Il titolo dipresidente (dallatinoprae sedere, 'sedersi prima', abbreviatopres.) è attribuito a una persona che svolge un ruolo di predominanza all'interno di unoStato o un'organizzazione.
Comunemente, viene attribuito a uncapo di Stato di un paese il cui ordinamento politico è quello di unarepubblica presidenziale,semi-presidenziale, o che comunque preveda l'esercizio delle funzioni di capo di Stato da parte di un presidente, che può essere a capo dello Stato, delgoverno o di entrambi, o a un individuo capace di poter detenere il comando su altre divisioni amministrative della suddetta nazione.
Viene inoltre utilizzato per indicare un individuo che svolge un ruolo in primo piano all'interno diorganizzazioni aziendali esocietà per azioni di vario tipo, esercitando un'influenza importante sulle azioni dell'attività, svolgendo spesso un ruolo uguale o comunque vicino a quello delCEO.
l'organo monocratico posto al vertice di unostato, unente, un'associazione, unasocietà o, in generale, un'organizzazione pubblica o privata, con funzioni di rappresentanza e altre, variabili da organizzazione a organizzazione, che possono andare da un ruolo quasi esclusivamente simbolico, a funzioni di garanzia, fino alladirezione al massimo livello dell'organizzazione;
alla persona che ha il compito di convocare le sedute di uncollegio, dirigerne lo svolgimento e proclamare il risultato delle votazioni. Normalmente il presidente di un collegio è anche membro dello stesso.
Certe lingue, a differenza dell'italiano, hanno termini diversi per indicare i due ruoli sopra descritti: ad esempio, l'inglese usapresident nel primo significato echairperson (ochair,chairman,chairwoman) nel secondo. D'altra parte, non è raro che i due ruoli siano uniti nella stessa persona, infatti in molte organizzazioni il presidente dell'organizzazione presiede anche l'organo collegiale di governo della stessa: si pensi ai presidenti delleregioni eprovince italiane, che sono anche membri e presidenti delle rispettivegiunte.
Il presidente è di solito elettivo e la sua carica quasi sempre di durata limitata. Può essere affiancato da uno o piùvicepresidenti, che lo sostituiscono in caso di assenza o impedimento e, in certi casi, lo coadiuvano nelle esercizio delle sue funzioni. In alcune organizzazioni c'è anche la figura delpresidente onorario, che riveste la carica a titolo puramente onorifico e non ne esercita effettivamente le funzioni.
In alcuni ampicollegi, come leassemblee parlamentari, il presidente, i vicepresidenti ed eventualmente altri membri degli stessi compongono un collegio ristretto denominatoufficio di presidenza opraesidium.
La quasi totalità delle odiernerepubbliche utilizza il titolopresidente della repubblica (opresidente federale o, in alcuni ordinamenti, semplicementepresidente) per designare ilcapo dello Stato (attualmente le uniche eccezioni sono laRepubblica di San Marino, ove i due capi dello stato hanno il titolo dicapitani reggenti, e le repubbliche che, come laSvizzera, hanno un capo di Stato collegiale). Il titolo è usato anche in molti regimi dittatoriali odierni, nei quali il dittatore cerca di mantenere una parvenza di legalità utilizzando una denominazione propria degli stati democratici.
Secondo laforma di governo adottata, il presidente può essere solo capo dello stato, con funzioni di garanzia e rappresentanza, come avviene nellerepubbliche parlamentari, oppure unire al ruolo di capo dello stato quello dicapo del governo, come avviene nellerepubbliche presidenziali; quanto allerepubbliche semipresidenziali, capo del governo e capo dello stato sono distinti, ma il governo deve godere della fiducia del presidente (oltre a quella del parlamento); inoltre, nel modello rappresentato dallaQuinta Repubblica francese, il presidente ha anche funzioni dirette di governo in alcune materie, soprattutto riguardo a politica estera e difesa, e può presiedere ilconsiglio dei ministri. Il diverso ruolo si riflette sulle modalità di elezione del presidente: le repubbliche parlamentari tendono a prevedere l'elezione da parte del parlamento (eventualmente integrato da rappresentanti deglienti territoriali), mentre le repubbliche presidenziali e semipresidenziali l'elezione da parte del popolo, direttamente o per il tramite di un collegio di grandi elettori a loro volta eletti dal popolo.
Il primo paese a usare il titolo di presidente per il capo dello stato furono gliStati Uniti d'America nel1789 conGeorge Washington. Il titolo fu ripreso da quello del Presidente delCongresso Continentale, usato a partire dal1774; questo, peraltro, non era a capo del potere esecutivo, limitandosi a presiedere tale organo; già in precedenza alcune delleTredici Colonie (per prima laVirginia nel1608) avevano utilizzato il titolo dipresidente del consiglio (in alternativa aluogotenente governatore) per chi presiedeva l'organo collegiale che affiancava ilgovernatore. InAmerica il titolo di presidente fu adottato daHaiti quando divenne indipendente nel1807 e, in seguito, dagli statilatinoamericani che conseguirono l'indipendenza dallaSpagna. InEuropa il titolo fu usato per la prima volta dallaSeconda Repubblica francese nel1848; la carica fu attribuita a Luigi Napoleone Bonaparte che nel1852 diverràimperatore con il nome diNapoleone III. Il primo presidenteafricano fu quello dellaLiberia nel 1848, mentre il primo presidenteasiatico fu quello dellaCina nel1912.
Ciascuna camera di unparlamento ha unpresidente che nei paesi anglosassoni, in particolar modo nellecamere basse, è di solito denominatospeaker (portavoce). Il presidente è di solito eletto dalla Camera tra i suoi membri; tuttavia, nelle camere non elettive è solitamente nominato dal capo dello stato. Negli Stati Uniti, così come in altre repubbliche presidenziali, soprattuttolatinoamericane, che hanno seguito il modello statunitense, presidente di diritto dellacamera alta è ilvicepresidente della repubblica o, a livello statale, illuogotenente governatore.
In molti ordinamenti - ma non in quelli anglosassoni - il presidente è affiancato davicepresidenti[1] ed eventualmente dasegretari e, in alcuni ordinamenti, tra cui quello francese e quello italiano, daquestori, anch'essi eletti dalla camera tra i propri membri, che assieme al presidente costituiscono l'ufficio di presidenza opraesidium.
Il presidente convoca le sedute della camera e ne dirige lo svolgimento, anche con poteri disciplinari e di polizia, assicurando, in particolare, l'ordinato svolgimento dei dibattiti e delle votazioni, di cui proclama il risultato. Tali funzioni dovrebbero essere svolte in modo imparziale nei confronti di maggioranza e opposizione[2], a prescindere dalla parte politica nella quale il presidente si riconosce; di fatto, mentre in certi sistemi (ad esempio quello britannico) è richiesta al presidente una rigorosa imparzialità, in altri (come quello statunitense) gli è concesso un ruolo più partigiano.
In vari ordinamenti il presidente, oltre alle funzioni quale organo interno della camera, ne ha altre proprie, ad esempio quella di nominare i titolari di alcuni organi di cui si vuole assicurare l'imparzialità (come leautorità indipendenti). Negli ordinamenti repubblicani i presidenti delle camere hanno funzionivicarie del presidente della repubblica in mancanza del vicepresidente; in questo caso, se il parlamento è bicamerale, primo in ordine di successione è di solito il presidente della camera alta (così in Italia, ma inPolonia è invece ilmaresciallo, ossia il presidente, della camera bassa).
Lesocietà per azioni e le aziende organizzate in modo analogo hanno unpresidente del consiglio di amministrazione che, specie nelle società più piccole, può essere anchecapo azienda, sebbene sia ritenuta più opportuna la separazione tra i due ruoli. Negli ordinamenti che, sul modello tedesco, adottano ilsistema dualistico digoverno d'impresa, scindendo ilconsiglio di amministrazione in due organi collegiali, il consiglio di sorveglianza e il consiglio di gestione, ciascuno di questi ha un proprio presidente e le due cariche devono essere ricoperte da persone diverse.
Nelle società statunitensi il presidente (chairman) del consiglio di amministrazione può essere diverso dal presidente (president) della società; quest'ultima carica può essere attribuita alchief executive officer (CEO), l'amministratore delegato (AD) oppure, specie nelle società più grandi, a un manager direttamente subordinato al CEO, ilchief operating officer (COO), figura assimilabile aldirettore generale delle società italiane. Negli Stati Uniti, inoltre, è prassi attribuire la carica divicepresidente (vice president) della società a manager subordinati al CEO; vi possono essere numerosi vicepresidenti e tra essi alcuni possono portare il titolo disenior vice president (SVP) oexecutive vice president (EVP) che denotano una posizione di preminenza (l'EVP anche rispetto al SVP).
InGiappone si distingue ilshachō (社長), traducibile con presidente della società, dall'eventualekaichō (会長), traducibile con presidente del consiglio di amministrazione: il primo è il capo azienda, il secondo è tradizionalmente unshachō ormai ritiratosi, talora il fondatore della società, che può mantenere una notevole influenza, pur senza poteri formali.
In passato il titolo dipresidente è stato utilizzato anche con il significato digovernatore: ad esempio, nelloStato Pontificio era attribuito ai governatori dellaRomagna e delleMarche.
NellaRepubblica di Venezia il titolo era attribuito ad alcunimagistrati: ad esempio, ilpresidente alle vendite era incaricato di vendere all'incanto pubblici uffici per procurare entrate allo stato.
almagistrato posto a capo di un ufficio giudiziario o di una sua sezione; il magistrato posto a capo dellaCorte di cassazione porta il titolo diprimo presidente.