È attraversata dal fiumeArno dallasorgente fino aSan Giovanni Valdarno, mentre a est è attraversata dal tratto iniziale del fiumeTevere che dal confine provinciale nord scorre verso sud quasi parallelamente alla dorsale appenninica. La provincia ha quattro vallate principali: ilValdarno, laVal di Chiana, laValtiberina e ilCasentino. Il rilievo più elevato è ilMonte Falco (1 658 m s.l.m.), situato nell'estremità settentrionale della provincia nella valle del Casentino.
Lo stemma provinciale, concesso da ReVittorio Emanuele III con il Regio Decreto del 30 agosto 1914, riporta la seguente blasonatura:
«Inquartato, al primo per la rappresentazione del fiume Arno: di azzurro alla pianura erbosa e seduto sopra di essa un vecchio, di carnagione, tenente un remo nella destra e con la sinistra appoggiata ad un’urna dalla quale sgorga il fiume, il tutto al naturale, il remo appoggiato ad uno scudetto d’argento al giglio di rosso, sbocciato; al secondo, campo di cielo al monte Falterona; al terzo, di Val di Chiana che è d’oro al bue, di pelo bianco, fermo; al quarto, per la rappresentazione del fiume Tevere, ed è di azzurro alla pianura erbosa e seduto sopra di essa un vecchio, di carnagione, rivoltato, tenente nella sinistra un remo e la destra appoggiata ad un’urna dalla quale sgorga il fiume Tevere, íl tutto al naturale; il remo appoggiato ad uno scudetto d’argento, alla gemella posta in banda e racchiusa dalla legenda S.P.Q.R. il tutto di rosso; sul tutto di Arezzo, che è: d’argento al cavallo di nero, spaventato e rivoltato. Motto:Intra Tevero et Arno.[3]»
Gonfalone
Gonfalone provinciale
«Drappo di rosso…»
Bandiera
«Drappo di rosso caricato al centro dello stemma provinciale.»
Motto
Il motto della provincia èIntra Tevero et Arno (Tra ilTevere e l'Arno).
«Territorio ove intensa si svolse la Resistenza antinazifascista, la Provincia di Arezzo - nel corso di 12 mesi - fu teatro di irriducibile opposizione al nemico occupante, da parte di agguerrite formazioni armate e delle patriottiche popolazioni di città e campagne, sui monti e nelle valli. Le operazioni di dura guerriglia partigiana, alimentate e sorrette da coraggiosa e spesso cruenta ostilità popolare, comportarono l'impegno di ingenti forze nemiche, a controllo di una vasta zona delle retrovie e a protezione di importanti comunicazioni, sul tergo degli schieramenti germanici. Le gravi perdite umane e di beni, inflitte e subite, testimoniano di sacrifici, distruzioni e sofferenze immani di combattenti e popolazioni, di generoso sangue versato nell'«Aratino», con eminente valore, in un periodo tragico per le sorti della Patria. Arezzo, 9 settembre 1943 - 3 ottobre 1944.» — Roma, 13 marzo 1984[4]
APratovalle viveva Sabino o Savino Fiacchini, che era il bisnonno del cantautoreRenato Zero, il cui vero nome è Renato Fiacchini. L’abitazione della famiglia Fiacchini, che era presente a Pratovalle fin dal XIX secolo, di cui Sabino o Savino Fiacchini fu l’ultimo discendente a vivere nel paese, fu danneggiata, durante la Seconda guerra mondiale, da un bombardamento tedesco e si trovava all’interno del borgo. In particolare era affacciata sull’attuale largo Videschi. Dopo il conflitto rimasero solo dei ruderi e, su di essi, furono ricostruite due case.[6][7]
«Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908 con Regi Decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911.»
^ Marco Fanti,Anna Videschi, “morta per ferite di guerra”, su Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea, rete toscana degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea (a cura di),ToscanaNovecento. Portale di Storia Contemporanea, Regione Toscana, 21 novembre 2025.URL consultato il 21 novembre 2025.
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane. Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali