La parete nord-est del Pizzo BadileLa parete nord-ovest del Pizzo Badile, al centro-sinistra nella fotoLa parete sud del Pizzo Badile: al centro è visibile la cresta sud, alla cui destra sale lavia normale
Il Pizzo Badile è la più imponente montagna del gruppo della Bondasca, sebbene sia superato in altezza dal vicinoPizzo Cengalo, di 66 metri più alto. La rinomata parete nord del Pizzo Badile si innalza fra due lingue dighiacciaio, il vadrec da la Turbinasca a occidente e il vadrec dal Cengal a oriente (vadrec è la denominazione di una lingua di ghiacciaio nel dialetto della Bregaglia). La parete nord si erge per più di 700 m sopra il ghiacciaio. Dalla sua forma trapezoidale deriva il nome alla montagna.
Lavia normale sale lungo il versante sud, l'itinerario dei primi salitori e fiancheggia la prominente cresta che solca la parete. La via parte dalrifugio Luigi Gianetti, ha uno sviluppo di 400 metri ed è valutata digrado di difficoltà PD, con passaggi di III+.[4]
I primi a percorrere lo "Spigolo Nord" furono gli italiani Gaetano Scotti, Angelo e Romano Calegari, i quali il 30 luglio 1911 arrivarono fino a metà via, ma, essendo stati costretti a ritirarsi a causa di un temporale, il 3 agosto salirono in vetta alla montagna dalla via normale e si calarono sullo spigolo fino al punto precedentemente raggiunto, risalendolo poi a ritroso.[5] La prima salita integrale e ufficialmente riconosciuta, invece, fu compiuta il 4 agosto 1923 in 12 ore dagli svizzeri Alfred Zürcher e Walter Risch. La via parte poco sopra lacapanna Sasc Furä (1904 m), situata nell'alta val Bondasca, e conduce direttamente alla vetta. Ha uno sviluppo di 1000 m ed è valutata di difficoltà D, con passaggi di grado IV+ e V.[6]
Via Cassin - 14-16 luglio 1937 - Prima salita diRiccardo Cassin,Gino Esposito,Vittorio Ratti,Mario Molteni eGiuseppe Valsecchi, 800 m/TD. La via fu aperta dopo una lotta in parete di tre giorni contro le avverse condizioni meteorologiche. Molteni e Valsecchi morirono per sfinimento durante la discesa per la via sud. Furono impiegati 45chiodi.[7][8]
6 luglio 1952 - Prima solitaria realizzata daHermann Buhl. Partito in bicicletta daLandeck nelTirolo, percorse la via Cassin in solitaria (impiegando 4 ore e 30 minuti) e tornò a casa sempre in bicicletta lo stesso weekend.[9]
2-3 gennaio 1981 - Prima invernale instile alpino compiuta daMarco Pedrini;Michel Piola e Danilo Gianinazzi con il supporto logistico (recupero degli sci all'attacco e trasporto dei medesimi alla Capanna Gianetti) di Maurizio Bellini e Aldo Bontagnoli.[5]
1996 - Carlos Suárez sale la via in 50' - record di velocità.[11][12]
21-23 febbraio 2008 - Prima solitaria invernale realizzata daRossano Libera.[13]
Via Corti-Battaglia - 17-18 agosto 1953 - Prima salita diClaudio Corti e Felice Battaglia. Felice Battaglia perse la vita al termine della scalata, precipitando dopo essere stato colpito da un fulmine. I primi salitori impiegarono 120 chiodi, 6 cunei e 20 ore di scalata. La via ha un dislivello di 600 m e difficoltà di VI, A3.[14]
Via degli Inglesi - 8-9 luglio 1968 - Prima salita diMike Kosterlitz e R.J. Isherwood, 600 m/VI, A2. I primi salitori impiegarono 80 chiodi e 18 ore di scalata.[15]
23-24 luglio 1979 - Prima solitaria realizzata da Martin Moran.[16]
Via del Fratello - 14-19 marzo 1970 - Prima salita dei fratelli Antonio e Gianni Rusconi, 750 m/V+, A2. I primi salitori impiegarono 130 chiodi.[17]
22-23 luglio 1979 - Prima solitaria realizzata da Giovanni Pirana.[16]
Via Chiara, Pilastro a Goccia - 1976 - Prima salita di Francesco Boffini, Guido e Jacopo Merizzi, Giuseppe 'Popi' Miotti, Giovanni Pirana. È la prima via di concezione "moderna" sul Badile, il pilastro infatti non termina in vetta ma sullo Spigolo Nord. Salita in due tempi; 450 m/TD+/VI.[19]
Ringo Star - agosto 1985 - Prima salita diTarcisio Fazzini con Ottavio e Tita Gianola, 650 m/TD+/VI.[20]
Via Molteni - 16-17 agosto 1935 - Prima salita di Mario Molteni e Mario Camporini. La via sale nella parte sud-est, ha uno sviluppo di 400 metri e difficoltà V/D+.[21]
Diretta Giulio Fiorelli - 13 agosto 1982 - Prima salita di C. Pedroni, A. Rossi e C. Selvetti, 450 m/VI+, A2.[21]
La discesa si effettua percorrendo la via normale, tuttavia è considerato un percorso complesso e pericoloso a causa della difficoltà ad individuare la via e della presenza di strapiombi in prossimità di essa[22]. Per ovviare a questo problema, sono state attrezzate cinque discese acorda doppia (che necessitano di due corde lunghe 65 metri), delle quali la prima è posta poche decine di metri sotto la vetta lungo la via sopra citata.Molti alpinisti che salgono gli itinerari sul versante svizzero, optano anche per la discesa lungo lo spigolo nord.
Aldo Bonacossa e Giovanni Rossi,Masino Bregaglia Disgrazia, vol. I,Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1977.
Gianluca Maspes e Giuseppe Miotti,Masino Bregaglia Disgrazia - Montagne per quattro stagioni, Sondrio, Samas Italy, 1996.
Mario Sertori e Guido Lisignoli,Solo Granito - Masino Bregaglia Disgrazia - Arrampicate classiche e moderne, Milano, Versante Sud, 2007.
Marco Volken e Giuseppe Miotti,Badile - Cattedrale di granito, Missaglia (Lecco), Bellavite, 2007.