Secondo la tradizione il toponimo di Ponderano deriverebbe dallatinopondere aurum, in riferimento ad unponderarium, luogo di pesatura dimetalli auriferi, con certificazioni ufficiali[4].
Secondo una diversa ipotesi, deriverebbe invece da unPons Aerianus, a sua volta derivato dal nome personaleAeriusoHerius[5].
Nel primoperiodo feudale il paese fece parte del comitato di Vercelli. Compare in un diploma imperiale del988, con il quale l'imperatoreOttone III confermava il possesso della zona a Manfredo di Cavaglià, figlio di Ajmone,conte di Vercelli, il quale aveva già ottenuto daOttone I le corti di Ponderano e dei territori circostantiBiella per cambio fatto con la diocesi di Vercelli.
Nel998, l'uccisione del vescovo Pietro di Vercelli da parte del marcheseArduino d'Ivrea, con la complicità di Manfredo, provocò la reazione dell'imperatore Ottone, che con diplomi del 7 maggio 999 e del 1º novembre del 1000 restituì alla diocesi di Vercelli i beni e i possessi del marchese e dei suoi parenti e amici, confermando il dominio di tutto ciò che l'imperatore Carlo aveva concesso al vescovo Littuardo nell'882. Dal vescovo lo accettarono poi i discendenti di Manfredo, signori diMontiglio eCamairano, ai quali venne però successivamente confiscato daEnrico II per essere ridato, nel1014, al vescovo di Vercelli, Leone.
Dopo alterne vicende, nel1243, illegato pontificio Gregorio di Montelungo lo vendette al comune di Vercelli, dal quale passò nelle mani degli Avogadro di Cerrione per rimanervi fino al1404 quando questi si sottoposero aiconti di Savoia.Amedeo VIII, ricevuto l'atto di dedizione, li reinvestì di tutti ifeudi posseduti e, tra gli altri, del luogo,castello e giurisdizione di Ponderano. Gli Avogadro si impegnavano allora a difendere e proteggere la comunità e i singoli e ad assolvere per essi a tutte le imposizioni esterne chiedendo in cambio alla comunità il pagamento di ventottofiorini all'anno. Tramite i bandi e gli ordini veniva poi regolamentata tutta la vita della comunità, non solo dal lato giuridico, ma anche da quello sociale e economico, con particolare riguardo all'attività agricola.
Nel1409 il castello fu distrutto da unincendio che coinvolse anche gran parte del borgo e che danneggiò in modo grave l'antica chiesa.Nel1551, previa autorizzazione delduca di Savoia, gli Avogadro cedettero il feudo, con tutta la giurisdizione, alla famiglia Dal Pozzo che già in precedenza vi vantava interessi patrimoniali e che lo mantenne di proprietà fino alla soppressione dei feudi.
Verso la fine delXVIII secolo si registra una mancatainsurrezione tentata da alcuni ribelli armati, sostenuti da un Avogadro di Formigliana, che minacciarono il saccheggio del paese. La popolazione unita disperse però gli armigeri dell'Avogadro e impedì che tale disegno venisse portato a termine, molti ribelli, arrestati, vennerofucilati e l'Avogadro stesso poté salvarsi solo grazie all'intervento delprincipe di Carignano.
Il comune di Ponderano fa usoab antiquo di uno stemma così descritto:
«d'azzurro, alcastello d'oro, merlato alla ghibellina, finestrato dello stesso, mattonato di nero, e torricellato a sinistra di una torre d'oro, con il braccio vestito d'argento, movente dal lato destro del castello e tenente nella mano di carnagione unabilancia. Ornamenti esteriori da Comune.»
È consegnato in data 23 agosto 1689 ai sensi dell'editto ducale del 23 maggio 1687.[6]
^Renzo Ambrogio (a cura di),Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Istituto geografico De Agostini Novara, 2006, p. 498.