Varie forme in cui si presenta il plancton.Diatomee marine osservate almicroscopio.
Ilplancton (dalgreco anticoπλαγκτόν?,planktón, ossiavagabondo) è la categoriaecologica che comprende il complesso di organismi acquatici galleggianti che, non essendo in grado di dirigere attivamente il loro movimento (almeno in senso orizzontale), vengono trasportati passivamente dallecorrenti e dalmoto ondoso.
Per queste sue caratteristiche, il plancton si distingue dalnecton, il complesso di organismi viventi nellacolonna d'acqua e dotati di nuoto attivo, e dalbenthos, costituito dagli organismi abitanti i fondali e con i quali mantengono uno stretto rapporto di caratteretrofico.
La branca dellabiologia che si occupa dello studio di questi organismi, comprese le interrelazioni ed interdipendenze con l'ambiente fisico, chimico e biologico circostante, viene definitaplanctologia.
L'insieme degli esseri viventi formante il plancton è caratterizzato da un alto tasso dibiodiversitàspecifica, per il quale è possibile analizzare e distinguere organismi di diversa forma e dimensione, dotati di variadattamenti e differenti anche perciclo biologico e per le modalità con cui si procuranoenergia.
Il termineplancton fu coniato dal biologo tedescoVictor Hensen.
Come tutti gli esseri viventi (se si esclude la presenza dell'aria negli organi), anche gli organismi planctonici hanno unadensità maggiore di quella dell'acqua, dovuta alla costituzione delcitoplasma cellulare, la cui densità si aggira tra 1,02 e 1,06. Nonostante questo fattore, il plancton riesce ad ostacolare la tendenza a cadere sul fondo grazie ad una serie di adattamenti di varia natura, che ne permettono il galleggiamento.
Uno di questi, sicuramente il più importante, è la forma del corpo, che offre una certa resistenza alla caduta tanto più ampia è la suasuperficie rispetto alvolume che occupa. La presenza di tentacoli, ciglia, flagelli, espansioni laminari o filiformi e le associazioni di alghe monocellulari in colonie filamentose con struttura a catena sono solo alcuni degli adattamenti con cui si realizza questo vantaggio.
La diminuzione delpeso specifico può avvenire anche grazie alla presenza divacuoli riempiti d'aria o dagas,grassi ed oli che l'organismo stesso produce e mantiene all'interno del suo corpo. La velocità di caduta è contrastata anche dai deboli movimenti propri che possono avvenire per contrazione del corpo (come per le meduse) oppure grazie al movimento di ciglia, tentacoli ed altri organi locomotori.
In base alle modalità con le quali si può svolgere ilciclo vitale, è possibile suddividere gli organismi planctonici in due grandi categorie: l'oloplancton e ilmeroplancton.
Gliorganismi meroplanctonici vivono solo una parte della loro vita allo stadio planctonico, preceduto o sostituito in forma adulta da quellobentonico onectonico. Il meroplancton è costituito in prevalenza dagameti,larve di animali espore dipiante bentoniche e, per questa caratteristica, la sua densità e biodiversità sono fortemente influenzate dalle differenti stagioni riproduttive del popolamento acquatico. Esempi di meroplancton sono: le larve delleSpugne e dei Molluschi che, in seguito, si depositano sul fondo divenendo bentonici; le actinule, leefire e lo stadio di medusa degli Cnidari, quando questo si alterna allo stadio sessile o sedentario dipolipo; i vari stadi larvali deiPesci che, in forma adulta, si trasferiscono nel necton o nel benthos.Briozoi,Anellidi,Artropodi, Echinodermi, Tunicati e molti altriphyla animali sono anch'essi presenti nel plancton in varie forme larvali.
Femtoplancton, < 2×10−7 m, (< 0.2 µm), costituito daivirus.
Alcune di queste suddivisioni, specialmente quelle di grandezza maggiore, vengono a volte utilizzate con diversa scala di valori. L'esistenza e l'importanza delnanoplancton e delle categorie inferiori è stata scoperta solo negli anni 80.
Globigerina bulloides, microforaminifero planctonico con guscio calcareo.
Analizzando le diverse modalità con le quali gli organismi si procurano l'energia necessaria per il propriometabolismo, è possibile individuare nel plancton i tre principalilivelli trofici dellacatena alimentare: produttore,consumatore e decompositore.
La produzione è affidata alfitoplancton, composto da varie specie di alghe mono- e pluricellulari che, come tutti gli organismiautotrofifotosintetici (ad esempio lepiante terrestri), riescono a sintetizzare lamateria organica utilizzando lesostanze inorganiche disciolte nell'acqua e laradiazione solare come fonte di energia. Per questa caratteristica il fitoplancton si trova alla base della catena alimentare nella stragrande maggioranza degli ecosistemi acquatici
Il ruolo di consumatori è invece svolto dallozooplancton, comprendente iProtozoi e gliAnimali; organismieterotrofi che devono necessariamente cibarsi di altri organismi per sfruttare così l'energia immagazzinata nella materia organica delle loro prede.
Ultimo, ma non per importanza, è il livello trofico occupato dalbacterioplancton, costituito daibatteri galleggianti nella colonna d'acqua, i quali ottengono energia attraverso ladecomposizione dellanecromassa e restituiscono all'ambiente acquatico le sostanze inorganiche che verranno riutilizzate dal fitoplancton.
Si deve puntualizzare che questo schema di suddivisione non presenta dei confini del tutto netti. Infatti, alcune specie diProtisti hanno la capacità di comportarsi sia da produttori fotosintetici che da consumatori eterotrofi a seconda delle circostanze (mixotrofia)..
Il plancton è presente sia nelle acque salate (mari edoceani) che negli ambienti dulciacquicoli come ilaghi, lepaludi ed ifiumi a decorso molto lento.
La concentrazione del fitoplancton dipende strettamente dall'intensità della radiazione luminosa e dalla quantità di nutrienti presenti. La sua biodiversità è influenzata invece dallasalinità e dallatemperatura. Anche il movimento delle correnti e la concentrazione di zooplanctonerbivoro svolgono un ruolo importante nella sua distribuzione.
Per il suo metabolismo basato sullafotosintesi, il fitoplancton si trova maggiormente concentrato negli strati superficiali fin dove i raggi solari riescono a penetrare (zona eufotica). Non tollerando però un'eccessiva radiazione solare, tipica dellezone intertropicali e di quelletemperate nellastagione estiva, in queste regioni gli organismi fitoplanctonici raggiungono la massima densità qualche metro al di sotto della superficie marina, dove le condizioni sono più favorevoli al loro sviluppo.
Non essendo condizionato dalla luce, lo zooplancton è invece presente in tutta la colonna d'acqua, dalla superficie alle zone profonde, e la ripartizione verticale dipende principalmente dalla diversa tolleranza alla temperatura, la quale decresce verso il fondo, dal tipo di alimentazione e dalle esigenze riproduttive.
Gli organismi fitofagi si localizzano in prossimità della superficie dove il fitoplancton è più abbondante; le specie necrofaghe sono maggiormente presenti nella regione meno luminosa, dove si cibano degli organismi morti che tendono a cadere sul fondo. Molti organismi, che durante il dì risiedono in profondità, nella notte risalgono in superficie provocando un notevole aumento del popolamento acquatico.
La distribuzione dello zooplancton dipende anche dalla presenza di un'area riproduttiva, che, durante la stagione appropriata, con la riunione della popolazione e la conseguente produzione di larve e spore, incrementerà la sua concentrazione.
Il plancton viene campionato essenzialmente con ilretino da plancton con maglie di misura idonea a trattenere gli individui dei gruppitassonomici di maggior interesse.Per organismi troppo piccoli o che, comunque, non incappano nei comuni retini si usa labottiglia di Niskin, una bottiglia che può essere aperta e chiusa da bordo alla profondità desiderata e che raccoglie un campione di acqua completo di plancton. Un altro sistema è ilcampionatore continuo che viene trainato da una imbarcazione e che fissa automaticamente informalina gli organismi catturati annotando automaticamente profondità e luogo di cattura.