Fanno parte del suo territorio 52 comuni, molti dei quali non superano le mille unità. I comuni più importanti dal punto di vista socioeconomico sonoIsernia,Venafro,Agnone eFrosolone, i cui quattro stemmi comunali formano quello provinciale.
Il monte San Michele e l'eremo di San Michele a Foce nelle Mainarde molisane
I monti che fanno parte della provincia di Isernia appartengono a tre catene montuose principali[3]. La prima, situata a nord ovest della provincia, è la catena montuosa dellaMeta a cui appartengono leMainarde. Poi c'è la catena montuosa delMatese, che si trova a sud della provincia e ne delimita il confine con laprovincia di Caserta. Nella zona a nord est, invece, sono presenti i monti dell'Alto Molise e infine nella zona sud est c'è laMontagnola Molisana.
I monti di Venafro circondano la piana e superano i 1.000 metri di altitudine. Interessano i comuni diVenafro,Sesto Campano,Conca Casale,Pozzilli. Si tratta di una dorsale calcarea e calcarea-dolomitica con ripidi speroni. Tra le cime più elevate il Monte Sambucaro (1205 ms.l.m.), Monte Cesima (1180 ms.l.m.), Monte Corno (1054 ms.l.m.), Monte Cerino o Santa Croce (1026 ms.l.m.), Colle San Domenico (921 ms.l.m.) e Monte Calvello (874 ms.l.m.).
I monti dell'Alto Molise comprendono i comuni più a nord e cioè quelli facenti parte dellaComunità Montana Alto Molise, tra cui i più importanti sonoCapracotta eAgnone. I monti principali di questo massiccio sonoMonte Campo (1745 ms.l.m.) eMonte Capraro (1150 ms.l.m.). Quest'ultimo è la montagna simbolo dell'Alto Molise, essendo abitato sin dall'antichità, ed è luogo di importanti reperti archeologici[3].
La provincia è attraversata da diversi fiumi e torrenti, di cui il maggiore è ilfiume Volturno, che dopo aver attraversato il territorio provinciale e laCampania sfocia nel Mar Tirreno. Gli altri fiumi maggiori sono ilTrigno, che sorge ai piedi delMonte Capraro nel comune diVastogirardi e segna parte del confine traMolise eAbruzzo, ilVerrino, affluente di destra del Trigno, la cui sorgente è situata tra ilMonte Campo e il Monte Capraro nel comune diCapracotta, ilfiume San Bartolomeo, affluente del Volturno, che sorge presso le sorgenti diVenafro e attraversa la piana.
L'unico lago presente nella provincia è il lago diCastel San Vincenzo, un lago artificiale situato a783 m s.l.m[4] realizzato negli anni 50, che occupa una superficie di6,140 km². La sua realizzazione fu contestuale a quella delle centrali idroelettriche diPizzone eColli a Volturno.
Il clima è generalmente rigido nella stagione invernale, quando si verificano abbondanti nevicate sui monti; le estati sono relativamente fresche, fanno eccezione i centri posti a quote più basse dove le estati risultano essere calde e gli inverni freddi ma senza eccessi.[senza fonte]
Il territorio della provincia diIsernia[5] faceva parte della regione delSannio appartenente ai sannitiPentri. La presenza dell'uomo in questi territori è antichissima, infatti ci sono reperti archeologici ad Isernia nel sito diIsernia La Pineta che fanno risalire insediamenti umani fin da circa 736.000 anni fa.
Il territorio era occupato principalmente dai Sanniti Pentri e soltanto dopo leguerre sannitiche fu conquistato daiRomani. Dopo l'adesione allaLega Italica da parte dei Sanniti, che coinvolse anche i Sanniti Pentri e quindi l'intero territorio dell'attuale provincia, i Romani instaurarono svariate colonie in tutto il territorio, tra cui Isernia, colonia fin dal 262 a.C. e Venafro, città di origine Augustea, praefectura e colonia romana dal IV secolo a.C.
A seguito della caduta dell'impero romano, ci furono varie invasioni barbare che saccheggiarono e invasero tutto il territorio. Si ricordano l'invasione deiGoti negli anni dal 535 al 553 d.C. e deiLongobardi nel 572 d.C.
Successivamente, il territorio vide la nascita di diverse signorie feudali autonome come le contee di Venafro, Trivento, Bojano, Isernia ecc.
Vista laterale del castello Pandone di Venafro
Con l'avvento deiNormanni, e la loro conquista delcontado di Molise, Isernia fu dichiarata terra regia, l'unica città con tale privilegio.
Molte sono le testimonianze archeologiche con gli scavi diCastel San Vincenzo e diVenafro, centro quest'ultimo ricco di testimonianze di ogni epoca (romana, medievale, rinascimentale, barocca, otto e novecentesca) con molti reperti esposti nel Museo Nazionale di Santa Chiara così comeIsernia con il museo Paleolitico eAgnone.
Nel 1860Isernia ospitò Vittorio Emanuele II di Savoia in viaggio per recarsi a Teano ad incontrare Giuseppe Garibaldi. Il Sovrano prese alloggio nel Palazzo Cimorelli, ospite di Vincenzo Cimorelli (*5.4.1796 †9.8.1889) (Raffaele de Cesare: La fine di un regno, Milano 1969, p. 963). L'indomani, alla partenza per Venafro, donava all'ospite la sua tabacchiera d'oro (Francesco Colitto: Imperatori, Re e Regine nel Molise: Vittorio Emanuele II. S. Giorgio Editrice, Campobasso 1978). Giunse quindi a Venafro dove pernottò presso Palazzo Cimorelli, come testimoniato da una lapide posta sulla facciata principale della dimora.
Gli abitanti fecero resistenza contro i francesi nel 1799, in occasione del tentativo di conquista delRegno di Napoli.Lo stesso accadde nel 1860 con i piemontesi, visti come usurpatori dei legittimi regnanti del regno borbonico.[fonte non citata]
La provincia subì numerosi stragi da parte dell'esercito piemontese che, con il pretesto di combattere ilbrigantaggio, uccisero e impiccarono molti contadini e pastori e, a volte, le loro intere famiglie.[fonte non citata]
L'Alto Molise è stato vittima anche di svariati terremoti come nel 1805. Oltre alle distruzioni da cause naturali, ci furono, nel XX secolo, molte distruzioni anche a cause belliche, come i bombardamenti di Isernia (10 settembre 1943), di Venafro (15 marzo 1944) e di Pescopennataro. Nella zona delle Mainarde ci fu la Battaglia di Monte Marrone che vide la nascita dell'Esercito Italiano dalCorpo Italiano di Liberazione.
Il 19 settembre 1994, Oscar Luigi Scalfaro, allora Presidente della Repubblica, insignì la provincia con la Croce di Guerra al Valor Militare per le vittime e la resistenza in guerra.
Un problema molto attuale della provincia è lo spopolamento inarrestabile. La maggior parte dei comuni hanno una popolazione inferiore ai 1 000 abitanti. Le uniche aree non soggette a questo fenomeno sono quelle poste nel settore sud-occidentale, tra i comuni di Isernia e Venafro.
È stata istituita con decreto del 3 marzo 1970, per scorporo dallaprovincia di Campobasso. Al momento della sua istituzione non poche furono le spaccature nella popolazione, soprattutto nell'area venafrana, che chiedeva di essere annessa allaprovincia di Caserta.
La provincia di Isernia ha quale emblemaaraldico l'unione degli stemmi delle sue quattro più grandi città rappresentati in uninquartato. Lablasonatura ufficiale è la seguente:
«Inquartato: nel primo, che è di Isernia, d’azzurro, al serpente a forma di S avente in palo il bastone di comando, il tutto d’argento; nel secondo, che è di Agnone, di rosso, all'ippogrifo afferrante una lettera maiuscola A, all’antica, il tutto d’oro; nel terzo, che è di Venafro, di nero a tre fasce d’argento; nel quarto, che è di Frosolone, d’azzurro, alla campagna di verde caricata da una colomba addestrata dalla lettera maiuscola F e alla stella di cinque raggi posta in capo, il tutto d’oro[6]»
Gonfalone
Gonfalone provinciale
«Drappo troncato di bianco e di azzurro…»
Bandiera
«Drappo partito di azzurro e di bianco allo stemma provinciale centrato.»
La provincia di Isernia è caratterizzata dalla presenza di piccoli comuni, difatti oltre la metà di questi non supera i 1 000 abitanti. I centri principali sono Isernia, centro di riferimento dell'area pentra, e Venafro, centro di riferimento della Valle del Volturno; l'area tra essi compresa risulta essere anche la più popolata della provincia. Altro centro di riferimento è il comune di Agnone, situato nell'Alto Molise.
L'emigrazione è un fenomeno preoccupante e dalle ripercussioni negative per la maggior parte dei comuni della provincia. Molti centri, un tempo molto popolati, negli anni sono divenuti piccoli paesi, per lo più popolati da anziani. Gli unici centri che hanno registrato un andamento opposto sono Isernia e Venafro, che hanno accresciuto la popolazione residente nella seconda metà del XX secolo, oltre che altri comuni ricadenti nell'asse Isernia-Venafro.
Nella provincia al 31 dicembre 2020 risiedevano 3 295 cittadini stranieri, ovvero il 4,05% dell'intera popolazione; i maggiori gruppi di residenti stranieri in provincia provenivano dai seguenti paesi:[10]
Pietrabbondante, importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo a.C. e il 95 a.C. dove si trovano i resti di un antico teatro sannita
Agnone, antica cittadina sannita, nota per il suo storico stabilimento di fabbricazione dellecampane, tra i pochi a poter utilizzare sui suoi prodotti lostemma pontificio. Nel paese sono presenti numerose chiese (circa 14) con diverse tipologie di campanili, palazzi signorili e fontane.
Monteroduni, piccolo paese situato a metà strada traIsernia eVenafro. Sorge su un colle a circa 460 metri di altezza. Il borgo medievale è sovrastato dal castello Pignatelli. La chiesa principale è dedicata al patrono San Michele Arcangelo.
Frosolone, centro noto per la produzione dicoltelli, sorge a circa 900 metri di altezza. Nel borgo antico è situata la chiesa madre, dedicata alla Vergine Assunta, e diversi palazzi signorili.
Capracotta, con i suoi 1421 metri sul livello del mare è il comune più alto dell'Appennino e il terzo d'Italia. È un'importante località climatica e sciistica per lo sci alpino e per lo sci di fondo. È stato sede delcampionato Italiano di sci di fondo maschile nel 1997.
Colli a Volturno è il baricentro economico della "Valle del Volturno"; vi si trovano gli affreschi della Chiesa di San Leonardo e le fortificazioni sannitiche.
Si svolge a Venafro ogni anno dal 16 al 18 giugno secondo una tradizione antichissima. I Santi Martiri, martirizzati nel 303 d.C. durante la persecuzione diDiocleziano e sepolti nel luogo ove oggi sorge la basilica, sono i patroni principali delladiocesi di Isernia-Venafro, nonché delle città di Venafro e di Isernia. Il 16 giugno si conducono in processione i busti e le reliquie dei santi dalla chiesa dell'Annunziata alla basilica dei Ss. Martiri. Il 17 giugno si celebrano numerose messe e il solenne pontificale. Il 18 giugno i festeggiamenti si concludono con la solenne e imponente processione, caratterizzata dal canto dell'inno popolare da parte del popolo, alla quale partecipano migliaia di fedeli. Da segnalare gli importanti appuntamenti ludico-ricreativi nei tre giorni di festeggiamenti tra concerti bandistici, luminarie, fiere e bancarelle, fuochi pirotecnici, attrazioni per bambini e giovani e l'esibizione di cantanti di fama nazionale.
Dal 26 al 28 settembre di ogni anno si celebra ad Isernia la festa dei santiCosma e Damiano, patroni secondari della città. Il 26 si tiene una processione in mattinata che conduce le effigi dei santi dalla cattedrale all'eremo dei Santi Medici. Il 28 un'altra processione riconduce i busti nella chiesa cattedrale. Si celebrano diverse messe e partecipano all'evento centinaia di persone.
SannitaTeatroFestival importante rassegna teatrale nazionale classica e moderna che si svolge ininterrottamente dal 1974 nel periodo di luglio - agosto.
Fiera nazionale del tartufo bianco molisano, Isernia
Il 4 dicembre 2011 è stata inaugurata ad Isernia la prima fiera nazionale del tartufo bianco molisano a cui hanno partecipato numerosi produttori di tartufi e prodotti tipici dell'intera regione. La fiera ha avuto una durata di una settimana. accostando alla vendita del tartufo anche numerosi eventi e manifestazioni culturali[13].
Ogni anno dal 1975 nell'ultimo week-end di luglio si svolge aScapoli la tradizionale Festa della Zampogna[14], manifestazione che richiama migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.
Festeggiamenti della Madonna del Carmine a Venafro
Il 15 e 16 luglio di ogni anno la città festeggia la Madonna con funzioni religiose, spettacoli bandistici e di musica leggera, fuochi pirotecnici e la solenne processione del 16, che attraversa le vie del centro storico, alla quale partecipano migliaia di persone. Caratteristici sono i fuochi pirotecnici del 15 luglio nel laghetto e sulla palazzina Liberty.
Il 24 dicembre ad Agnone[16], molti portatori di'Ndoccie di tutte le età si riuniscono sul corso principale, vestiti di costumi tradizionali, portando le'Ndoccie, facendo diventare la cittadina un fiume di fuoco.
IlMacchia Blues Festival è un festival di musica e cultura Blues[18], organizzato annualmente tra agosto e settembre nel centro storico diMacchia d'Isernia. Esso associa alle esibizioni di musicisti blues italiani ed internazionali la promozione di iniziative artistiche e l'approfondimento di tematiche sociali connesse. Il festival è gestito in modo del tutto autonomo, anche da un punto di vista finanziario.
Il territorio era considerato nel XX secolo tra i più depressi delMezzogiorno, e solo a partire dagli anni 1970 una limitata industrializzazione si è andata affiancando alle tradizionali attività agricolo-pastorali, limitando così la forte emigrazione che ne continua a causare lo spopolamento. Il frazionamento insediativo resta comunque alto, e lo spopolamento delle campagne degli ultimi decenni del XX secolo, diretto verso l'estero o altre aree del Paese, non è andato a vantaggio dei centri maggiori, Isernia e Venafro, gli unici con una popolazione superiore ai 10 000 abitanti.[19]
Nell'area a sud-ovest della provincia, cioè nel venafrano è presente uno dei nuclei industriale della provincia di Isernia nel quale lavorano centinaia di addetti provenienti dall'intera provincia e da quelle limitrofe. L'altro nucleo industriale più piccolo è presente aPettoranello del Molise con la presenza dell'Ittierre[20].
L'agricoltura è abbastanza sviluppata soprattutto nella piana di Venafro dove si produce grano, granoturco, mais, olio d'oliva. Nell'Alto Molise è estremamente diffuso l'allevamento di bestiame e la produzione di formaggi tipici comecaciocavalli elatticini di ogni tipo, soprattutto nelle zone di Agnone e Capracotta. C'è anche una produzione dimozzarella di bufala campana nella zona diVenafro, unico comune molisano autorizzato.
Molto importante per tutta la provincia è la presenza di piccole o grandi botteghe artigiane. Sono presenti, infatti, in ogni paese botteghe tipiche della zona. Ad esempio, a Scapoli è molto rinomata la produzione dellezampogne, a Frosolone quella deicoltelli, ad Agnone c'è la fonderia dicampane, ad Isernia è rinomata la falegnameria tra cui spicca la bottega "Mastro Geppetto", i merletti fatti al "tombolo" (antica arte prettamente femminile), ecc.
L'industria nella provincia non è molto sviluppata. Sono presenti alcune industrie importanti come laDR Motor Company e alcune industrie della produzione di detersivi e alcune fonderie. Nel nucleo industriale diVenafro-Pozzilli sono presenti industrie metalmeccaniche, di detersivi e alimentari.
Iltartufo molisano, e in particolare quello bianco, più pregiato del nero, si stima infatti che contribuisca alla produzione nazionale con una quota di mercato del 40%.L'Amministrazione provinciale di Isernia si è fatta promotrice della costituzione del” Consorzio per la Valorizzazione del Tartufo Molisano”, che attualmente coinvolge in qualità di soci 25 comuni della provincia di Isernia, con lo scopo d'intraprendere iniziative che tutelino e nel contempo valorizzino il tartufo.
Il breve tratto di circa9 km della S.S. 85 varVariante di Venafro è l'unica strada a doppia corsia di marcia e con caratteristiche autostradali della provincia. La strada infatti avrebbe dovuto far parte della cosiddetta "autostrada del Molise", il cui progetto venne però abbandonato nel 2014.
Ferrovia Sulmona-Isernia: nota come "Transiberiana d'Italia", la linea è stata chiusa nel 2011 e dal 2014 effettua esclusivamente servizio turistico nel tratto abruzzese.[21]
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane. Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali