Nacque intorno al 49 a. C. probabilmente adAssisi, come da lui stesso esplicitamente dichiarato nell'elegia proemiale del IV libro e come suggeriscono recenti acquisizioniepigrafiche recanti il nome di P. Passennus Blaesus, parente di Properzio e suo conterraneo (a quanto attestaPlinio il Vecchio), e l'indicazione dellatribù Sergia (Assisi era l'unicomunicipioumbro a essere iscritto in questa tribù). Alcuni archeologi, inoltre, sostengono di aver trovato la casa del poeta, una lussuosa villa con affreschi mitologici ed iscrizioni in greco, sotto la basilica di Santa Maria Maggiore. Si è anche ipotizzato che Properzio fosse nato pressoCollemancio.[1]
Dagli elementi forniti da alcuni saggi eseguiti sul posto e dalle poche iscrizioni, certamente provenienti da Collemancio, si può dedurre che ivi ebbe vita almeno sino al III sec. d.C. un municipio romano, iscritto alla tribù Stellatina, e forse un centro italico.
Ebbe un'infanzia segnata da varie difficoltà, in ragione degli sconvolgimenti dovuti alle guerre civili. In seguito allarivolta dei proprietari italici, repressa daAugusto nel41–40 a.C., il poeta subì lutti e confische di terre. Ormai in condizioni disagiate, si trasferì aRoma, dove tentò la carriera forense epolitica, ma già nel29 a.C., con il suo primo libro delle elegie, fu inserito nei circoli mondano-letterari della capitale. Divenne amico dei maggiori poeti del tempo, tra cuiTibullo,Ovidio eVirgilio.
Ebbe la prima esperienza sessuale con laschiava Licinna. Questa esperienza fu travolta nel 29 a.C. dalla grande passione per Cinzia, padrona di Licinna. Tra Cinzia e Properzio ci fu una prima rottura a causa di un'infedeltà del poeta. Tuttavia, dopo qualche tempo, i due ricominciarono a frequentarsi, ma l'amore di Properzio non era a sua volta corrisposto dalla fedeltà di Cinzia: dopo cinque anni di tormenti, la rottura fu definitiva. A partire da questo momento, il poeta si dedicò a uno studio impegnativo: intendeva cantare il passato di Roma, leleggendeitaliche, fatti e personaggi che avevano formato lo spirito della romanità. Non è conosciuta la data certa della sua morte, anche se, da alcuni riferimenti, si può dedurre che morì poco dopo il16 a.C., a circa 35 anni.
LeElegie, in quattro libri, nei quali si distribuiscono i novantadue componimenti complessivi, tutti indistici elegiaci. Molti editori suggeriscono tuttavia una scansione diversa, che determinerebbe un aumento del numero totale di componimenti.
L'avvicinamento di Properzio aMecenate e al suo famoso circolo avvenne forse nel28 a.C., dopo la pubblicazione del primo canzoniere. Il poeta fu amico diVirgilio e, soprattutto, diOvidio. La suavita fu breve (come quella diCatullo e diTibullo). Non sono presenti nei suoi versi riferimenti cronologici posteriori al16 a.C., data probabile dellamorte. Forse, Properzio è ilseccatore adombrato nellaIX Satira diOrazio, che pare non lo potesse soffrire.
Il successo di Properzio come poeta fu immediato e duraturo e la sua poesia ebbe un notevole influsso sullalirica deisecoli successivi. NelMedioevo le tracce della sua presenza sono deboli e sporadiche. Fu però rivalutato dallapoesiaumanistica. ConAriosto,Tasso,Pierre de Ronsard e, soprattutto, nelSettecento neoclassico, la poesia di Properzio conobbe più ampia diffusione e fortuna, per toccare - conGoethe - il suo punto più alto.
La fortuna di Properzio si spinge sino all'ambito musicale italiano:Franco Battiato musica l'Elegia VII del Libro III nella canzoneDelenda Carthago tratta dall'albumCaffè de la Paix.
A. La Penna, "L'integrazione difficile. Un profilo di Properzio", Torino 1977;
AA.VV., "Atti dei Colloquia Propertiana", Assisi, I, 1977; II, 1981; III, 1983;
AA.VV., "Atti del convegno internazionale per il bimillenario della morte", Assisi 1986;
P. Fedeli, "Properzio", in "Dizionario degli scrittori greci e latini", III, Milano 1987, pp. 1793–1812;
G. Garbarino, "Properzio e la «domina»: l'amore come dipendenza", in "Atti del conv. A.I.C.C. su «La donna nel mondo antico»", Regione Piemonte 1987, pp. 169–193;
Julien Benda,Properzio, ovvero Gli amanti di Tivoli, Macerata, LiberiLibri 2008 (titolo originale: Properce, ou Les amants de Tibur – 1928);