L'abitato di Pompeiana, ad est della bassavalle Argentina, dista in linea d'aria 2 km dalmar Ligure e si trova, disposta in zona centrale, sul versante sud del monte Croce, una collina alta circa 600 metri. La sua buona esposizione a sud, la vicinanza del mare e la collina alle spalle garantiscono un clima mite. Altra vetta del territorio è il monte Selletta (579 m).
Iltoponimo ha con ogni probabilità origineromane come derivazione dalFundus Pompeiani, un fondo rustico annesso alla vicinamansio diCosta Balenae. Per il momento, però, nessun documento anteriore all'XI secolo può confermare l'esistenza del paese durante il I millennio.
Nell'anno 1049 l'attuale torrente Santa Caterina, che scorre ad est del paese, è definito fossato di Pompeiana e viene usato per delimitare il confine delle terre cheAdelaide di Susa concede aimonaci benedettini di Villaregia diSanto Stefano al Mare, dipendente dall'abbazia di Santo Stefano di Genova. Questa donazione diede origine al cosiddetto Principato monastico di Villaregia, dal quale Pompeiana fu inizialmente esclusa, anche se certamente i benedettini esercitarono presto la loro influenza, anche attraverso la chiesa di Santa Maria, già attiva nel XII secolo. Il Potere temporale fu esercitato prima daiClavesana e successivamente dai di Quaranta feudatari della vicinaLingueglietta; nel 1153 ilvescovo di Albenga infeudò Anselmo di Quaranta per la riscossione delle decime di un elenco di paesi, tra cui figura appunto Pompeiana. Tale incarico fu confermato anche nel 1161 e nel 1206.
Pompeiana entrò a far parte della giurisdizione benedettina del Principato di Villaregia nel 1225 e vi rimase sino al 1335, quando a causa di numerosi debiti contratti, i monaci benedettini vendettero l'intero principato aiLamba Doria.
Nel periodo fra il 1440 e il 1798 Pompeiana fu separata inPompiana Superior (oMaior) ePompiana Inferior. La parte alta fu assegnata al feudo dei di Quaranta, la seconda alla podesteria diTaggia. L'atto ufficiale della sua scissione fu stipulato nella piazza della chiesa parrocchiale, ubicata nella zona superiore, il quale prevedeva la possibilità da parte degli abitanti della zona inferiore di poter frequentare liberamente le funzioni religiose. Nel 1472 i diritti suPompiana Maior passarono ai marchesiSpinola del ramo di San Luca, che governarono la zona per conto diGenova. Nel 1673, dopo una lunga controversia giudiziaria tra le famiglieGrillo eGentile, che ne avevano ereditato i diritti per via matrimoniale dopo l'estinzione dei due rami maschili della famiglia Spinola, il possedimento feudale fu riconosciuto ai secondi che lo conservarono fino alla caduta dellaRepubblica di Genova nel 1797.
Particolare di una casa fortificata del centro storico pompeianese
Il 22 maggio 1557 subì un'incursione deipirati barbareschi dove, oltre al saccheggio e all'incendio delle abitazioni, morirono 7 o 8 abitanti, catturati in 25 e abbattuti diversi animali da lavoro. Altre incursioni devastarono il paese e la zona in quel periodo. Interessante la testimonianza pervenuta attraverso una lettera datata al 20 luglio 1564, scritta da Giacomo Filippo (o Filippi), un pompeianese catturato dai predoni, schiavo inAlgeri con i figli e le nipoti[5].
Un documento datato 9 marzo 1704 stabilì, per volontà della locale Confraternita dello Spirito Santo, l'apertura di una pubblica scuola, aperta a tutti i ragazzi della parrocchia.
Con la caduta della Repubblica di Genova sul finire del 1797, e la conseguente istituzione della napoleonicaRepubblica Ligure, il territorio di Pompeiana divenne municipalità autonoma che fu inquadrata nel cantone diTaggia nella giurisdizione delle Palme, con capoluogoSanremo. Dal 1805, con il passaggio della Repubblica Ligure nelPrimo Impero francese, rientrò nel circondario di Porto Maurizio delDipartimento di Montenotte[6].
Tra il 1924 e il 1925 il comune di Pompeiana fu soppresso e aggregato al comune di Santo Stefano al Mare; nuovamente soppresso nel 1928, e quindi unito al comune diRiva Santo Stefano, si ricostituì definitivamente nel 1947.
«D'oro, all'ulivoal naturale, con frutti neri, sorgente su una piccola porzione di terreno verde, accompagnato in capo da tre stelle a cinque raggi, sistematein fascia, d'argento quella di centro, d'azzurro le laterali.[7]»
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nel capoluogo. Il primo impianto architettonico potrebbe essere risalente all'XI secolo, e quindi allostile romanico. L'attuale struttura interna fu rifatta nel corso del XVII secolo, in stilebarocco, mentre la facciata e l'attiguo campanile sono stati realizzati, rispettivamente, ad inizio Settecento e inizio Ottocento.
Oratorio di Santa Maria Maddalena nel capoluogo.
Oratorio di Sant'Antonio di Padova in contrada Barbarasa
Alcune cappelle, generalmente ubicate nelle diverse borgate di cui è composto il paese, dedicate a san Rocco di Montpellier, san Giuseppe, san Biagio e san Bernardo (quest'ultima all'interno di unaZSC).
Due torri risalenti al XVI secolo con finalità di avvistamento e difesa dalle incursioni deipirati barbareschi: una a base rotonda, denominata torre dei Panei, che oggi ospita un piccolo museo etnografico aperto al pubblico durante i mesi estivi; la seconda, a pianta quadrata, nell'abitato della borgata di Barbarasa.
Piccola casa-fortezza nella borgata case soprane.
Antica fontana, denominata fontana sottana, del XIII secolo. Presenta uno stemma con unAgnus Crocifero, fregio testimoniante il legame del paese ai monaci benedettini.
Alle spalle dell'abitato di Pompeiana una zona di 184 ettari è entrata a far parte della rete Natura 2000 con la denominazione di ZSC IT1315922 "Pompeiana"[9]. L'area ospita due specie animali piuttosto rare inItalia: il pelodite punteggiato (Pelodytes punctatus) e la lucertola ocellata (Timon lepidus). Al suo interno si trovano gli habitat riconosciuti come prioritari e denominati 6210 "Terreni erbosi seminaturali con fioritura diorchidee", 91HO "Boschi diroverella", 9540 "Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici", e 6220 "Praterie substeppiche del tipo Thero-Brachypodietea".
Pompeiana è composta da diverse borgate, nuclei più antichi, distribuite a breve distanza l'una dall'altra. Costruzioni più recenti hanno successivamente dato al paese una distribuzione più continua e uniforme, anche se tuttora le borgate più antiche si trovano spesso nelle zone periferiche dell'abitato.
Il territorio comunale è costituito dalle borgate di Barbarasa, Belli, Cantu, Case Soprane, Conio, Costa San Giuseppe, Tento per una superficie territoriale di 5,38 km²[12]. Ad ovest, alle spalle della Torre dei Panei, una torre costruita nel XVI secolo per avvistamento e difesa dalle incursioni barbaresche, esiste un'ulteriore borgata (Costa Panera) abbandonata dopo il disastrosoterremoto che colpì la Riviera di Ponente durante il 1831.
Si basa principalmente sull'attivitàagricola e sulla lavorazione e commercializzazione dei prodotti naturali locali. Tra questi, ilcarciofo spinoso di Pompeiana ha ottenuto una certificazionePAT[13].
Il territorio comunale di Pompeiana è attraversato principalmente dalla strada provinciale 50 che permette il collegamento stradale conCastellaro, verso ovest, eRiva Ligure verso sud e la costa. Ulteriore collegamento viario provinciale è la SP 49 dove, verso est, collegante il centro pompeianese conTerzorio.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.