Porto Ceresio è sito sulla sponda sud dellago di Lugano (anche detto Ceresio) e ha un territorio in gran parte montagnoso, che raggiunge i 955m s.l.m. in corrispondenza della vetta del monte Grumello. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 745 metri, mentre l'altitudine media è di210 m s.l.m.. Il comune si estende per un totale di 5,34 km².
Il territorio comunale è solcato da cinquetorrenti: Bolletta (il maggiore peralveo e portata e proveniente dalcomune limitrofo diCuasso al Monte), rio dei Poncini, rio Vignazza, Bollenaccia e rio Vallone.
Il clima è mite, grazie prevalentemente all'influsso lacustre, e spesso ventoso[4]. Il comune fa riferimento a due stazioni meteorologiche, una[4] sita nel suo rione San Pietro e l'altra[5] inCuasso al Monte.
Porto Ceresio, come molte località della zona, ha una storia antica che risale all'era glaciale. Durante ilPleistocene, la zona era coperta da ghiacciai che modellarono il paesaggio e depositarono sedimenti e rocce.[6] Dopo la fine dell'era glaciale, la zona fu colonizzata da popolazioni umane.
Durante l'età del bronzo edel ferro, la zona fu abitata dapopolazioni celtiche,[6] che si dedicavano all'agricoltura e all'allevamento. La zona era un importante centro commerciale grazie alla presenza del lago e delle vie di comunicazione che la attraversavano.
Durante il periodo medievale, la zona di Porto Ceresio fu contesa tra i comuni diComo e diMilano. In epoca feudale prese il nome di Porto d'Arcisate[7], per via dellapieve a cui era sottoposto, ovveroquella di San Vittore inArcisate. Nel 1432 il territorio passò sotto il controllo delDucato di Milano e fu ribattezzato Porto Morcote per via della vicinanza col comune svizzero diMorcote, situata sulla sponda opposta del lago di Lugano.
Nel XVI secolo, la zona di Porto Morcote (o solo Porto, come era anche nota) fu oggetto di dispute tra i duchi di Milano e laConfederazione Svizzera. Nel 1512 le truppe svizzere conquistarono la zona e la tennero sotto il loro controllo per un breve periodo, fino al 1513 quando furono sconfitte dalle truppe milanesi.
Nel 1534 il territorio ritornò definitivamente sotto il controllo delDucato di Milano. Divenne dominio spagnolo dal 1559, ed austriaco dal 1707 fino al 1797. All'editto del 10 giugno 1757 entrò a far parte della compartizione teresiana sotto il nome di Porto e facente parte della pieve di Arcisate.[8] Con l'editto del 26 settembre 1786 entrò a far parte dellaprovincia austriaca di Gallarate, poi Varese.[8] Al 1791 faceva invece parte del trentanovesimo distretto censuario dellaprovincia di Milano.[8]
Porto passò quindi sotto il controllo della Francia napoleonica. Sotto il loro governo acquisì il nome di Porto Capolago o Codelago.[7] Nel 1801, con ilTrattato di Lunéville, la zona fu ceduta allaRepubblica Cisalpina e poi alRegno d'Italia nel 1805. Dal 1807 al 1809 Porto fu aggregato aCuasso al Monte e al Piano, unione che prese il nome di comune di Cuasso.[9][10]
Con il decreto del 30 luglio 1812 Porto entrò a far parte del cantone III diViggiù insieme a Besano e Cuasso al Monte e al Piano.[10][11]
Nel 1815, con ilCongresso di Vienna, tornò sotto il controllo dell'Impero austriaco e fu inclusa nellaprovincia di Como sotto il nome di Porto Morcote.[7] Durante questo periodo, la zona subì numerosi cambiamenti urbanistici e sociali, grazie alla presenza di numerose fabbriche e imprese.
Entrò a far parte dellaprovincia lombardo-veneta di Como sotto il nome di Porto, venendo inserito nel distretto XIX diArcisate, con la notificazione del 12 febbraio 1816.[12] Vi restò anche alla riorganizzazione dei compartimenti territoriali delle province lombardo-venete della Lombardia del 1º luglio 1844.[12] Il 23 giugno 1853 venne inserito nel distretto XVII diArcisate.[12]
La denominazione ufficiale di "Porto Ceresio" risale all'8 febbraio 1863,[13] quando il comune aggiunse il nome "Ceresio" a Porto per differenziarlo dagli innumerevoli omonimi del neonatoRegno, tra cui il borgo di "Porto" suLago Maggiore, che fu anche esso rinominato, diventandoPorto Valtravaglia.
Nel corso del XIX secolo Porto Ceresio, in quanto località frontaliera lacustre, conobbe un periodo di sviluppo turistico.
Durante laseconda guerra mondiale Porto Ceresio fu oggetto di bombardamenti, a causa della posizione strategica rispetto alla Svizzera e della sua ferrovia.[senza fonte] Nel 9 aprile 1928 li fu nuovamente annesso il comune di Besano;[13][14] gli enti vennero poi definitivamente scissi il 27 giugno 1958.[13][15]
In seguito alla seconda guerra mondiale il comune conobbe una forte urbanizzazione,[13] duplicando la propria popolazione.
Al territorio comunale di Porto Ceresio venne aggregato, con delibera comunale, il rione San Pietro, precedentemente parte del comune diCuasso al Monte, il 5 marzo 1985.[18]
«Troncato: il primo di rosso, alla barca del lago Ceresio navigante, al naturale; il secondo d'azzurro, fasciato da trenebulose d'argento e caricato da uncigno al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Gonfalone
«Drappointerzato in fascia di azzurro, di bianco e di rosso riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizionecentrata in argento: COMUNE DI PORTO CERESIO.»
Lachiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio fu costruita nei primi del '500 nella sua struttura originale;[20] subì successivamente numerosi lavori di ampliamento e di abbellimento sotto la guida di diversi parroci.[20] E' in stilebarocco. Fu costituita inparrocchia nel 1722.[21]
In località di Selvapiana sorge ilSantuario diMaria Ausiliatrice, costruito su disegno dellascuola Beato Angelico per volere del parroco don Ernesto Bianchi, della fondatrice Clotilde Stoppani e della popolazione in seguito alsecondo conflitto mondiale. Durante la notte del 24 ottobre 1942, definita "notte infernale" dal parroco, le case e le vite furono risparmiate dalle bombe sganciate: il popolo attribuì l'incolumità del paese all'intervento diMaria Ausiliatrice, e decisero di dedicarle un santuario.[22]
Nella località di Ca' del Monte sorge un piccolo oratorio dedicato aSant'Antonio, di recente ristrutturazione, raffigurato in una statua al suo interno.
Nel rioneSan Pietro vi era l'omonimachiesa (allora sottoposta allacurazia ed alcomune diCuasso al Piano), che compare per la prima volta in un documento notarile datato 17 ottobre 1478.[23] Qui divenne parroco nel 1180 il Beato Manfredo Settala,[20] finché non si ritirò per condurre vita ascetica sulMonte San Giorgio. La chiesa, con annesso campanile e casa parrocchiale, fu fortemente danneggiata e resa inutilizzabile il 20 maggio 1528 da una piena dellago Ceresio e dalle acque del fiume Bolletta e poi da un terremoto con successiva alluvione nell'ottobre dello stesso anno.[20][23] Nel 1567 venne visitata dall'arciprete di Monza Giovanni Battista Castano, che dà l'ordine (mai eseguito) di ripararla.[23] Nel resoconto della visita pastorale dell'arcivescovoCarlo Borromeo datato 26 agosto 1574 impartisce la sconsacrazione e ordina la demolizione della chiesa,[23] e che i materiali ottenuti vengano utilizzati per terminare le chiese parrocchiali diBesano e Porto Ceresio (per questo motivo nel 1583 verrà asportato il tetto, ma la struttura verrà risparmiata[23]). Nel 1586 viene visitata dall'arcivescovoGaspare Visconti, che la descrive come spoglia, povera, fatiscente ed angusta.[23] Nel 1728 viene menzionata dallo storicobrusimpianese Nicolò Sormani, che la descrive come un rudere abbandonato il cui campanile era ancora esistente.[23] L'edificio risulta ora convertito in abitazione.[23] Ora una parete presenta unaffresco raffiguranteGesù Crocifisso, circondato dalla Vergine Maria e San Pietro, ed una lastra di marmo, scoperta il 19 settembre 1926,[23] con delle incisioni che raccontano la storia del luogo di culto.[20]
Affacciato sul lago, nelcentro storico del paese vi era l'oratorio diSan Giuseppe, fatto costruire dalla famiglia Appiani in stile barocco. Fu demolito nel 1960.[20]
Annesso alla dimora diMonsignor Giovan Maria Bossi, egli aveva fatto costruire un oratorio,[20] scomparso inepoca napoleonica. Ne rimane la facciata affrescata in via Bossi, che presenta una pala di scuola luinesca[20] (che era originariamente sull'Altare) con raffigurata laSacra Famiglia conSanta Caterina d'Alessandria.[20]
La posizione lacustre ha reso Porto Ceresio una frequentata meta turistica[24]: nel comune vi sono infatti numerose dimore storiche costruite da facoltosi villeggianti.
Presso la cosiddetta "corte del pozzo" ha sede il Museo Etnografico Appiani Lopez, dedicato a storia, arte e cultura locali[31].
Il 27 gennaio 2024 viene inaugurato il Palazzo della Cultura "Salvatore Ferrara",[29] in piazzale Luraschi, nello stesso edificio che ospita la locale squadra di canottaggio, l'ambulatorio medico comunale e la biblioteca. È sede del Portale del sitoUNESCO delMonte San Giorgio, area che interessa parte del comune.[29]
Nel 2022 il giro d'affari legato al turismo era stimato attorno a 1 300 000 euro; la spesa media annua per i pernottamenti nel comune ammontava a 103 euro per notte. Le circa 30 strutture ricettive presenti a Porto Ceresio risultavano occupate annualmente per il 63% dei posti letto disponibili, con un picco dell'89% ad agosto e un minimo del 40% a dicembre[24].
Prospiciente la stazione si trova altresì l'imbarcadero per il servizio pubblico di navigazione transfrontaliero sullago di Lugano, presso cui sopravvive anche il pontile con rotaia utilizzato in epoca passata per il trasbordo delle merci dalla ferrovia ai battelli.
Fa parte inoltre della comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province diLombardia ePiemonte e ilCantone Ticino svizzero[35].
Tra le società sportive attive nel comune si citano la Canottieri Porto Ceresio[36] (nata nel 1958, attiva a livello agonistico nazionale sia nel canottaggio a sedile fisso, sia nel canottaggio olimpico, vanta nel palmarès titoli italiani e piazzamenti sul podio nella graduatoria nazionale a squadre), il Ceresium Bisustum[37] (squadra di calcio condivisa con la vicinaBisuschio, la cui storia s'è interamente dipanata nelle divisioni dilettantistiche regionali e provinciali dellaFIGC) e il CVCE - Circolo Velico Ceresio[38] (club velistico attivo sullago di Lugano).