Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Provincia di Cosenza

Coordinate:39°18′N 16°15′E39°18′N,16°15′E (Provincia di Cosenza)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Provincia di Cosenza
provincia
Provincia di Cosenza – Stemma
Provincia di Cosenza – Bandiera
Provincia di Cosenza – Veduta
Provincia di Cosenza – Veduta
Palazzo del Governo, sede della Provincia.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Calabria
Amministrazione
CapoluogoCosenza
PresidenteRosaria Succurro (FI) dal 20-3-2022
Territorio
Coordinate
del capoluogo
39°18′N 16°15′E39°18′N,16°15′E (Provincia di Cosenza)
Superficie6 709,75km²
Abitanti668 168[2] (31-7-2025)
Densità99,58 ab./km²
Comuni150 comuni
Province confinantiPotenza,Matera,Crotone,Catanzaro
Altre informazioni
Cod. postale87100
Prefisso0981,0982,0983,0984,0985
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-CS
CodiceISTAT078
TargaCS
PIL(nominale) 11 139,06mln[1](2021)
PIL procapite(nominale) 16 513[1](2021)
Cartografia
Provincia di Cosenza – Localizzazione
Provincia di Cosenza – Localizzazione
Provincia di Cosenza – Mappa
Provincia di Cosenza – Mappa
Posizione della provincia di Cosenza all'interno della Calabria.
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
Mappa della Provincia di Cosenza

Laprovincia di Cosenza è unaprovincia italiana dellaCalabria di 668 168 abitanti[2], con capoluogoCosenza. Con un territorio di6709 km²,[3] è la quinta provincia d'Italia per estensione[4] e la seconda delMezzogiorno. È inoltre la provincia più popolosa dellaCalabria.

Affacciata a ovest sulMar Tirreno e a est sulMar Ionio, confina a nord con laBasilicata (province diPotenza e diMatera), a sud con leprovince diCatanzaro e diCrotone. Corrisponde, grosso modo, ai territori dell'antica provincia diCalabria Citeriore, dalla quale ha ereditato anche i simboli. Il territorio cosentino è piuttosto variegato, caratterizzato da una prevalenza di montagne e colline a dispetto di aree pianeggianti, ma con ampi tratti di costa e con i suoi 150 comuni è la prima provincia calabrese per numero di comuni. Ospita, pressoArcavacata di Rende, l'Università della Calabria, il campus universitario più grande d’Italia.[5]

Geografia fisica

[modifica |modifica wikitesto]

Territorio

[modifica |modifica wikitesto]
Il Pollino

Fanno parte del territorio provinciale la catena delPollino (2248 m) a nord, la catena costiera dell'Appennino Paolano sul Tirreno, l'Orsomarso e il massiccio montuoso dellaSila. Vi sono numerose valli; le principali sono laValle del Crati e laValle del Savuto, ed un'area pianeggiante, quella diSibari. Sono presenti tre grandi laghi artificiali,Cecita-Mucone,Arvo eAmpollino, ed altri di minori dimensioni. Il fiume più lungo della regioneCalabria è ilCrati, che partendo dalla Sila, attraversa l'omonima valle, dove è situato il capoluogoCosenza, e la piana diSibari per sfociare nel marIonio.Vi sono da citare certamente ilGolfo di Policastro, a nord/ovest al confine con la Basilicata tirrenica, e ilGolfo di Corigliano, a nord/est che comprende la costa della piana di Sibari fino al confine con laBasilicata ionica.

La superficie territoriale è suddivisa in 3.604 km2 di montagna, 2.696 km2 di collina e 352 km2 di pianura. La provincia ha anche 228 km di coste[3], divise quasi equamente fra i mari delTirreno e delloJonio, sulle quali sono presenti numerose località balneari.

Passi e valichi

[modifica |modifica wikitesto]

Riportiamo i principali passi e valichi delle quattro conformazioni montuose che si trovano nel territorio provinciale.

Riportiamo i principali monti delle quattro conformazioni montuose che si trovano nel territorio provinciale.

Idrografia

[modifica |modifica wikitesto]

Riportiamo i principali corsi d'acqua che scorrono nel territorio provinciale.

Fiume o torrenteZona geograficaLunghezza (km)
CoscilePollino50
CratiSila Greca91
EsaroMonte Petricelle47
LaoPollino51
LeseSila piccola43
MuconeSila Grande - Greca57
NetoSila Grande - Piccola80
TriontoSila Greca40
SavutoSila Grande48

Riportiamo i principali bacini idrici presenti sul territorio provinciale.

Nome lagoZona geograficaPortata (in milioni di )
Lago AmpollinoSila Piccola68
Lago ArvoSila Grande84
Lago AriamacinaSila Grande10
Lago CecitaSila Grande121
Lago dell'EsaroPiana di Sibari1
Lago del SavutoSila Grande1
Lago di TarsiaSila Greca20
Lago VotturinoSila Grandevuoto non più in funzione
Cosenza e il fiume Crati
Lago Cecita

Clima

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Stazione meteorologica di Bonifati, Stazione meteorologica di Calopezzati, Stazione meteorologica di Cosenza e Stazione meteorologica di Monte Scuro.

Il clima della provincia presenta molte differenze climatiche fra i centri e le aree della costa, e le aree più interne. Le catene montuose presenti sul territorio, incidono sulle condizioni climatiche e le precipitazioni delle aree pianeggianti e dei rilievi minori, facendo della provincia di Cosenza, una delle aree più piovose del meridione e dell'Italia Intera.

Foreste della Sila con il lago Arvo e Lorica sullo sfondo

Il clima si caratterizza per autunni, inverni e primavere molto piovose, ma con clima miti in pianura e sulle coste, ed estati piuttosto secche. Le valli principali, le aree interne delPollino e quelle dellaSila, presentano le prime, condizioni climatiche condizionate da forti tassi di umidità, e le seconde, temperature tipiche montane.

In base alle indicazioni dellastazione meteorologica di Cosenza abbiamo:precipitazioni medie annue si aggirano sui 881,2mm, con minimo inestate e picco inautunno-inverno[6]

COSENZAMesiStagioniAnno
GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDicInvPriEstAut
T. max. media (°C)11,712,515,518,924,429,232,833,128,322,916,712,912,419,631,722,621,6
T. min. media (°C)3,33,24,97,311,715,317,918,014,811,17,14,43,68,017,111,09,9
Precipitazioni (mm)120,0104,392,873,245,619,813,320,947,0100,8131,5111,8336,1211,654,0279,3881,0

Storia

[modifica |modifica wikitesto]

La provincia calabrese, la più estesa della regione, ha vissuto stratificazioni culturali, le cui tracce sono ancora presenti su tutto il territorio, una storia millenaria ancora oggi visibile attraverso i reperti storici archeologici, i monumenti e i centri storici di tutti i comuni che fanno parte della provincia.

Origini

[modifica |modifica wikitesto]
Incisione paleolitica di un Uro dal sito archeologico dell Grotta del Romito

I primi insediamenti e presenze umane nella provincia di Cosenza, databili grazie al recupero e al ritrovamento di utensili rudimentali come laselce, ma anche utensili in metallo, riconducono a diverse fasi che vanno dalPaleolitico inferiore, alNeolitico. Vi sono ritrovamenti che, seppur limitati per le trasformazioni dell'ambiente originario, accertano la presenza di gruppi di popolazioni nomadi, con attività legate alla caccia e alla pesca.

Grotta del Romito a Papasidero

Fra i siti più importanti dellafase paleolitica, abbiamoTortora,Praia a Mare eScalea, luoghi dove sono stati ritrovati siti di origine Paleolitica[7]. Altri insediamenti minori, ritrovati sul versante ionico della provincia, si associano ai siti appena citati. I siti più importanti sono posti in aree collinari del nord-est della provincia, di facile raggiungimento, e lungo corsi di acqua dei fiumi interni, quali ilfiume Noce ed ilfiume Lao. Fra i maggiori siti rinvenuti da scavi archeologici, i più importanti restano quelli dellaGrotta del Romito aPapasidero, ove sono state rinvenute incisioni rupestri raffigurantibovidi[8], e la Grotta della Monaca diSant'Agata di Esaro, una delle miniere preistoriche più antiche e meglio conservate d'Europa.

Sono stati rinvenuti insediamenti risalenti allafase neolitica nei quali è documentata la presenza di gruppi che praticano le prime forme di agricoltura e allevamento, con rinvenimenti sul luogo di manufatti in ceramica. Di rilevante interesse gli insediamenti preistorici individuati ed in corso di studio da parte della Soprintendenza per i BeniArcheologici dellaCalabria in Sila. Molti sono i siti nella quale sono stati rinvenuti interessanti testimonianze, alcune delle quali si sovrappongono al periodo precedente. Le testimonianze riportano le abitudini dei gruppi del luogo, alcune primitive forme di commercio utilizzando la navigabilità dei corsi d'acqua delle aree interne e i primi tracciati rupestri di alcune vie di comunicazione, che collegano le aree collinari con le valli e le coste. Di questo periodo sono le civiltà rupestri che verranno assoggettate e conquistate dalla futuraSybaris. Ilperiodo del rame, invece, è poco significativo, o per lo meno lo risulta essere dai rinvenimenti e dai reperti trovati nella provincia.

La cultura del rame è di derivazione campana e pugliese, ma gli scarsi reperti non riescono a restituire un quadro completo, mentre l'età del ferro è significativa grazie alle testimonianze rinvenute dallenecropoli diSpezzano Albanese (sito diTorre Mordillo) eSan Lorenzo del Vallo, stabilimenti di età pre-ellenica[9]; parte dei reperti rinvenuti è visitabile presso ilMuseo archeologico nazionale della Sibaritide ed ilMuseo dei Brettii e degli Enotri diCosenza.

Moneta Bruzia

I Brettii

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Bruzi.

Età Greca

[modifica |modifica wikitesto]

Molto rilevante è il periodo ellenico che ha vissuto la provincia di Cosenza insieme a tutta la regione Calabria. Periodo florido, da tutti i punti di vista,economico, politico e sociale, probabilmente il miglior periodo storico, ad oggi, di tutta la provincia. Significative sono i ritrovamenti delle colonie greche che hanno interessato e scritto la storia di questo periodo. Il processo di colonizzazione da parte dellaGrecia verso quella regione che in seguito verrà definitaMagna Grecia, comincia nell'VIII secolo a.C. Nella provincia di Cosenza, la colonia greca più importante è stata certamente quella diSibari, fiorente città e struttura di centri urbani, che raggiunse la popolazione di 300.000 abitanti[10], con diversi centri abitati dislocati lungo la piana omonima, fino alle pendici del Pollino e la costa tirrenica, capace di controllare dunque, l'intera provincia cosentina.

Altri centri di rilevata importanza sonoPandosia, città sorta in quella che è adesso il capoluogo di provincia, in un'area interna dellaValle del Crati[11],Laos fondata da Sibari e che un tempo sorgeva sulla riva destra delfiume Lao,Scidros (posta tra Cetraro e Belvedere Marittimo),Clampetia (nell'area tra Amantea e San Lucido),Temesa (tra Amantea e Nocera Terinese) eUrsentum (l'attuale Orsomarso). Di minore importanza ma di uguale pregio ed interesse, da citare sono certamente i siti e i centri diAufugum (l'attuale Montalto Uffugo),Argentanum (l'attuale San Marco Argentano),Bergae,Besidiae (l'attuale Bisignano) eLymphaeum (l'attuale Luzzi)[10][12].

Lo stato delle colonie e dei centri urbani di questo periodo durerà circa sei secoli, nel corso dei quali varie lotte interne, mutazioni politico-economiche nel Mediterraneo e la presenza dei popoli Bruzi all'interno del territorio provinciale portarono alla scomparsa prima dell'influsso della Grecia su questi territori, e in seguito alla scomparsa delle stesse colonie, che coincisero con l'avvento dei Romani.

Età Romana

[modifica |modifica wikitesto]
Via Popilia, antica via romana

Il territorio sotto la presenza dei Bruzi, venne ben presto fatto oggetto di attacchi da parte dei Romani, intorno all'inizio delIII secolo a.C., che non trovarono grandi ostacoli da parte del popolo Bruzio nonostante il sostegno da parte dell'Impero dell'Epiro e diPirro, sostegno che si spense con leguerre puniche nelII secolo a.C.Roma mutò drasticamente le condizioni sociali dei centri della provincia, colonizzando ampie parti di territorio, e dominando le antiche colonie presenti, queste ultime soggetto a sovrapposizioni urbanistiche o edificazioni affiancate alle città preesistenti. La scomparsa della cultura bruzia e l'assimilazione di quella greca, segnarono un confine netto tra il passato e il presente di quel periodo.

I romani si concentrarono nello sfruttamento delle risorse e dei minerali (vediSan Marco Argentano), mentre procedette ad un depauperamento del territorio, con l'estinzione dell'agricoltura e di tutte le attività portuali, e delle infrastrutture esistenti, eliminando il vecchio tracciato reticolare che collegava i vari centri interni, sostituendolo con lavia Capua-Rhegium nel tratto provinciale dellavia Popilia-Annia. La via Popilia era una via realizzata a scopi militari, necessaria via di comunicazione per trasportare le risorse accaparrate nei territori occupati, e come collegamento fra i vari centri che stavano sorgendo lungo la stessa strada.

La conseguenza del dominio romano fu soprattutto un totale abbandono delle antiche aree greche, fertili e strategiche sotto il punto di vista delle comunicazioni marine; in seguito si diffusero e svilupparono i centri urbani a mezza costa, più protetti da attacchi via mare, e attigui ad aree collinari facilmente coltivabili, centri urbani che ancora oggi costituiscono l'ossatura generale di praticamente tutti i centri storici urbani costieri della provincia, che solo nell'immediato dopoguerra, svilupparono nuovamente le aree costiere, dopo quasi due millenni di abbandono.

Il cristianesimo

[modifica |modifica wikitesto]

In questa fase storica, importante e molto influente, fu l'avvento del cristianesimo di tradizione orientale. Giunsero molti monaci provenienti dal medioriente e dal nord dell'Africa, che importarono la cultura orientale della cristianità, ma anche nuovi metodi di coltivazione e di conduzione agricola. Il periodo fu piuttosto florido anche sotto l'aspetto sociale, favorendo l'aggregazione delle culture latine con quelle greche e quelle bruzie. Sorge in questo periodo l'eparchia di Mercurion (sistema urbano di luoghi di culto) e vengono edificati complessi religiosi di grande rilievo, specie nelle aree ioniche della provincia.

I principali ordini religiosi di questa fase sono quelli deiBenedettini, deiCertosini e deiCistercensi, di quest'ultimo ordine si stacco in seguito il ramo della riformaFlorense. Tra le figure di spicco, in ambito religioso abbiamo inveceSan Nilo da Rossano,Gioacchino da Fiore da Celico eSan Francesco da Paola, in ambito scientifico e filosofico invece spiccano le figure diBernardino Telesio, mentre il regginoTommaso Campanella insieme ad altri esimi studiosi, scienziati ed umanisti, daranno vita all'Accademia Cosentina.

Medioevo

[modifica |modifica wikitesto]
Gioacchino da Fiore

Il periodo successivo alla caduta dell'Impero romano vide come protagonisti iBizantini, che occuparono tutta la regione combattendo contro iGoti, di cui rimangono ampie tracce. Da citare anche iLongobardi che occuparono il nord della provincia per tutto ilIX secolo. L'impero Bizantino ebbe comunque il predominio per molti secoli e su tutti i centri urbani della provincia. I maggiori centri di questo periodo furono Rossano e Corigliano che ancora oggi conservono ampie testimonianze dell'epoca bizantina, mentre con l'avvento deiNormanni si proseguì l'opera di recupero del territorio iniziato con i Bizantini dopo la caduta dell'Impero romano. Vennero erette importanti fortificazioni militari, ma significative saranno anche le costruzioni religiose di questo periodo volute da grandi personaggi.

DalXIII secolo in poi, la provincia e l'intera regione subiranno un periodo di declino economico, dovuto essenzialmente alle lotte interne fra i vari livelli di potere, le diverse dinastie che si contenderanno i terreni e i feudi della provincia cosentina.

Storia moderna

[modifica |modifica wikitesto]
Ferdinando I d'Aragona

L'età moderna comincia con un periodo di forte incertezza, proseguendo dunque il percorso lasciato con il medioevo. GliAragonesi dovettero far fronte alla proteste contadine represse con la forza dalle truppe guidate daFerdinando I d'Aragona. Difficile fu la ripresa economica nonostante vani tentativi di sostegno ad iniziative imprenditoriali. In questo periodo da evidenziare è l'arrivo di un forte contingente di esulialbanesi che daranno vita a numerose località, ancora oggi presenti sul territori, che seppero mantenere la propria cultura albanese (arbëreshë) delle popolazioni che le fondarono. Si intensificano le strutture militari e si rinforzano quelle esistenti, a difesa da parte degli Aragonesi, della provincia minacciata dagliottomani e dai francesi, oltreché ancora da lotte feudatarie interne.

La sconfitta dei francesi per mano degli spagnoli, segnarono l'avvento dei napoletani, con Napoli vicereame spagnolo, in territorio regionale, con la Calabria che passa ad essere una provincia delRegno di Napoli, cosa che comportò l'ennesima crisi economica e sociale della provincia cosentina. Il territorio cosentino venne utilizzato solo a scopo militare, tant'è che in questo periodo vennero erette numerosetorri di guardia a difesa del regno di Napoli. Vi furono inoltre, alcuni episodi di crudele barbarie, atti dipulizia etnica con la cacciata degliebrei dal regno e lo sterminio delle popolazionivaldesi diGuardia Piemontese, episodi risalenti entrambi alla metà del ‘500.

Da aggiungere anche due devastanti terremoti presenti e ricordati negli annali del regno, ossia ilterremoto del 27 marzo 1638 e quello del1659, oltre ad una serie di pestilenze e carestie che decimano costantemente la popolazione.In ambito artistico, si affermaGiovanni Francesco Donadio detto il "Mormando", architetto e organaro, nativo diMormanno sommo caposcuola e padre del Rinascimento aNapoli ed il pittore cinquecentescoPietro Negroni.

Storia contemporanea

[modifica |modifica wikitesto]
Fucilazione dei Fratelli Bandiera

La fase contemporanea inizia con gli impegni politici e amministrativi dettati daCarlo III di Spagna, che tentò di promuovere un miglioramento nel campo agricolo. Il lavoro di ripresa di questa attività verrà poi continuato daFerdinando IV. Per poter promuovere le opere necessarie ad un rinnovamento nell'economia agricola, i vari governatori non si fecero scrupoli nell'utilizzare le ingenti risorse possedute dalla curia calabrese, un ingente patrimonio, tanto ingente da far ritenere necessaria l'istituzione di un ente gestore, laCassa Sacra (fineXVIII secolo), ente attuato in concomitanza con un nuovo tragico terremoto, quello del1783. L'esproprio dei beni ecclesiastici aveva lo scopo di risanare l'economia della provincia e della Calabria intera, procedendo unitamente con una distribuzione più equa della proprietà fondiaria. La riforma non ottenne gli effetti sperati.

Il governofrancese cercò di riorganizzare l'assetto civile della provincia, eliminando il feudo, ma dovettero fare i conti con il fenomeno delbrigantaggio, che imperverso in tutta la regione, ed anche nella provincia, specie in Sila. IBorboni ritornarono al potere e cercarono di limitare il progetto di restauro civico intrapreso dai francesi, con la conseguenza di continui conflitti sociali e politici. Si alimentarono le prime speranze rivoluzionarie, segnate dalla tragedia della spedizione deifratelli Bandiera. Nel 1860Garibaldi in Calabria, e con l'Unità d'Italia si diede avvio ad una repressione fortissima del brigantaggio. La provincia di Cosenza venne formalizzata l'anno successivo, e così appare oggi come allora, con gli stessi confini e le stesse città.

In ambito architettonico, la provincia visse un periodo altalenante. IlBarocco sarà l'architettura che condizionerà lo stile di molti edifici e luoghi di culto. Iniziato il secolo precedente, il barocco, di chiara influenzanapoletana si affermerà nei centri principali della provincia, in particolar modo aMormanno e aMorano Calabro, centri che sforneranno grandi interpreti dell'architettura barocca, come i pittori Francesco Oliva, Angelo e Genesio Galtieri nativi diMormanno attivi fraLucania eCalabria. Nel campo della pittura emergeranno alcuni ottimi interpreti, tra i quali il rendeseCristoforo Santanna e soprattuttoMattia Preti, catanzarese originario diTaverna, considerato il più grande pittore calabrese di ogni epoca, uno dei maggiori esponendi di quest'arte di tutto il Seicento[13], che affrescherà molti edifici religiosi della provincia. Purtroppo la provincia non virà il periodo florido del secolo precedente, ma si assisterà ad un assestamento delle strutture già esistenti.

Simboli

[modifica |modifica wikitesto]
Stemma della Provincia di Cosenza
Stemma della Provincia di Cosenza
Gonfalone della Provincia di Cosenza
Gonfalone della Provincia di Cosenza

Lo stemma[14], approvato con Decreto reale del 7 marzo1938, ha la seguente descrizione:

«D'argento allacroce di nero potenziata

Il gonfalone è stato approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 43 del 3 giugno 1991.

Lo stemma condivide la presenza della croce con gli stemmi delle province di,Catanzaro,Vibo Valentia eReggio Calabria (quest'ultima però non è potenziata magreca); è formato dallo scudo sul quale solitamente vengono figurate le armi, di forma sannitica quadrato ma in basso smussato ed aguzzo in punta, con sfondo in colore argento. La croce nera rappresenta il valore deiCrociati Calabresi che, sotto la guida diBoemondoDuca di Calabria, parteciparono alla liberazione diGerusalemme. Lo scudo centrale presenta intorno gli accartocciamenti e i fregi tipici della foggia antica delle Province.

Sopra lo scudo vi sta la corona, simbolo di sovranità, di forma ducale senza i simboli classici del ramo di quercia e di oliva, questi ultimi posti ai lati dello scudo, in quanto lo stemma della provincia di Cosenza, come per altre province, non conserva le forme stabilite per le Province, ma rientra nelleconcessioni speciali, o meglio nell'art. 95 del regio decreto n. 651 approvato il 7 giugno 1943.

La provincia di Cosenza venne istituita con un regio decreto del 2 gennaio1861.

Onorificenze

[modifica |modifica wikitesto]
Grande medaglia d'argento di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908) - nastrino per uniforme ordinaria
«Alla Provincia di Cosenza»
— Regio Decreto 5 giugno 1910[15]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica |modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica |modifica wikitesto]
Il Santuario di Paola

Le principali architetture religiose della città di Cosenza sono:

  • Duomo di Cosenza, costruito agli inizi del Duecento, caratterizzato da numerosi interventi di consolidamento e ristrutturazione a causa dei numerosi danni riportati a seguito di vari terremoti; realizzato instile romanico, fu modificata profondamente la facciata. L'edificio venne consacrato il 30 gennaio 1222 alla presenza dell'imperatoreFederico II di Svevia e dell'arcivescovo monaco scrivano cistercenseLuca Campano, autore dell'edificio.
  • Santuario del Santissimo Crocifisso, dell'863, più volte ritoccato architettonicamente e stilisticamente, fino alla forma attuale; è il convento deifrati minori di Cosenza;
  • Chiesa di San Domenico, con rosone romanico di pregevole fattura;

Mentre nel territorio provinciale sono notevoli i seguenti edifici sacri:

Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore
Basilica di Sant'Angelo d'Acri

Architetture civili

[modifica |modifica wikitesto]

Nella città di Cosenza i principali edifici civili sono:

Mentre nel territorio provinciale sono presenti le seguenti architetture civili notevoli:

Architetture militari

[modifica |modifica wikitesto]

Architetture militari a Cosenza

[modifica |modifica wikitesto]
Castello Normanno-Svevo di Cosenza

ACosenza vi è ilCastello Normanno-Svevo. Sorge sul colle Pancrazio, colle che domina tutto il centro storico della città bruzia; il castello ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti.

Castelli in provincia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Castello diPaola, la sua costruzione si deve ai Normanni la costruzione del ‘’Castello di Paola’’ intorno all’anno 1110 d.C. Questa roccaforte fu eretta usando malta e tufo, in una posizione strategica che sovrastava la città e aveva lo scopo di difesa;
  • Castello di Belmonte Calabro, edificato verso il 1270, oggi rimangono i ruderi e i resti della vecchia fortezza; l'edificio fu eretto dal Maresciallo del Regno Drogone di Beaumont, e subì numerose aggiunte architettoniche come le mura di cinta nel 1500;
  • Castello Angioino Aragonese diBelvedere Marittimo eretto da Ruggero il Normanno tra la fine del secolo XI e la prima metà del XII secolo[20];
  • Castello Giannone diCalopezzati; del XII secolo; originariamente era una semplice fortezza difensiva, venne poi trasformato in castello residenziale;
  • Castello diCastrovillari, realizzato in età tardo-medievale, subì una profonda ristrutturazione e modifica intorno al 1500 ad opera del reFerdinando d'Aragona[quale?]; il castello sorge nel cuore della città[21];
Castello di Roseto Capo Spulico
  • Castello di Acri, fondato molto probabilmente in epocabruzia, oggi ne rimane una torre, simbolo dellacittà;
  • Castrum Petrae Roseti diRoseto Capo Spulico, edificato in epoca normanna sorge a picco sul mare sulPromontorio di Cardone; il castello indicava con molta probabilità, il confine tra i possedimenti diRoberto il Guiscardo e quelli del fratello Ruggiero; venne conquistato e modificato ad opera diFederico II agli inizi del XIII secolo, adottato come confine tra le capitanerie con la quale Federico II aveva diviso ilRegno delle due Sicilie; ad oggi è una residenza privata con uso commerciale;
  • Castello della Valle diFiumefreddo Bruzio, antico e maestoso castello normanno che domina la costa e l'ampia vallata, fu fondato nel 1201. Nel 1536 il feudo di Fiumefreddo venne donato da Carlo V d'Asburgo al marcheseHernando de Alarcón. Oggi dopo un restauro di quasi 10 anni ha riacquistato la sua inequivocabile bellezza e dall'estate 2012 è aperto ai visitatori;[22]
  • Castello ducale diCorigliano Calabro, sito nel centro storico della città ionica, arroccato sopra il promontorio che domina la frazione di Schiavonea e parte dellaPiana di Sibari; costruito nel 1073 ad opera di Roberto il Guiscardo, il castello è stato recentemente ristrutturato ed oggi viene utilizzato per esposizioni artistiche e manifestazioni[23];
  • Castello San Mauro diCorigliano-Rossano (Cantinella);
  • Castello Normanno diRende, sito nel centro storico della città;
  • Castello feudale diCrosia, fatto edificare nel1600[24];
  • Castello normanno diMalvito, di origini longobarde, venne poi mutato daiNormanni;l'edificio è posto sull'estrema sommità della collina malvitana, dominando tutto l'abitato;
  • Castello ducale diMontegiordano, costruito nel 1600 come fortezza residenziale da parte della famiglia Pignone del Carretto; oggi dopo un profondo restauro si presenta in ottime condizioni;
  • Castello Svevo diRocca Imperiale, fortezza e residenzafatta costruire daFederico II[senza fonte]; fu poi ampliata e riadattato nella seconda metà del XVI secolo ad opera diAlfonso d'Aragona, con elementi tipici delle fortezze spagnole; oggi è di proprietà comunale, oggetto di un profondo restauro, dopo che fu ampiamente depauperato di tutti i suoi elementi architettonici, verso la fine del XIX secolo;
  • Castello di Sangineto edificato nel XV secolo[25];
  • Castello angioino diSan Lorenzo del Vallo del XVI secolo; fatto erigere dalla famiglia degli Alarcón, a scopo residenziale; nel 1978 venne dichiarato "Bene di interesse storico-artistico"; in stato di abbandono da circa 30 anni, il castello ha subito un processo di degrado che lo ha reso inagibile; attualmente è chiuso ai visitatori.
Torre normanna di San Marco Argentano

Torri di guardia

[modifica |modifica wikitesto]
Monetaincusa ritrovata nel parco archeologico di Sibari

Siti archeologici

[modifica |modifica wikitesto]

Aree naturali

[modifica |modifica wikitesto]
Sila innevata

La provincia di Cosenza accoglie nel suo territorio, dueParchi nazionali e 11Aree naturali protette (Riserve naturali).

I parchi nazionali sono:

Gole del Raganello

Mentre le riserve naturali sono:

Infine vi è anche una Riserva naturale regionale che è laRiserva naturale Tarsia.

Società

[modifica |modifica wikitesto]

Evoluzione demografica

[modifica |modifica wikitesto]

La tabella seguente riporta l'evoluzione del numero dei residenti nella provincia dal2001 al2007[29][30]:

AnnoResidenti
2001733 368
2002733 142
2003734 073
2004732 615
2005730 395
2006727 694
2007732 072
2008733 508

Etnie e minoranze straniere

[modifica |modifica wikitesto]
Capo dell'Arena, di fronte aPraia a Mare

Secondo i datiISTAT al 31 dicembre2018 nel territorio provinciale di Cosenza risultano essere iscritti 37 314 stranieri, ripartiti in 18 169 uomini e 19 145 donne[31].

Di sotto sono riportate le comunità con più di 1 000 persone:

Qualità della vita

[modifica |modifica wikitesto]

Secondo la ricerca deIl Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane, la provincia di Cosenza nel2009 si è collocata all'89º posto (la seconda provincia calabrese dopo quella di Catanzaro), perdendo quattro posizioni rispetto all'anno precedente.[32]

AnnoQualità della vita (Sole 24 Ore)
200491º(-5)
200584º(+7)
200687º(-3)
200790º(-3)
200885º(+5)
200989º(-4)
AnnoQualità della vita (Sole 24 Ore)Ecosistema urbano (Legambiente)Ecosistema Bambino (Legambiente)
200885ª posizione (+5)33ª posizione (-1)54ª posizione (+6)
200989ª posizione (-4)45ª posizione (-12)non presente
AnnoQualità della vita (Il Sole 24 Ore)Ecosistema urbano (Legambiente)
201598ª provincia italiana11º capoluogo di provincia[33]
2016101ª provincia italiana33º capoluogo di provincia[34]
201791ª provincia italiana13º capoluogo di provincia[35]
201897ª provincia italiana[36]5º capoluogo di provincia[37]
201996ª provincia italiana[38]14º capoluogo di provincia[39]
202086ª provincia italiana[40]8º capoluogo di provincia[41]
202193ª provincia italiana[42]4º capoluogo di provincia[43]
202294ª provincia italiana[44]5º capoluogo di provincia[45]

Lingue e dialetti

[modifica |modifica wikitesto]

Oltre all'italiano, nella provincia di Cosenza viene parlato ildialetto cosentino, parte delcalabrese, tranne nei numerosi paesi dell'Arberia di Calabria, 20 comuni e 7 frazioni, dove viene parlata lalingua arbëreshe, anticalingua albanese parlata nell'Albania meridionale. Nella comunità diGuardia Piemontese si parla invece ilGuardiolo, undialetto occitano portato daiValdesi provenienti daBobbio Pellice (TO) nelXI-XIII secolo per fuggire alle persecuzioni religiose inPiemonte.

Lalingua arbëreshe è parlata dalla popolazione d'etnia albanese (Arbëreshë) in molti paesi della provincia, specie in quelli ai piedi delPollino. La lingua albanese è ancora ampiamente parlata dalla minoranza etno-linguistica albanese, e, insieme alle tradizioni culturali e religiose d'origine, mantiene ancora fermamente la lingua madre albanese. Questa popolazione si è insediata in Calabria nelMedioevo, quando intere famiglie albanesi dovettero abbandonare la madre patria e fuggire dall'Albania a causa dell'invasione turca ottomana e alle conseguenti persecuzioni politico-religiose, rifugiandosi in tutta l'Italia meridionale.

Religione

[modifica |modifica wikitesto]

Nella provincia di Cosenza la religione maggiormente diffusa è ilCristianesimo, nella maggior parte nella confessione cattolica. Sono molto numerosi i fedeli dirito greco-bizantino, della minoranza etnica e linguisticaalbanese. Come nel resto d'Italia sono comunque presenti altre minoranze religiose, quali musulmane, ebree e ortodosse.Nel territorio provinciale si estendono l'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, ladiocesi di Cassano all'Jonio, l'Eparchia di Lungro, l'arcidiocesi di Rossano-Cariati e ladiocesi di San Marco Argentano-Scalea.Il totale delle parrocchie registrate nelle diocesi della provincia ammontano a 319[46].

Media

[modifica |modifica wikitesto]
QuotidianiRiviste-PeriodiciTelevisioneRadio

(Edizioni di Cosenza e provincia):

  • Cosenza Oggi
  • Cosenza Meteo
  • Cosenza Channel
  • Nuova Cosenza
  • Mezzoeuro
  • il Cosenza
  • Cosenza Sport
  • Iniziativa - Periodico della Calabria
  • Sede regionale Rai
  • Cosenza Tv
  • Cam tele 3
  • Telitalia
  • Tele A1
  • Telelibera Cassano
  • Ten
  • Metrosat
  • Radio Cosenza Centrale
  • Antenna Bruzia
  • Radio Ciroma
  • Radio Sound
  • RLB
  • Radio Nord Castrovillari
  • Amantea RadioNet
  • Radio Arbëreshë

Cinema

[modifica |modifica wikitesto]

La provincia di Cosenza in passato è stata scarsamente protagonista di set cinematografici, se si escludono alcuni importanti pellicole girate sulle montagne della Sila qualiIl lupo della Sila, eIl brigante Musolino. A Cosenza e sul Tirreno Cosentino nel 2009 è stato girato il film "Vorrei vederti ballare" interpretato dal cast formato daAlessandro Haber,Gianmarco Tognazzi,Giuliana De Sio,Paola Barale,Chiara Chiti,Adriana Toman,Giulio Forges Davanzati,Franco Castellano[47]. Nel 2011 nella zona dell'alto Tirreno cosentino traPraia a Mare eFiumefreddo Bruzio viene girato in quattro settimane il film "La Moglie Del Sarto" del regista Massimo Scaglione con la partecipazione diMaria Grazia Cucinotta nelle vesti di protagonista,Marta Gastini, Anna Prete,Tony Sperandeo, Carlo Fabiano e Pietro Delle Piane.'La moglie del sarto' di Massimo Scaglione al Festival di Montréal - AdnkronosDal 2007 ogni anno nel capoluogo silano ad aprile si svolge il festival "La Primavera del Cinema Italiano- Premio Federico II", un evento la cui principale connotazione è quella di promuovere il cinema del nostro Paese con particolare attenzione all'incontro diretto con i protagonisti dello spettacolo filmico, le loro proposte, le manie e i miti. La manifestazione si chiude con la cerimonia di consegna del Premio Federico II (statuetta che rappresenta l'ottagono, simbolo della storia della città di Cosenza)[48]. AncheDiamante è spesso scelta come location per film cinematografici, fiction e programmi televisivi. Tra i lungometraggi ricordiamo:

Una parte del filmIl Mondo di Mezzo è stata girata aCosenza.

Teatro

[modifica |modifica wikitesto]
Teatro Rendano e Piazza XV Marzo

La provincia di Cosenza ospita i seguenti teatri:

Cucina

[modifica |modifica wikitesto]

La cucina della provincia cosentina, si rifà sostanzialmente alla tradizione regionale. Ampio è l'uso dei prodotti della terra, mentre a tavola a far da padrone è il maiale e tutti i suoi derivati. Nelle zone costiere, ampio e vario è l'utilizzo di prodotti ittici, mentre nelle aree interne montane si possono assaggiare piatti a base di cacciagione.

Vino

[modifica |modifica wikitesto]

La produzione di vino, eccelle solo in alcune aree provinciali, in particolare tra la Valle del Crati e il Savuto. I vini doc della provincia sono, per ordine geografico:

Cultura

[modifica |modifica wikitesto]
Statua diBernardino Telesio

Biblioteche

[modifica |modifica wikitesto]

Università e istruzione

[modifica |modifica wikitesto]

Sul territorio provinciale è presente l'Università della Calabria. L'università ha sede adArcavacata, frazione diRende. È uncampus universitario con il complesso universitario realizzato negli anni settanta fuori da centri abitati, con la possibilità di realizzare residenze per gli studenti, adiacenti all'università.

Musei

[modifica |modifica wikitesto]

I musei della città di Cosenza sono:

  • Galleria nazionale, con sede nel Palazzo Arnone, storico palazzo di Cosenza; è una pinacoteca che custodisce opere del XVI e XVII secolo, mentre parte del museo è utilizzato per manifestazioni e gallerie temporanee specie di arte contemporanea;
  • Museo all'aperto Bilotti, comprende un tratto di Corso Mazzini, antico corso e strada commerciale più importante di Cosenza; il museo conserva statue ed opere donate da privati; il museo è in continua fase di allestimento e dunque non ancora terminato;
  • Museo Civico Archeologico;
  • Museo dei Brettii e degli Enotri;
  • Museo delle "Rimembranze";

Mentre i principali musei presenti sul territorio provinciale sono[51]:

Museo civico d'arte contemporanea Silvio Vigliaturo

Altri enti culturali

[modifica |modifica wikitesto]

Economia

[modifica |modifica wikitesto]
Patata

Agricoltura

[modifica |modifica wikitesto]

L'agricoltura è, come nel resto della regione, il settore più importante sia per numero di occupati che di aziende. Ampie sono le aree della provincia nella quale l'agricoltura è predominante sul resto del paesaggio, ed ampie sono le coltivazioni tipiche del luogo. Le aree interne, dalle piane alle valli alle aree pedemontane, fino alle valli montane della Sila, si prestano bene a varie forme di produzione agricola, offrendo un ventaglio di prodotti ricco e variegato.

Clementine

Molte son quindi le aree interessate dall'agricoltura. Lapiana di Sibari è il cuore pulsante di questo settore: gli agrumeti sono il campo primario della piana, che produce circa il 55% delle clementine italiane[55], fregiate tra l'altro di marchio DOP. Le valli quali lavalle del Savuto e lavalle del Crati, sono ricche di vigneti e di piantagioni di alberi da frutta. Importanti sono le coltivazioni di ulivo presenti nelle valli, e nelle aree pedemontane ai piedi del Pollino e della Sila, che ben si prestano alla coltivazione dell'ulivo, con distretti alimentari attivi in questo settore, una produzione ottimale con prodotti riconosciuti nel mercato nazionale ed internazionale, come fra i migliori del mondo[56], così come da alcuni decenni si sono affermati nobili vitigni che garantiscono la produzione di alcuni viniD.O.C. quali il Donnici e ilSavuto[57]. Negli anni consorzi agricoli insieme alle varie istituzioni, stanno cercando di ottenere ulteriori marchi IGP e DOP, per alcuni prodotti prettamente indigeni. Ricordiamo fra questi laClementina di Calabria, e laPatata silana. Molto diffusi sono anche i prodotti caseari, prodotti sia nell'areale della Sila che nella zona diCampotenese ai piedi del Pollino, con la produzione dei prodotti tipici locali, specie delCaciocavallo Silano.

Pesca ed allevamento

[modifica |modifica wikitesto]
Il porto di Corigliano

Il settore ittico è un settore importante e molto diffuso nell'intera provincia, visto soprattutto il numero consistente di centri urbani, alcuni fra i più grandi dell'intera regione, sviluppati lungo le due coste dello Ionio e del Tirreno.Fra i centri più importanti di questo settore, vi sono Corigliano-Rossano eCassano allo Ionio sulla costa ionica,Paola e i paesi dell'alto Tirreno, sul Tirreno.

Per quel che concerne l'allevamento questo è praticamente diffuso su tutto il territorio, dalla costa all'aree montane. In queste ultime aree si concentra maggiormente l'allevamento bovino, mentre nelle zone collinari della provincia e sulla costa è diffuso l'allevamento di ovini e caprini e di animali domestici di razza avicola (polli e tacchini).

Industria e commercio

[modifica |modifica wikitesto]

L'industria è il settore che più di altri ha avuto nel corso del tempo uno sviluppo a macchia di leopardo su tutto il territorio. Attività industriali di un certo rilievo si trovano solo in alcune aree della provincia, mentre altre aree, specie le zone più interne, che soffrono della carenza di infrastrutture adeguate, presentano attività più che altro artigianali. La provincia è priva di distretti industriali; questo ha comportato la mancanza del know-how necessario ad uno sviluppo industriale con basi più solide su tutto il territorio. Non mancano rilevanti attività industriali, sia nel campo dell'industria alimentare che nei settori di industria pesante (fonderie, e industria chimica), questi ultimi nell'area urbana diCosenza e nell'areaCorigliano-Rossano.

Il settore energetico occupa una parte consistente dell'industria cosentina. Oltre alle centrali idroelettriche realizzate nei primi decenni del secolo scorso, site nei comuni diAcri eSan Giovanni in Fiore, e le nuove centrali idroelettriche diTarsia, vi sono altre infrastrutture energetiche di rilievo, come la centrale a gas di Corigliano-Rossano, di proprietà dell'Enel. Il settore delle fonti energetiche rinnovabili è in crescita, grazie alla creazione diparchi eolici realizzati nellaValle del Crati e nellaPiana di Sibari. Il mercato dell'energia nel complesso, è un settore ancora in crescita nella provincia cosentina.

Terziario e servizi

[modifica |modifica wikitesto]
Centro commerciale nell'area urbana di Cosenza

Quello del terziario e dei servizi è il settore più in crescita, conseguente ad un travaso di lavoratori da parte del settore manifatturiero verso questo settore. Il polo urbano diCosenza con il suo hinterland è il maggiore centro erogatore di servizi. Un secondo polo urbano di una certa importanza è quello diCorigliano-Rossano sulla costa ionica.Cosenza e il suo hinterland forniscono pressoché tutti i servizi principali della provincia, oltreché serviziavanzati collocati soprattutto nella cittadina diRende, situata a nord dell’area urbana diCosenza. I principali centri urbani della provincia offrono comunque tutti i servizi primari necessari per i comprensori territoriali che gravitano intorno ad essi.

La spiaggia di Paola

Il turismo della provincia di Cosenza è il più variegato fra quello delle province calabresi, poiché all'ormai consolidato turismo estivo delle località marittime e a quello culturale e religioso dei principali centri interni la provincia di Cosenza ha oramai da molti anni acquisito anche un turismo montano pressoché annuale, che, se pur presente nelle altre province calabresi, resta per queste ultime un settore minore rispetto a quello della provincia di Cosenza. La provincia di Cosenza secondo il XV rapporto sul turismo inCalabria è il territorio calabrese che occupa la posizione maggioritaria della domanda turistica regionale con il 38,3% degli arrivi e il 37% delle presenze registrate nel 2017[58]. Nel Report su andamento turistico del 2019 promosso dalla regioneCalabria a fronte di 8 820 489 presenze e 1 646 671 arrivi, ben il 42,6% hanno soggiornato nella provincia di Cosenza[59].

Fra le località marittime più importanti vanno segnalate:Praia a mare,Diamante,Belvedere Marittimo,Scalea,Cetraro,Paola,Fuscaldo,Fiumefreddo Bruzio edAmantea sulla costa tirrenica.Cariati,Corigliano-Rossano,Sibari,Trebisacce eMirto sulla costa ionica. I centri urbani culturali e religiosi nelle aree interne sono:Mormanno,Cassano allo Jonio,Castrovillari,Rocca Imperiale,Morano Calabro,Altomonte,Acri,San Giovanni in Fiore,San Marco Argentano,Bisignano eOrsomarso. Le località turistiche montane più importanti sono:Camigliatello Silano,Lorica,Fago del Soldato eSilvana Mansio.

Infrastrutture e trasporti

[modifica |modifica wikitesto]

Linee ferroviarie

[modifica |modifica wikitesto]
Stazione di Camigliatello Silano

Il sistema ferroviario della provincia si divide in:

I tratti ferroviari di competenza statale sono i tratti costieritirrenici e quelliionici, ed 4 tratti interni. Il primo va dallastazione di Praja-Ajeta-Tortora a quella diCampora San Giovanni frazione diAmantea, mentre il secondo va dalla stazione diMarina di Rocca Imperiale fino alla stazione diCariati. I tratti interni sono laFerrovia Cosenza-Sibari e laFerrovia Paola-Cosenza.

I tratti di competenza regionali sono laFerrovia Cosenza-Catanzaro Lido che collega i due capoluoghi, laFerrovia Cosenza-Camigliatello-San Giovanni in Fiore che è una trasversale.

Inoltre va segnalata una tratta ferroviaria dismessa, ossia laFerrovia Lagonegro-Castrovillari-Spezzano Albanese.

Linee stradali

[modifica |modifica wikitesto]

Le principali arterie che attraversano la provincia sono:

Porti e aeroporti

[modifica |modifica wikitesto]

Porti

[modifica |modifica wikitesto]

La provincia di Cosenza possiede un reticolare sistema portuale. Fra i porti principali vi sono quello diCorigliano, il più importante nel settore ittico, e quello diSibari. Quest'ultimo è un porto turistico, chiamato "Laghi di Sibari".

Aeroporti

[modifica |modifica wikitesto]

La provincia di Cosenza non ha sul proprio territorio aeroporti attivi. È operativa un'aviosuperficie aScalea.

Comuni

[modifica |modifica wikitesto]

Appartengono alla provincia di Cosenza i seguenti 150 comuni:

Comuni più popolosi

[modifica |modifica wikitesto]

Nella tabella sottostante vengono proposti i comuni con più di 10 000 abitanti, in ordine di popolosità:

StemmaComuneResidentiSuperficie (km²)Densità (ab/km²)
Corigliano-Rossano73 900345223,48
Cosenza63 73437,241880,96
Rende35 50255642,25
Castrovillari22 560130,18173,06
Acri21 230202,04105,33
Montalto Uffugo20 79578,43260,55
San Giovanni in Fiore18 066279,4564,69
Cassano all'Ionio17 577154114,16
Paola16 87842401,71
Amantea13 93433,16419,84
Scalea10 93722,03490,64
Bisignano10 48485123,41
Cetraro10 12865,67154,43
Casali del Manco10 112168,9659,85

Carpanzano, con i suoi 212 abitanti è il comune meno popolato della provincia e il secondo meno popolato della Calabria.

Comunità montane

[modifica |modifica wikitesto]

Le caratteristiche orografiche dei territori della provincia, essendo tendenzialmente montagnosi, hanno incentivato il costituirsi di aggregazioni comunali in comunità montane. Praticamente tutti i centri delle aree più interne fanno parte di comunità montane. Nonostante alcune modifiche avvenute per decreto regionale sull'ordinamento e il riassetto delle comunità montane calabresi, quelle della provincia di Cosenza, sono rimaste pressoché immutate, salvo pochi cambiamenti, come ad esempio, l'esclusione diTrebisacce dalla Comunità montana Alto Ionio.

Le comunità montane della provincia di Cosenza sono:

DenominazioneZona geograficaSede amministrativaMappa
Comunità montana Alto JonioAlto Jonio cosentino alle pendici della catena del Pollino al confine con la Basilicata

Trebisacce

Mappa della Comunità Montana Alto Jonio nella Provincia di Cosenza
Comunità montana Appennino PaolanoLaCatena Costiera che separa la Valle del Crati dalla costa Tirrenica calabrese

Paola

Mappa della Comunità Montana Appennino Paolano nella Provincia di Cosenza
Comunità montana Dorsale Appenninica Alto TirrenoParte terminale dellaCatena Costiera fino alle pendici sud-est delMassiccio del Pollino

Verbicaro

Mappa della Comunità Montana Dorsale Appenninica Alto Tirreno nella Provincia di Cosenza
Comunità montana Greca Destra CratiArea settentrionale della Sila Greca che scende fino allaValle del Crati

Acri

Mappa della Comunità Montana Greca Destra Crati nella Provincia di Cosenza
Comunità montana Media Valle CratiValle delCrati a nord delcapoluogo cinta dalla catena costiera a sinistra e la Sila a destra

Mendicino

Mappa della Comunità Montana Savuto nella Provincia di Cosenza
Comunità montana del PollinoDorsale meridionale della catena delPollino versante calabrese, che abbraccia molti paesi di linguaArbëreshë

Castrovillari

Mappa della Comunità Montana Pollino nella Provincia di Cosenza
Comunità montana SavutoValle del Savuto

Santo Stefano di Rogliano

Mappa della Comunità Montana Media Valle Crati nella Provincia di Cosenza
Comunità montana Serre CosentineAree e paesi facente parte delleSerre Calabresi posti a sud di Cosenza al confine con laProvincia di Catanzaro

Rogliano

Mappa della Comunità Montana Serre Cosentine nella Provincia di Cosenza
Comunità montana Sila GrecaLa parte orientale della Sila Greca, fino ad abbracciare i comuni che scendono sullo ionio

Corigliano-Rossano

Mappa della Comunità Montana Sila Greca nella Provincia di Cosenza
Comunità montana SilanaCuore della Sila Grande, comprendente le principali vette qualiBotte Donato eMontenero, e i principali villaggi turistici dell'acrocoro calabrese, qualiCamigliatello Silano eLorica

Spezzano Piccolo

Mappa della Comunità Montana Silana nella Provincia di Cosenza
Comunità montana Unione delle ValliArea posta fra l'Appennino meridionale e l'Appennino calabrese, che congiunge ilPollino con laCatena Costiera

Malvito

Mappa della Comunità Montana Unione delle Valli nella Provincia di Cosenza

Aree urbane

[modifica |modifica wikitesto]
Un tratto di Viale Parco "Giacomo Mancini". L'arteria collega Cosenza con Rende e Montalto Uffugo

Nell'area urbana cosentina (comprendente i territori conurbati diCosenza,Rende eCastrolibero)[60][61][62][63][64][65] i residenti sono circa 120 000 (dati del 2018)[66][67]. Mentre nell'area vasta (comprendente un più ampio settore del territorio provinciale) secondo uno studio dell'Istituto nazionale di statistica del 2015 risiedono circa 260 000 abitanti[68]; entrambe non costituiscono un ente giuridico-amministrativo unitario[69][70]. Nell'ambito dell'area urbana vasta, i comuni diCosenza,Rende (con il parco industriale di Rende),Montalto Uffugo,Castrolibero,Mendicino eDipignano rientrano nelPiano strategico Cosenza-Rende e area urbana 2020[60].

Amministrazione

[modifica |modifica wikitesto]

Elenco dei presidenti

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Presidenti della Provincia di Cosenza.

Elenco dei prefetti

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Prefetti della provincia di Cosenza.

Sport

[modifica |modifica wikitesto]

Calcio

[modifica |modifica wikitesto]
IlCosenza Calcio nella stagione 2008-2009

La squadra principale è ilCosenza Calcio, che milita nel campionato diSerie C. Con 26 stagioni disputate inSerie B, è la seconda squadra con più partecipazioni al campionato cadetto a non essere mai stata inSerie A. L’albo d’oro del club include unaCoppa Anglo-Italiana conquistata nel1983 e unaCoppa Italia Lega Pro vinta nel2015.

L’altra squadra della provincia che ha disputato campionati professionistici è ilRende Calcio, con 8 partecipazioni interza serie. Di rilievo anche ilCastrovillari Calcio, che in passato ha militato inSerie C2.

Calcio a cinque

[modifica |modifica wikitesto]

La principale società di calcio a 5 è laPirossigeno Cosenza, che milita inSerie A.

Pallavolo

[modifica |modifica wikitesto]

La più importante squadra di pallavolo in provincia è laVolley Corigliano, formazione che ha militato in Serie A1.

Pallanuoto

[modifica |modifica wikitesto]

La principale società nel è l’Associazione Sportiva Cosenza Nuoto, la cui squadra maschile milita nel campionato diSerie C, con un lungo passato traA1 eA2. La squadra femminile, invece, partecipa attualmente al massimo campionato nazionale diSerie A1.

Impianti sportivi

[modifica |modifica wikitesto]

L'impianto sportivo più capiente della provincia è loStadio San Vito-Gigi Marulla diCosenza, con 21.000 posti a sedere;altri impianti sportivi a Cosenza sono ilPalaFerraro sito in via Popilia, ilPalazzetto dello sport di via Casali e ilPalazzetto dello sport diDonnici.

In provincia i maggiori impianti sportivi sono:

Ovovia di Camigliatello Silano

La provincia accoglie sul proprio territorio alcune località sciistiche, le più importanti delle quali, realizzate sull'altopiano della Sila. Queste sono:

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^ab Eurostat,Gross domestic product (GDP) at current market prices by NUTS 3 regions, suec.europa.eu.URL consultato il 26 maggio 2024.
  2. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  3. ^abProvincia di Cosenza, 2008, 20.
  4. ^Superfici delle unità amministrative a fini statistici - ISTAT, suistat.it.
  5. ^In Calabria uno dei campus più verdi d'Europa, suit.euronews.com.
  6. ^Copia archiviata, sucosenzameteo.altervista.org.URL consultato il 30 agosto 2010(archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2009). Tabelle e grafici climatici
  7. ^Arena, 2008, 58.
  8. ^Reina, 1989, 3.
  9. ^Arena, 2008, 59-60.
  10. ^abReina, 1989, 7.
  11. ^Oggi sembra che la città di Pandosia si faccia risalire all'attualeAcri
  12. ^Arena, 2008, 60.
  13. ^Mattia Preti il Cavalier Calabrese[collegamento interrotto], sutavernaonline.it.URL consultato il 30 giugno 2010.
  14. ^Dal sito della Provincia di Cosenza, suprovincia.cs.it.URL consultato il 15 giugno 2010.
  15. ^Regio decreto del 5 giugno 1910che approva gli annessi elenchi degli enti e delle persone ai quali vennero conferite medaglie ed attestazioni di menzione onorevole per l'opera da essi data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italian. 131 (straordinario) del 5 giugno 1910
  16. ^https://www.madonnadelpettoruto.it/storia-del-santuario
  17. ^Parrocchia di Santa Maria Assunta a Bisignano, suparrocchiasantamariaassunta.net.URL consultato il 15 ottobre 2010.
  18. ^Santuario della Madonna di Costantinopoli a Papasidero, susantuariomadonnadicostantinopoli.it.URL consultato il 15 ottobre 2010(archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
  19. ^Dal sitoVivere Fiumefreddo, suviverefiumefreddo.it.URL consultato il 30 giugno 2010.
  20. ^Il castello di Belvedere Marittimo, subelvederemarittimo.com.URL consultato il 15 giugno 2010.
  21. ^Il castello di Castrovillari, sucalabriatours.org.URL consultato il 15 giugno 2010.
  22. ^viverefiumefreddo.it,http://www.viverefiumefreddo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=13&Itemid=1 Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  23. ^Il castello ducale di Corigliano Calabro, sucastelloducale.it.URL consultato il 15 giugno 2010.
  24. ^Il castello di Crosia, sucomunecrosia.it.URL consultato il 15 giugno 2010(archiviato dall'url originale il 21 agosto 2007).
  25. ^Il castello di Sangineto, sumobitaly.it.URL consultato il 30 giugno 2010.
  26. ^Torre di Rienzo, sucomune.cetraro.cs.it.URL consultato il 30 giugno 2010.
  27. ^Torre di Guardia a Guardia Piemontese, sumobitaly.it.URL consultato il 30 giugno 2010.
  28. ^Cariati, la magia ruota intorno alla fortezza, suIl Quotidiano del Sud.URL consultato il 12 luglio 2020.
  29. ^Elaborazione su dati Istat, sucomuni-italiani.it.URL consultato il 15 ottobre 2010.
  30. ^Elaborazione su dati Istat, sudemo.istat.it.URL consultato il 15 ottobre 2010.
  31. ^ ISTAT,Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018, sudemo.istat.it.URL consultato il 14 ottobre 2019(archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  32. ^Qualità della vita 2009 - Il Sole 24 ORE, suwww2.comune.bologna.it.URL consultato il 10 agosto 2010(archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2008).
  33. ^Ecosistema Urbano 2015 (PDF), sulegambiente.it.URL consultato il 30 marzo 2020.
  34. ^Dati Ecosistema urbano Legambiente 2016 (PDF).
  35. ^Dati Ecosistema urbano Legambiente 2017 (PDF).
  36. ^Qualità della vita 2018, inIl Sole 24 ore.URL consultato il 30 marzo 2020(archiviato dall'url originale il 29 luglio 2013).
  37. ^Dati Ecosistema urbano Legambiente 2018.
  38. ^Qualità della vita 2019, inIl Sole 24 ore.URL consultato il 30 marzo 2020 2019(archiviato dall'url originale il 20 maggio 2013).
  39. ^Dati Il Sole 24 Ore 2019.
  40. ^Qualità della vita 2020, inIl Sole 24 ore.URL consultato il 30 dicembre 20202020(archiviato dall'url originale il 7 marzo 2021).
  41. ^Dati Il Sole 24 Ore 2020.
  42. ^Qualità della vita 2021, inInvestire Oggi.URL consultato il 16 novembre 20212021(archiviato dall'url originale il 15 novembre 2021).
  43. ^Dati Il Sole 24 Ore 2021.
  44. ^Qualità della vita 2022, inIl Giorno.URL consultato l'8 novembre 20222022(archiviato dall'url originale il 15 novembre 2021).
  45. ^Dati Legambiente.it.
  46. ^CCI - DatiIstituto Sostentamento per il clero 2006, suchiesacattolica.it.URL consultato il 20 agosto 2010.
  47. ^Sito vivaCinema, suvivacinema.it(archiviato dall'url originale il 7 marzo 2011).
  48. ^La Primavera del Cinema Italiano, sulaprimaveradelcinemaitaliano.it(archiviato dall'url originale il 21 aprile 2011).
  49. ^Cinema teatro Metropol[collegamento interrotto], sucineteatrometropol.it.URL consultato il 15 giugno 2010.
  50. ^Stagione teatrale 2008 Teatro San Marco, suportal.comune.rossano.cs.it.URL consultato il 15 giugno 2010(archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2008).
  51. ^Lista musei della provincia di Cosenza, sucomuni-italiani.it.URL consultato il 22 giugno 2010.
  52. ^Museo Vigliaturo, sumuseovigliaturo.it.URL consultato il 15 giugno 2010.
  53. ^Museo della liquirizia, sumuseodellaliquirizia.it.URL consultato il 15 giugno 2010.
  54. ^Museo Diocesano, suwww2.chiesacattolica.it.URL consultato il 15 giugno 2010(archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
  55. ^A Sibari gli stranieri lavorano nei campi, gli italiani incassano | Linkiesta.it, sulinkiesta.it.URL consultato il 2 dicembre 2011(archiviato dall'url originale il 28 novembre 2011).
  56. ^Dal sito "Frantoio biz", sufrantoio.biz.URL consultato il 15 ottobre 2010.
  57. ^vedi ancheCategoria:Vini DOC della provincia di Cosenza
  58. ^Portale Regione Calabria, suregione.calabria.it.
  59. ^Portale Regione Calabria, suregione.calabria.it.
  60. ^abComunicato Stampa Comune di Cosenza, sucomune.cosenza.it.
  61. ^Sito della Regione Calabria (PDF), suregione.calabria.it.URL consultato il 10 maggio 2011(archiviato dall'url originale il 19 novembre 2011).
  62. ^Comunicato Stampa Comune di Cosenza, sucomune.cosenza.it.
  63. ^CN24.tv.
  64. ^CorrieredellaCalabria.it.
  65. ^Sito ufficiale Regione Calabria, suurbanistica.regione.calabria.it.URL consultato il 26 ottobre 2016(archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2016).
  66. ^Strategia Urbana Cosenza-Rende pag. 23 (PDF), susasus.it.
  67. ^Ambito di area urbana e Area vasta su ArtCal Regione Calabria, suartcalabria.eu.
  68. ^Istat.it (PDF).
  69. ^Rete aree urbane calabresi (PDF), supostit.anci.it.URL consultato il 18 marzo 2008(archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2015).
  70. ^QUADRO TERRITORIALE REGIONALE a valenza PAESAGGISTICA CALABRIAINCAMBIAMENTO: GOVERNARE IL PRESENTE E PROGETTARE IL FUTURO (PDF), suurbanistica.regione.calabria.it(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2014).

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Provincia di Cosenza,Il Bilancio Sociale della Provincia di Cosenza 2008, a cura delle Provincia di Cosenza, Cosenza (Cs), 2008.ISBN non esistente
  • Francesco Arena,La Bella Terra – Paesaggi, Arte, Luoghi, gente nella Provincia di Cosenza, Cosenza (Cs), Collana Europa Mezzogiorno Mediterraneo, 2008.ISBN non esistente
  • Gaetano Reina,La Calabria, Milano (Mi), Mursia editore, I ed. 1989.ISBN non esistente
  • A.A. V.V.,Storia della Calabria Medievale - i quadri generali, a cura di Augusto Placanica, Roma, Gangemi, 2001,ISBN 88-492-0206-7.
  • A.A. V.V.,Storia della Calabria nel Rinascimento, a cura di Simonetta Valtieri, Roma, Gangemi, 2002,ISBN 88-492-0351-9.
  • A.A. V.V.,Storia della Calabria Moderna e Contemporanea, a cura di Augusto Placanica, Roma, Gangemi, 1992,ISBN 88-7448-320-1.

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Italia (bandiera)Suddivisioni dell'Italia
Regioni statistiche
RegioniProvince,città metropolitane, province autonome(Trentino-Alto Adige),enti di decentramento regionale(Friuli-Venezia Giulia) eliberi consorzi comunali(Sicilia)
Nord-ovest
Valle d'Aosta (bandiera) Valle d'Aostanessuna
Piemonte (bandiera) PiemonteAlessandria ·Asti ·Biella ·Cuneo ·Novara ·Torino ·Verbano-Cusio-Ossola ·Vercelli
Liguria (bandiera) LiguriaGenova ·Imperia ·Savona ·La Spezia
Lombardia (bandiera) LombardiaBergamo ·Brescia ·Como ·Cremona ·Lecco ·Lodi ·Mantova ·Milano ·Monza e Brianza ·Pavia ·Sondrio ·Varese
Nord-est
Trentino-Alto Adige (bandiera) Trentino-Alto AdigeBolzano ·Trento
Veneto (bandiera) VenetoBelluno ·Padova ·Rovigo ·Treviso ·Venezia ·Verona ·Vicenza
Friuli-Venezia Giulia (bandiera) Friuli-Venezia GiuliaGorizia ·Pordenone ·Trieste ·Udine
Emilia-Romagna (bandiera) Emilia-RomagnaBologna ·Ferrara ·Forlì-Cesena ·Modena ·Parma ·Piacenza ·Ravenna ·Reggio Emilia ·Rimini
Centro
Toscana (bandiera) ToscanaArezzo ·Firenze ·Grosseto ·Livorno ·Lucca ·Massa-Carrara ·Pisa ·Pistoia ·Prato ·Siena
Marche (bandiera) MarcheAncona ·Ascoli Piceno ·Fermo ·Macerata ·Pesaro e Urbino
Umbria (bandiera) UmbriaPerugia ·Terni
Lazio (bandiera) LazioFrosinone ·Latina ·Rieti ·Roma ·Viterbo
Sud
Abruzzo (bandiera) AbruzzoChieti ·L'Aquila ·Pescara ·Teramo
Molise (bandiera) MoliseCampobasso ·Isernia
Campania (bandiera) CampaniaAvellino ·Benevento ·Caserta ·Napoli ·Salerno
Puglia (bandiera) PugliaBari ·Barletta-Andria-Trani ·Brindisi ·Foggia ·Lecce ·Taranto
Basilicata (bandiera) BasilicataMatera ·Potenza
Calabria (bandiera) CalabriaCatanzaro ·Cosenza ·Crotone ·Reggio Calabria ·Vibo Valentia
Isole
Sicilia (bandiera) SiciliaAgrigento ·Caltanissetta ·Catania ·Enna ·Messina ·Palermo ·Ragusa ·Siracusa ·Trapani
Sardegna (bandiera) SardegnaCagliari ·Gallura Nord-Est Sardegna ·Medio Campidano ·Nuoro ·Ogliastra ·Oristano ·Sassari ·Sulcis Iglesiente
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane.
Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali
Controllo di autoritàVIAF(EN141918290 ·LCCN(ENn82106142 ·GND(DE4470113-5 ·J9U(EN, HE987007555270505171
  Portale Calabria: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Calabria
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Provincia_di_Cosenza&oldid=148193659"
Categoria:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp