LaPrima Divisione era il nome dato, nel corso deglianni venti e fino al1926, al massimocampionato italiano di calcio.
Il torneo ebbe anche edizioni successive, ma con un continuo declassamento e snaturamento del concetto originario della competizione, scendendo progressivamente dal secondo al quarto livello del calcio italiano, fino alla sua definitiva scomparsa nel 1959.

Fu istituito nel1921 in seguito alla scissione fra laFIGC e le maggiori società dell'epoca che avevano costituito una propria associazione privata, laCCI. Il campionato italiano diPrima Categoria infatti, disputato ad inizio secolo da poche squadre dell'Italia nord-occidentale, si era poi ingrandito fino ad arrivare, nel1920, alla cifra-record di 88 partecipanti complessive. Le maggiori formazioni, interessate ad un torneo più elitario, accolsero con entusiasmo unpiano volto in tal senso presentato nell'estate del 1921, ma tale progetto fu respinto dalle piccole società, causando dunque la spaccatura della Federazione.
Nel1922 si disputarono così due campionati, la Prima Categoria FIGC vinta dalla sorprendenteNovese e la Prima Divisione CCI vinta da unaPro Vercelli giunta al canto del cigno. Dopo un anno tuttavia, consci dell'insostenibiltà della situazione, i dirigenti delle due organizzazioni addivenirono ad un accordo per la riunificazione del campionato che, dopo un anno di transizione, ritornò alla formula ideata daVittorio Pozzo, ma finalmente sotto le insegne della FIGC.
Nel1923 e nel1924 il Genoa completò la sua epopea vincendo i suoi due ultimi titoli e facendo in tempo a divenire la prima società a fregiarsi delloscudetto. La riforma del 1922 aveva definitivamente cambiato il calcio italiano, che si avviava verso il professionismo, chiudendo le porte alle provinciali e a molte Grandi di inizio secolo. Nuove forze facevano irruzione nel campionato.
Il 24 luglio1923 fu una data storica per il calcio italiano, poiché l'elezione diEdoardo Agnelli alla presidenza della Juventus segnò l'ingresso della potentissima famiglia torinese proprietaria dellaFIAT nelle vicende del campionato. Gli abbondanti capitali diCasa Agnelli fecero rifiorire il sodalizio bianconero, in gravissima crisi dai tempi della scissione che aveva fatto nascere ilTorino, e lo portarono nel giro di tre decenni a diventare la più titolata squadra italiana.

Nel frattempo però nacque anche l'astro delBologna che, sospinto dalle reti del bomberAngelo Schiavio, raggiunse lo scudetto nel1925 dopo un'interminabile e polemicissima serie di finali contro i genoani, segnate da gravi disordini di ordine pubblico che sfociarono addirittura in scontri con colpi diarmi da fuoco.
Con la prima storica Grande del campionato definitivamente avviata sul viale del tramonto, le due nuove Potenze del torneo si ritrovarono a contendersi direttamente fra loro la vittoria l'anno successivo, e stavolta a prevalere furono i bianconeri che si aggiudicarono il loro secondo scudetto a ventun anni di distanza dal primo.
Nell'estate del1926 con laCarta di Viareggio ilgovernofascista riorganizzò il campionato abolendo la divisione fra Nord e Sud, inaccettabile dal punto di vista degli ideali nazionalistici del regime. Le vecchie Leghe Nord e Sud vennero di conseguenza smantellate: diciassette formazioni provenienti dall'ex Lega Nord e tre formazioni provenienti dall'ex Lega Sud, l'Alba Roma, laFortitudo Roma e ilNapoli, furono iscritte alla nuovaDivisione Nazionale che apriva ufficialmente le porte al professionismo.
La formula ordinaria del campionato prevedeva due gironi da 12 squadre ciascuno (nel1923, invece, furono tre), gestiti da un apposito organismo, laLega Nord. Le vincitrici si sarebbero sfidate in una finale in andata e ritorno per determinare il Campione settentrionale. Al Sud invece il meccanismo continuava uguale a come era organizzato nell'ambito della defuntaPrima Categoria, cioè con campionati locali, gestiti dai Comitati Regionali, ora però riuniti sotto un organismo più ampio denominatoLega Sud. Una finalissima avrebbe poi messo di fronte i vincitori del Nord con quelli del Sud al fine di assegnare il titolo di Campione d'Italia.
Nella maggior parte delle edizioni la squadra ultima classificata di ciascun girone diLega Nord scendeva l'anno successivo direttamente inSeconda Divisione. Eccedettero alla regola le stagioni1922 (nella quale gli stessi club si auto-votarono una regola per cui le ultime classificate settentrionali disputavano qualificazioni salvezza contro le migliori compagini diSeconda Divisione)[1][2][3][4] e1923 (con quattro retrocessioni dirette nei gironi Nord). Nel1924, inoltre, furono le penultime classificate a disputare dei play-out, mentre nel1925, a causa dell'iscrizione in sovrannumero del Mantova, uno dei due gironi fu eccezionalmente a 13 squadre, per cui si stabilì che anche la penultima classificata di questo raggruppamento sarebbe retrocessa.
Un vago meccanismo relegatorio, seppure più instabile a causa delle continue fusioni e soppressioni di società in dissesto sportivo e finanziario, era in vigore nei campionati regionali del Sud, anche se qui, non essendo stato ancora stabilito pienamente iltitolo sportivo, ci si poteva iscrivere ancora alle categorie in maniera parzialmente libera a seconda delle proprie capacità finanziarie.
| Club | Apparizioni in Prima Divisione | Apparizioni in Seconda Divisione | Uscita dalla Lega |
|---|---|---|---|
| Alessandria | 5 | - | - |
| Andrea Doria | 5 | - | - |
| Brescia | 5 | - | - |
| Bologna | 5 | - | - |
| Casale | 5 | - | - |
| Genoa | 5 | - | - |
| Internazionale | 5 | - | - |
| Juventus | 5 | - | - |
| Legnano | 5 | - | - |
| Livorno | 5 | - | - |
| Mantova | 4 | 1 | - |
| Milan | 5 | - | - |
| US Milanese | 2 | 3 | - |
| Modena | 5 | - | - |
| Novara | 5 | - | - |
| Padova | 5 | - | - |
| Pisa | 5 | - | - |
| Pro Vercelli | 5 | - | - |
| Savona | 2 | 3 | - |
| Spezia | 4 | 1 | - |
| Torino | 5 | - | - |
| Venezia | 1 | 4 | - |
| Verona | 5 | - | - |
| Vicenza | 1 | 3 | lasciata nel 1923 |
| Club | Apparizioni in Prima Divisione | Apparizioni in Seconda Divisione | Uscita dalla Lega |
|---|---|---|---|
| Cremonese | 4 | - | - |
| Esperia Como | 1 | 2 | lasciata nel 1925 |
| Lucchese | 1 | 3 | - |
| Novese | 2 | 2 | *[5] |
| Pastore Torino | 1 | 1 | lasciata nel 1924 |
| Petrarca Padova | 1 | 3 | *[5] |
| Rivarolese | 1 | 3 | *[5] |
| Sampierdarenese | 4 | - | - |
| Spal | 1 | 3 | - |
| Speranza Savona | 1 | 3 | - |
| US Torinese | 1 | 1 | lasciata nel 1924 |
| Udinese | 2 | 2 | - |
| Virtus Bologna | 2 | 1 | lasciata nel 1925 |
| Club | Apparizioni in Prima Divisione | Apparizioni in Seconda Divisione | Uscita dalla Lega |
|---|---|---|---|
| Derthona (dalla CCI) | 2 | 2 | - |
| Reggiana (dalla FIGC) | 2 | 2 | - |
| Parma (dalla FIGC) | 1 | 3 | - |
Questa è la lista delle squadre vincitrici dellaPrima Divisione nel periodo in cui essa era la massima serie:

I fasti dellaPrima Divisione furono di breve durata. Il suo meccanismo era già in origine concepito come una fase di passaggio verso l'istituzione di un campionato nazionale e agirone unico come avveniva da decenni inInghilterra. Fu così che nel1926 le sue migliori società furono promosse in un neo-costituito torneo, laDivisione Nazionale, finalmente unificato fra Nord e Sud. LaPrima Divisione formalmente continuò ad essere disputata, ma era ora ridotta, senza più lo scudetto in palio, a rappresentare ilsecondo livello del campionato italiano.
Una volta divenuta la serie cadetta del calcio tricolore, laPrima Divisione mantenne ancora una finale a livello nazionale ma, seppure la competizione fosse gestita dal nuovoDirettorio Divisioni Superiori come accadeva alla massima categoria, il torneo non si strutturò più su gironi nazionali come in precedenza, ma assunse unformat basato su quattro gironi interregionali improntati su criteri geografici di vicinanza, esattamente come accadeva in precedenza per laSeconda Divisione. Le vincenti di ognuno dei quattro gironi sarebbero state promosse in Divisione Nazionale.
Con il trascorrere degli anni poi fu ulteriormente declassata, a causa della progressiva suddivisione del livello superiore, laDivisione Nazionale, in più serie. Nel 1928, infatti, la FIGC stabilì che il campionato di massima serie, la Divisione Nazionale, si sarebbe sdoppiata in due serie a girone unico: laDivisione Nazionale Serie A (o semplicementeSerie A) e laDivisione Nazionale Serie B (o semplicementeSerie B). Conseguenza di questa riforma fu che la Prima Divisione fu ulteriormente declassata rappresentando ilterzo livello a partire dal 1929: la Prima Divisione avrebbe continuato a mettere in palio tre o quattro promozioni nellaDivisione Nazionale della stagione successiva, ma non più nella massima serie (Serie A), bensì in Serie B. Vennero inoltre ampliati i gironi aumentando le domeniche di gara, aumentando gli organici fini a poter ricomprendere tanti club quanti afferivano alla Lega Nord prima delle riforme del 1926. Quando poi la FIGC nel 1934 stabilì di istituire il campionato diDivisione Nazionale Serie C (o semplicementeSerie C) a partire dalla stagione 1935-1936, la Prima Divisione fu ulteriormente declassata: le migliori sei classificate di ogni girone di Prima Divisione 1934-1935 si qualificarono al nuovo campionato diDivisione Nazionale Serie C, mentre le rimanenti squadre andarono a costituire la nuovaPrima Divisione, che non solo venne declassata aquarto livello, ma perse anche il carattere di campionato interregionale/nazionale (era fino ad allora gestita dal D.D.S., la stessa lega che gestiva i campionati di Serie A e Serie B), venendo affidata, da allora in poi, alla gestione dei Comitati Regionali. I campionati regionali di Prima Divisione (gestiti dai Direttori di Zona) continuavano ancora a mettere in palio delle promozioni in Divisione Nazionale, ma non più in Serie B, bensì in Serie C. Negli anni successivi fu ulteriormente declassata, rappresentando ilquinto livello dal 1948 (a causa dell'istituzione del campionato interregionale di Promozione tra la Serie C e la Prima Divisione) e ilsesto livello dal 1952 con la nascita dellaIV Serie e dellaPromozione.
Fu infine definitivamente abolita nel1959 con la riforma che portò alla creazione delle trecategorie dilettantistiche regionali.
Dal2008 al2014, il terzo livello professionistico delcampionato italiano di calcio venne chiamatoLega Pro Prima Divisione.
Altri progetti