Imperi centrali opotenze centrali (intedesco:Mittelmächte;ungherese:Központi Hatalmak;turco:İttifak Devletleri oBağlaşma Devletleri;bulgaro:Централни сили,Centralni sili), noti anche con il nome diQuadruplice Alleanza(Vierbund intedesco), sono termini usati per indicare le quattro nazioni che durante laprima guerra mondiale si coalizzarono contro laTriplice intesa e gliAlleati.
Germania e Austria-Ungheria si allearono il 17 ottobre 1879 e ad esse si unì successivamente, il 20 maggio 1882 (cfr. la voceTriplice alleanza) l'Italia, la quale, comunque, già nel 1902 si impegnò in segreto a non onorare i suoi impegni di alleanza in caso di guerra contro laFrancia, principale avversario della Germania.
La Bulgaria, ancora piena di risentimento per la suasconfitta del luglio 1913 per mano diSerbia,Grecia,Romania e Impero ottomano, fu l'ultima nazione a entrare in guerra contro l'Intesa, invadendo la Serbia, in congiunzione con le truppe tedesche e austro-ungariche, nell'ottobre del 1915.
I caduti militari degli imperi centrali ripartiti in percentuale per singola nazione
In definitiva, gli Stati degli imperi centrali furono:
Il 7 ottobre 1879 Germania e Austria-Ungheria firmarono l'accordo diduplice alleanza. Pochi anni dopo, il 20 maggio 1882, anche ilRegno d'Italia entrò a fare parte di tale alleanza, firmando il patto detto diTriplice alleanza. L'alleanza tra Italia e gli austro-tedeschi era unicamente a scopo difensivo: se uno degli alleati fosse stato attaccato da un altro Stato, gli altri due sarebbero dovuti entrare in guerra a sua difesa.[4][5]
LoStatuto albertino attribuiva al solo sovrano la responsabilità di decidere l'ingresso in guerra (art.5), ma l'art.10 dello Statuto stabiliva che ogni legge che coinvolgesse i conti dello Stato doveva essere presentata prima alla Camera dei deputati. Una guerra non può farsi senza un impegno economico, quindi occorreva l'approvazione del Parlamento. Il patto di Londra era stato deciso dal re, dal presidente del consiglio Salandra e dal ministro degli esteri Sonnino ignorando il parlamento e i restanti membri del governo. La Camera dei deputati diede i pieni poteri al governo, accettando il fatto compiuto, per non creare un grave problema istituzionale: l'abdicazione del re. Deineutralisti gli unici a tenere fede alla propria posizione furono i socialisti e alcuni cattolici che votarono contro i pieni poteri al governo e alla guerra. La violenza aggressiva scatenata in piazza dagliinterventisti fornì l'appoggio determinante al governo di Roma, che il 24 maggio 1915 dichiarò guerra all'Austria-Ungheria, una guerra che avrebbe provocato all'Italia oltre 650 000 morti e quasi un milione di feriti.
A seguito dello scoppio della guerra in Europa nel luglio del 1914, l'Impero ottomano (che già in segreto si era schierato con le potenze centrali:alleanza turco-tedesca) intervenne solo alla fine di ottobre con lo scopo di attaccare laRussia e sottrarle importanti territori, aprendo così il più vastoteatro di guerra dell'intero conflitto.
La Bulgaria fu l'ultima nazione a entrare in guerra a fianco di Germania, Austria-Ungheria e Impero ottomano il 5 ottobre 1915, spinta soprattutto dal desiderio di rivincita contro la Serbia (che aveva sconfitto la Bulgaria durante leguerre balcaniche), che invase nei primi atti della guerra, dando così il via allacampagna dei Balcani.
Stato dei dervisci: fondato all'inizio delXX secolo dal movimento islamico delmullāMohammed Abdullah Hassan, il cosiddetto "Stato dei dervisci" era esteso sulle regioni interne dellaSomalia centrale e settentrionale esi opponeva con le armi alla penetrazione coloniale intrapresa da Regno Unito e Regno d'Italia nelCorno d'Africa; durante il periodo della prima guerra mondiale lo Stato ricevette sostegno diplomatico da parte della Germania, nonché armi e consiglieri militari dall'Impero ottomano perché attaccasse le colonie italiane e britanniche, ma in definitiva condusse solo azioni minori[7]. Lo Stato fu poi distrutto da una spedizione militare britannica nel corso del 1920.
Senussi: laconfraternita islamica dei Senussi, che controllava militarmente le regioni interne dellaCirenaica, condusse tra il 1915 e il 1917una serie di operazioni contro i possedimenti coloniali britannici in Egitto e italiani inLibia, dopo avere ricevuto sostegno e rifornimenti di armi da Germania e Impero ottomano.
Regno di Finlandia: proclamò l'indipendenza il 6 dicembre 1917 e offrì la corona al principe tedescoFederico Carlo d'Assia-Kassel, che tuttavia non entrò mai formalmente in carica; il regno si dissolse nel novembre del 1918, poco dopo la resa della Germania, e laFinlandia divenne una repubblica pienamente indipendente.
Regno di Lituania: dichiarò l'indipendenza il 16 febbraio 1918 sui territori dell'attualeLituania e il nobile tedesco Wilhelm Karl, duca di Urach, ne ottenne la corona comeMindaugas II di Lituania, anche se la sua nomina fu più formale che altro e lo Stato rimase strettamente amministrato dai tedeschi; con la sconfitta della Germania il regno si dissolse e al suo posto fu proclamata la repubblica.
Ducato Baltico Unito: proclamato indipendente nell'aprile del 1918 ed esteso sui territori delle attualiEstonia e Lettonia, si dissolse già nel novembre del 1918 a guerra ormai conclusa.
Emirato del Jebel Shammar: Stato satellite dell'Impero ottomano, era esteso sulla parte centrale e settentrionale dell'odiernaArabia Saudita e, in quanto acerrimo nemico delladinastia saudita, combatté a fianco degli ottomani e contro i ribelli arabi sostenuti dalRegno Unito nell'ambito dellarivolta araba; una volta caduto l'impero lo Stato si dissolse nel 1921, venendo integrato nella nascente Arabia Saudita[10].
La Bulgaria firmò l'armistizio con gli Stati dell'Intesa il 29 settembre 1918, in seguito alla vittoriosa offensiva alleata sulfronte macedone.
L'Impero ottomano, nonostante molti generali fossero per la continuazione a oltranza della guerra, firmò a sua volta l'armistizio il 30 ottobre 1918 a seguito delle avanzate inglesi e arabe inPalestina-Siria e poiché, a seguito della resa della Bulgaria, era rimasto isolato dagli alleati (Germania e Austria-Ungheria).
^(EN) Lynn Hunt, The Making of the West: Peoples and Cultures, III edizione, Boston, Bedford/St. Martin's, 2009.
^Angelo Del Bocca,Gli italiani in Africa orientale, Milano, Mondadori, 2009, pp. 855-857.ISBN 978-88-04-46946-9.
^(EN) George Fletcher MacMunn, Cyril Falls,Military Operations, Egypt & Palestine: From the Outbreak of War with Germany to June 1917, Londra, 1928, H.M. Stationery Office, pp. 147-153. OCLC 817051831.
^(EN) Aviel Roshwald,Ethnic Nationalism and the Fall of Empires: Central Europe, the Middle East and Russia, 1914-23, Routledge, 2002, p. 117.
^(EN) J. A. Hammerton,Peoples of all Nations: their life today and story of their past, Concept Publishing Company, 2007, p. 193.