Priverno (LT) centro storico panorama versante Est
La città di Priverno sorge al centro dellavalle dell'Amaseno, su un'area di modeste alture facente parte del sistema collinare deiMonti Seiani. Risulta, però, isolata da questi per la presenza a sud-ovest dell'abitato di una profonda e incassata vallata chiamata "Valle Cagnana" che divide l'area urbana vera e propria dal Monte San Davino, il colle dei Seiani più prossimo alla città.
I Colli Seiani visti dai Monti Lepini. Sullo sfondo i Monti Ausoni
Si trova di fronte a due imponenti massicci calcarei deiMonti Lepini (Monte Semprevisa m 1536;Monte Gemma m 1457;Monte Malaina m 1480;Monte Salerio m 1439;Monte Acuto m 827;Monte Sentinella m 1110) e Ausoni (Altopiano Le Serre m 700;Monte Alto m 821 e il gruppo delMonte delle Fate m 1090) che con due anfiteatri contrapposti – l'uno a nord/nord-ovest, l'altro a sud/sud-est – cingono la media e bassa valle dell'Amaseno. Ma l'area privernate comprende prevalentemente colline in cui affiorano rocce sedimentarie organogene, composte da carbonato di calcio formatesi in un ambiente marino, prima della formazione delle colline appenniniche, a causa dello spostamento della Sardegna e Corsica verso la posizione odierna, e in seguito all'assottigliamento della crosta marina del Mar Tirreno tra Sardegna e attuale Italia, che ha portato alla formazione delle isole pontine per effetto della risalita di magma.
Sono rocce ricche di fossili, in particolare rudiste e altre specie di bivalvi, echinodermi, foraminiferi, gasteropodi. Inoltre la piana a nord/nord-est della città ("Mezzagosto") e quella a nord-ovest ("Ceriara") presentano sedimenti di natura alluvionale, mentre nella zona collinare a ovest/sud-ovest c'è una fascia di conglomerati, tufi e sabbie gialle, che testimoniano un antico cordone litoraneo fra le paludi pontine e il mare.
Da anni è in corso il recupero delfiume Amaseno, che offre opportunità di pesca e passeggiate lungo le rive, con presenza di carpe, gobbi, pesci gatto, trote, alborelle, scardole, triotti e tinche.In località Gricilli si trovano i laghi del Vescovo: sono laghetti termali di originevulcanica, famosi per le loro acque sulfuree dalle caratteristiche chimico-fisiche benefiche, che sgorgano da varie sorgenti del sottosuolo. La credenza popolare vuole che il lago maggiore non abbia fondo.
Per la sua ubicazione nel settore centrale del versante tirrenico italiano, l’area privernate è compresa in quella che Edmondo Bernacca classificò come “fascia temperata - senza eccessi - con caratteri di oceanicità”[4], le cui connotazioni principali sono piogge abbastanza ben distribuite durante l’anno e temperature relativamente contenute in ogni stagione. È evidente una buona resistenza agli agenti atmosferici del territorio che, per conformazione geomorfologica, raramente è stato interessato da eventi disastrosi.
Alcune caratteristiche topografiche locali influenzano le condizioni climatiche differenziandole sensibilmente rispetto alle zone adiacenti.A metà strada tra ilmar Tirreno e l'Appennino, il territorio comunale è interamente compreso tra le due catene pre-appenniniche (Lepini efAusoni), mentre l'area urbana vera e propria si distende su alcuni arrotondati dorsali di modesta altitudine, al centro della valle delfiume Amaseno e a ridosso del versante nordorientale del sistema collinare Seiano, il quale raccorda i Lepini e Ausoni e separa il catino vallivo dallaPianura Pontina. L'insieme di tali elementi crea un clima di vallata più che di collina, riparato, soprattutto a quote basse, dalle dirette influenze marittime, soggetto adinversioni termiche invernali e a forte umidità in tutte le stagioni. Il bacino dell'Amaseno costituisce un corridoio naturale che favorisce gli scambi d’aria mare - continente. Ne risulta il clima spiccatamente di transizione tra il sublitoraneo e il continentale. La posizione essenzialmente di vallata dell’area urbana, circondata da ogni parte da rilievi, comporta il ristagno nelle bassure di aria umida calda in estate e molto fredda in inverno, tanto che nelle aree meno elevate del fondovalle, ma anche nelle periferie occidentali e settentrionali dell’abitato, si sono verificate nel tempo punte degne dei più puri climi continentali: (04/07/94 +37,4 °C; 02/07./98 +38,2 °C; 03/08/03 + 38,6 °C; 01/08/2017 +40.1 °C; 02/08/2017 +39.9 °C ------ 12/01/85 -15,6 °C; 26/12/86 -7,4 °C; 28/12/96 -8,7 °C; 18/12/01 -9,6 °C; 17/12/2010 -8.8 °C; 08/01/2017 -8.5; 27/02/2018 -7.7 °C; 05/01/2019 -7.4 °C ).
Una caratteristica peculiare è il vivace regime di venti e brezze, spesso totalmente opposto ai venti sinottici presenti nel resto della regione, in particolare la brezza da nord/nord-est (qui denominata "Strina") che domina specialmente in inverno su tutte le altre direzioni e drena l'aria fredda continentale, incanalata da nord attraverso lavalle Carpinetana e da nord-est dalla limitrofaValle del Sacco inprovincia di Frosinone. Tale vento di Greco-Tramontana può assumere carattere d'intensità forte o addirittura burrascosa in caso di profonde basse pressioni nell'Italia meridionale, oppure durante le invasioni di aria gelida dai Balcani o dal Nord Europa. In generale, anche nei periodi di bel tempo, risulta vivace in tutti i vicoli e le piazzette del centro storico, divenendo impetuoso nelle aree aperte e in tutti gli sbocchi esposti a nord ed est. Seguono le direzioni da sud (provenienti dalla bassa valle dell'Amaseno), da sud-ovest (che spirano dai colli Seiani verso l'area urbana) e da ovest (attraverso il ramo occidentale della vallata denominato piana di Ceriara). Le correnti occidentali e meridionali si fanno sentire più direttamente nei periodi di cattivo tempo, particolarmente in autunno e primavera oppure, sotto forma di sostenute brezze di valle, nelle ore diurne d'estate, non di rado mitigando notevolmente la calura. Più rare le provenienze da nord-ovest e da sud-est per le protezioni offerte dalle catene Lepina e Ausona incombenti in quelle direzioni.
Il regime pluviometrico è tipicamente sublitoraneo con i due massimi nelle mezze stagioni: il principale in autunno e il secondario in primavera. Il massimo autunnale si prolunga spesso anche in inverno, principalmente in dicembre. È abbastanza marcata la siccità estiva che dura in ogni caso poche settimane e può essere spesso interrotta da temporali di calore. I quantitativi di precipitazione variano molto a causa della complessa orografia (a seconda della diversa esposizione alle correnti umide e piovose) e sono compresi tra 1100 e 1500 mm annui[5]. Campagne di misura effettuate in vari gruppi di anni tra il 1990 e il 2015 hanno rilevato un'area di maggiore piovosità sui colli Seiani - media attorno ai 1500 mm annui - per la loro favorevole posizione lungo la traiettoria dei più frequenti sistemi perturbati, i quali nel loro moto verso est/sud-est impattano inizialmente sulle suddette alture prima di proseguire incanalandosi tra i rilevi della valle dell'Amaseno. Altre aree ad elevata piovosità sono quelle vicine ai Seiani, soprattutto nel versante interno ove rientra totalmente anche l'area urbana, in cui dalle medie calcolate sulle osservazioni effettuate nel 1954-1995 e 2000-2016 risultano valori medi annui prossimi a 1400 mm. L'area centrale del bacino dell'Amaseno privernate, più aperta e ventilata, è la meno piovosa: le medie annue registrate presso ll locale Istituto Agrario (al centro del fondovalle) si aggirano attorno ai 1100 mm.
Priverno: piazza del comune sotto la neve il 17 dicembre 2010
Priverno, versante ovest. Panorama verso est, vista sui monti Ausoni
Priverno. Panorama verso est/sud-est sulla bassa val d'Amaseno
Le origini di Priverno risalgono al periodo protostorico laziale. Benché vi siano testimonianze che fanno risalire la fondazione dell'anticaPrivernum ad almeno quattro secoli prima diRoma, quindi alXII secolo a.C. (restano alcuni ruderi di tale centro), le prime notizie storiche certe si devono aTito Livio.Egli descrive Priverno come un potente centroVolsco delIV secolo a.C. che, a seguito di lunghe lotte, venne sottomesso da Roma per opera diLucio Emilio Mamercino Privernate eGaio Plauzio Deciano, che grazie a questa vittoria furono eletti entrambiconsoli. Nel329 a.C. il centro venne completamente distrutto, e il nuovo abitato fu costruito daiRomani nella piana di Mezzagosto, dando origine allaPrivernum romana.
Come colonia romana,Privernum divenne una città ricca e molto sviluppata, nel periodo che va dalla Repubblica al primo secolo dell'impero; ricchezza testimoniata dai numerosi reperti archeologici, come la Villa di Seiano e il Castel Valentino. Nel312 a.C. Roma iniziò la costruzione dellavia Appia, il che diede aPrivernum un'importanza strategica per il commercio, visto che sulla via Appia si svolgeva quasi tutto il traffico traRoma, laMagna Grecia e l'Oriente.Privernum divenne una colonia militare romana con accampamento fortificato, che dominava sul territorio.
Intorno al161 a.C. iniziarono i lavori per la costruzione delle mura dellaPrivernum romana, ancora oggi visibili insieme all'acquedotto, e le fognature. Sempre in questo periodo fu costruita la diga sull'Amaseno a uso irriguo e civile. Nel140 a.C. venne realizzata la villa delsenatore romanoMarco Giunio Bruto (notizia che ci arriva grazie aCicerone nel133 a.C.), il tempio Tholos, di cui sono visibili i resti, e il Castel Valentino, in contemporanea al Capitolium.
Nel58 a.C., mentre a Roma governava ilPrimo triumvirato formato daCesare,Pompeo eCrasso, venne coniato undenario d'argento in memoria della presa diPrivernum da parte di Lucio Emilio Marmecino Privernate II e Gaio Plauzio Deciano.
Nel48 a.C.Privernum diventamunicipium. In questo periodo, che precede di poco la fine della Repubblica,Privernum contava circa 3000 cittadini e 4000 schiavi.
I ricercatori che studiavano il calcestruzzo utilizzato aPrivernum hanno concluso che l'uso dicalce viva rendeva il calcestruzzo dell'antica Roma più durevole rispetto a quello moderno.[6][7]
Intorno al15 d.C. fu costruito il teatro romano. Gran parte dei reperti di questo periodo si trovano neiMusei Vaticani.
Sotto l'imperatoreAdriano l'Italia venne divisa in quattro distretti, governati da un ex console;Privernum entrò a far parte del distretto di Roma. Il magistrato curatore del municipio privernate venne premiato da Adriano con lacorona aurea per essersi distinto in combattimento.
Con la caduta dell'Impero romano le colonie entrarono in crisi. Nel455 d.C. Roma venne saccheggiata; cessò la manutenzione della via Appia, che tornò in buona parte allagata e impraticabile, così il traffico commerciale si trasferì sulla stradapedemontana.Privernum divenne un punto di sosta, in cui ritirare e spedire la posta e ristorarsi.
Iniziava così il regno diOdoacre. La vita diPrivernum fu interrotta nelIX secolo, si ritiene a causa delleinvasioni barbariche, ma alcune testimonianze lasciano supporre che la città sia stata distrutta nel IX secolo daiSaraceni. A seguito di queste invasioni i cittadini abbandonarono il sito dell'anticaPrivernum e, secondo la tradizione, fondarono nuovi centri sui colli e monti circostanti, tra le quali l'attuale Priverno sul Colle Rosso, nonchéSonnino,Roccasecca,Maenza eRoccagorga.
Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. dell'11 novembre 1952.[8]
«D'argento, all'aquila al naturale, dal volto abbassato, linguata di rosso, tenente fra gli artigli due lance dello stesso, poste in croce di Sant'Andrea, con le punte in basso, caricata in petto di uno scudo d'azzurro, all'albero di verde, nodrito su una campagna dello stesso, il fusto attraversato da un leone passante d'oro, linguato di rosso, tenente con la branca anteriore destra, per i capelli, una testa d'uomo, decapitata. Intorno all'aquila su lista di azzurro, con le estremità bifide in alto, la scritta:Privernum, Metropolis Volscorum. Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 1º dicembre 1952, è un drappo partito di azzurro e di bianco.[9]
«Comune occupato dalle truppe tedesche, impegnate a bloccare l'avanzata alleata, fu oggetto di violenti rastrellamenti e razzie e di devastanti bombardamenti che provocarono la morte di numerosi cittadini e la quasi totale distruzione dell'abitato. La popolazione seppe resistere alle più dure sofferenze, offrendo ammirevole esempio di coraggio e amor patrio. Priverno (Latina), 1943 - 1944» — 10 settembre 2004[10]
Fu il primo edificio a essere costruito nella nuova Priverno, opera deiBenedettini, forse a metà delVII secolo. All'interno si trovanoaffreschi delXIII secolo e di altre epoche, come l'Annunciazione diPietro Coleberti (XV secolo). Gli affreschi dell'abside sono delXVI secolo. Il campanile originario, distrutto da un fulmine nel 1785, fu ricostruito l'anno successivo. Nel 1971-74 consistenti lavori di restauro permisero di salvare gli affreschi del 1200.
Anch'essa molto antica (forseIX secolo), fu ricostruita intorno al XIII secolo. Fra gli affreschi del XIII e XV secolo spicca il ciclo di santa Caterina d'Alessandria (XIV secolo) e Madonna con Bambino e santo Vescovo (XV secolo). Dell'antica decorazione scultorea resta solo la cosiddetta "crocetta", piccola stele eretta davanti alla chiesa, con i resti del pulpito romanico.
Posta vicino al Palazzo comunale, fu consacrata dapapa Lucio III nel1183. Conserva interessanti opere d'arte, tra cui una tavola raffigurante laMadonna d'Agosto, ritrovata prodigiosamente nel1143, e in una delle cappelle laterali il cranio disan Tommaso d'Aquino, patrono della città e della diocesi di Priverno. L'edificio nel corso del tempo fu più volte rimaneggiato, e adesso la sua architettura èbaroccheggiante.
Chiesa di San Tommaso d'Aquino (XIII secolo): antico convento dei Domenicani. Ospita uno stucco della Gloria di San Tommaso di scuola romana.
Chiesa di San Nicola, risalente al XIII secolo.
Chiesa di San Cristoforo e Vito, risalente anch'essa al XIII secolo, nella quale è presente la cappella appartenuta alla famiglia Tacconi.
Chiesa di Santa Maria della Stella del XIV secolo.
Chiesa di Santa Lucia, nella suggestiva via Zaccaleoni, conserva un crocefisso ligneo delXII secolo e una statua di sant'Antonio di Padova, opera di scuola napoletana.
Chiesa di Sant'Antonio Abate (1336): è l'unico edificio che ha conservato l'altare con la statua del santo e il pulpito originario.
Situata appena fuori dal centro storico, era un convento dei monaci antoniani, i quali nelle sue dipendenze gestivano un ospedale per i pellegrini (in particolare legati ai grandi spostamenti in occasione dei Giubilei). Dopo anni di decadenza la chiesa fu riaperta al culto nel 1956, dopo un restauro generale. Nel 1975 divenne parrocchia. Dal XIX secolo è Monumento nazionale.
Chiesa del Suffragio: contiene dipinti diGiuseppe Camponeschi (XVIII secolo). È in stile barocco-neoclassico di impronta locale.
Ex chiesa di Santa Chiara nella piazza omonima
Chiesa rurale della Madonna delle Grazie (XVII secolo a 1 km dal paese), non visitabile.
Santuario della Madonna di Mezzagosto: costruita nel 1819 sul luogo del ritrovamento prodigioso (nel 1143) dell'immagine dellaMadonna d'agosto (o ancheMezzagosto).
Residenza delcardinaleBartolomeo Gallio, eletto poi segretario di stato daGregorio XIII, comunemente chiamata Castello di San Martino perché eretta sull'antica chiesa di San Martino. Nella villa, che oggi ospita il Giardino diArchimede (Museo della matematica) e nel cui parco di organizzano convegni e manifestazioni, è scolpita una scritta che ricorda il soggiorno dipapa Sisto V durante il suo viaggio per verificare i lavori di bonifica.
Palazzo Comunale, risalente al XIII secolo, nella piazza Giovanni XXIII con la Fontana dei Delfini, opera dell'architettoGiuseppe Olivieri, inaugurata nel 1877, quando il paese fu collegato con l'acquedotto. Oggi si presenta con una rigorosa facciata, con trifore nel primo piano, bifore nel secondo e in basso i portici. L'aspetto originario fu seriamente modificato a metà Ottocento, quando si costruì il secondo piano e si aprì il balcone sulla piazza. Un orologio a veletta sovrasta il palazzo. Recentemente i portici sono stati restaurati e adibiti a sala conferenze e galleria d'arte.
Palazzo Guarini-Tacconi, appartenuto alla famiglia Guarini e in seguito alla famiglia Tacconi
Palazzo Zaccaleoni
Palazzo Spadaro
Palazzo Cerroni-Setacci, con singolare portale
Palazzi Marzi Cancellotti
Palazzo Valeriani-Guarini
Palazzo Colaboni, che ha ospitatoGregorio XVI in visita nella città
Quando la popolazione fu costretta ad abbandonare la pianura e a rifugiarsi sulla collina, il nuovo paese venne circoscritto con grandi mura in pietra. Delle sette porte d'accesso al paese restano solo l'arco di Porta San Marco e l'arco di Porta Posterola (Napoletana).
L'area archeologicaAntica Privernum, ubicata nella piana di Mezzagosto lungo laSS 156 dei Monti Lepini, corrisponde a una parte dell'anticaPrivernum e conserva un tratto della cinta muraria di epoca romana, tre case patrizie di epoca repubblicana, un grande edificio termale e i resti di un tempio da alcuni identificato come il Capitolium. Gli scavi hanno portato alla luce raffinatissimimosaici dietà ellenistica che ornavano i pavimenti.
Negli scavi di fine Settecento furono rinvenute la colossale statua diTiberio seduto (ora neiMusei Vaticani) e una testa in marmo dell'imperatoreClaudio, un busto sempre di Claudio e uno delgeneraleGermanico (Musei Vaticani).
Nel comune di Priverno è presente un laboratorio naturale dedicato all'educazione ambientale; i programmi sono supervisionati dal Dipartimento di Scienze della Terra diPavia. Il territorio circostante offre alcuni percorsi segnalati, con escursioni fra boschi rimasti allo stato naturale, con un'altitudine che varia dai 3 ai 595 metri.
Il dialetto rientra fra quelli deiMonti Lepini. Le caratteristiche segnatamente "mediane" della parlata (e delle altre dei comuni Lepini) si evincono dal vocalismo sia atono sia tonico di tipo "sabino", cioè con pronuncia e intonazione estremamente segnata delle vocali, presente in quasi tutta l'area "pontificia" delBasso Lazio e in misura minore in alcuni comuni dell'area "borbonica".
Il "Palio" del Tributo, istituito nel 1993, è la rievocazione storica di avvenimenti documentati dal XVI al XIX secolo.
Le origini della festa sono antichissime: si pensa risalgano alla formazione delle comunità partecipanti, intorno alIX-X secolo, in seguito all'abbandono dell'antico sito della pianura di Mezzagosto, dove sorgeva laPrivernum romana.
Il tributo veniva versato al comune di Priverno dai paesi circostanti; si sa con certezza che i castelli diSonnino,Maenza eProssedi pagavano il tributo annuale, poco si sa nei riguardi diRoccagorga eRoccasecca dei Volsci. Per gli stessi tre comuni esiste una seria documentazione che attesta la consegna del tributo dal XVI secolo fino all'Unità d'Italia, quando decaddero le consuetudini di origine medievale.
L'anticaPrivernum possedeva un territorio vastissimo, che arrivava fino all'Appia, confinante con il territorio diFondi. Dalla descrizione accurata che ne dà una bolla dipapa Alessandro III (1175, quando il comune si sottomise alloStato Pontificio) si evince che i siti dove sorsero i paesi limitrofi appartenevano a Priverno, e forse era questo il motivo di tale tributo. Un documento del 15 luglio1828 descrive l'assegnazione di parte del territorio di Priverno al comune di Sonnino, con la riserva dell'annuo tributo in denaro e una torcia di cerazaura, da pagarsi il giorno della festa disan Pietro apostolo (29 giugno).
Nel corso dei secoli i castelli versarono, più o meno regolarmente, il tributo in moneta il giorno di san Pietro, protettore della città prima di san Tommaso. La consegna avveniva con una certa solennità: era prevista una parata militare e una corsa di cavalli da Porta Posterola a Porta Caetana.
La rievocazione storica si svolge in tre tempi: corteo storico per le vie di Priverno con evidente riferimento all'antica parata militare; offerta del vino agli armigeri e consegna del tributo nella gradinata della piazza del Comune e infine la corsa all'anello con cavallo sellato e lancia militare senza ferro.
È la conclusione della manifestazione più articolata che inizia a giugno e comprende le feste delle quattro Porte: Porta Campanina, Porta Posterola, Porta Romana e Porta Paolina e per concludersi la prima domenica di luglio con il palio.
Il termine "palio" - "drappo ricamato o dipinto che in epoca medievale si dava come premio al vincitore di una gara in occasione di grandi feste pubbliche"[13] - è usato nei documenti e nella letteratura locale del XVII secolo (mancano documenti specifici per i secoli precedenti). In effetti, al vincitore di queste gare veniva offerto un pezzo di tessuto di colore e formato diverso, secondo le occasioni.
"Questo, alla spicciola, è quanto storicamente si può affermare a proposito del Palio di Priverno e si può aggiungere che corse e parate militari dovettero decadere sul finire del XVII secolo".[14]
Il progetto e manifestazione "Palio del Tributo" vuole essere la rievocazione del giorno commemorativo di san Pietro con i suoi vari risvolti sociopolitici, religiosi, militari e sportivi di fine XVI secolo, quando Priverno conobbe un particolare risveglio culturale e sociale. È un'occasione di aggregazione importante per il paese.
Feste religiose
Festa patronale in onore diSan Tommaso d'Aquino (7 marzo), fiera lungo tutto il centro storico e processione la sera prima con la reliquia del Santo;
Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo (sabato che precede ladomenica delle Palme) - P.zza del Comune;
Processione delle Macchine (odei Misteri) rappresentanti laPassione di Cristo (Venerdì Santo). Ogni macchina rappresenta un mistero della Passione ed è portata a spalla. Un gruppo di cantori è associato allamacchina e canta una canto tradizionale.
Processione penitenziale del Crocefisso miracoloso (XII secolo) organizzata dalla Confraternita di Sant'Antonio, che dalla chiesa di Santa Lucia (2ª domenica di maggio), viene portato in cammino fino a Fossanova;
Processione penitenziale a Mezzagosto per la festa dell'Ascensione (Rogazioni minori)
Festa della Madonna di Mezzagosto (sera del 14 agosto): processione della sacra immagine della Madonna ritrovata nel 1143, con carro trainato da buoi.
Museo archeologico, in pieno centro storico in piazza Giovanni XXIII. Dedicato aPrivernum, è formato da 12 sale in cui si possono ammirare i reperti ritrovati nell'area archeologica. Nel salone centrale è esposto un pavimento a mosaico chiamato Domus della soglia Nilotica, che illustra un paesaggio sulNilo.
Museo medievale.
Museo per la matematica (nella Villa di Palazzo Gallio - San Martino), attualmente chiuso al pubblico.
Nell'abbazia di Fossanova sono state girate alcune scene del film-documentarioLa vita di Leonardo da Vinci (1971) diRenato Castellani, conPhilippe Leroy nella parte di Leonardo, che vinse unGolden Globe comeBest Tv Special.
L'abbazia è stata scelta per girare alcune scene del film-documentario sulla vita diMarco Polo.
Nel borgo medievale di Fossanova e dentro l'abbazia sono state girate parti del filmMonaca di Monza.
È una zuppa di legumi e verdure. Si fa un soffritto in olio d'oliva e si aggiungono fave, cipolle, piselli, carciofi, volendo anche della pancetta; si fa cuocere per un po' a fuoco lento, quindi si aggiungono i pomodori pelati, l'acqua necessaria per finire la cottura, sale. Il pane tagliato a fette si dispone sul fondo del recipiente dove poi si verserà la zuppa, alla quale prima andrà mescolato un uovo sbattuto. Dopo aver lasciato il tutto ad insaporire si rifinisce con del formaggio pecorino.
Una specialità sono icarciofi, cucinatialla giudia o conservati sott'olio.
Lafalia, un incrocio trapane epizza con poco sale, accompagnata dabroccoletti o da salsicce locali.
Altri alimenti tipici sono lamozzarella e la carne di bufala, le fettuccine all'uovo, le zuppe di legumi e verdure (come labazzoffia), le zuppe di lumache (ciammaruchelle) e rane (ranunchi), l'abbacchio, le caciotte e le ricotte, il tutto reso più appetitoso dall'olio extravergine d'oliva delle colline privernati esportato in tutto il mondo, molto apprezzato aNew York.
Tra i dolci, le ciambelle col vino, le ciambelle cresciute, i giglietti, gli amaretti, lepizzitelle ottenute da una pastella semiliquida fatta con farina, acqua, lievito e uva passita, che si friggono a cucchiaiate in olio e si passano nel miele.
"Festa medievale" (prima decade di agosto), manifestazione in costume d'epoca con spettacoli e giochi medievali presso il borgo dell'Abbazia di Fossanova.
Rassegna polifonica internazionale (25 aprile-1º maggio) - Cattedrale di Santa Maria
Festival Pontino di Musica (giugno-luglio) - Fossanova
Sgrilla Folk festival (3ª domenica di luglio), festival con rappresentanti internazionali dimusica folk
Torneo nazionale di tennis (3ª settimana di maggio) - Campi San Lorenzo
Cross internazionale dei Lepini (ultima domenica di dicembre) - Fossanova
Priverno Film Festival - Festival internazionale del cortometraggio (estate) - Centro storico
Il centro storico, il cui nucleo più antico risale a un periodo tra il X e il XII secolo, si inerpica con un tipico impianto urbanistico medioevale attorno al Colle Rosso. Nel secondo dopoguerra la città si estese fuori le mura, dapprima lungo il versante occidentale del colle, fino ad allora disabitato poiché ripido e impervio, poi, a partire dal 1960, interessando completamente il colle gemello di San Lorenzo, quindi il sottostante colle del Montanino fino alle pendici (località Caciara) e, particolarmente dopo il 1980, raggiungendo persino i fondivalle: verso est/sud-est il falsopiano dell'Ostaria (proseguita ad est nel quartiere di via Mole Comuni a poca distanza dalfiume Amaseno e a sud nella zona residenziale diSan Martino alle pendici sudorientali Seiane, a balcone sulla bassa val d'Amaseno e il Borgo diFossanova); a sud-ovest sempre più abitazioni (attualmente senza soluzione di continuità) sono sorte nell'area della valle Cagnana attraversata dalla S.P. Madonna delle Grazie (oggi via Prof.Antonio Caradonna che raccorda la SR 156 dei Monti Lepini con la via cosiddetta Marittima); verso ovest, più recentemente, la zona Pretara, i cui nuovi quartieri hanno abbordato i pendii dirimpettai lungo la strada che sale verso l'altopiano del Boschetto, ampia area boschiva di interesse naturalistico.
L'economia di Priverno è in continua crescita, fatto confermato dal numero di banche e dalle richieste di case. Questo sta portando la città ad uno sviluppo edilizio spesso criticato dalle associazioni di tutela ambientale.
L'agricoltura è molto attiva, i prodotti tipici sono apprezzati e molto richiesti. L'industria occupa una buona posizione. Le percentuali degli occupati nei varisettori economici sono:[senza fonte]
Industria
25,10%
Commercio
26,27%
Amministrazione
2,32%
Altro
46,31%
Sono presenti attività turistiche presso l'Abbazia di Fossanova; è rinomato l'artigianato, soprattutto l'arte dellaceramica, dellaterracotta e delrame.[15]
Di seguito la tabella storica dell'Istat che riporta il numero di imprese attive ed addetti delle unità locali di esse (valori medi annui).[16]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Priverno
901
2,29%
0,2%
2.173
1,78%
0,14%
908
2.158
922
2.224
Latina
39.304
8,43%
122.198
7,75%
39.446
120.897
39.915
123.310
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 901 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 2,29% del totale provinciale, hanno occupato 2.173 addetti, l'1,78% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,41).