| Ponte diAriccia | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Coordinate | 41°43′19.6″N 12°40′14.3″E41°43′19.6″N,12°40′14.3″E |
| Dati tecnici | |
| Tipo | Viadotto stradale |
| Materiale | peperino ecalcestruzzo armato |
| Lunghezza | 312m |
| Larghezza | 9m |
| Altezza | 72m |
| Realizzazione | |
| Progettisti | Giuseppe Bertolini Ireneo Aleandri Alessandro Batocchi |
| Costruzione | 1847-1854 |
| Mappa di localizzazione | |
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Ilponte diAriccia è un monumentale viadotto stradale fra i chilometri 23 e 24 dellastrada statale 7 Via Appia, eretto con lo scopo di rettificare il tracciato della via Appia traAlbano Laziale edAriccia. Il ponte fu ultimato nel 1854 su progetto dell'ingegnerGiuseppe Bertolini (1790 - 1855).
Lavia Appia Antica, costruita nel312 a.C., usciva daRoma e arrivava in corrispondenza dell'attuale Albano, seguita quasi fedelmente dal tracciato settecentesco attualmente utilizzato dalla strada statale omonima. Tuttavia la strada, per giungere alla suaprima statio,Aricia, scendeva alla fine dell'attuale abitato di Albano versoVallericcia, risalendo poi in direzione dell'attuale abitato diGenzano di Roma attraverso un monumentale viadotto inpeperino di cui oggi rimangono pochi resti. Con lacaduta dell'Impero romano d'Occidente e l'inizio delMedioevo, la via Appia dopo gli ultimi interventi attuati dal re ostrogotoTeodorico, iniziò a decadere a causa dell'impantanare del tratto che attraversava lePaludi Pontine.
Fu solopapa Pio VI nel1789 che ordinò, in concomitanza con l'intensificarsi dell'opera di bonifica delle Paludi, la rettifica della via Appia traRoma eTerracina: venne così realizzata lavia Appia Pignatelli, che conserva il suo nome nel suo primo tratto tra Roma e l'attuale statale. Il tracciato della strada arrivava ad Albano, dove ancora una volta i costruttori si posero il problema di come colmare il forte dislivello per raggiungereAriccia: così venne deciso di non far passare per nulla lavia Appia in Ariccia, realizzando una lunga deviazione di circa tre miglia attorno al crinale diVallericcia, per portare l'Appia direttamente a Genzano.
Papa Gregorio XVI tuttavia, frequentatore abituale di tutte le località deiCastelli Romani, prese la decisione di modificare un'ultima e definitiva volta il tracciato dell'importantissima via Appia: ordinò la costruzione di viadotti stradali nell'accidentato tratto di strada tra il centro storico diAriccia eGenzano di Roma, ma poiché morì non poté vedere chepapa Pio IX nel1847 incaricò, tramite il suo ministroCamillo Jacobini, l'architettoGiuseppe Bertolini di costruire il nuovo monumentaleponte di Ariccia. Giuseppe Bertolini, ispettore camerale, ne affidò la progettazione all'architettoIreneo Aleandri - in quegli anni ingegnere della Delagazione Apostolica di Spoleto - riservandosi di eseguire la direzione dei lavori. IlPapa stesso visitò spesso personalmente i lavori che si effettuavano per la costruzione del ponte, che venne terminato nel 1853 e inaugurato dallo stesso pontefice il12 ottobre1854.[1] Alle quattroteste del ponte vennero innalzate colonne di travertino che dovevano ricordare i miliari romani della via Appia Antica, su queste sono collocate le lapidi ricordanti il pontefice Pio IX, che fu appunto promotore dell'opera, il ministro del Commercio e Belle ArtiCamillo Jacobini e l'architetto Giuseppe Bertolini. Il ponte andò a collocarsi nel contesto della scenografia monumentale concepita daGian Lorenzo Bernini tra il1661 ed il1672 per lapiazza di Corte diAriccia.
Il 1º febbraio1944 il ponte e il vicino torrione quadrangolare della parte settecentesca diPalazzo Chigi andarono distrutti nel bombardamento anglo-statunitense diAriccia edAlbano Laziale. Fino alla sua ricostruzione, iniziata immediatamente, venne realizzato un percorso alternativo di guerra poco più a valle, che attraversava la macchia secolare ospitata all'interno delParco Chigi. L'architetto Alessandro Batochi si occupò del restauro del ponte e dei cippi di travertino posti alleteste.
Nel1967[2][3] si è verificato il crollo di una intera arcata centrale del ponte, che fu subito ricostruito ed oggi è pienamente praticabile. In una breve sequenza del film di guerra del 1968 "Lo sbarco di Anzio", appare il ponte con l'arcata ancora non riparata.
Il ponte di Ariccia si è meritato la tragica fama diponte dei suicidi: infatti, forse per la sua considerevole altezza, è stato meta, nel corso degli anni, di numerosi suicidi[4][5]. L'ANAS per evitare altri episodi del genere ha apposto nel2000 delle barriere in tensostruttura lungo tutto il ponte.
A partire dal gennaio2010 il ponte è chiuso al traffico pesante e alla sosta delle vetture per le operazioni di pulizia dei piloni effettuate in corda dagli operatori diRoma Sotterranea volte a favorire un successivo controllo di stabilità statica.[2]
Il 17 novembre del 2022 finalmente il ponte storico della città è stato restaurato e riaperta la circolazione ai veicoli.
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