodigiano una delle terre maggiormente fertili dell'intera Europa[4].
Provincia di Lodi nel medioevo da un affresco nei Musei Vaticani
Nei secoli successivi all'età dei comuni, al territorio venne riconosciuta dai vari dominatori una certa libertà amministrativa, ad esempio tramite l'istituzione delcontado di Lodi. Nel XIII secoloPiacenza espanse i propri domini verso nord: i territori diSan Rocco al Porto,Guardamiglio eFombio entrarono a farvi parte nel 1225, seppure si trovassero alla destra orografica delPo già in epoca altomedievale[14][15]; la zona diCaselle Landi fu annessa invece nel 1262[16][17], mentreRetegno fu a lungo conteso fra Piacenza e Lodi[18]. Nel 1492 gli abitanti diCodogno ottennero lo status di cittadini di Piacenza[19].
Solamente con l'inizio della dominazioneaustriaca, nelXVIII secolo, si assistette ad un riconoscimento delle peculiarità del territorio Lodigiano che portò il contado ad essere elevato in provincia nel 1757, assumendone formalmenteil nome nel 1786, a seguito della riforma amministrativa voluta daGiuseppe II[4].
Nel settembre 1859 il governo delRegno di Sardegna, al quale tre mesi prima era stata annessa laLombardia, decise, tramite ildecreto Rattazzi, l'abolizione dell'ente provinciale. A partire da quel momento vennero avanzate a più riprese richieste al governo italiano per chiedere la ricostruzione della provincia, che, tuttavia, non venne ricreata[4]: il territorio lodigiano fu degradato acircondario della provincia di Milano, anch'esso, poi, soppresso nel 1927 insieme a tutti gli altri circondari italiani.
Durante il secondo dopoguerra il Lodigiano, territorio che durante ilventennio fascista era passato attraverso una fase di stasi, iniziò il recupero delle tradizioni e dell'identità locale: alla fine deglianni quaranta venne costituita l'ATSIL, associazione di tutela e sviluppo del Lodigiano, mentre nel 1959 nacque il progetto di costituire un consorzio tra i comuni lodigiani nell'ambito della provincia di Milano; questo consorzio verrà effettivamente costituito il 4 maggio 1965 con decreto prefettizio[4].
L'ipotesi di concedere maggiore autonomia al territorio iniziò a prendere piede dal 1970, a seguito della costituzione delleregioni[4]. Il 6 marzo 1975 venne istituito dalla regione Lombardia il circondario di Lodi, sorta di riconoscimento regionale del raggiungimento da parte del territorio dei requisiti per la richiesta di creazione di una provincia[4].
Tra il 15 gennaio e il 16 gennaio 1992 laCamera dei deputati e ilSenato della Repubblica votano favorevolmente riguardo all'istituzione della provincia di Lodi. Il 27 febbraio successivo ilConsiglio dei ministri delibera l'approvazione della costituzione del nuovo ente. Il giorno successivo anche la regione Lombardia esprime il proprio parere favorevole[4]. La provincia venne ufficialmente istituita, tramite un decreto legislativo, il 6 marzo 1992 da parte delpresidente della repubblica[4].
Nello stesso anno era stato indetto aCodogno unreferendum popolare sull'adesione al nascituro ente provinciale. La consultazione vide l'89% dei cittadini votare "no", testimoniando la volontà dei codognesi di restare nella provincia di Milano. Nonostante ciò, il referendum di Codogno, così come quello della vicina Fombio, non trovò applicazione, e la città venne comunque inserita all'interno della provincia di Lodi. Al contrario, altri comuni, comeSan Colombano al Lambro,Cerro al Lambro,San Zenone al Lambro eDovera riuscirono a vedere applicata la volontà popolare, restando nelle province di appartenenza (Milano e Cremona)[20].
L'ente provinciale entrò poi pienamente in funzione nel maggio 1995[21].
La tabella riepiloga i referendum consultivi per lafusione di comuni tenutisi a partire dal 1º dicembre 2013. In grassetto sono indicati i comuni che hanno approvato il quesito[22][23].
«Partito: nel PRIMO, di verde, allasbarradiminuita, di argento; nel SECONDO, di rosso, allabanda diminuita, d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.[24][25]»
Gonfalone
«Drappo di bianco, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma con la iscrizionecentrata in oro, recante la denominazione della Provincia. Le parti di metallo e i cordoni sono dorati. L'asta verticale è ricoperta di velluto bianco, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Provincia e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.[25]»
Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata aLodi: capolavoro delRinascimento lombardo e rappresenta il monumento più prestigioso della città sotto il profilo artistico[30][31][32]. Progettato nel 1488 daGiovanni Battagio, fu costruito a spese del comune come espressione della religiosità popolare sul luogo di unpostribolo[32]. Il tempio si presenta come una piccola costruzione a pianta ottagonale, coperta da unacupola a otto spicchi sormontata da una lanterna; il campanile a punta e la facciata furono completati in epoche successive[33].
Basilica dei XII Apostoli aLodi Vecchio, costruita nelXIV secolo secondo lo stilegotico lombardo sulla preesistenteBasilica Apostolorum consacrata nel 378 da San Bassiano, all'epoca vescovo di Lodi, che vi fu poi sepolto. Le spoglie furono poi trasferite nel duomo di Lodi in seguito alla fondazione della nuova città.
Palazzo Broletto a Lodi, edificato nel 1284 a fianco della cattedrale, dopo numerosi rimaneggiamenti si presenta in forme neoclassiche, come risulta evidente dalporticato e dallaloggia superiore, su cui si affaccia la sala del consiglio comunale[36]. Ai due lati del portico sono collocati il busto di Gneo Pompeo Strabone, che attribuì il titolo dimunicipium aLaus Pompeia (a sinistra), e quello diFederico Barbarossa, fondatore diLaus Nova (a destra)[36].
Palazzo Mozzanica a Lodi: Sorto nella seconda metà del XV secolo[37], è il migliore esempio di dimora patrizia lodigiana[38]. La facciata è caratterizzata dalla presenza di una fascia marcapiano in terracotta, decorata con corone floreali e figure della mitologia marina[39]; il portale è adornato da medaglioni che raffiguranoGian Galeazzo Visconti,Isabella d'Aragona,Francesco eBianca Maria Sforza[38]. Il piano superiore è ricco di affreschi[38]. Secondo lo storico Giovanni Agnelli[40], vi soggiornòFrancesco I re di Francia durante l'estate del 1509[41].
Villa Biancardi a Codogno, costruita instile Liberty alla fine dell'Ottocento. Presenta una pianta irregolare con tetti a padiglione con rivestimento integole portoghesi. Nel corpo principale dell'edificio sono presenti unatorretta angolare sul lato posteriore e due rialzi ai lati della facciata principale[45].
Villa Biancardi a Zorlesco diCasalpusterlengo, edificata per volontà di Serafino Biancardi ai primi del Novecento sulla zona precedentemente occupata dal castello, in stile Liberty eclettico con rimandi all'arte medievale,gotica erinascimentale. Divenuta di proprietà del comune di Casalpusterlengo nel 1972, cadde in una situazione di degrado fino al 1998 quando iniziarono i lavori di ristrutturazione guidati dall'architetto Paolo Mascheroni[46].
Villa Litta Carini adOrio Litta, costruita dall'architettoGiovanni Ruggeri per volere del conte Antonio Cavazzi della Somaglia a partire dalla seconda metà delXVII secolo. Tra la fine del secolo e il 1749 fu ampliata secondo le volontà di Paolo Dati, pronipote del conte Cavazzi, trasformandola in reggia e luogo di ritrovo dei letterati dell'epoca. Divenuta di proprietà della famiglia Litta alla fine dell'Ottocento fu frequentata da personaggi noti comere Umberto I eGiacomo Puccini[47].
Castello Visconteo e Torrione di Lodi, tipica fortezza medievale, andata in buona parte distrutta; il suo alto e massiccio Torrione è uno dei simboli più noti della città[50]. L'edificio non può essere visitato poiché è occupato dagli uffici dellaquestura.
Castello di Maccastorna, costruito attorno al 1250 a protezione di un guado sul fiume Adda daghibellini in fuga da Cremona, fu in seguito espugnata e distrutta da truppe guelfe, le quali decisero poi di ricostruirla. Originariamente presentava otto torri perimetrali, tuttavia cinque di queste furono negli anni ribassate al livello delle mura perimetrali[51].
Castello di Maleo, risalente alCinquecento, si compone di un corpo principale, uno secondario, la cinta muraria esterna ed il parco dove è presente un laghetto naturale. Il corpo principale, costituito da un edificio a due piani più uno interrato dispone di una cappella privata, un grandeloggiato colonnato, uno scalone d’onore, alcuni camini ed una serie di volte affrescate ad opera diBernardino eGiulio Campi[52].
Area archeologica di Lodi Vecchio, nella zona, dove si trovava ilforo dell'antica Laus, sono parzialmente visibili i resti d'epoca romana appartenenti alteatro e all'anfiteatro. Sono altresì visibili i resti della cattedrale di Santa Maria, fondata nelV secolo su preesistenti edifici romani e poi definitivamente demolita nel 1879[54].
Parco dell'Adda Sud, si estende lungo il basso corso del fiume Adda daRivolta d'Adda, nel cremonese, fino alla foce in comune diCastelnuovo Bocca d'Adda, comprendendo 35 comuni tra le province di Lodi e Cremona. Comprende zone umide (lanche e morte) e boschi igrofili insieme ad ampi territori agricoli[57]. Sono presenti un centro a Villa Pompeiana, frazione diZelo Buon Persico, ricavato dall'ex oratorio di San Michele, a breve distanza dalla Riserva Naturale il Mortone, un'area umida di 30 ettari dove scorreva un antico alveo del fiume Adda caratterizzato dalla presenza dicanne palustri e di affioramenti d'acqua meta di varie specie di uccelli[58], e da un centro visite a Castiglione nei pressi della riserva dell'Adda Morta[56].
Bosco del Belgiardino, piccola oasi naturalistica situata sulle rive dell'Adda[59][60], al confine tra Lodi eMontanaso Lombardo; dall'area hanno origine numerosi sentieri che permettono di visitare i boschi circostanti, parzialmente trasformati inorto botanico[59], in cui inoltre vivono uccelli acquatici comegallinelle d'acqua,germani reali,cigni,aironi etuffetti[61]. Durante l'estate diventa un centro ricreativo grazie alla presenza di una piscina gestita dal Comune di Lodi[59].
Nucleo del bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio presso la Cascina Costino
Bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio, situato nel capoluogo, è un'area di notevole interesse naturalistico, realizzata a cura della provincia tramite un finanziamento regionale[62]. Situato nelle vicinanze del centro abitato, può essere visitato grazie alla presenza di percorsi ciclopedonali[62]. Si tratta di unrimboschimento realizzato con specie arboree e arbustive autoctone[63], con destinazione giuridica permanente a bosco[64].
Riserva Naturale Monticchie, situata nel comune diSomaglia, nelle vicinanze di un'ansa del Po interrata, nacque negli anni 80 per proteggere un territorio che, abbadnonato dagli agricoltori tra gli anni 50 e 60 poiché non più redditizio, era stato rinaturato dalla vegetazione spontanea grazie alla presenza di risorgive di terrazzo. Al suo interno si possono trovare diverse specie animali comevolpe,cinghiale ecapriolo oltre a specie vegetali come laquercia[67].
Al 31 dicembre 2019 nel territorio provinciale risultano essere residenti 27 219 stranieri (13 531 uomini e 13 688 donne)[70], pari all'11,97%[71] dell'intera popolazione.
Di sotto sono riportate le dieci comunità numericamente più rilevanti, con il valore assoluto degli abitanti e quello relativo sul totale della popolazione residente[70]:
In provincia è parlato il dialetto lodigiano, facente parte dellalingua lombarda e, più precisamente, delramo occidentale. Spostandosi dal capoluogo verso Milano, Pavia, Cremona e Piacenza il dialetto varia assumendo forme che si avvicinano via via ai dialetti delle città confinanti[72]. Queste differenze sono evidenti specialmente nella parte meridionale della provincia a sud di Casalpusterlengo dove il dialetto include forti somiglianze con ilpiacentino[73].
Nella giurisdizione ecclesiastica dellaChiesa cattolica, il territorio della provincia coincide con l'area delladiocesi di Lodi. Essa è suddivisa in 6 vicariati e comprende, oltre a al lodigiano, anche alcuni comuni della città metropolitana di Milano, della provincia di Cremona e il comune diMiradolo Terme in provincia di Pavia[74].
Il Parco Tecnologico Padano è uno dei più importanti centri di ricerca a livello europeo nel campo dellebiotecnologie agroalimentari[91][92].
Il polo dell'università degli Studi di Milano comprende unospedale veterinario per grandi animali, costituito da strutture didattiche e cliniche perequini,bovini,suini,ovini ecaprini[93], accanto al quale si trova un centrozootecnico didattico-sperimentale[94]. Ha inoltre sede in città il Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-Casearie, nato dall'accorpamento dell'Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere – retto dal 1948 al 1976 dall'illustre agronomoGiovanni Haussmann[95] – con l'Istituto Sperimentale Lattiero-Caseario e l'Istituto Sperimentale per la Zootecnia dei Bovini da Latte[96].
Museo di scienze naturali, nato nel 1850 come museo del Collegio di Santa Maria degli Angeli diMonza, diretto daiBarnabiti[100]. Chiusa la scuola all'inizio nel 1884, gran parte del materiale passa al collegio lodigiano[100]. Nel 1996 l'apertura, prima riservata ai soli studenti del collegio, viene estesa a tutti[100].
Museo della stampa e stampa d'arte Andrea Schiavi, inaugurato nel giugno 2008 e dedicato ad Andrea Schiavi, raccoglie numerosissime macchine di vario genere. Nel museo si possono trovare diverse macchine come le stampatrici tipografiche, i torchi, le matrici e moltemacchine da scrivere, comprese le monotype e le lynotipe.[103]
Il castello Bolognini, sede di tre musei a Sant'Angelo Lodigiano
Musei delcastello di Sant'Angelo Lodigiano: sono ospitati il museo Morando Bolognini che includemobili, dipinti evasellame risalenti ad un arco di tempo tra ilXVII e ilXIX secolo, unabiblioteca che contiene circa 2 000 volumi e un'armeria che raccoglie 500 pezzi di epoche e provenienze diverse[104], il museo della storia dell'agricoltura che racconta la storia dalNeolitico fino all'industrializzazione delle campagne[105] e il museo delpane, diviso in 5 sale monotematiche dedicate acereali, le procedura per la creazione del pane, forme di pani, macchinari necessari per la produzione e parte burocratica (tasse, regolamenti e disposizioni governative)[106].
Museo della Civiltà Contadina "Ciòca e berlòca" aCavenago d'Adda, ospita oltre quattromila pezzi riguardanti la vita lungo il corso dell'Adda e le tradizionali attività agricole (coltura della vite,bachicoltura, artigianato agricolo, produzione del latte), nonché forme di folclore e religiosità popolare[107].
Museo storico della basilica di Sant'Angelo Lodigiano, allestito all'interno della basilica, include reperti risalenti tra ilXVII secolo e i primi delnovecento, interessanti per la varietà delle tecniche e dei materiali utilizzati[108].
Lagastronomia lodigiana è prevalentemente caratterizzata daiprodotti caseari. Il più rinomato tra iformaggi locali è ilGrana PadanoDOP[110], che nella sua migliore produzione prende il nome diGranone LodigianoPAT[111]. Il Granone, in particolare, è considerato il «capostipite» di tutti iformaggi grana: un tempo era di colore giallo, in quanto alla pasta veniva aggiunto dellozafferano; inoltre, non venendo pressato, durante la stagionatura espellesiero, formando la caratteristica «lacrima»[112]. Le forme giovani vengono tagliate a metà e raschiate con un apposito attrezzo: mediante questa tecnica si ottengono delle sfoglie sottilissime, note comeraspadüra[112]. Altri formaggi tipicamente lodigiani sono ilmascarpone PAT[111] e ilpannerone PAT[111], entrambi preparati con lapanna.Frittate,zuppe einsaccati di maiale rappresentano le altre specialità; esistono anche numerosi dolci tipici, quali laTortionata PAT[111], gli Amaretti Fanfullini e gli Gnam-gnam[113].
L'agricoltura e l'allevamento sono di fondamentale importanza per il lodigiano fin dalMedioevo[117]. A testimonianza di quanto ilsettore primario sia tuttora significativo, i dati del quinto censimento generale dell'agricoltura dell'ottobre 2000 riferiscono di1 786 aziende nel territorio della provinciale che producono prevalentementemais (47% dellasuperficie agricola utilizzata) eforaggi (24% della SAU)[118].
Per garantire e promuovere le eccellenze del settore, oltre che tutelare l'ambiente, il benessere degli animali e la salute dei consumatori, nel 2004 è stato fondato il comitato del marchio "Lodigiano Terra Buona"[119][120].
Le industrie più sviluppate sono quellacasearia (il Lodigiano è una delle 14 aree in cui è concentrata la produzione delGrana Padano[110]) e quellaartigianale, in particolare nei settori dellaceramica e dellacosmesi, settore in cui è attiva, presso il capoluogo Erbolario[124].
Nel capoluogo è presente un polo fieristico, in zona San Grato, inaugurato nel maggio 2009, dopo essere stato progettato una decina di anni prima ed aver subito un iter di realizzazione piuttosto lungo[125]. Il centro era originariamente gestito dalla societàLodinnova partecipata da comune, provincia, camera di commercio e unione artigiani[125]. Nell'ottobre 2016 la società Lodinnova è stata poi posta in liquidazione, con le strutture da trasferire al comune di Lodi che dovrà poi procedere alla loro vendita[126].
In provincia sono presenti alcuni poli logistici, favoriti dalla vicinanza con Milano e dalla presenza dell'autostrada A1 e dellaferrovia Milano-Bologna, tra i quali il polo Milano Sud diSecugnago, inaugurato nel 2009 e gestito da Federtrasporti[127], quello di Somaglia, dove sono presenti il polo TyreCity dedicato a stoccaggio e movimentazione deglipneumatici eLidl[128].
Tra il 1999 il 2018, anno del suo scioglimento, il capoluogo ha fatto parte del circuito delle città d'arte della Pianura Padana[129][130]. Oltre al turismo culturale, particolarmente importante è quello naturalistico, in virtù anche dell'efficiente rete ciclabile che dal capoluogo si diparte in tutto il territorio[131]. Il turismo enogastronomico si concentra soprattutto nei mesi compresi fra ottobre e dicembre, durante i quali – a partire dal 1988 – si svolge la «rassegna gastronomica del Lodigiano»[132][133].
La provincia è attraversata da due autostrade: l'A1 Milano-Napoli sulla quale sono posti i caselli diLodi,Casalpusterlengo - Ospedaletto Lodigiano eBasso Lodigiano, posto in comune di Guardamiglio, e dallatangenziale est esterna di Milano sulla quale non sono tuttavia posti caselli in territorio lodigiano.
A partire dal 1924 il comune di San Rocco al Porto fu collegato allarete tranviaria urbana a trazione elettrica di Piacenza. Le tranvie urbane furono soppresse nel 1955 e sostituite da autolinee gestite dalla societàAuto Guidovie Italiane[137].
L'attività maggiormente praticata nella provincia è ilcalcio: la società cittadinaFanfulla fu protagonista nel campionato diSerie B tra glianni trenta e glianni cinquanta, conquistando poi nel 1984 unaCoppa Italia di Serie C[144]. In provincia altre due compagini possono vantare trascorsi in campionati nazionali: ilCodogno, arrivato a disputare nel1928-1929 la Prima Divisione, all'epoca secondo livello del calcio italiano e con un totale di dodici partecipazioni a campionati di terzo livello (l'ultima nellaSerie C 1947-1948) e ilSant'Angelo che vanta una partecipazione ad un campionato di secondo livello (laSeconda Divisione 1921-1922 e tredici complessive partecipazioni a campionati di Serie C (l'ultima nellaSerie C2 1983-1984).
Nel basket la provincia di Lodi è rappresentata dall'Unione Cestistica Casalpusterlengo che ha disputato per complessive quattro stagioni nel secondo campionato italiano, prima di trasferire a partire dalla stagione2016-2017 la sede di gioco alPalaBanca di Piacenza a causa dell'inadeguatezza del PalaCampus di Codogno, pur mantenendo la sede a Casalpusterlengo[145].
La squadra dipallavolo più importante del lodigiano è stata il Volleyball Club Lodi, che nella stagione 2003-2004 ha militato nelcampionato di Serie A2 femminile. Nell'estate del 2004 due imprenditori siciliani acquistarono la società, allestendo una formazione molto competitiva con l'obiettivo dichiarato della promozione nellamassima categoria: la squadra era composta da numerose atlete di riconosciuto valore internazionale, tra le quali l'azzurraMaurizia Cacciatori[146]. Tuttavia, prima dell'inizio del campionato, un'ispezione dellaGuardia di Finanza riscontrò gravi irregolarità nella gestione della società[147], decretandone di fatto lo scioglimento.
Nel baseball le squadre principali sono l'Old Rags Baseball Club di Lodi, fondato nel 1966. Nel 1980 vinse il campionato di Serie A2, militando poi per tre stagioni nella massima categoria nazionale. Dopo aver disputato nel 2012 il campionato diSerie A Federale, nel 2013 la squadra è ripartita dalla Serie C[148] e ilCodogno Baseball '67 che vanta uno scudetto di Serie A (conseguito nel 1976 quando la Serie A era il secondo livello del campionato) ed una presenza in massima serie, nel2002 conclusasi con una retrocessione. Analogamente a quanto accaduto agli Old Rags, al termine della Serie A Federale 2013 la squadra si è ritirata ripartendo dalla Serie C[149].
Vittorio Bottini, Alessandro Caretta e Luigi Samarati,Lodi – Guida artistica illustrata, Lodi, Edizioni Lodigraf, 1979.
Sergio Galuzzi (a cura di),Lodi in un giorno, Lodi, Giona, 2000.
Maurizio Meriggi,Lo sviluppo urbanistico, in Giorgio Bigatti (a cura di),Il Municipio e la Città – Il Consiglio comunale di Lodi (1859-1970), Silvana Editoriale, 2005,ISBN88-8215-999-X.
Armando Novesconi,Castelli intorno a Lodi, Lodi, Banca Popolare di Lodi, 1981.
Francesco Ogliari e Franco Sapi,,Ritmi di ruote. Storia dei trasporti italiani, 10°. Emilia-Romagna, Milano, 1969.
Ercole Ongaro,Al servizio dell'uomo e della terra: Giovanni Haussmann, Milano, Jaca Book, 2008,ISBN978-88-16-40826-5.
Aldo Papagni e Andrea Maietti,,Il secolo del Guerriero – Lodi e l'A.C. Fanfulla: cento anni di passioni sportive (1908-2008), Azzano San Paolo, Bolis Edizioni, 2008,ISBN88-7827-170-5.
Cesare Vignati,Storia di Lodi e il suo territorio, Bornato in Franciacorta, Fausto Sardini Editore e Stampatore, 1981[1859].
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane. Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali