| Primož Roglič | |||||||||||||||||||
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| Nazionalità | |||||||||||||||||||
| Altezza | 177[1]cm | ||||||||||||||||||
| Peso | 65[1]kg | ||||||||||||||||||
| Ciclismo | |||||||||||||||||||
| Specialità | Strada | ||||||||||||||||||
| Squadra | |||||||||||||||||||
| Carriera | |||||||||||||||||||
| Squadre di club | |||||||||||||||||||
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| Nazionale | |||||||||||||||||||
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| Salto con gli sci | |||||||||||||||||||
| Squadra | SSK Costella Ilirija | ||||||||||||||||||
| Termine carriera | 2011 | ||||||||||||||||||
| Palmarès | |||||||||||||||||||
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| Statistiche aggiornate all'11 ottobre 2025 | |||||||||||||||||||
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Primož Roglič (Trbovlje,29 ottobre1989) è unciclista su strada ed exsaltatore con gli scisloveno che corre per il teamRed Bull-Bora-Hansgrohe.
Professionista dal 2013, Roglič, soprannominatoRogla,[2] ha caratteristiche dipassista-scalatore, possiede ottime doti dacronoman ed è anche veloce allosprint. In carriera ha vinto un'edizione delGiro d'Italia (nel2023), quattro dellaVuelta a España (nel2019,2020,2021 e2024) e una dellaLiegi-Bastogne-Liegi (nel2020), oltre a una medaglia d'oroa cronometro aiGiochi olimpici 2020 diTokyo, quattro tappe al Giro d'Italia, tre alTour de France e quindici alla Vuelta a España, facendo sue anche svariatecorse a tappe di una settimana; è stato inoltre argentoa cronometro aicampionati del mondo 2017 diBergen.
In gioventù gareggia nelsalto con gli sci, entrando nel settore giovanile nazionale a quattordici anni e ottenendo la prima vittoria nel 2006 aPlanica. Nel gennaio 2007 aTarvisio ècampione del mondo juniores a squadre con il quartetto sloveno e a fine anno debutta nelle gare seniorFIS; tuttavia, non riuscendo a ottenere risultati di rilievo, abbandona l'attività nel gennaio 2011 per dedicarsi alciclismo.[3][4]
Nel 2013 viene messo sotto contratto dal team slovenoAdria Mobil e nella stagione prende parte a diverse prove del circuitoEurope Tour, senza particolari risultati.[4] L'anno dopo coglie le prime vittorie, facendo sue una tappa alTour d'Azerbaïdjan in maggio[5] e laCroatia-Slovenia in solitaria a fine agosto;[6] è terzo e miglior scalatore alSibiu Cycling Tour (con tre podi parziali) e quarto aicampionati nazionali in linea.[4] A fine anno partecipa con la sua squadra allacronometro a squadre deicampionati del mondo diPonferrada.[4] Nel 2015, ancora in maglia Adria Mobil, ottiene numerose vittorie e piazzamenti nelle gare dell'Europe Tour. A inizio anno è secondo alGrand Prix Izola, quinto all'Istrian Spring Trophy, miglior scalatore allaSettimana Internazionale di Coppi e Bartali e secondo nella graduatoria finale delTour of Croatia (battuto daMaciej Paterski).[4] In maggio vince una tappa[7] e la classifica finale del Tour d'Azerbaïdjan,[8] mentre in giugno fa sue una frazione[9] e la graduatoria finale delGiro di Slovenia,[10] precedendo l'espertoMikel Nieve, e in luglio una tappa alTour of Qinghai Lake inCina.[11] Le belle prestazioni gli valgono la firma di un contratto biennale con il teamWorld Tour olandeseLotto NL-Jumbo per il 2016.[3][4]

Nel 2016, al primo anno nelWorld Tour, si piazza quinto allaVolta ao Algarve e secondo nella tappa finale dellaVolta Ciclista a Catalunya.[4] AlGiro d'Italia si mette in evidenza, prima mancando per un solo centesimo lamaglia rosa nella prima tappaa cronometro (battuto daTom Dumoulin) adApeldoorn[12] e poi vincendo la nona frazione, sempre a cronometro, aGreve in Chianti.[13] Fa suo il titolo nazionale a cronometro[14] ed è terzo nella cronometro delGiro di Polonia, mentre tra agosto e settembre, sempre nelle prove contro il tempo, si classifica decimo aiGiochi olimpici diRio de Janeiro e settimo aicampionati europei diPlumelec.
Apre la stagione 2017 con la vittoria finale allaVolta ao Algarve,[15] ottenuta grazie al secondo posto sull'Alto da Fóia e al terzo posto nella cronometro diSagres. Si mette in evidenza tra marzo e aprile, prima allaTirreno-Adriatico, con il terzo posto nella tappa dei muri aFermo e il quarto posto finale, e poi alGiro dei Paesi Baschi, in cui si aggiudica due vittorie di tappa, una in linea[16] e una a cronometro,[17] con il quinto posto finale. Vince la tappa finale, a cronometro, alGiro di Romandia,[18] concludendo la corsa al terzo posto della generale a 26" dal vincitoreRichie Porte. Nel mese di giugno vince il prologo iniziale delloSter ZLM Toer,[19] che conclude al secondo posto, 11" dietroJosé Gonçalves. A luglio corre il suo primoTour de France: in quellaGrande Boucle si piazza quarto nella tappa diLe Puy-en-Velay, si aggiudica in solitaria la frazionealpina diSerre Chevalier al termine di una lunga fuga[20] e conclude secondo nellaclassifica scalatori della corsa. A settembre è medaglia d'argento nellaprova a cronometro aicampionati del mondo diBergen, concludendo la prova contro il tempo al secondo posto alle spalle di Dumoulin con un ritardo di 57", ma davanti ad altri specialisti comeChris Froome,Rohan Dennis eTony Martin.

Debutta nel 2018 allaVolta a la Comunitat Valenciana, chiudendo sesto a 42" dal vincitoreAlejandro Valverde. Il primo successo per Roglič arriva allaTirreno-Adriatico, con la vittoria della terza tappa grazie ad un bello scatto sul muro conclusivo diTrevi.[21] Ad aprile partecipa alGiro dei Paesi Baschi, vincendo sia la quarta tappa[22] che la classifica generale,[23] precedendoMikel Landa eIon Izagirre rispettivamente di 1'09" e 1'42". Nello stesso mese conquista anche ilGiro di Romandia dopo un'accesa battaglia conEgan Bernal, che chiude a soli 8" dallo sloveno.[24] Decide quindi di correre a giugno ilGiro di Slovenia in preparazione alTour de France: vince la quarta[25] e la quinta tappa (a cronometro),[26] nonché la classifica generale con 1'50" di vantaggio suRigoberto Urán e 2'14" suMatej Mohorič.[26] Disputa il seguente Tour de France puntando alla classifica, concludendo costantemente con i migliori nelle tappe di montagna. Si impone al termine della diciannovesima frazione: rimasto con i migliori sull'Aubisque, ultima salita di giornata, stacca ibig in discesa trionfando aLaruns con 19" sul poi vincitore finaleGeraint Thomas.[27] Momentaneamente terzo grazie alla vittoria, perde il podio il giorno seguente nella cronometro diEspelette, superato da Froome,[28] concludendo la corsa al quarto posto. Nel finale di stagione è terzo alTour of Britain, dopo aver vinto la cronometro a squadre della quinta frazione[29] e vestito per un giorno la maglia dileader, e settimo alGiro dell'Emilia.

Il 2019 inizia con la vittoria della cronometro a squadre inaugurale dell'UAE Tour;[30] si ripete nell'arrivo in salita della sesta tappa aJebel Jais con unosprint a ranghi ristretti,[31] aggiudicandosi poi la classifica generale con 31" sullo spagnolo Valverde.[32] In seguito partecipa allaTirreno-Adriatico, rimanendo alle spalle diAdam Yates in classifica per le prime sei tappe: nella cronometro individuale finale diSan Benedetto del Tronto, tuttavia, Roglič recupera i 25" di ritardo dal rivale, sopravanzandolo nella generale per un solo secondo.[33] A fine aprile corre ilGiro di Romandia, in preparazione alGiro d'Italia: lo sloveno domina la breve corsa a tappe elvetica vincendo la prima,[34] la quarta[35] e la quinta tappa,[36] conquistando per il secondo anno consecutivo la classifica finale con 49" suRui Costa e 1'12" su Thomas.[36] A maggio è ai nastri di partenza del Giro: si veste di rosa alla prima tappa, vincendo nettamente la breve cronometro iniziale con arrivo alSan Luca diBologna.[37] Perde le insegne del primato dopo cinque frazioni in favore diValerio Conti,[38] poi vince anche la seconda cronometro, quella della nona tappa con arrivo aSan Marino.[39] Complice dapprima un marcamento diretto con il rivaleVincenzo Nibali che gli fa perdere il vantaggio accumulato sul resto dei favoriti,[40] anche per una serie di situazioni sfavorevoli,[41][42] cui si aggiunge un netto calo di forma nell'ultima settimana di corsa,[43] Roglič scivola fino al quarto posto dellagenerale;[44] sul podio finale dell'Arena di Verona è comunque terzo dietroRichard Carapaz e Nibali, recuperando nella terza e ultima prova contro il tempo il lieve distacco che lo separava da Landa.[45]
Dopo quasi un mese di assenza dalle corse, prende il via ai campionati nazionali sloveni, nella prova in linea, dove termina in quarta posizione. A fine agosto è alla partenza dellaVuelta a España con ambizioni di vittoria: orbita sempre nelle posizioni di vertice, fin quando vince la cronometro diPau della decima frazione e si veste dirosso,[46] colore che porterà fino aMadrid, precedendo Valverde e il connazionaleTadej Pogačar,[47] facendo inoltre sua laclassifica a punti della corsa. Il finale di stagione è incentrato sulGiro di Lombardia, che concluderà in settima posizione: in preparazione all'evento, vinceGiro dell'Emilia[48] eTre Valli Varesine.[49]

Nel 2020 in un'annata segnata dallo stop delle competizioni causapandemia globale,[50] ci riprova alTour de France, posticipato a settembre. In preparazione si laurea per la prima volta in carriera campione nazionale in linea davanti a Pogačar,[51] conquistando poi ilTour de l'Ain,[52] durante il quale vince la seconda[53] e la terza tappa,[52] e facendo sua una tappa alGiro del Delfinato.[54]
Al Tour, dopo aver vinto la quarta tappa[55] e aver indossato lamaglia gialla per parecchi giorni, deve cederla nell'ultimacronoscalata dellaPlanche des Belles Filles al connazionale Pogačar,[56] che lo precederà poi a Parigi.[57] Partecipa poi allaprova in linea deiMondiali diImola vinti dal franceseJulian Alaphilippe, terminando con il gruppetto degli inseguitori in sesta posizione. Si rifà allaLiegi-Bastogne-Liegi, beffando con uncolpo di reni sul traguardo lo stesso Alaphilippe, poi declassato pervolata irregolare.[58] Partecipa allaVuelta a España come campione in carica: vince la prima,[59] l'ottava,[60] la decima[61] e la tredicesima tappa[62] e veste la maglia dileader per 13 giorni totali, portandola fino al traguardo finale di Madrid, davanti all'ecuadoriano Carapaz e al britannicoHugh Carthy.[63] Oltre alla generale, fa sua per la seconda volta consecutiva anche la classifica a punti.
Così come l'anno precedente, l'obiettivo stagionale è ilTour de France. Il lungo percorso di avvicinamento allaGrande Boucle parte proprio in Francia, sulle strade dellaParigi-Nizza: nella corsa di una settimana di inizio marzo riesce ad imporsi nella quarta,[64] nella sesta[65] e nella settima tappa,[66] non riuscendo tuttavia ad aggiudicarsi la generale, in quanto, nell'ultima frazione in cui è leader della classifica, rimane coinvolto in due cadute, perdendo oltre tre minuti e terminando la corsa in quindicesima piazza.[67] Successivamente è al via delGiro dei Paesi Baschi, dove si aggiudica la cronometro inaugurale[68] e la classifica generale.[69] Nello stesso mese di aprile prende parte allaFreccia Vallone, che chiude secondo, alle spalle di Alaphilippe, mentre è tredicesimo allaLiegi-Bastogne-Liegi.

In giugno è al via del Tour come grande favorito: brillante nelle prime due tappe, dove ottiene in entrambe le occasioni il terzo posto, durante la terza frazione rimane vittima di una caduta e lascia sul traguardo diPontivy 1'21" di ritardo.[70] Evidentemente debilitato, pur ottenendo un settimo posto nella cronometro della quinta giornata di gara, durante l'ottava tappa va alla deriva, giungendo terzultimo sul traguardo diLe Grand-Bornand, pagando oltre 35' di ritardo dal vincitoreDylan Teuns: il giorno successivo decide di non prendere il via alla corsa, per preparare la seconda parte della stagione.[71] Selezionato dalla nazionale slovena, partecipa ad entrambe leprove olimpiche diTokyo: nellaprova in linea è a disposizione del connazionale Pogačar e chiude ventottesimo, mentre nellaprova a cronometro riesce a riscattarsi, vincendo nettamente e laureandosi campione olimpico.[72] In agosto è al via dellaVuelta a España, da campione in carica e nuovamente come favorito per la vittoria finale: vince subito la cronometro inaugurale diBurgos, prendendosi subito la maglia rossa di capoclassifica.[73] Gestisce la corsa, lasciando la leadership per due tappe all'estoneRein Taaramäe e una al franceseKenny Elissonde; ritorna in possesso dellaroja per quattro frazioni, prima di ricederla per sette tappe al norvegeseOdd Christian Eiking: in questo lasso di tempo conquista la sua seconda affermazione parziale sul traguardo diValdepeñas de Jaén.[74] Durante la diciassettesima tappa torna in possesso della maglia dileader, vincendo sull'arrivo in salita diLagos de Covadonga,[75] ipotecando di fatto la generale. Nella diciottesima e ventesima tappa, rispettivamente sui traguardi diAltu d'El Gamoniteiru eMos/Castro de Herville, ottiene due secondi posti, guadagnando ulteriormente terreno, mentre nella cronometro conclusiva diSantiago de Compostela ottiene il poker di tappe, facendo sua per la terza volta consecutiva la generale della Vuelta.[76] È infine al via delleclassiche italiane di inizio ottobre, vincendo il suo secondoGiro dell'Emilia[77] e laMilano-Torino,[78] per poi concludere al quarto posto ilGiro di Lombardia.

Con ilTour de France nuovamente nel mirino, comincia il 2022 allaParigi-Nizza: dopo due secondi posti nella prima e nella quarta frazione, vince sulCol de Turini la settima tappa,[79] conquistando il giorno successivo la classifica generale, quando riesce, grazie al fondamentale apporto del compagno di squadraWout Van Aert, a limitare i danni dal tentativo di rimonta del britannicoSimon Yates, che precede di 29".[80] In aprile è al via delGiro dei Paesi Baschi durante i quali vince la cronometro d'apertura[81] e tiene le insegne di capoclassifica fino al termine della quarta tappa, prima di scivolare fino all'ottavo posto finale. In vista Tour, a giugno partecipa alGiro del Delfinato: balza in testa alla classifica con il secondo posto nell'arrivo in salita della settima tappa, piazzamento che ripete anche il giorno successivo nell'ultima frazione, giungendo in parata assieme al più giovane compagno di squadraJonas Vingegaard aPlateau de Solaison, aggiudicandosi in tal modo per la prima volta in carriera la generale della corsa.[82] È poi la volta dellaGrande Boucle, che ancora una volta non parte nel migliore dei modi: è infatti vittima di una caduta durante la quinta frazione, caratterizzata da numerosi tratti dipavé, rimediando la lussazione di una spalla e perdendo terreno dai rivali sul traguardo diArenberg Porte du Hainaut.[83] Conclude al terzo posto la settima tappa sull'arrivo de La Super Planche des Belles Filles, risultando poi fondamentale nell'economia del successo finale del compagno Vingegaard nel corso dell'undicesima giornata di gara: nell'occasione attaccano a turno e a più riprese il momentaneoleader Pogačar suTélégraphe eGalibier, con il danese che staccherà poi definitivamente il portacolori dellaUAE sull'arrivo finale aCol du Granon Serre Chevalier, andandosi a prendere tappa e maglia gialla,[84] che porterà poi fin sugliChamps-Élysées. Ormai fuori classifica, si mette quindi a completa disposizione di Vingegaard nelle giornate seguenti, vedendosi tuttavia costretto al ritiro al termine della quattordicesima tappa, a causa dei postumi della caduta.[85]
Riuscito a recuperare in tempo per laVuelta a España,[86] vince aUtrecht con la sua Jumbo la cronosquadre d'apertura,[87] mentre a livello individuale fa sua con unosprint ristretto la quarta tappa diLaguardia, vestendo la maglia rossa.[88] Ceduto il primato subito il giorno seguente in favore del franceseRudy Molard, non dimostra lo stesso livello di forma delle edizioni precedenti,[89] assestandosi comunque in seconda posizione virtuale al termine della decima frazione, la cronometroElche-Alicante, alle spalle del belgaRemco Evenepoel,[90] poi vincitore finale. Distante 1'34" dalla vetta, al termine di un attacco nei chilometri conclusivi della sedicesima frazione con arrivo aTomares, in cui riesce peraltro a recuperare 8" al più giovane belga,[91] è tuttavia vittima di una rovinosa caduta a pochi metri del traguardo a causa di un contatto col britannicoFred Wright nel corso della volata a cinque finale:[92] il giorno successivo, dopo il Tour, è costretto ad abbandonare anche la corsa spagnola, terminando di fatto la stagione.[93]

Con il nuovo obiettivoGiro d'Italia, Roglič apre la stagione a inizio marzo allaTirreno-Adriatico: durante laCorsa dei Due Mari è assoluto protagonista, conquistando quarta,[94] quinta[95] e sesta tappa[96] e aggiudicandosi la classifica generale a quattro anni dal precedente successo.[97] A fine mese fa sua anche laVolta Ciclista a Catalunya[98] rendendosi artefice di un bel duello con Evenepoel, che precede nella classifica finale di soli 6": durante i sette giorni di gara vince la prima[99] e la quinta frazione,[100] cogliendo altri tre secondi posti parziali.
Per il successivo Giro d'Italia si prospetta un inizio difficile, con la Jumbo-Visma che si ritrova costretta a sostituire quattro degli otto ciclisti con brevissimo preavviso a causa di malanni[101][102] e infortuni:[103] ciononostante Roglič è tra i favoriti per la vittoria finale insieme a Evenepoel, Geraint Thomas eJoão Almeida.[104] Nella cronometro inaugurale, con arrivo aOrtona, accumula 43" di ritardo dal rivale belga,[105] aumentati a 47" dopo la seconda prova contro il tempo diCesena della nona tappa,[106] al termine della quale quest'ultimo è tuttavia costretto al ritiro a causa di una positività alCOVID-19, lasciando Roglič a soli 2" dalla nuova maglia rosa Thomas.[107] Il distacco rimane costante fino alla sedicesima frazione, quando Thomas risponde a un attacco di Almeida sulMonte Bondone, mentre Roglič accumula un ulteriore ritardo di 27", riuscendo a limitare i danni grazie al prezioso supporto del gregarioSepp Kuss.[108] Recuperati appena 3" al gallese nella "tappa regina" della diciannovesima giornata di gara, l'impegnativaLongarone-Tre Cime di Lavaredo,[109] arriva con un ritardo di 26" dalleader alla ventesima tappa, una cronoscalata alMonte Lussari decisiva ai fini della classifica generale: davanti a migliaia di sostenitori sloveni, Roglič domina la frazione nonostante un inconveniente meccanico avvenuto in uno dei punti più ripidi della salita, recuperando 40" a Thomas, secondo, e garantendosi così la vittoria finale con un vantaggio di 14".[110] Conserva quindi laleadership nella passerella conclusiva diRoma[111] e diventa il primo sloveno a conquistare laCorsa Rosa, nella sua quarta vittoria in ungrande Giro.[112]

In vista dellaVuelta a España torna alle competizioni allaVuelta a Burgos, dove oltre alla cronosquadre,[113] vince la terza[114] e la quinta tappa[115] della corsa, andando a conquistare anche la classifica generale.[116] Alla Vuelta condivide i gradi dileader della squadra con Vingegaard, sfidando il vincitore uscente Evenepoel.[117] Complice una foratura del danese nella cronosquadre d'apertura diBarcellona, lo sloveno perde subito secondi preziosi in favore del belga,[118] vantaggio che viene consolidato con una vittoria allosprint sul gruppetto dei favoriti nel primo arrivo in salita diArinsal.[119] Il duo Jumbo recupera tuttavia gran parte del terreno perso durante gli ultimi chilometri di ascesa verso l'Observatorio Astrofísico de Javalambre, meta della sesta frazione, nel giorno del successo in fuga del loro compagno di squadra Kuss, che gli guadagna circa tre minuti.[120] Due giorni più tardi Roglič vince aXorret de Catí con una volata ristretta su Evenepoel, mentre Kuss balza al comando della classifica generale.[121] Un'inaspettata crisi nelle fasi iniziali della tredicesima tappa, una delle due "giornate chiave" con arrivo sul Col du Tourmalet, colpisce tuttavia il giovane alfiere della Quick-Step, che all'arrivo paga più di 27 minuti di ritardo, tagliandolo irrimediabilmente fuori per la lotta alla maglia rossa: Kuss, Roglič e Vingegaard, vincitore sull'iconica salita, occupano così nell'ordine i momentanei primi tre posti della generale, con l'americano che conserva ancora rispettivamente 1'37" e 1'44" sui due capitani,[122] in seguito all'egregia difesa nella cronometro diValladolid di tre giorni prima.[123] Con un margine pari a poco più di un minuto con il quale Vingegaard distanzia nuovamente tutti i rivali aBejes, prendendosi anche la sedicesima frazione, questi scavalca Roglič in classifica;[124] lo sloveno lo precede invece il giorno seguente sul durissimo e decisivoAlto de l'Angliru in un arrivo in coppia, con Kuss, terzo e staccato di 19", che difende comunque laleadership per 8".[125] Dopo aver dominato la corsa in lungo e in largo nell'arco delle tre settimane e aver controllato la situazione nelle restanti giornate di gara, la Jumbo piazza i suoi tre atleti di riferimento sul podio di Madrid, con Roglič a occupare il terzo gradino, a 1'08" dal sorprendente vincitore Kuss.[126] Conclude un'ottima e proficua annata con le gare autunnali del calendario italiano: dopo aver vinto per la terza volta sul San Luca ilGiro dell'Emilia,[127] è quarto allaTre Valli Varesine e terzo alGiro di Lombardia.

Nel 2024 Roglič cambia squadra e passa ai tedeschi dellaBora, con l'obiettivo dichiarato delTour de France.[128] Con i nuovi colori debutta a marzo allaParigi-Nizza, dimostrando tuttavia una condizione fisica ancora approssimativa:[129] durante gli otto giorni di gara non va infatti oltre un terzo posto di tappa, andando in crisi nell'ultima frazione conclusa a oltre 4 minuti dal vincitore, terminando in decima posizione a 5'33" dallo statunitenseMatteo Jorgenson.[130] Il mese successivo è al via delGiro dei Paesi Baschi: inizia subito con tutt'altro piglio, ottenendo la prima vittoria con la nuova maglia nella cronometro d'apertura diIrun.[131] Il prosieguo è però nuovamente negativo: è infatti vittima di due pesanti cadute nel corso della terza[132] e della quarta frazione, con la seconda, che vede fortemente coinvolti anche Vingegaard ed Evenepoel, due dei principali rivali in vista del Tour,[133] che lo costringe al ritiro forzato.[134]
Torna in gara a inizio giugno alGiro del Delfinato, ultimo avvicinamento allaGrande Boucle: parte bene, con un secondo e un terzo posto nella seconda e nella quarta tappa che lo collocano momentaneamente in seconda posizione. Durante la quinta giornata di gara, poi neutralizzata per ragioni di sicurezza, è tra i tanti coinvolti nell'ennesima caduta stagionale;[135] ciononostante, lo sloveno è stavolta in grado di proseguire[136] e vince consecutivamente gli arrivi in salita della sesta[137] e della settima tappa,[138] ottenendo laleadership della generale con 1'02" sull'immediato inseguitore Jorgenson. Durante l'ottava e ultima frazione di montagna va sorprendentemente in difficoltà sull'ultima asperità diPlateau des Glières, salvando comunque la maglia per soli 8" dallo statunitense della Visma[139] e conquistando così la corsa per la seconda volta in carriera.

A giugno si presenta quindi al Tour, senza tuttavia eccellere: ottiene come miglior risultato un terzo posto nella cronometro diGevrey-Chambertin ed è poi costretto nuovamente al ritiro[140] per una caduta occorsa nel finale della dodicesima tappa,[141] quando aveva comunque già accumulato un cospicuo ritardo in classifica dal poi vincitore Pogačar. Riesce a recuperare per metà agosto e prendere il via dellaVuelta a España:[142] vince sulPico Villercuas il primo arrivo in salita della quarta tappa, ottenendo anche la maglia rossa dileader.[143] Perde le insegne del primato due giorni più tardi, quando l'australianoBen O'Connor trionfa al termine di una lunga fuga, andando a guadagnare 6'31" sul gruppo dei favoriti e sfilando la maglia rossa allo sloveno, ora secondo a ben 4'51".[144] Le due successive settimane di corsa vedono Roglič recuperare progressivamente tutto lo svantaggio accumulato dal portacolori dellaDecathlon, sempre in difficoltà in ogni tappa di montagna.[145] Lo sloveno, che aveva nel frattempo conquistato l'ottava frazione sopravanzando aCazorla lo spagnoloEnric Mas in unosprint a due,[146] compie il definitivo sorpasso in classifica al termine della diciannovesima tappa, staccando nuovamente O'Connor e imponendosi in solitaria sull'Alto de Moncalvillo.[147] Consolida in vantaggio nelle conclusive due giornate, l'arrivo sulPicón Blanco e la cronometro di Madrid: il podio finale, che lo vede primeggiare con 2'36" su O'Connor e 3'13" su Mas, rappresenta la quarta Vuelta conquistata in carriera per Roglič,[148] che raggiunge così il record assoluto di vittorie dello spagnoloRoberto Heras.[149] Partecipa in seguito aicampionati del mondo diZurigo, concludendo al dodicesimo posto lacronometro e lontano dai migliori laprova in linea vinta dal connazionale Pogačar, e finisce la stagione con due classiche italiane,Giro dell'Emilia eCoppa Bernocchi, non portandole a termine.
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