Porto Cervo frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 41°07′56″N 9°32′08.53″E41°07′56″N,9°32′08.53″E (Porto Cervo) |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Abitanti | 421[1] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07021 |
Prefisso | 0789 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | portocervini |
Patrono | Madonna del Mare |
Giorno festivo | 28 agosto |
Cartografia | |
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Porto Cervo (Poltu Celvu[2] ingallurese) è unafrazione del comune diArzachena, nellaprovincia di Sassari (SS), regione storico-geografica conosciuta col nome diGallura. In particolare, la zona di Porto Cervo era chiamataMonti di Mola. Porto Cervo è un borgo marino e principale centro dellaCosta Smeralda con una popolazione residente di circa 421 abitanti.[1]
Rinomato luogo di villeggiatura è stato edificato attorno al profondoporto naturale, la cui forma ricorda quella di uncervo e domina ipromontori sul mare, l'insenatura e le ville sparse, immerse nel verde. Il villaggio, inaugurato nel 1964, è situato su un piano rialzato rispetto al porto. Prima i locali lo chiamavanoPoltu mannu.
Il porto vecchio risale al 1962, quando il principeKarim Aga Khan IV, affascinato dalla bellezza di questo tratto di costa, decise di acquistare i terreni della zona e, assieme allo scenografo svizzero-franceseJacques Couelle, poi affiancato dall'architettoLuigi Vietti e in seguito, ma solo in parte, dall'architettoMichele Busiri Vici, di realizzare un sito turistico.
Nel 1967 fu fondato loYacht Club Costa Smeralda.Neglianni ottanta iniziarono i lavori per l'espansione del porto con una capacità di 550 posti.
Al momento della sua progettazione, il principe ed i suoi collaboratori pensarono di poter sviluppare un'architettura che mantenesse il più possibile la continuità con quella tipica gallurese, dall'aspetto semplice ed essenziale, ma discretamente inserita nell'ambiente naturale circostante. Questa espressione edilizia, dettamediterranea, si diffuse in tutta la costa nord-orientale.[3]
L'Aga Khan, acquisita la proprietà dei terreni, non convocò nessun architetto ma si rivolse ad uno scenografo, il franceseJacques Couelle. In un secondo tempo incaricò l'architetto piemonteseLuigi Vietti, noto per i restauri nei porticcioli liguri, i piani diPortofino e diCortina d'Ampezzo. Vietti convertì gli schizzi di Couelle in progetti e, per il colore del mare, propose il nomeCosta Smeralda. Definì l'opera comequell'espressione architettonica che sarebbe nata in Gallura se le sue condizioni storico-economiche e culturali l'avessero permesso. Oppure comemeta-sinossi di una ipotetica architettura pan-mediterranea spontanea del tutto decontestualizzata.[4][5][6]
L'edilizia portocervina è dunque un'invenzione di matrice teatrale. Un misto di forme estilemisardi,capresi,amalfitani,pugliesi,siculi,cicladici,provenzali,andalusi emagrebini. L'architetto romanoMichele Busiri Vici intervenne nel 1967 per realizzare la chiesetta "Stella Maris", un albergo e alcune ville.[7]
Gli sviluppi edilizi che seguirono (Porto Cervo Marina, etc.) tentarono una razionalizzazione con vari interventi, come lo Yacht Club.
Nel 1962 fu istituito ilConsorzio Costa Smeralda che programmò le fasi dello sviluppo urbano e edile della zona. Dato che gli aeroporti sardi, Alghero e Cagliari, non erano vicini, venne creata la compagniaAlisarda (poiMeridiana e poiAirItaly), di cui l'avvocato Paolo Riccardi, braccio destro del principe, fu presidente per più di 20 anni, e fu quindi aperto al pubblico il modernoaeroporto di Olbia-Costa Smeralda.[8]
L'hotel Cervo e ilnight clubPedro's (Liscia di Vacca) sono stati i primi ad iniziare l'attività. La passeggiata sul molo, lapiazzetta rossa (dal colore dei mattoni della pavimentazione), la villaCerbiatta e la chiesa diventarono subito il contrassegno della località.
Le conseguenze della nascita della Costa Smeralda riguardarono il potenziamento e la costruzione di nuove arterie stradali, di numerosi locali e alberghi, di altri centri turistici come l'hotelCala di Volpe, progettato dal Couelle insieme al figlioSavin, Romazzino e Pitrizza.
Nonostante il territorio facesse parte, prevalentemente, del comune diArzachena, eraOlbia la città più prossima che vide incrementati i residenti, il porto, la sua urbanistica e la situazione economica generale.
Neglianni sessanta Olbia aveva accolto, infatti, molte famiglie dei venditori degli appezzamenti agricoli, prospicienti le spiagge, che fecero erigere nuove case e avviarono attività lavorative. La nascita della Costa Smeralda e di Porto Cervo hanno avuto, dunque, un effetto socio-economico moltiplicatore non solo in questa parte della Sardegna.[6]
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