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Provincia di Lodi

Coordinate:45°19′N 9°30′E45°19′N,9°30′E (Provincia di Lodi)
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Disambiguazione – Se stai cercando laprovincia dellaLombardia austriaca (1786-1797), vediProvincia di Lodi (Lombardia austriaca).
Provincia di Lodi
provincia
Provincia di Lodi – Veduta
Provincia di Lodi – Veduta
Palazzo San Cristoforo, sede della provincia
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Amministrazione
CapoluogoLodi
PresidenteFabrizio Santantonio (indipendente dicentro-sinistra) dal 27-3-2022[1]
Data di istituzione6 marzo 1992
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°19′N 9°30′E45°19′N,9°30′E (Provincia di Lodi)
Superficie782,99km²
Abitanti231 012[2] (31-7-2025)
Densità295,04 ab./km²
Comuni60 comuni
Province confinantiPavia,Cremona,Piacenza (Emilia-Romagna),Città metropolitana di Milano
Altre informazioni
Cod. postale26900 (Lodi), 26811-26867 (provincia)
Prefisso02,0371,0377
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-LO
CodiceISTAT098
TargaLO
Cartografia
Provincia di Lodi – Localizzazione
Provincia di Lodi – Localizzazione
Provincia di Lodi – Mappa
Provincia di Lodi – Mappa
Posizione della provincia di Lodi all'interno della Lombardia.
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Laprovincia di Lodi è unaprovincia italiana dellaLombardia di 231 012 abitanti[2], con capoluogo aLodi.

Confina a nord con lacittà metropolitana di Milano, a est con laprovincia di Cremona, a sud con l'Emilia-Romagna (provincia di Piacenza), a ovest con laprovincia di Pavia e con l'exclave diSan Colombano al Lambro (appartenente alla città metropolitana di Milano).

Fu istituita il 6 marzo 1992, a seguito dello scorporo di 61 comuni dalla alloraprovincia di Milano[3][4].

Nella provincia cinque comuni si fregiano deltitolo di città:Lodi,Codogno,Casalpusterlengo,Sant'Angelo Lodigiano eLodi Vecchio.

Geografia fisica

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Territorio

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La pianura nei pressi diCaselle Landi
Foresta planiziale in localitàCascina Isola Balba
Alto e basso lodigiano

La provincia di Lodi si estende nellaPianura Padana interamente a nord del fiumePo, con l'eccezione di alcune porzioni di terreno localizzate sulla sponda meridionale[5], tra queste la porzione più estesa si trova in comune diCaselle Landi, incuneata tra i comuni diPiacenza eCaorso appartenenti alla provincia di Piacenza[6], per circa780 km², a est è delimitata dalla riva destra dell'Adda, fatta eccezione per una parte del capoluogo e dei limitrofi comuni di Abbadia Cerreto, Boffalora d'Adda, Corte Palasio e Crespiatica e, a ovest, dalla sponda sinistra delLambro Meridionale prima e delLambro poi, con l'eccezione dei comuni di Sant'Angelo Lodigiano e Graffignana. Il confine nord è, invece, perlopiù convenzionale, tranne alcuni tratti, come quello tra i comuni diTruccazzano e Comazzo dove è delimitato dal torrenteMolgora.

Il territorio è composto quasi interamente dalla Pianura Padana, inclinata leggermente da nord a sud-est con declivio circa dell'1.5 per mille. Il terreno è tipicamente alluvionale, generalmente composto di arena o siliceo calcarea, o argilloso silicea e calcarea che unita a strato dicarbonato di calcio, mista spesso ad allumina, forma la crosta vegetale o arabile.

Orografia

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La collina di San Colombano al Lambro

L'unico rilievo presente nella provincia è lacollina diSan Colombano al Lambro, posta nei pressi dell'omonimo comune exclave della città metropolitana di Milano; la collina è un'elevazione isolata che si innalza rispetto alla pianura Padana formata da materialiargillosi ecalcarei di epocapliocenica posti sotto ad uno strato di sedimenti di origine alluvionale. Il profilo della collina suggerisce che essa sia l'unica parte rimanente di un più esteso territorio collinare successivamente eroso a seguito dell'azione dei fiumi. La collina raggiunge un'elevazione massima di147 m s.l.m.[7]

Idrografia

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Fiumi

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L'Adda a Lodi

Il territorio della provincia è interamente compreso nel bacino idrografico del fiumePo e vi tributa per mezzo dei suoi affluentiLambro eAdda. Appartiene al bacino del Lambro ilLambro meridionale, mentre al bacino dell'Adda appartengono laMolgora e ilTormo. Sono, inoltre, presenti numerosi canali artificiali tra i quali i principali sono ilBrembiolo e ilcanale della Muzza. Appartiene alla provincia di Lodi, al comune di Caselle Landi, anche un breve tratto del torrenteNure, affluente di destra del Po, nei pressi della sua foce[6]. Sono infine presenti numeroserisorgive[8].

Laghi

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Non esistono nella provincia laghi di rilievo, tuttavia inepoca medievale la parte orientale della provincia (compreso il capoluogo) era lambita dallago Gerundo[9]: il cui territoriopaludoso e insalubre fubonificato e trasformato in una delle regioni piùfertili d'Europa[4] grazie alle opere diingegneria idraulica e al lavoro deimonaci cistercensi ebenedettini[10]

Clima

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Lo stesso argomento in dettaglio:Stazione meteorologica di Lodi.

Il clima del territorio lodigiano, analogamente al resto della val Padana, presenta peculiarità riconducibili all'area continentale: leestati sono molto calde e caratterizzate dal fenomeno dell'afa (in base ai dati relativi al periodo di riferimento 1961-1990, latemperatura massima media della stagione estiva si attesta a29,7 °C[11]); invece gliinverni sono spesso freddi (la temperatura minima media è pari a−0,8 °C[11]) e sono diffuse lenevicate, raramente di grossa portata. Fenomeno molto frequente durante il semestre invernale è lanebbia, che talvolta può persistere per giorni a causa dell'assenza diventi sinottici a livello del suolo[12]. L'autunno e laprimavera sono le stagioni in cui si registrano le maggiori precipitazioni[13].

Storia

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Sebbene istituita nel 1992, le origini storiche di questa provincia ben inserita in una tipologia ambientale omogenea di bassa pianura e delimitata da grandi fiumi, risalgono almeno a 2 millenni fa[4].

Il primo riconoscimento giuridico si ebbe nell'89 a.C. conGneo Pompeo Strabone, il quale concesse la cittadinanza latina agli abitanti diLaus Pompeia, mentre nel 49 a.C.Giulio Cesare concesse agli stessi lacittadinanza romana[4]. Il territorio era conosciuto comeager laudensis.

Nel 374 nacque ladiocesi di Lodi[10], dando al territorio Lodigiano unitarietà sotto la rispetto religioso.

Nelbasso Medioevo furono avviate importanti opere di bonifica delleestensioni paludose presenti in buona parte del territorio tramite consistenti opere diingegneria idraulica, che resero il Lodigiano una delle terre maggiormente fertili dell'intera Europa[4].

Provincia di Lodi nel medioevo da un affresco nei Musei Vaticani

Nei secoli successivi all'età dei comuni, al territorio venne riconosciuta dai vari dominatori una certa libertà amministrativa, ad esempio tramite l'istituzione delcontado di Lodi. Nel XIII secoloPiacenza espanse i propri domini verso nord: i territori diSan Rocco al Porto,Guardamiglio eFombio entrarono a farvi parte nel 1225, seppure si trovassero alla destra orografica delPo già in epoca altomedievale[14][15]; la zona diCaselle Landi fu annessa invece nel 1262[16][17], mentreRetegno fu a lungo conteso fra Piacenza e Lodi[18]. Nel 1492 gli abitanti diCodogno ottennero lo status di cittadini di Piacenza[19].

Solamente con l'inizio della dominazioneaustriaca, nelXVIII secolo, si assistette ad un riconoscimento delle peculiarità del territorio Lodigiano che portò il contado ad essere elevato in provincia nel 1757, assumendone formalmenteil nome nel 1786, a seguito della riforma amministrativa voluta daGiuseppe II[4].

Dopo la parentesinapoleonica, durante la quale venne prima costituito ildipartimento dell'Adda nel 1797, dipartimento poi annesso aldipartimento dell'Alto Po concapoluogoCremona, nel 1816 venne ripristinata la provincia, che acquisì anche ilterritorio Cremasco e prese il nome diprovincia di Lodi e Crema[4].

Nel settembre 1859 il governo delRegno di Sardegna, al quale tre mesi prima era stata annessa laLombardia, decise, tramite ildecreto Rattazzi, l'abolizione dell'ente provinciale. A partire da quel momento vennero avanzate a più riprese richieste al governo italiano per chiedere la ricostruzione della provincia, che, tuttavia, non venne ricreata[4]: il territorio lodigiano fu degradato acircondario della provincia di Milano, anch'esso, poi, soppresso nel 1927 insieme a tutti gli altri circondari italiani.

Durante il secondo dopoguerra il Lodigiano, territorio che durante ilventennio fascista era passato attraverso una fase di stasi, iniziò il recupero delle tradizioni e dell'identità locale: alla fine deglianni quaranta venne costituita l'ATSIL, associazione di tutela e sviluppo del Lodigiano, mentre nel 1959 nacque il progetto di costituire un consorzio tra i comuni lodigiani nell'ambito della provincia di Milano; questo consorzio verrà effettivamente costituito il 4 maggio 1965 con decreto prefettizio[4].

L'ipotesi di concedere maggiore autonomia al territorio iniziò a prendere piede dal 1970, a seguito della costituzione delleregioni[4]. Il 6 marzo 1975 venne istituito dalla regione Lombardia il circondario di Lodi, sorta di riconoscimento regionale del raggiungimento da parte del territorio dei requisiti per la richiesta di creazione di una provincia[4].

Tra il 15 gennaio e il 16 gennaio 1992 laCamera dei deputati e ilSenato della Repubblica votano favorevolmente riguardo all'istituzione della provincia di Lodi. Il 27 febbraio successivo ilConsiglio dei ministri delibera l'approvazione della costituzione del nuovo ente. Il giorno successivo anche la regione Lombardia esprime il proprio parere favorevole[4]. La provincia venne ufficialmente istituita, tramite un decreto legislativo, il 6 marzo 1992 da parte delpresidente della repubblica[4].

Nello stesso anno era stato indetto aCodogno unreferendum popolare sull'adesione al nascituro ente provinciale. La consultazione vide l'89% dei cittadini votare "no", testimoniando la volontà dei codognesi di restare nella provincia di Milano. Nonostante ciò, il referendum di Codogno, così come quello della vicina Fombio, non trovò applicazione, e la città venne comunque inserita all'interno della provincia di Lodi. Al contrario, altri comuni, comeSan Colombano al Lambro,Cerro al Lambro,San Zenone al Lambro eDovera riuscirono a vedere applicata la volontà popolare, restando nelle province di appartenenza (Milano e Cremona)[20].

L'ente provinciale entrò poi pienamente in funzione nel maggio 1995[21].

Referendum consultivi sulla fusione di comuni

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La tabella riepiloga i referendum consultivi per lafusione di comuni tenutisi a partire dal 1º dicembre 2013. In grassetto sono indicati i comuni che hanno approvato il quesito[22][23].

Data del referendumComuniIscrittiPercentuale ElettivaFavorevoliContrariDenominazione
nuovo comune
Data di istituzione
15 novembre 2015Maleo
Cornovecchio
2 620
189
11,7%
70,07%
87%
31%
13%
69%
Maleorichiesta non accolta
dal consiglio regionale
22 ottobre 2017Camairago
Cavacurta
654
835
62,92%
63,82%
80,25%
81,85%
19,74%
16,09%
Castelgerundo1º gennaio 2018

Simboli

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Lo stesso argomento in dettaglio:Stemma della provincia di Lodi.
Stemma
«Partito: nel PRIMO, di verde, allasbarradiminuita, di argento; nel SECONDO, di rosso, allabanda diminuita, d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.[24][25]»
Gonfalone
«Drappo di bianco, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma con la iscrizionecentrata in oro, recante la denominazione della Provincia. Le parti di metallo e i cordoni sono dorati. L'asta verticale è ricoperta di velluto bianco, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Provincia e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.[25]»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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La facciata del duomo di Lodi

Architetture civili

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Palazzo Broletto
  • Palazzo Broletto a Lodi, edificato nel 1284 a fianco della cattedrale, dopo numerosi rimaneggiamenti si presenta in forme neoclassiche, come risulta evidente dalporticato e dallaloggia superiore, su cui si affaccia la sala del consiglio comunale[36]. Ai due lati del portico sono collocati il busto di Gneo Pompeo Strabone, che attribuì il titolo dimunicipium aLaus Pompeia (a sinistra), e quello diFederico Barbarossa, fondatore diLaus Nova (a destra)[36].
  • Palazzo Mozzanica a Lodi: Sorto nella seconda metà del XV secolo[37], è il migliore esempio di dimora patrizia lodigiana[38]. La facciata è caratterizzata dalla presenza di una fascia marcapiano in terracotta, decorata con corone floreali e figure della mitologia marina[39]; il portale è adornato da medaglioni che raffiguranoGian Galeazzo Visconti,Isabella d'Aragona,Francesco eBianca Maria Sforza[38]. Il piano superiore è ricco di affreschi[38]. Secondo lo storico Giovanni Agnelli[40], vi soggiornòFrancesco I re di Francia durante l'estate del 1509[41].
  • Centro direzionale della Banca Popolare di Lodi a Lodi: Progettato daRenzo Piano e sorto nei pressi dellastazione ferroviaria a pochi passi dal centro storico, si sviluppa su oltre3000  e rappresenta la costruzione più interessante della città sotto il profilo architettonico tra quelle della seconda metà delNovecento[42][43]. È stato scelto come ambientazione per alcunispot pubblicitari[44].
  • Villa Biancardi a Codogno, costruita instile Liberty alla fine dell'Ottocento. Presenta una pianta irregolare con tetti a padiglione con rivestimento integole portoghesi. Nel corpo principale dell'edificio sono presenti unatorretta angolare sul lato posteriore e due rialzi ai lati della facciata principale[45].
  • Villa Biancardi a Zorlesco diCasalpusterlengo, edificata per volontà di Serafino Biancardi ai primi del Novecento sulla zona precedentemente occupata dal castello, in stile Liberty eclettico con rimandi all'arte medievale,gotica erinascimentale. Divenuta di proprietà del comune di Casalpusterlengo nel 1972, cadde in una situazione di degrado fino al 1998 quando iniziarono i lavori di ristrutturazione guidati dall'architetto Paolo Mascheroni[46].
  • Villa Litta Carini adOrio Litta, costruita dall'architettoGiovanni Ruggeri per volere del conte Antonio Cavazzi della Somaglia a partire dalla seconda metà delXVII secolo. Tra la fine del secolo e il 1749 fu ampliata secondo le volontà di Paolo Dati, pronipote del conte Cavazzi, trasformandola in reggia e luogo di ritrovo dei letterati dell'epoca. Divenuta di proprietà della famiglia Litta alla fine dell'Ottocento fu frequentata da personaggi noti comere Umberto I eGiacomo Puccini[47].
Villa Litta

Architetture militari

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Il castello di Maccastorna
  • Castello Visconteo e Torrione di Lodi, tipica fortezza medievale, andata in buona parte distrutta; il suo alto e massiccio Torrione è uno dei simboli più noti della città[50]. L'edificio non può essere visitato poiché è occupato dagli uffici dellaquestura.
  • Castello di Maccastorna, costruito attorno al 1250 a protezione di un guado sul fiume Adda daghibellini in fuga da Cremona, fu in seguito espugnata e distrutta da truppe guelfe, le quali decisero poi di ricostruirla. Originariamente presentava otto torri perimetrali, tuttavia cinque di queste furono negli anni ribassate al livello delle mura perimetrali[51].
  • Castello di Maleo, risalente alCinquecento, si compone di un corpo principale, uno secondario, la cinta muraria esterna ed il parco dove è presente un laghetto naturale. Il corpo principale, costituito da un edificio a due piani più uno interrato dispone di una cappella privata, un grandeloggiato colonnato, uno scalone d’onore, alcuni camini ed una serie di volte affrescate ad opera diBernardino eGiulio Campi[52].
  • Castello di Sant'Angelo Lodigiano, costruito nelXIII secolo dallaSignoria di Milano, per poi essere trasformato in dimora estiva daRegina della Scala. Fu poi donato alla famiglia Bolognini daFrancesco Sforza. Ai primi del Novecento fu oggetto di restauri per volere di Gian Giacomo Morando Bolognini; 1933 la vedova Lydia Caprara Morando Bolognini ordinò altri lavori per farne sede dellaFondazione Morando Bolognini e dei musei Morando Bolognini, del pane e della storia dell'agricoltura[53].

Siti archeologici

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  • Area archeologica di Lodi Vecchio, nella zona, dove si trovava ilforo dell'antica Laus, sono parzialmente visibili i resti d'epoca romana appartenenti alteatro e all'anfiteatro. Sono altresì visibili i resti della cattedrale di Santa Maria, fondata nelV secolo su preesistenti edifici romani e poi definitivamente demolita nel 1879[54].

Aree naturali

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Bosco sulle rive dell'Adda nel parco dell'Adda Sud
  • Riserva naturale Adda Morta - Lanca della Rotta, situata lungo il corso dell'Adda morta, ramo abbandonato senza più collegamento col fiume Adda, tra i comuni diCastiglione d'Adda eFormigara, quest'ultimo nel cremonese, occupa una superficie di115 ha[55]. A Castiglione si trova un centro visite del parco Adda Sud[56].
  • Parco dell'Adda Sud, si estende lungo il basso corso del fiume Adda daRivolta d'Adda, nel cremonese, fino alla foce in comune diCastelnuovo Bocca d'Adda, comprendendo 35 comuni tra le province di Lodi e Cremona. Comprende zone umide (lanche e morte) e boschi igrofili insieme ad ampi territori agricoli[57]. Sono presenti un centro a Villa Pompeiana, frazione diZelo Buon Persico, ricavato dall'ex oratorio di San Michele, a breve distanza dalla Riserva Naturale il Mortone, un'area umida di 30 ettari dove scorreva un antico alveo del fiume Adda caratterizzato dalla presenza dicanne palustri e di affioramenti d'acqua meta di varie specie di uccelli[58], e da un centro visite a Castiglione nei pressi della riserva dell'Adda Morta[56].
  • Bosco del Belgiardino, piccola oasi naturalistica situata sulle rive dell'Adda[59][60], al confine tra Lodi eMontanaso Lombardo; dall'area hanno origine numerosi sentieri che permettono di visitare i boschi circostanti, parzialmente trasformati inorto botanico[59], in cui inoltre vivono uccelli acquatici comegallinelle d'acqua,germani reali,cigni,aironi etuffetti[61]. Durante l'estate diventa un centro ricreativo grazie alla presenza di una piscina gestita dal Comune di Lodi[59].
Nucleo del bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio presso la Cascina Costino
  • Bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio, situato nel capoluogo, è un'area di notevole interesse naturalistico, realizzata a cura della provincia tramite un finanziamento regionale[62]. Situato nelle vicinanze del centro abitato, può essere visitato grazie alla presenza di percorsi ciclopedonali[62]. Si tratta di unrimboschimento realizzato con specie arboree e arbustive autoctone[63], con destinazione giuridica permanente a bosco[64].
  • Parco della Collina di San Colombano, situato tra il comune omonimo appartenente alla città metropolitana di Milano e i comuni lodigiani diGraffignana eSant'Angelo Lodigiano e quelli pavesi diInverno e Monteleone eMiradolo Terme, ha un'estensione di1440 ha, e raggiunge un'altezza massima di147 m s.l.m[65].
  • Parco del Tormo, situato lungo il corso dell'omonimo fiume, occupa una superficie di4406 ha tra i comuni diAbbadia Cerreto,Crespiatica,Corte Palasio e le province di Bergamo e Cremona, è caratterizzato da un'estesa rete idrografica composta, oltre che dal Tormo da altri corsi d'acqua originati darisorgive[66].
  • Riserva Naturale Monticchie, situata nel comune diSomaglia, nelle vicinanze di un'ansa del Po interrata, nacque negli anni 80 per proteggere un territorio che, abbadnonato dagli agricoltori tra gli anni 50 e 60 poiché non più redditizio, era stato rinaturato dalla vegetazione spontanea grazie alla presenza di risorgive di terrazzo. Al suo interno si possono trovare diverse specie animali comevolpe,cinghiale ecapriolo oltre a specie vegetali come laquercia[67].

Società

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Evoluzione demografica

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La tabella seguente riporta l'evoluzione del numero dei residenti nella provincia dal 2001 al 2022[68][69]:

AnnoResidenti
2001198 020
2002201 554
2003205 449
2004209 129
2005211 986
2006215 386
2007219 670
2008223 630
2009225 825
2010227 655
2011223 659
2012225 798
2013229 082
2014229 576
2015229 413
2016229 338
2017229 765
2018226 949
2019227 412
2020227 343
2021227 327
2022228 136

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2019 nel territorio provinciale risultano essere residenti 27 219 stranieri (13 531 uomini e 13 688 donne)[70], pari all'11,97%[71] dell'intera popolazione.

Di sotto sono riportate le dieci comunità numericamente più rilevanti, con il valore assoluto degli abitanti e quello relativo sul totale della popolazione residente[70]:

  • Romania: 7 819 (3,44% della popolazione)
  • Egitto: 3 093 (1,36% della popolazione)
  • Albania: 2 306 (1,01% della popolazione)
  • Marocco: 2 187 (0,96% della popolazione)
  • India: 1 222 (0,54% della popolazione)
  • Ecuador: 809 (0,36% della popolazione)
  • Nigeria: 789 (0,35% della popolazione)
  • Tunisia: 757 (0,33% della popolazione)
  • Cina: 743 (0,33% della popolazione)
  • Perù: 628 (0,28% della popolazione)

Lingue e dialetti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Dialetto lodigiano.

In provincia è parlato il dialetto lodigiano, facente parte dellalingua lombarda e, più precisamente, delramo occidentale. Spostandosi dal capoluogo verso Milano, Pavia, Cremona e Piacenza il dialetto varia assumendo forme che si avvicinano via via ai dialetti delle città confinanti[72]. Queste differenze sono evidenti specialmente nella parte meridionale della provincia a sud di Casalpusterlengo dove il dialetto include forti somiglianze con ilpiacentino[73].

Religione

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Nella giurisdizione ecclesiastica dellaChiesa cattolica, il territorio della provincia coincide con l'area delladiocesi di Lodi. Essa è suddivisa in 6 vicariati e comprende, oltre a al lodigiano, anche alcuni comuni della città metropolitana di Milano, della provincia di Cremona e il comune diMiradolo Terme in provincia di Pavia[74].

Istituzioni, enti e associazioni

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Sanità

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Il più importante centro sanitario della provincia è l'ospedale Maggiore di Lodi. Questi i principali presidi ospedalieri provinciali[75]:

Qualità della vita

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AnnoQualità della vita (Sole 24 Ore)Qualità della vita (Italia Oggi)
200473ª(-17)[76]44ª(+8)[77]
200559ª(+14)[78]24ª(+20)[79]
200642ª(+17)[80]35ª(-11)[81]
200748ª(-6)[82]28ª(+7)[83]
200860ª(-12)[84]84ª(-56)[85]
200968ª(-8)[86]27ª(+57)[87]

Cultura

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Università

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L'ingresso delParco Tecnologico Padano

Dal 2005[88] è attivo nel capoluogo un polo scientifico-universitario, composto dalParco Tecnologico Padano[89] e dal 2018 anche dalla nuova sede della facoltà di Veterinaria dell'università degli Studi di Milano progettata dall'archistar giapponeseKengo Kuma[90].

Il Parco Tecnologico Padano è uno dei più importanti centri di ricerca a livello europeo nel campo dellebiotecnologie agroalimentari[91][92].

Il polo dell'università degli Studi di Milano comprende unospedale veterinario per grandi animali, costituito da strutture didattiche e cliniche perequini,bovini,suini,ovini ecaprini[93], accanto al quale si trova un centrozootecnico didattico-sperimentale[94]. Ha inoltre sede in città il Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-Casearie, nato dall'accorpamento dell'Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere – retto dal 1948 al 1976 dall'illustre agronomoGiovanni Haussmann[95] – con l'Istituto Sperimentale Lattiero-Caseario e l'Istituto Sperimentale per la Zootecnia dei Bovini da Latte[96].

Sempre nel capoluogo è attivo anche il corso di laurea in costruzioni e gestione del territorio organizzato dall'università degli Studi di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l'università degli Studi della Repubblica di San Marino[97].

Musei

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Tra i musei principali della provincia:

Musei a Lodi

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La facciata del museo civico di Lodi

Musei in provincia

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Il castello Bolognini, sede di tre musei a Sant'Angelo Lodigiano

Cucina

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Lo stesso argomento in dettaglio:Cucina lodigiana.
Forme di Grana Padano

Lagastronomia lodigiana è prevalentemente caratterizzata daiprodotti caseari. Il più rinomato tra iformaggi locali è ilGrana PadanoDOP[110], che nella sua migliore produzione prende il nome diGranone LodigianoPAT[111]. Il Granone, in particolare, è considerato il «capostipite» di tutti iformaggi grana: un tempo era di colore giallo, in quanto alla pasta veniva aggiunto dellozafferano; inoltre, non venendo pressato, durante la stagionatura espellesiero, formando la caratteristica «lacrima»[112]. Le forme giovani vengono tagliate a metà e raschiate con un apposito attrezzo: mediante questa tecnica si ottengono delle sfoglie sottilissime, note comeraspadüra[112]. Altri formaggi tipicamente lodigiani sono ilmascarpone PAT[111] e ilpannerone PAT[111], entrambi preparati con lapanna.Frittate,zuppe einsaccati di maiale rappresentano le altre specialità; esistono anche numerosi dolci tipici, quali laTortionata PAT[111], gli Amaretti Fanfullini e gli Gnam-gnam[113].

Geografia antropica

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Comuni

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Lo stesso argomento in dettaglio:Armoriale dei comuni della provincia di Lodi.

Appartengono alla provincia di Lodi i seguenti 60 comuni:

Comuni più popolosi

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Di seguito è riportata la lista dei dieci principali comuni della provincia di Lodi ordinati per numero di abitanti[A 1]:

Pos.StemmaComunePopolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
Lodi45 44441,381 098,2187
Codogno15 65420,87750,0758
Casalpusterlengo15 94225,61622,4960
Sant'Angelo Lodigiano13 55420,05676,0173
Lodi Vecchio7 71916,45469,2482
Zelo Buon Persico7 44818,88394,4995
Tavazzano con Villavesco6 09516,07379,2882
Mulazzano5 85315,58375,6791
Castiglione d'Adda4 51512,98347,8460
10º
Massalengo4 4908,48529,4876

Il comune meno abitato èMaccastorna, paese di soli 65 abitanti.

Unioni di comuni

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In provincia di Lodi sono presenti treunioni di comuni che raggruppano complessivamente undici comuni:

Economia

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Agricoltura e allevamento

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L'agricoltura e l'allevamento sono di fondamentale importanza per il lodigiano fin dalMedioevo[117]. A testimonianza di quanto ilsettore primario sia tuttora significativo, i dati del quinto censimento generale dell'agricoltura dell'ottobre 2000 riferiscono di1 786 aziende nel territorio della provinciale che producono prevalentementemais (47% dellasuperficie agricola utilizzata) eforaggi (24% della SAU)[118].

Per garantire e promuovere le eccellenze del settore, oltre che tutelare l'ambiente, il benessere degli animali e la salute dei consumatori, nel 2004 è stato fondato il comitato del marchio "Lodigiano Terra Buona"[119][120].

Industria e artigianato

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TraMontanaso Lombardo eTavazzano con Villavesco, sorge una grandecentrale termoelettrica di proprietà dellaEPH, alimentata agas naturale[121]. La centrale, con una potenza installata di1740 MW[122], è una delle più importanti d'Italia e conta 120 dipendenti[121]. Il primo nucleo, realizzato nel 1952 nell'ambito delpiano Marshall[123], fu inaugurato daEnrico Mattei e dalpresidente del ConsiglioAlcide De Gasperi; gli impianti sono stati attivati in diversi scaglioni tra il 2002 e il 2010[122]. La centrale preleva l'acqua di raffreddamento dalcanale Muzza, dal canale Belgiardino e dalfiume Adda[122].

Le industrie più sviluppate sono quellacasearia (il Lodigiano è una delle 14 aree in cui è concentrata la produzione delGrana Padano[110]) e quellaartigianale, in particolare nei settori dellaceramica e dellacosmesi, settore in cui è attiva, presso il capoluogo Erbolario[124].

Servizi

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Nel capoluogo è presente un polo fieristico, in zona San Grato, inaugurato nel maggio 2009, dopo essere stato progettato una decina di anni prima ed aver subito un iter di realizzazione piuttosto lungo[125]. Il centro era originariamente gestito dalla societàLodinnova partecipata da comune, provincia, camera di commercio e unione artigiani[125]. Nell'ottobre 2016 la società Lodinnova è stata poi posta in liquidazione, con le strutture da trasferire al comune di Lodi che dovrà poi procedere alla loro vendita[126].

In provincia sono presenti alcuni poli logistici, favoriti dalla vicinanza con Milano e dalla presenza dell'autostrada A1 e dellaferrovia Milano-Bologna, tra i quali il polo Milano Sud diSecugnago, inaugurato nel 2009 e gestito da Federtrasporti[127], quello di Somaglia, dove sono presenti il polo TyreCity dedicato a stoccaggio e movimentazione deglipneumatici eLidl[128].

Turismo

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Tra il 1999 il 2018, anno del suo scioglimento, il capoluogo ha fatto parte del circuito delle città d'arte della Pianura Padana[129][130]. Oltre al turismo culturale, particolarmente importante è quello naturalistico, in virtù anche dell'efficiente rete ciclabile che dal capoluogo si diparte in tutto il territorio[131]. Il turismo enogastronomico si concentra soprattutto nei mesi compresi fra ottobre e dicembre, durante i quali – a partire dal 1988 – si svolge la «rassegna gastronomica del Lodigiano»[132][133].

Infrastrutture e trasporti

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Rete autostradale servita nella provincia di Lodi

Strade

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Lo stesso argomento in dettaglio:Strade provinciali della provincia di Lodi.

La provincia è attraversata da due autostrade: l'A1 Milano-Napoli sulla quale sono posti i caselli diLodi,Casalpusterlengo - Ospedaletto Lodigiano eBasso Lodigiano, posto in comune di Guardamiglio, e dallatangenziale est esterna di Milano sulla quale non sono tuttavia posti caselli in territorio lodigiano.

La provincia di Lodi è attraversata da una strada statale: lastrada Statale 9 Via Emilia che unisce Milano aRimini, da cui si dirama latangenziale est del capoluogo, inaugurata nel 2001[134]. Altre strade in passato statali ed ora passate in capo alla provincia sono lastrada statale 234 Codognese, lastrada statale 235 di Orzinuovi, lastrada statale 412 della Val Tidone, lastrada statale 415 Paullese, lastrada statale 472 Bergamina e lastrada statale 591 Cremasca[135].

Ferrovie e tranvie

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Un convoglio tranviario a vapore percorre il ponte sull'Adda a Lodi
La stazione di Codogno

I principali nodi ferroviari sono lastazione del capoluogo, posta sullaferrovia Milano-Bologna e lastazione di Codogno, posta sulla medesima tratta e sullaferrovia Pavia-Cremona. La provincia è inoltre attraversata dallalinea ad alta velocità Milano-Bologna la quale non presenta però stazioni nella provincia.

Fra il 1880 e i primi decenni delNovecento, il capoluogo fu al centro di una vasta rete ditranvie extraurbane che comprendeva le lineeMilano-Lodi,Lodi-Treviglio-Bergamo,Lodi-Sant'Angelo eLodi-Crema-Soncino, nonché la linea di collegamentoMelegnano-Sant'Angelo permettendo di collegare la città con i principali capoluoghi della Lombardia[136]. Da Sant'Angelo partiva inoltre la linea perPavia.

A partire dal 1924 il comune di San Rocco al Porto fu collegato allarete tranviaria urbana a trazione elettrica di Piacenza. Le tranvie urbane furono soppresse nel 1955 e sostituite da autolinee gestite dalla societàAuto Guidovie Italiane[137].

Amministrazione

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Elenco dei prefetti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Prefetti della provincia di Lodi.

Elenco dei presidenti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Presidenti della Provincia di Lodi.

Sport

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La disciplina sportiva più seguita nel capoluogo è per tradizione l'hockey su pista[138][139]. La principale squadra della città, l'Amatori Lodi, ha conquistato quattroscudetti, quattroCoppe Italia, dueSupercoppe italiane, unaCoppa di Lega, unaCoppa delle Coppe e unaCoppa CERS[140][141][142][143].

L'attività maggiormente praticata nella provincia è ilcalcio: la società cittadinaFanfulla fu protagonista nel campionato diSerie B tra glianni trenta e glianni cinquanta, conquistando poi nel 1984 unaCoppa Italia di Serie C[144]. In provincia altre due compagini possono vantare trascorsi in campionati nazionali: ilCodogno, arrivato a disputare nel1928-1929 la Prima Divisione, all'epoca secondo livello del calcio italiano e con un totale di dodici partecipazioni a campionati di terzo livello (l'ultima nellaSerie C 1947-1948) e ilSant'Angelo che vanta una partecipazione ad un campionato di secondo livello (laSeconda Divisione 1921-1922 e tredici complessive partecipazioni a campionati di Serie C (l'ultima nellaSerie C2 1983-1984).

Nel basket la provincia di Lodi è rappresentata dall'Unione Cestistica Casalpusterlengo che ha disputato per complessive quattro stagioni nel secondo campionato italiano, prima di trasferire a partire dalla stagione2016-2017 la sede di gioco alPalaBanca di Piacenza a causa dell'inadeguatezza del PalaCampus di Codogno, pur mantenendo la sede a Casalpusterlengo[145].

La squadra dipallavolo più importante del lodigiano è stata il Volleyball Club Lodi, che nella stagione 2003-2004 ha militato nelcampionato di Serie A2 femminile. Nell'estate del 2004 due imprenditori siciliani acquistarono la società, allestendo una formazione molto competitiva con l'obiettivo dichiarato della promozione nellamassima categoria: la squadra era composta da numerose atlete di riconosciuto valore internazionale, tra le quali l'azzurraMaurizia Cacciatori[146]. Tuttavia, prima dell'inizio del campionato, un'ispezione dellaGuardia di Finanza riscontrò gravi irregolarità nella gestione della società[147], decretandone di fatto lo scioglimento.

Nel baseball le squadre principali sono l'Old Rags Baseball Club di Lodi, fondato nel 1966. Nel 1980 vinse il campionato di Serie A2, militando poi per tre stagioni nella massima categoria nazionale. Dopo aver disputato nel 2012 il campionato diSerie A Federale, nel 2013 la squadra è ripartita dalla Serie C[148] e ilCodogno Baseball '67 che vanta uno scudetto di Serie A (conseguito nel 1976 quando la Serie A era il secondo livello del campionato) ed una presenza in massima serie, nel2002 conclusasi con una retrocessione. Analogamente a quanto accaduto agli Old Rags, al termine della Serie A Federale 2013 la squadra si è ritirata ripartendo dalla Serie C[149].

Note

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Annotazioni

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  1. ^Al 31 luglio 2025.

Fonti

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Bibliografia

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  • Cesare Vignati,Storia di Lodi e il suo territorio, Bornato in Franciacorta, Fausto Sardini Editore e Stampatore, 1981[1859].

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