Iprotisti (oprotoctisti) sono unregno di organismieucarioti, gruppo obsoleto ed eterogeneo di organismi, in cui si includono glieucarioti che per vari motivi non si possono includere nei regni deglianimali, dellepiante o deifunghi. Questo gruppo oggi appare comeparafiletico, in quanto non contiene tutti i discendenti dell'antenato comune, e non viene quindi considerato un raggruppamento valido per latassonomia cladistica[1]. I protisti hanno poco in comune tra loro, tranne un'organizzazione abbastanza semplice (unicellulare o multicellulare senza tessuti altamente specializzati).
Attualmente, la categoria dei protisti, se viene utilizzata, è solo per comodità e non perché si pensa che costituisca un gruppo naturale di organismi aventi caratteristiche in comune tra loro, come invece è per gli altri regni. Il termine "protisti" è usato in tal senso in molti libri di testo scolastici non aggiornati dal punto di vista della classificazione dei viventi.
La categoria diregno deiProtoctista (oProtista) fu proposta daErnst Haeckel nel 1866[2], per raccogliervi tutti gli organismi non inseribili in altri regni, tra cui i funghi e i batteri. Nel 1938,Herbert Copeland confermò il Regno dei Protisti nella sua classificazione, scorporandovi però i batteri, in quantoprocarioti e dunque elevati a regno autonomo.
L'ultimo ad utilizzare la categoria del Regno dei Protisti è statoRobert Whittaker nel 1969, scorporandovi però iFunghi, elevati a regno autonomo per le loro caratteristiche cellulari.
Nelle classificazioni più recenti, pubblicate dagli ottanta del Novecento in poi, anche alla luce di recenti studi difilogenesi molecolare, la categoria dei protisti non è più presente ed è stata sostituita da altre, che seguono criteri più oggettivi[3][4][5][6].
I protisti sono di conseguenza molto diversi fra loro: alcuni si muovono, altri no; alcuni effettuano la fotosintesi, altri sono eterotrofi; la maggior parte ha dimensioni microscopiche, ma alcuni sono di dimensioni più grandi.
Nei sistemi di classificazione recenti non esiste la categoria dei Protisti:
Nella tabella seguente si nota l'introduzione e il successivo abbandono del Regno dei Protisti.
Nei sistemi di classificazione utilizzati sino agli anni ottanta del Novecento, i Protisti rappresentano il primo e fondamentale stadio evolutivo degli organismi eucarioti prodotto dall'endosimbiosi tra organismi procarioti autotrofi ed eterotrofi (Cianobatteri e Batteri).
I protisti sono stati divisi tradizionalmente in vari gruppi a seconda che siano eterotrofi o autotrofi: quindiprotozoi,alghe (o "protofite") e "funghi inferiori". Questi raggruppamenti possono facilmente sovrapporsi (per esempioChlamydomonas è stata considerata a volte un'alga e a volte un protozoo flagellato).
A un certo punto anche ibatteri vennero considerati protisti, nel sistema a tre regni diAnimalia (che corrisponde da vicino al gruppo moderno, ma includeva iprotozoi),Plantae (che includeva piante, alghe e funghi), eProtista (tutto il resto). Già prima dell'avvento delle classificazioni filogenetiche, i batteri (che sonoprocarioti) vennero posti separatamente, insieme allecianoficee (le cosiddette "alghe verdi-azzurre").
Iprotozoi sono protisti per lo più unicellulari e mobili, che si nutrono perfagocitosi, sebbene ci siano numerose eccezioni. I protozoi vivono sia sulla terraferma che in acqua e ci sono anche variparassiti. Solitamente venivano raggruppati in quattro classi:
Col nome dialghe si intendono molti organismi unicellulari che sono stati anche classificati come protozoi, poiché molti ritengono che abbiano acquisito icloroplasti attraverso un'endosimbiosi secondaria. Altri sono organismi non mobili, e alcuni pluricellulari, includendo membri dei seguenti gruppi:
Le alghe verdi e rosse, con un piccolo gruppo chiamatoglaucofite appaiono strettamente imparentate con le piante terrestri e sono quindi classificate nel regno delle piante (Plantae oArchaeplastida) nonostante la loro struttura assai semplice.
Altre alghe si sono sviluppate separatamente. Tra esse leaptofite, lecriptofite, idinoflagellati, leeuglenofite e lecloraracniofite, tutte le quali sono state consideratecromisti.
Alcuni protisti sono conosciuti anche fuori dall'ambito accademico.
- paramecio, che appartiene ai ciliati, studiato a fondo in biologia perché possiede numerosi organuli specializzati;
- diatomee, presenti in tutti gli oceani e anche in acqua dolce. La maggior parte di esse deposita silicio con strutture geometriche particolari e affascinanti - la presenza di silicio permette a questi esseri di formare particolari depositi fossili e rocce biogene;
- euglena, anche essa molti studiata come modello biologico come 'tipico' Protista autotrofo;
- Trypanosoma brucei, che causa malattia del sonno trasportato dalla mosca tze-tze
Vari organismi con un'organizzazione semplice vennero considerati "funghi" perché producevano spore. Di solito venivano chiamati "funghi inferiori" e questi includono imixomiceti, gliacrasiomiceti e ichitridi. Mentre i chitridi vengono considerati funghi a tutti gli effetti, gli altri gruppi sono stati posti tra glistramenopili (che hanno pareti cellulari composte da cellulosa) e negliamebozoi (che non hanno pareti cellulari).
- ^L'antenato comune dei Protisti è probabilmente lo stesso di quello dei regnidegli animali,delle piante edei funghi, ossia quello di tutti glieucarioti. Tale antenato in comune è conosciuto nella letteratura scientifica con la sigla "LECA" (last eukaryotic common ancestor, "ultimo antenato comune eucariotico"). Secondo latassonomia cladistica l'esclusione dai Protisti degli altri eucarioti implica che il gruppo non formi unclade. Dato che per la cladistica solo igruppi monofiletici, cioè formati da tutti gli organismi che condividono un antenato comune recente, possono essere elevati al rango diclado, il gruppo dei protisti di conseguenza non è un taxon valido.
- ^(DE) Ernst Haeckel,Generelle Morphologie der Organismen: allgemeine Grundzüge der organischen Formen-Wissenschaft, mechanisch begründet durch die von Charles Darwin reformirte Descendenz-Theorie, Berlino, 1866.
- ^ab(EN) Thomas Cavalier-Smith,Eukaryote kingdoms: Seven or nine?, inBiosystems, vol. 14, 3–4, 1981, pp. 461-481,DOI:10.1016/0303-2647(81)90050-2,PMID 7337818.
- ^ab(EN) T. Cavalier-Smith,A revised six-kingdom system of life, inBiological Reviews, vol. 73, n. 3, 2007, pp. 203-266,DOI:10.1111/j.1469-185X.1998.tb00030.x,PMID 9809012.
- ^ab Thomas Cavalier-Smith,Rooting the tree of life by transition analyses, inBiology Direct, vol. 1, 2006, p. 19,DOI:10.1186/1745-6150-1-19,PMC 1586193,PMID 16834776.
- ^abRuggiero, Michael A.; Gordon, Dennis P.; Orrell, Thomas M.; Bailly, Nicolas; Bourgoin, Thierry; Brusca, Richard C.; Cavalier-Smith, Thomas; Guiry, Michael D.; Kirk, Paul M.; Thuesen, Erik V. "A higher level classification of all living organisms