Leciclovie della Toscana rientrano nel novero di analoghe infrastrutture turistiche e ricreative presenti in varie regioni d'Italia.La tradizionale vocazione dellaToscana per il turismo internazionale, attratto dalle città d'arte, dai paesaggi, dalle coste e dalle risorse naturali, ha negli ultimi decenni convogliato anche flussi ciclo-turistici verso la regione. Questi flussi hanno avuto caratteri pionieristici, nei numeri lontani da quelli della domanda/offerta cicloturistica di altre regioni d'Italia e d'Europa, ma hanno stimolato gli enti locali a sviluppare le prime infrastrutture dedicate.
Le ciclovie toscane si ispirano ai notissimi percorsi cicloturistici europei, come quelli delDanubio, dellaDrava o altri inTrentino-Alto Adige ed altre zone delNorditalia, dove, tramite la realizzazione di infrastrutture dedicate e relativi servizi, ricettività ecc. si è stati in grado di attirare flussicicloturistici con forti ricadute economiche per le zone circostanti.
Manca ad oggi una rete regionale complessiva, di cui rudimenti e frammenti possono essere individuati in alcuni itinerari già presenti e in progetti di completamento. Gli itinerari maggiori, in parte già percorribili ed in grado di prefigurare una rete regionale, sono quelli elencati di seguito.
Fa parte del Sistema integrato Ciclopista dell'Arno - Sentiero della Bonifica, inserito nel Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIIM) della Regione Toscana.
Si tratta di una ciclovia con percorso continuativo più lungo dellaToscana, noto comeSentiero della Bonifica, con fondo in terra battuta, per una lunghezza di 62 km fraArezzo eChiusi.[1]Il percorso è ciclo-pedonale, privo di dislivelli e chiuso al traffico motorizzato, ma incrocia strade asfaltate provinciali, con la relativa segnalazione; non è percorribile di notte e in caso di piena.
Si dipana lungo ilCanale maestro della Chiana, opera di bonifica del XVI secolo, non attraversa centri abitati, scorrendo nel cuore dei territori etruschi e di paesaggi rinascimentali, laghi, costruzioni storiche ecc. Una possibile deviazione (circa 12 km, parte in salita) permette di raggiungereCortona. Altre località di interesse toccate o raggiungibili dall'itinerario ciclabile sonoFoiano della Chiana,Marciano della Chiana,Montepulciano eCastiglion Fiorentino.
Sono disponibili anche alcuni servizi dedicati come noleggio bici, trasporto bagagli, punti assistenza e strutture turistico-ricettive specializzate lungo il percorso.
La Via Francigena in bicicletta, intesa come percorso moderno, ricalca uno dei percorsi medioevali di pellegrinaggio verso Roma chiamati appuntoVia Francigena. Proveniente daCanterbury entra in Toscana vicino aCarrara per poi toccareMassa,Pietrasanta,Lucca,San Miniato,San Gimignano,Siena eBuonconvento per poi entrare inLazio dirigendosi versoBolsena.
È un itinerario ciclabile turistico che percorre strade minori, anche non asfaltate, non distante dal percorso escursionistico. L'intero percorso toscano è scaricabile come traccia GPS dal sitoVisitTuscany
Punti di assistenza e strutture turistico-ricettive specializzate si trovano lungo tutto il percorso.

I percorsi cicloturistici in provincia di Siena sono in gran parte disegnati su strade della viabilità ordinaria, sia asfaltate sia "bianche", spesso con segnalazione specifica dedicata ai cicloviaggiatori.[2] Vengono sfruttati e valorizzati i circa 400 chilometri di strade con scarso o nullo traffico motorizzato. In pochi casi sono presenti vere e propriepiste ciclabili, cioè infrastrutture chiuse al traffico motorizzato e dedicate al solo transito di biciclette ed in molti casi pedoni.[3]Dal punto di vista delle infrastrutture e dell'attrattività la quasi totale mancanza di percorsi ciclabili separati dai mezzi motorizzati, e la scarsa chiarezza sull'entità di traffico con cui i cicloturisti si trovano a confrontarsi sui percorsi stradali, limita fortemente la qualità dell'offerta e probabilmente l'entità dei flussi.Le aree di questo tipo, su cui viene svolta anche una promozione, sono:
Un giro di circa 40 km su strade asfaltate, in parte a basso traffico, fraColle Val d’Elsa eSan Gimignano con le note attrattive storico-architettoniche e quelle panoramiche e naturalistiche.[4]
Vari itinerari stradali, sia asfaltati che sterrati, di 25–40 km che fanno fulcro sulle località diChiusdino eSovicille e la famosa abbazia diSan Galgano, con le loro attrattive storico-artistiche, ed altre di tipo naturale e paesaggistico come le Crete e i boschi ed acque dellaVal di Merse.[5]
Vari itinerari stradali sia asfaltati che sterrati, fra 12 e 110 km, con alcune pendenze impegnative, si snodano toccandoMonteriggioni, Colle di Val d'Elsa,San Gimignano,Casole d'Elsa,Radicondoli,Poggibonsi. Oltre a storia ed architettura paesaggi collinari, montani e fluviali.[6]
Fra i 25 e gli 80 km, una varietà di itinerari stradali, sia asfaltati che sterrati, alcuni impegnativi, con località di gran nome comePienza,Montepulciano,Bagno Vignoni,Castiglione d’Orcia. La storia è accessibile a tutti, i panorami richiedono un certo impegno.[7]Da non perdere d'occhio il Parco Artistico Naturale e Culturale (riconosciuto dall'Unesco).[8]
Piuttosto impegnativi per i dislivelli altimetrici gli itinerari stradali asfaltati e sterrati centrati sulle località diRadicofani,Abbadia San Salvatore, tipicamente di montagna e di boschi. Percorrenze fra 15 e 60 kim circa.[9]
Zona di confine fra la provincia di Siena e la provincia di Arezzo, dove si trova la ciclabile attrezzata del Sentiero della Bonifica (vedi in questa voce). Le località poco note comeTorrita di Siena oSarteano, e altre dai nomi famosi comeMontepulciano,Chiusi eSan Casciano dei Bagni, sono collegate da itinerari stradali sterrati o asfaltati di varia difficoltà e impegno.[10]
Nato con la nota manifestazione "L'Eroica", dedicata al ciclismo “storico”, è oggi un percorso permanente e segnalato, percorribile anche al di fuori dell'evento, che si snoda nelChianti e in Val d'Orcia e tocca le Crete.[11]
Presenta numerosi itinerari fra i 25 e 100 km, con dislivelli che variano fra i 400 e 1200 metri, che ruotano intorno alle località diCastelnuovo Berardenga,Gaiole,Radda eCastellina in Chianti. I percorsi sono tutti stradali, sia asfaltati che su strade "bianche", con la presenza di una vera e propria pista ciclabile nel territorio di Castellina.[12]


Laciclovia dell'Arno è un percorso per una lunghezza totale di circa 270 km dalle sorgenti del fiume alla foce, si snoda nelle province diArezzo[13], Firenze[14] e Pisa[15], e si interseca con vari percorsi nazionali ed internazionali, fra cui il più rilevante è laciclopista del Sole, coincidente conEuroVelo EV7[16]Essa è già percorribile per vari tratti realizzati in riva destra e in riva sinistra, mentre un progetto complessivo per l'intero percorso, che ricongiunga l'esistente e dia continuità e completezza, è stato oggetto di vari studi e consulenze a stadi preliminari, di fattibilità o rilevazione e ricognizione, finanziati dalla Regione Toscana.Fra i tratti già realizzati più noti e frequentati troviamo per es. quello dei Renai e quello di Rovezzano, l'uno a valle l'altro a monte di Firenze. Inoltre sono ciclabili con vario grado di separazione e protezione dal traffico buona parte dei lungarni nelle aree urbane di Firenze (su ambedue le rive), quelli di Pisa e di altri in centri di medie e piccole dimensioni dislocati sul fiume.
La ciclovia dell'Arno al suo stato attuale (largamente incompleto) risulta essere un misto di tratti prettamente paesaggistici e turistici ed altri invece in ambito urbano, destinati a spostamenti quotidiani, su grandi direttrici di traffico, di solito poco attraenti sotto l'aspetto ricreativo.Il primo segmento di percorso,Casentino eValdarno si caratterizza per grandi attrattive naturali e paesaggistiche.Firenze ePisa portano invece i cicloviaggiatori direttamente nel cuore delle città d'arte fra le più famose del mondo.
Nel Casentino, la valle che ospita le sorgenti dell'Arno, sono stati già realizzati circa 40 km di pista ciclabile:
LaMaremma con il suo capoluogoGrosseto e vari centri soprattutto costieri sono dotati di numerose piste ciclabili o ciclopedonali vere e proprie (cioè non utilizzano viabilità ordinaria, aperta ai mezzi motorizzati), prevalentemente su lunghezze che al massimo superano di poco i 10 km, fra località di villeggiatura e verso spiagge o pinete.[17] Ad esse vanno ad aggiungersi alcuni percorsi più prettamente cicloturistici.

La pista ciclabile Alberese-Marina di Alberese-Bocca d'Ombrone è unapista ciclabile asfaltata che si sviluppa nel comune diGrosseto, all'interno delparco naturale della Maremma. Il suo completamento è stato ultimato tra il2007 e il2008.[18]
Il tracciato, interamente pianeggiante, ha inizio dalla frazione diAlberese, presso il nuovo centro visite del parco, da dove si dirige inizialmente verso nord-ovest, parallelamente all'antico tracciato dellaVia Aurelia. Prima di raggiungere la località di Spergolaia di Alberese, la ciclopista diverge dal vecchio tracciato dell'anticavia consolare curvando prima verso ovest e poi verso sud-ovest, trovandosi in seguito parallela al tratto di strada che da Spergolaia di Alberese si dirige verso ilmare.[18]
Da questo punto, il tracciato della ciclopista segue quasi l'andamento della strada, che attraversa due volte a raso in appositi passaggi segnalati prima di iniziare a percorrere il lungo tratto dellapineta Granducale. Dopo alcuni chilometri percorsi all'ombra del sottobosco, la pista si biforca ad alcune centinaia di metri dal mare: il tracciato principale termina in prossimità della spiaggia, mentre la biforcazione piega verso ovest, attraversando subito a raso la strada, per raggiungere la località diBocca d'Ombrone. Mentre il tratto che raggiunge il mare è di fruizione e passaggio libero, la biforcazione che si dirige verso la foce del fiumeOmbrone coincide con un tratto dell'itinerario A7 del parco naturale della Maremma, e può essere percorso soltanto dopo aver acquistato il biglietto per il suddetto itinerario.[18]
La lunghezza del tratto tra Alberese e il mare è di 10 chilometri, mentre la biforcazione per Bocca d'Ombrone misura un chilometro e mezzo circa.[18]
La pista ciclabile Grosseto-Ponte Tura è unapista ciclabile su ghiaia che si sviluppa per circa 5 chilometri lungo un tratto del fiumeOmbrone, in prossimità della città diGrosseto.[19]
Il percorso è di tipo promiscuo ciclopedonale ed ha inizio sull'argine settentrionale destro del fiumeOmbrone, raggiungibile da via dei Barberi. Da questo punto il tracciato si articola lungo il suddetto argine fluviale dirigendosi a monte verso est/nord-est, nel cuore del parco fluviale cittadino del fiume Ombrone.[19]
La pista ciclopedonale termina presso ilponte Tura, dove si trova ladiga della Steccaia, entrambi fondamentali opere dibonifica della piana.[19]
Diversi punti del percorso si caratterizzano per la presenza della tipica vegetazione fluviale che sembra contrastare con lavegetazione prevalentemente diffusa nellaMaremma grossetana.[19]

La pista ciclabile Marina di Grosseto-Castiglione della Pescaia è unapista ciclabile extraurbana asfaltata che collegaMarina di Grosseto aCastiglione della Pescaia, attraversando parte del territorio comunale diGrosseto oltre a quello castiglionese.[20]
Il percorso, interamente pianeggiante e di tipo promiscuo ciclopedonale, ha inizio dall'estremità settentrionale di Marina di Grosseto, in località Fiumara, da dove è raggiungibile attraverso la viabilità urbana della frazione. La pista ciclopedonale si dirige quindi verso nord-ovest attraversando l'intero tratto settentrionale dellapineta del Tombolo, con andamento parallelo rispetto al corrispondente tratto dell'exstrada statale 322 delle Collacchie (attuale strada provinciale n. 158).[20]
Il tracciato, ben ombreggiato anche nelle ore centrali della giornata durante il periodo estivo, costeggia parte dell'oasi di San Felice pressoLe Marze, raggiungendo infine, dopo quasi 10 chilometri totali, la parte meridionale dell'abitato di Castiglione della Pescaia, a sud dell'ultimo tratto delfiume Bruna, da dove si raccorda nella viabilità urbana castiglionese.[20]

Numerosi sono i percorsi ciclopedonali nei comuni dellaCosta D'Argento[21], adatti a bici stradali e mountain bike. Molte sono le ciclopiste previste o in fase di completamento, i tratti realizzati sono:
Orbetello Scalo-Terrarossa, di 5,1 km, tratto pianeggiante che costeggia lalaguna di Ponente raggiungendo la località di Terrarossa dopo aver percorso ladiga Leopoldina fino al confine del comune diMonte Argentario[22].
Terrarossa-Feniglia-Porto Ercole, di 4 km, da Terrarossa, in continuità con la tratta da Orbetello Scalo a Terrarossa, il percorso costeggia la laguna di Levante fino all’incrocio con la Feniglia, per poi salire versoPoggio Pertuso e scendere a Porto Ercole[23].
Terrarossa-Santa Liberata, di 4 km, da Terrarossa, in continuità con il percorso Orbetello Scalo Terrarossa, si dirama in direzione Porto Santo Stefano, raggiungendo il canale di Santa Liberata dove inizia il tombolo della Giannella[24].
Ciclopedonale forestale dellaFeniglia, di 6,2 km, è uno sterrato compatto quasi interamente pianeggiante che attraversa laRiserva naturale Duna Feniglia fino ad Ansedonia.[25].
Ansedonia-Orbetello Scalo, di 7,2 km, completa il giro della laguna di Levante fino a Orbetello Scalo, alcuni brevi tratti sono aperti al traffico[26].
Albinia-Giannella, di 2 km, tratto parziale della futura ciclovia della Giannella.[27][28] Da Albinia inizia la pista ciclabile di 10,2 km, che raggiunge la zona camping fino alla località Osa[29].
Porto Santo Stefano-Pozzarello, di 3,2 km,[30] tratta parziale realizzata sul vecchio tracciato, in parte in galleria, dellaferrovia dell'Argentario, che raggiungerà Santa Liberata e farà parte della Ciclovia Tirrenica costituendo uno dei due punti estremi della ciclovia trasversale Tirreno-Adriatico[31].

La pista ciclabile Grosseto-Marina di Grosseto è una pista ciclabile suburbana asfaltata che consente il collegamento tra ilcapoluogomaremmano e lafrazione costiera, dopo un percorso di circa 10 chilometri.[32]
Il percorso, interamente pianeggiante e promiscuo per pedoni e velocipedi, ha inizio presso il parco cittadino di via Giotto, da dove giunge quasi in prossimità dell'exstrada statale 322 delle Collacchie (attuale strada provinciale n. 158) all'estremità sud-occidentale della città e del quartiere diGorarella. Da questo punto in poi, la pista ciclabile si sviluppa parallelamente alla strada statale, dalla quale viene poi separata dal canale di San Rocco,canale dibonifica che ha origine da una delle ultime anse del fiumeOmbrone e sfocia aMarina di Grosseto.[32]
In prossimità della frazione diPrincipina Terra, il tracciato della ciclopista si discosta da quello della strada per aggirare le case dell'abitato, inoltrandosi verso nord. Proprio presso questa frazione, vi è un incrocio a raso della pista ciclabile con la strada del Poggiale: in questo punto chi percorre la ciclopista deve fermarsi (segnale di stop) per dare la precedenza a chi percorre la suddetta strada.[32] Superato l'incrocio a raso, la pista ciclabile torna parallela alla strada statale, con il tracciato che per alcuni chilometri coincide con l'argine destro del canale, dal quale divergerà soltanto a poche centinaia di metri dallapineta del Tombolo. Lungo questo tratto, ai bordi della pista vi sono alcune aree di sosta, oltre ad alberi disposti in doppia fila che consentono l'ombreggiatura.[32]
All'inizio della pineta, la pista attraversa a raso la strada statale in prossimità di una rotonda, presso il quale la strada statale volta a destra perCastiglione della Pescaia, venendo affiancata in seguito dallapista ciclabile Marina di Grosseto-Castiglione della Pescaia lungo l'intero tratto settentrionale della Pineta del Tombolo.[32] La pista ciclabile Grosseto-Marina di Grosseto supera invece il quadrivio proseguendo dritta dopo l'attraversamento a raso. Dopo alcune centinaia di metri viene raggiunto l'abitato di Marina di Grosseto dove termina immettendosi nella viabilità della frazione.[32] Da segnalare che l'ultimo chilometro della ciclopista, dopo l'attraversamento a raso della strada statale che precede il quadrivio, vede il proprio percorso fiancheggiare la sede stradale.[32]
La pista ciclabile Castiglione della Pescaia-Bivio di Rocchette è unapista ciclabile che si sviluppa lungo un tratto litoraneo del comune diCastiglione della Pescaia.[33]
Il percorso, lungo quasi 5 km, è riservato unicamente a velocipedi ed ha inizio nella parte nord-occidentale dell'abitato di Castiglione della Pescaia, in prossimità del piccolo promontorio diPunta Capezzolo.[33]
La pista ciclabile si sviluppa seguendo parallelamente il tratto della exstrada statale 322 delle Collacchie fino ad arrivare a poche centinaia di metri dal bivio per leRocchette. Il percorso presenta alcuni incroci a raso con strade che conducono ad abitazioni private e a strutture turistiche ricettive; in alcuni punti la ciclopista risulta separata dalla carreggiata stradale da una siepe, mentre in altri vi è inclusa lateralmente, seppur indicata dalla segnaletica orizzontale che la delimita dalla restante sede stradale.[33]
Buona parte del percorso è ombreggiata dagli alberi secolari che costituiscono l'estremità orientale dellapineta di Roccamare.[33]
La pista ciclabile Marina di Grosseto-Principina a Mare è unapista ciclabile asfaltata che collegaMarina di Grosseto ePrincipina a Mare, frazioni del comune diGrosseto.[34]
Il tracciato, interamente pianeggiante e di tipo promiscuo ciclopedonale, ha inizio nella parte meridionale dell'abitato di Marina di Grosseto. Attraverso il tratto meridionale dellaPineta del Tombolo si dirige verso sud-est, completamente ombreggiato dagli altipini secolari.
Dopo circa 2 chilometri di percorso, la pista ciclopedonale raggiunge la frazione di Principina a Mare, dove si immette in viale Tirreno, lungo il quale si raccorda ad altre due piste ciclabili di tipo urbano, che affiancano la sede stradale riservata al transito di autoveicoli, motocicli e ciclomotori.
La viabilità urbana di Marina di Grosseto consente invece il raccordo tra questa pista ciclabile ed altre due ciclopiste: quella perCastiglione della Pescaia e quella perGrosseto.
Il percorso non asfaltato (ghiaia e sterrato) in saliscendi, sia ciclabile che pedonale, attraversa leBandite di Scarlino con caratteri panoramici e naturalistici e conduce alle frequentate spiagge di Cala Martina, Cala Violina e Cala Civette[35].
La pista ciclabile Grosseto est è una pista ciclabile urbana ciclopedonale della città diGrosseto, che collega il quartiere sud con quelli a nord passando dalle zone a est. La pista è lunga circa 14 km e parte dal quartiereGorarella fino a raggiungere la frazione diRoselle.
La prima tratta della pista è stata realizzata tra il 2009 e il 2010[36], mentre la seconda, inizialmente prevista per il 2011[37], è stata completata nel corso del 2012[38], poiché il cantiere ha subito alcuni ritardi dovuti alle lamentele di alcuni cittadini e alla conseguente modifica del tracciato.[39]
Il primo tratto della ciclabile inizia nella zona diSan Giovanni, stessa zona da cui parte anche lapista ciclabile Grosseto-Marina di Grosseto, e percorrendo il viale Einaudi attraversa tutta Gorarella fino a giungere in via Fanfani, portandosi al ponte della ferrovia. Il tracciato continua sotto il ponte fino in piazza Risorgimento, percorre il viale delle Brigate Partigiane, collegando così anche la Cittadella dello Studente, zona centrale che comprende il polo liceale cittadino, numerose scuole e istituti superiori. Infine, il tracciato costeggia viale Mascagni fino a confluire in via Leoncavallo dove si trova un parco pubblico cittadino. Questo tratto è stato realizzato tra il 2009 e il 2010, ed inaugurato il 9 ottobre 2010[40].
Il secondo tratto della ciclabile continua una volta superato ilPEEPFosso dei Molini attraversando via Grieg e costeggiando piazza Barsanti. Dopo aver oltrepassato lachiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, la pista prosegue lungo via Liri, svolta in via Adda, e risalendo via Lago di Varano in direzione nord, raggiunge la piscina comunale e il Villaggio Curiel. Questo tratto è stato completato nel giugno 2012, ed inaugurato ufficialmente il 14 dicembre 2012[41].
Il tracciato si ferma per un breve tratto nel Villaggio Curiel in via Lago di Garda, per poi riprendere presso il tracciato delcanale diversivo in via Lago d'Orta. Il percorso continua poi lungo via Senese fino all'ospedale cittadino, recuperando in parte una vecchia pista ciclabile già presente, e prosegue dal quartiereSugherella fino al limite urbano della città in località Poggione. Dalla periferia di Grosseto la pista raggiunge la frazione diRoselle, attraversando il centro abitato promiscuamente alla carreggiata, e si conclude dopo circa 3 km al centro visite delsito archeologico rosellano. Questo ultimo tratto del percorso, dopo un'iniziale interruzione dei lavori,[42][43] è stato ultimato nel 2020.
La pista ciclabile Grosseto est mette in collegamento tra di loro diverse zone cittadine situate a sud, est e nord dell'area urbana:
Sono presenti percorsi ciclabili o ciclopedonali a carattere escursionistico, di varia lunghezza, all'interno del territorio di numerosi comuni toscani.Sono presenti anche progetti a vari stadi, dallo studio di fattibilità, alla definizione dei percorsi, fino alla cantierizzazione. In alcuni casi è anche prevista la riqualificazione come pista ciclabile di ferrovie dismesse, fra cui la Pontremolese.
L'intero complesso delle ciclovie toscane presenta varie criticità.
Nella regione, pur attraversata da due percorsi europeiEuroVelo, definiti da molti anni, la dotazione di ciclovie è frammentaria e sostanzialmente non in rete. La criticità è presente anche a livello provinciale o di grandi aree sub-regionali. Il riferimento alle reti e ai percorsi europei o di altre regioni/province italiane sembra perciò poco concreto.
Gli standard europei del cicloturismo si basano largamente su infrastrutture dedicate, generalmente piste ciclabili, del tutto o largamente separate dalla viabilità ordinaria e quindi dal traffico motorizzato. In molti casi invece si indicano percorsi ed itinerari a traffico promiscuo, tramite l'utilizzo di strade bianche o secondarie (a basso traffico) e al tempo stesso a strade provinciali o nazionali decisamente caratterizzate da intenso traffico, anche di autocarri.