Nell'antica Roma, era dettopromagistrato (dallatinopro magistratus) chi agiva con l'autorità e la capacità di un magistrato, senza però detenere in quel momento unamagistratura.
L'innovazione giuridica dellaRepubblica romana fu che lapromagistratura venne creata per dare a Roma la possibilità di avere un numero sufficiente di governatori nelleprovince invece di dover eleggere altri magistrati ogni anno. Ipromagistrati erano eletti in seguito ad unsenatus consultum; e come tutti gli atti delSenato,queste funzioni non erano del tutto legali[non chiaro] e potevano essere sostituiti in sede diassemblee romane, ad esempio, come accadde conQuinto Cecilio Metello Numidico che venne sostituito daGaio Mario durante laguerra giugurtina.
Ipromagistrati erano normalmente sia iproquestori (agendo al posto deiquestori), ipropretori (al posto deipretori) e iproconsoli (al posto deiconsoli).[1] Un promagistrato aveva identica autorità del magistrato equivalente, disponeva dello stesso numero dilittori, e generalmente deteneva un potereautocratico all'interno della sua provincia, fosse territorialeo diversamente[non chiaro]. I promagistrati, di solito, avevano già ricoperto la carica nella quale operavano, sebbene ciò non fosse obbligatorio.
Si dovrebbe citare qui anche ilprocuratore, carica originariamente ricoperta con funzioni di gestione finanziaria in unaprovincia romana, posizione che venne ricoperta da personale senza potere magistrale fino aClaudio, il quale attorno alla metà degli anni40, consentì loro di amministrare le province.[2]
L'istituzione dellepromagistrature furono la conseguenza del fatto che i Romani preferirono non creare nuovi magistrati ordinari per amministrare i loro possedimenti d'oltremare (province romane). Di conseguenza, adottarono la pratica di nominare personale che potesse agire per conto e con le stesse capacità (pro) di un normale magistrato (magistratus), un promagistrato era letteralmente un sostituto. Successivamente, quandoGneo Pompeo Magno ottenne l'imperium proconsulare per combattere controQuinto Sertorio, il Senato specificò che era stato posto in carica non al posto di un console (pro consule), ma a nome dei consoli (pro consulibus).
Il concetto giuridico romano diimperium era che un magistrato "imperiale" o un promagistrato aveva autorità e competenza assoluta sul suo ufficio; un promagistrato conimperium aveva perciò il potere e l'autorità di governare una provincia, allo stesso modo di un governatore provinciale; infatti la parolaprovincia si riferiva sia alla carica ricoperta dal governatore, sia alla giurisdizione ad al territorio dallo stesso governato. Un governatore provinciale aveva una quasi totale ed illimitata autorità, e spesso potevaestorcere ingenti somme di denaro dalla popolazione provinciale; aveva anche la totaleimmunità da procedimenti giudiziari durante il suo mandato. Divenne così abbastanza comune per i governatori provinciali, cercare di essere continuamente eletti in una carica, per evitare eventuali processi per estorsione ocorruzione. Due esempi famosi sono quelli diGaio Verre eLucio Sergio Catilina.
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