| Polo delle Libertà | |
|---|---|
| Leader | Silvio Berlusconi |
| Stato | |
| Fondazione | 1994 |
| Dissoluzione | 1995 |
| Confluito in | Polo per le Libertà |
| Partito | |
| Ideologia | Liberalismo Conservatorismo liberale Federalismo Populismo |
| Collocazione | Centro-destra |
| Seggi massimiCamera | 205 / 630 (1994) |
| Seggi massimiSenato | 82 / 315 (1994) |
| Colori | Azzurro eVerde |
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IlPolo delle Libertà (PdL) è stata una coalizione elettorale di centro-destra presentatasi in occasione delleelezioni politiche in Italia del 1994.
Comprendeva essenzialmenteForza Italia eLega Nord e si presentava unicamente nei collegi uninominali centro-settentrionali; in quelli centro-meridionali, invece, era presente la coalizione rappresentata dalPolo del Buon Governo, che si componeva di Forza Italia eAlleanza Nazionale. Entrambe le coalizioni sostenevano la leadership diSilvio Berlusconi, leader di Forza Italia. Erano candidati, in entrambe le coalizioni, anche esponenti delCentro Cristiano Democratico e dell'Unione di Centro, mentre del solo Polo delle Libertà facevano parte anche i radicali dellaLista Pannella - Riformatori.
Il Polo delle Libertà si presentava dunque in concorrenza con lo schieramento di centro-sinistra deiProgressisti, con quello di centro delPatto per l'Italia e con la stessaAlleanza Nazionale.
L'espressionePolo della Libertà fu coniata daUmberto Bossi nel dicembre1993 per raggruppare lo schieramento da opporre alla coalizione dicentro-sinistra egemonizzata dalPartito Democratico della Sinistra: «Il polo della libertà deve nascere per fermare questi bolscevichi all'italiana», disse il leader della Lega Nord alludendo agli uomini diAchille Occhetto[1].
Ancora il 7 gennaio1994 il leghistaRoberto Maroni parlava di polo della libertà come «la casa comune dei liberaldemocratici»[2].
L'11 gennaio1994 Berlusconi inizia a parlare di un «polo delle libertà»[3] e, quattro giorni dopo, riferisce che «la costruzione di un polo delle libertà, cioè la tela a cui in parecchi stiamo lavorando con passione, è davvero a buon punto»[4].Il 26 gennaio1994, giorno della sua «discesa in campo», Berlusconi lancerà ufficialmente il progetto del Polo delle Libertà come coalizione imperniata su Forza Italia. Sosterrà: «è indispensabile che al cartello delle sinistre si opponga un Polo delle Libertà che sia capace di attrarre a sé il meglio di un Paese pulito, ragionevole, moderno. Di questo Polo delle Libertà dovranno far parte tutte le forze che si richiamano ai principi fondamentali delle democrazie occidentali»[5].
Da sottolineare, comunque, che l'espressione Polo delle Libertà (così come quella di Polo del Buon Governo) non aveva i crismi dell'ufficialità. Infatti, a causa del tipo di aggregazione e di alleanze impossibili da ricondurre sotto un unico logo, non esisteva un simbolo identificativo della coalizione: fu così che per la quota maggioritaria della Camera i nomi dei candidati di coalizione erano affiancati, sulla scheda elettorale, dai simboli di ciascuna lista appartenente all'alleanza; nel caso del Senato, dove era ammesso un solo contrassegno per coalizione, la scelta ricadde su una meccanica sovrapposizione dei singoli simboli, senza dunque alcuna effettiva denominazione.
L'asimmetria delle due coalizioni si riflesse anche nelle modalità di presentazione nelle variecircoscrizioni:
L'accordo tra Forza Italia eLega Nord fu raggiunto il 30 gennaio1994: esso prevedeva che i due partiti presentassero candidature comuni nei collegi uninominali delle regioni centrosettentrionali e che il 70% dei candidati sarebbe stato in quota Lega, mentre il restante 30% sarebbe stato attribuito aForza Italia e alle altre formazioni politiche (Centro Cristiano Democratico eUnione di Centro)[6]. La Lega, inoltre, avrebbe accettato che Forza Italia stringesse un'alleanza con Alleanza Nazionale nei collegi centro-meridionali[7]. L'indomani una conferenza stampa unitaria annunciò l'avvenuto accordo elettorale.
È importante sottolineare come, a differenza della generalità delle altre alleanze politico-elettorali della storia italiana, la coalizione del Polo non si estese a livello locale alle elezioni amministrative, contribuendo con ciò all'instabilità della stessa.
I seggi ottenuti complessivamente dal centro-destra assicurarono una maggioranza netta alla Camera, mentre al Senato sfiorò per pochi seggi la maggioranza assoluta.
Per la quota maggioritaria della Camera il Polo delle Libertà ottenne 164 seggi: 107 andarono alla Lega, 44 a Forza Italia, 7 al CCD e 6 ai radicali (che si iscrissero al gruppo parlamentare di Forza Italia). Al Senato la coalizione ottenne 82 seggi: 60 andarono alla Lega, 19 a Forza Italia, 2 al CCD e 1 ai radicali (Sergio Stanzani). Particolarmente netto fu il risultato di gradimento fra i giovani, con tre punti percentuali di differenza fra i risultati per la Camera a suffragio universale e quelli per il Senato a suffragio ristretto.
Grazie all'appoggio di alcuni senatori a vita, fu formato ilgoverno Berlusconi I, che vedeva la partecipazione di tutti i partiti della coalizione. I radicali, esclusi dal governo per l'opposizione di AN, furono ricompensati con la nomina diEmma Bonino acommissario europeo). L'esecutivo però ebbe vita breve per l'insofferenza della Lega Nord a governare assieme ad Alleanza Nazionale (ritenuta forza assistenzialista e ancora compromessa col fascismo) e i continui attacchi di Umberto Bossi alPresidente del Consiglio.
Già durante il primo governo Berlusconi, intanto, si era iniziati ad usare l'espressionePolo delle Libertà per riferirsi a tutta l'area di governo, facendo cadere in disuso l'espressionePolo del Buon Governo. Il centro-destra, quindi, assunse definitivamente il nome diPolo per le Libertà in occasione delleelezioni politiche del 1996. Della coalizione facevano parte:
| Elezione | Voti | % | Seggi | |
|---|---|---|---|---|
| Politiche 1994 | Maggioritario Camera | 8.767.720 | 22,77 | 164 |
| Senato | 6.570.468 | 19,87 | 82 | |
| Silvio Berlusconi | ||
|---|---|---|
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