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Pirano

Coordinate:45°31′41.35″N 13°34′05.1″E45°31′41.35″N,13°34′05.1″E (Pirano)
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Pirano
comune
(SL) Piran
(
IT) Pirano
Pirano – Stemma
Pirano – Bandiera
Pirano – Veduta
Pirano – Veduta
Localizzazione
StatoSlovenia (bandiera) Slovenia
Regione statisticaLitorale-Carso
Amministrazione
SindacoĐenio Zadković dal 2018
Territorio
Coordinate45°31′41.35″N 13°34′05.1″E45°31′41.35″N,13°34′05.1″E (Pirano)
Altitudine41 m s.l.m.
Superficie44,6km²
Abitanti18 253[1] (2023)
Densità409,26 ab./km²
InsediamentiBusin (Bužini),Dragogna (Dragonja),Lucia (Lucija),Mulini (Mlini),Villanova (Nova vas),Padena (Padna),Parezzago (Parecag), Pirano (Piran),Portorose (Portorož),Sezza (Seča),Sicciole (Sečovlje),Strugnano (Strunjan),San Pietro dell'Amata (Sveti Peter),Scudelin (Škodelin),Scrile (Škrile)
Comuni confinantiCapodistria,Isola,Buie (CRO),Umago (CRO)
Altre informazioni
Linguesloveno eitaliano
Cod. postale6330
Prefisso+386 5
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2SI-090
TargaKP
Nome abitanti(IT) piranesi
(
SL) Pirančani
Patronosan Giorgio di Lydda
Giorno festivo23 aprile
Provincia storicaLitorale
Cartografia
Mappa di localizzazione: Slovenia
Pirano
Pirano
Pirano – Mappa
Pirano – Mappa
Sito istituzionale
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Pirano[2] oPirano d'Istria (in slovenoPiran[piˈɾáːn], invenetoPiran[piˈɾaŋ]) è uncomune della Slovenia di 17 882[1] abitanti appartenente allaregione delLitorale-Carso. Si affaccia sulla costaadriatica.

Contraddistinta dal suo aspetto tipicamenteveneziano, Pirano è il centro amministrativo dell'area circostante nonché uno dei principali centri turistici della Slovenia.

Geografia fisica

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Territorio

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Pirano è situata lungo le coste nord-occidentali dellapenisola istriana, a breve distanza dal confine tra la Slovenia e la Croazia. La cittadina si sviluppa lungo il vertice di una piccola penisola, Punta Madonna, protesa pittorescamente sulmare Adriatico. Al livello marittimo, Pirano si trova nella parte sud-est delGolfo di Trieste, già parte delGolfo di Venezia.[3]

Pirano confina a sud, lungo l'omonimoVallone ("baia") e il fiumeDragogna, con laCroazia, a nord (nel mare) con l'Italia e a est con i comuni diIsola d'Istria eCapodistria. La massima elevazione è a 289 ms.l.m., costituita dal monte Mogoron (Baretovec pri Padni).

Clima

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Pirano[4]MesiStagioniAnno
GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDicInvPriEstAut
T. max. media (°C)7,69,212,516,321,024,527,327,023,218,712,99,08,616,626,318,317,4
T. min. media (°C)33,55,88,913,216,819,319,015,912,07,24,13,59,318,411,710,7
Precipitazioni (mm)757172928393699511096116852312472573221 057

Storia

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Niente fonti!
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Piazza Tartini, la piazza più importante del paese

La località di Pirano viene citata per la prima volta dall'Anonimo Ravennate nelVII secolo, col nome diPiranòn (Πιρανὸν). Non sono note informazioni sulla nascita e lo sviluppo dell'insediamento originario, anche se si può supporre sia stata fondata nel periodo finale dell'Impero Romano con l'arrivo di popolazioni che sfuggivano alle invasioni barbariche. Secondo la tradizione, Pirano sarebbe infatti sorta, come Venezia, come insediamento per profughiaquileiesi fuggiaschi di fronte agliUnni.[5] Stando alle descrizioni diTeopompo eFloro, l'area di Pirano sarebbe stata conosciuta dai Greci fin dalIV secolo a.C., e sarebbe poi stata incorporata allo stato romano insieme al resto dell'Istria nelII secolo a.C.. Alla caduta dell'Impero d'Occidente sarebbe nato un primo nucleo abitato che, per la sua favorevole posizione, passò indenne daisommovimenti della fine del V secolo e di quello successivo. L'Istria entrò a far parte delRegno ostrogoto e poi all'Esarcato d'Italia, a seguito della riconquista dell'Italia da parte dell'Impero romano d'Oriente. Successivamente l'Istria venne annessa alRegno longobardo sotto reAstolfo. Quando nel774Carlo Magno divenne re dei Longobardi, dopo aver sconfitto reDesiderio, l'Istria restò autonoma fino a che non venne conquistata nel788 daPipino, figlio di Carlo. Durante l'età carolingia lamarca d'Istria, inclusa Pirano, fu parte delRegnum Italiae, restando a lungo nell'orbita dellamarca di Verona. Insieme a quest'ultima venne assegnata alduca di BavieraEnrico da suo fratelloOttone I di Sassonia, che voleva garantirsi libero accesso alla penisola italiana nel caso volesse intervenire controBerengario II d'Italia. Nel978 l'imperatoreOttone II assegnò alduca di CarinziaOttone la marca di Verona, dalla quale la marca d'Istria venne scorporata e assegnata almargravio di CarniolaPoppo I nel 1040, per volontà dell'imperatoreEnrico III.

Sul finire dell'età bizantina iniziarono a emigrare nelle campagne istriane i primi nuclei di slavi, che dovettero consolidarsi sul territorio durante la dominazionecarolingia (iniziata nel788) tanto da indurre un dignitario locale, che partecipava alPlacito del Risano come rappresentante di un "castello", a protestare per l'insediamento di genti slave in varie zone dell'entroterra istriano.

Marina di Pirano, dominata dallaChiesa di San Giorgio

IlXII e ilXIII secolo, dopo altri periodi di turbolenza, dal graduale avvicinamento della cittadina allaRepubblica di Venezia, allora in piena ascesa economica e demografica, prima sotto forma di rapporti commerciali e diplomatici, poi mediante una vera e propria unione politica, suggellata in modo definitivo nel 1283. Ebbe così inizio il lungo sodalizio fra Pirano e laSerenissima, che ebbe termine solo con la caduta di quest'ultima nel 1797.

Circondata da possenti muraglie, Pirano resistette a vari assalti pirateschi o di nemici di Venezia, respingendo due assedigenovesi nel 1354 e nel 1379.

Dotata di un proprio statuto fin dal 1270, Pirano si resse anche nel periodo veneziano in maniera semi-autonoma: a capo del territorio era preposto un delegato veneziano, che abbinava le funzioni giurisdizionali a quelle di governo vero e proprio; a suo fianco, un consiglio dei nobili locali ne condivideva ed indirizzava le scelte.

Una serie di epidemie che colpirono Pirano in questi secoli: l'ultima fu la grandepestilenza che nel 1558 ridusse di due terzi i suoi abitanti.

L'economia piranese fu legata ai commerci e alle vicine saline di Fasano, Strugnano eSicciole, anche se i rapporti con le vicine località diCastelvenere,Buie eCapodistria rimasero sempre turbolenti per motivi di confine o di diritti di sfruttamento dei vari territori.

Mura di Pirano

AllorchéTrieste divenne il porto principale dei domini degliAsburgo, il declino di Venezia segnò anche il regresso dell'industria salinaria e per Pirano iniziò una lenta parabola discendente, finché - dopo la caduta della Serenissima nel 1797 - passò all'Austria, salvo una breve parentesinapoleonica, durante la quale fu sottomessa al distretto di Capodistria.

Lo stesso argomento in dettaglio:Rivolta di Pirano.

Nei primi decenni dell'Ottocento l'attività salinaria riprese l'antico vigore: Pirano divenne un porto succedaneo di Trieste e fu in quel periodo che - versoPortorose - sorse il cantiere navale cittadino. Città abitata in maniera quasi esclusiva da italiani, Pirano partecipò alle lotte fra italiani e slavi (sloveni e croati) per l'esercizio del potere nella penisola istriana, insorgendo nel 1894 contro l'imposizione di tabelle bilingui (italiano - slovene) da parte del governo austriaco.

Nella seconda metà del XIX secolo, Pirano risentì positivamente dei flussi turistici, che fecero della vicina Portorose uno dei luoghi di maggior richiamo dell'interoImpero Austroungarico.

Evacuata in parte durante laGrande Guerra, Pirano venne in seguito assegnata all'Italia. Il periodo italiano non fu caratterizzato da particolari eventi.

Alla fine dellaseconda guerra mondiale, dopo l'occupazione tedesca, Pirano venne inserita nella zona B delTerritorio Libero di Trieste, soggetto all'amministrazione militarejugoslava. A seguito delMemorandum di Londra del 1954, la quasi totalità della popolazione autoctona di Pirano fu costretta aesodare e fu sostituita da popolazioni jugoslave dell'interno, in maggioranza slovene ma anche croate e bosniache.

L'esodo causò una vera e propria cesura nella storia piranese: i pochi italiani rimasti coltivarono le antiche memorie cittadine, ma il volto della città venne completamente stravolto: la lingua, le antiche credenze popolari, le feste religiose, le tradizioni artistico/artigianali sparirono quasi completamente. Solo in anni recenti, dopo l'indipendenzaslovena, si è sviluppato timidamente un tentativo di recupero delle antiche radici, per lo meno sotto il profilo della conoscenza storica e diffusione.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Scorcio dipiazza Tartini con il Palazzo Municipale sulla sinistra e lachiesa di San Giorgio sullo sfondo.

Architetture civili

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Architetture religiose

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  • Chiesa di San Giorgio, è situata in posizione scenografica sul tessuto urbano piranese e fu ricostruita nelle forme attuali nella prima metà del XVII secolo. Il campanile, copia ridotta di quello diSan Marco a Venezia, è sormontato da una statua dell'Arcangelo Michele.
  • Chiesa della Madonna della Salute, costruita nel 1274, fu più volte restaurata.
  • Chiesa di Santo Stefano, un tempo sede della Confraternita della Buona Morte.
  • Chiesa della Beata Vergine della Consolazione, costruita nel 1439 ma rifatta instile barocco nel XVIII secolo.
  • Oratorio della Madonna della Neve, costruito nel 1404 e ampliato nel XVIII secolo.
  • Chiesa di San Pietro, costruita nelXIII secolo ma rifatta nel 1818.
  • Chiesa di San Donato, barocca, ora sconsacrata.
  • Chiesa di San Francesco, forma parte di un complesso monastico costruito nella prima metà delXIV secolo e più volte modificato.
  • Chiesa di San Rocco, costruita probabilmente nella prima metà del XVII secolo secondo i tipici canoni dell'architettura veneziana.

Società

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La presenza autoctona di italiani

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Segnaletica italo-slovena
Lo stesso argomento in dettaglio:Esodo giuliano dalmata, Italiani di Slovenia e Unione Italiana.

È presente una comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italofone che abitarono per secoli ed in gran numero, la penisola dell'Istria e le coste e le isole delQuarnaro e dellaDalmazia, territori che furono dellaRepubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Pirano è drasticamente diminuita in seguito all'esodo giuliano dalmata, che avvenne dopo la seconda guerra mondiale.

La minoranza italiana è composta da circa 700 persone, pari a poco più del 4% della popolazione complessiva (le persone di madrelingua italiana sono invece 1174, il 7% del totale dei residenti). Tuttavia è opportuno segnalare che alla voce "lingua d'uso" all'interno del censimento sloveno del 2002, 1 871 piranesi (11% popolazione) hanno dichiarato di utilizzare la lingua italiana quale lingua di comunicazione. Nella cittadina trova sede laComunità degli Italiani di Pirano "Giuseppe Tartini" che aderisce all'Unione Italiana.

Lingue e dialetti

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%Ripartizione linguistica(gruppi principali)[6]
8,37%madrelingua croata
7,00%madrelingua italiana
2,99%madrelingua serbo-croata
66,70%madrelingua slovena

Il comune è bilingue, sia losloveno che l'italiano sono lingue ufficiali. L'italiano è ufficiale a Pirano e negli insediamenti diDragogna/Dragonja,Lucia/Lucija,Parezzago/Parecag,Portorose/Portorož,Sezza/Seča,Sicciole/Sečovlje eStrugnano/Strunjan.[7].

Tradizioni e folclore

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La festa religiosa, cancellata dallo stato socialista e da poco tempo recuperata, si celebra il 23 aprile persan Giorgio, patrono del paese, in occasione della ricorrenza che racconta come il santo abbia salvato il paese da un'onda anomala. Fino agli anni '40 del XX secolo si svolgeva unaprocessione, "infiorando" le strade e stendendo dei drappi bianchi da casa a casa, chiamati "cieli" (a mo' di cielo).

Cultura

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Istruzione

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Musei

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  • Galleria Civica
  • Museo del Mare
  • Museo delle Attività Subacquee
  • Aquario di Pirano

Teatri

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  • Teatro Tartini

Geografia antropica

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Urbanistica

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La località di Pirano si snoda su un'area di 1 km². Altri popolosi centri abitati sono i sobborghi diPortorose eSanta Lucia (o Lucia) accresciuti in epoca più moderna.

Suddivisioni storiche

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L'abitato si divide in due storici rioni:Punta eMarciana (oMarzana) divisi dall'insenatura del porto e dallo spazio che fu dell'anticomandracchio; li circondano numerose contrade e piccole frazioni.

Località

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Pirano, veduta della costa

Il comune di Pirano è diviso in 15 insediamenti (naselja)[8] con i seguenti abitanti:

Infrastrutture e trasporti

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Nella frazione comunale diPortorose si trovano l'omonimo aeroporto e un porto turistico.

Amministrazione

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Municipio di Pirano

La festa del comune cade il 15 ottobre e celebra la fondazione del primo "distaccamento navale Capodistria" nel 1944.

Nell'ottobre 2010, una listasocialdemocratica guidata daPeter Bossman, un medico sloveno di origineghanese, ha vinto le elezioni per il rinnovo dell'amministrazione comunale, facendo di Bossman il primo sindaco di colore eletto in un paese dell'Europa dell'Est.[10]

Gemellaggi

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Note

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  1. ^abStatistiche slovene, supxweb.stat.si.
  2. ^Cfr. il toponimo "Pirano" a p. 66 sull'Atlante geografico Treccani, vol. I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
  3. ^Pirano - Enciclopedia, suTreccani.URL consultato il 18 ottobre 2024.
  4. ^https://it.climate-data.org/location/9034/
  5. ^Sull'origine del toponimo sono state formulate varie ipotesi. Secondo taluni il nome è di origine celtica, derivando dalla radicepyrn, col significato dimonte alto. Secondo altri il toponimo deriva dabior-dun, col significato di "insediamento in una collina", mentre il suffisso latino in-anum farebbe presupporre un predio romano. C'è infine chi avanza l'ipotesi che il nome sarebbe di origine traco-greca, derivando dalla radiceπυρ (pyr, fuoco), forse per l'esistenza di un antico punto luminoso per i naviganti.
  6. ^Censimento Slovenia 2002
  7. ^Statuto del comune di Pirano
  8. ^Statuto del Comune di Pirano in lingua italiana, supiran.si.URL consultato il 1º marzo 2015(archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2015).
  9. ^abcattualmente amministrati dal comune diBuie con i nomi: Bužini - Busin, Škudelin - Scudelin, Škrile - Scrile
  10. ^Peter, primo sindaco nero dell'Est Europa"La Repubblica", 26/10/2010
  11. ^abcdefghijL'afioreto, notiziario locale del Comune di Pirano, Dicembre 2015, numero 37, pagina 5
  12. ^Gemellaggi della Regione Lombardia (PDF), suaiccrelombardia.files.wordpress.com.URL consultato il 14 giugno 2011.

Bibliografia

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  • Dario Alberi,Istria - Storia, arte, cultura, Trieste, Lint Editoriale,ISBN 978-88-8190-232-3.
  • Slovenia, Milano, Touring Club Italiano, 2020.
  • Valentina Bassanese e Marco Vertovec,Istria slovena e croata, Udine, Odòs Libreria Editrice, 2014.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Pirano
Insediamento capoluogoPirano (Piran)
Insediamenti (naselja)Dragogna (Dragonja) ·Lucia (Lucija) ·Padena (Padna) ·Parezzago (Parecag) ·Portorose (Portorož) ·Sezza (Seča) ·Sicciole (Sečovlje) ·Strugnano (Strunjan) ·San Pietro dell'Amata (Sveti Peter) ·Villanova (Nova Vas)
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