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Pipinidi

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IPipinidi, strettamente legati agliArnolfingi, furono i membri di una famiglia di nobili franchi, alcuni dei quali ricoprirono la carica diMaestro di palazzo, e cioè governanti di fatto, nei regni diNeustria e diAustrasia, nominalmente governate daiMerovingi. NelVII secolo il vescovoArnolfo di Metz fu una figura di spicco nei regni merovingi e suo figlioAnsegiso sposòBegga, figlia diPipino di Landen detto "Il Vecchio": da loro nacquePipino di Héristal, da cui la dinastia prese il nome dipipinidi. La carica di Maestro di palazzo del regno di Austrasia entrò nella famiglia con Ansegiso e proseguì con Pipino II di Héristal, che conquistò la Neustria alla battaglia diTertry del687 ed espanse l'autorità dei pipinidi su tutti i regni deiFranchi. Alla sua morte il figlio illegittimoCarlo Martello tagliò fuori gli eredi legittimi, la cui discendenza si estinse, e governò come maestro di Palazzo, dando poi vita a quella che gli storici hanno chiamatodinastia carolingia.

Origini

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Nessun documento contemporaneo cita il nome dei genitori di Pipino I di Landen o il Vecchio, e laVita Garitrudis abbatissae Nivialencis, redatta nel VII secolo, si limita a dire che la sua origine è così famosa che nessuno in Europa ignora il nome e la gloria dei suoi antenati. Nel X secolo laGenealogia regum Francorum parla di “Carlomanno, maestro di palazzo d'Austrasia sottoTeodeberto II (596-612) e padre di Pipino“[1], mentre nell'XI secolo laVita Pippini ducis parla semplicemente di un Carlomanno, senza alcun'altra specificazione. La documentazione contemporanea permette di confermare la non-esistenza d'un Maestro di palazzo chiamato Carlomanno all'inizio del VII secolo, indicando che un Carlomanno Maestro di palazzo, se è esistito, è morto entro e non dopo la fine del VI secolo; gli storici sono divisi anche sull'esistenza di un Carlomanno padre di Pipino di Landen, alcuni respingendo completamente l'informazione[2]. Ma questo riferimento ad un Carlomanno padre di Pipino nellaVita Pippini ducis non porta pretese particolari e sembra essere derivata da un'altra fonte e non dallaGenealogia regum Francorum. Inoltre, alla nascita diCarlo Martello, il continuatore diFredegario segnala che suo padrePipino di Héristal lo chiamò con un nome preso dalla propria lingua, cioè dalla sua lingua materna, cosa che indicherebbe che il nome Carlo proveniva dalla famiglia materna, quella diPipino di Landen suo nonno, e che in essa era già presente[3].

Quanto alla madre di Pipino I, resta incognita nelle varie fonti dell'epoca.

Storia

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Arnolfo ePipino di Landen sono i due principali capi dell'aristocrazia dell'Austrasia all'inizio del VII secolo. Sempre più insofferenti dell'autorità della reginaBrunechilde, reggente in nome del nipoteSigeberto II, fecero appello al re dellaNeustriaClotario II perché eliminasse la regina: questi invase l'Austrasia nel613, depose Sigeberto II e lo fece uccidere assieme alla regina. In ricompensa, nominò Arnolfo vescovo di Metz e Pipino Maestro di Palazzo. Caddero in disgrazia alla morte di Clotario II nel629, poiché suo figlioDagoberto I li allontanò: Pipino tornò al potere nel639 alla morte di Dagoberto, ma così non fu per Arnolfo che si era ritirato in monastero e vi morì nel640[4][5].

Alla sua morte, Arnolfo lasciò due figli,Clodolfo edAnsegiso, citati per la prima volta nel643 come parte dell'ambiente vicino al maestro di palazzoGrimoaldo I, figlio diPipino di Landen e fratello di santa Begga, quindi cognato di Ansegiso e zio di Pipino di Héristal. Clodolfo fu in seguito eletto vescovo di Metz, nel657, quando Grimoaldo venne assassinato. L'ambiente a lui vicino (famigliari, consiglieri,domestici[6]) subì allora persecuzioni da parte del clan che prese il potere, e Clodolfo si mostrò opportunista cercando di accordarsi con i nuovi dominatori, cosa che gli sarà rimproverata successivamente dai Carolingi; suo fratello Ansegiso venne assassinato a una data sconosciuta ma precedente il669[5].

A partire da Pipino II di Héristal, la dinastia si vantò maggiormente degli antenati pipinidi che di quelli arnolfingi, impartendo alle nuove generazioni nomi presenti nel ramo pipinide (Pipino, Grimoaldo, Carlo, Carlomanno) piuttosto che nell'altro, a tal punto che gliAnnali di Metz, composti alla fine dell'VIII secolo, presentano Pipino II di Héristal soltanto come nipote di Pipino I di Landen, e citano Arnolfo, suo nonno paterno, solo come un antenato che avrebbe contribuito alla potenza dei carolingi con i suoi consigli. Questo stato di cose dura tuttora e comunemente ci si riferisce pure ai discendenti d'Ansegiso e di Begga comePipinidi invece che comeArnolfingi[7].

Pipino di Héristal appare nel675 quando, duca dell'Austrasia alleato al duca Martino, s'oppose adEbroino, maestro di palazzo dellaNeustria. Nel679 una prima battaglia terminò con la morte del duca Martino; dopo la morte d'Ebroino ed un breve periodo di pace, le ostilità ripresero nel687 e si conclusero in favore di Pipino, che divenne il vero padrone dei tre regni franchi (Neustria,Borgogna ed Austrasia). Ma la corte era divisa tra due fazioni, una raccolta attorno aPlectrude, moglie di Pipino, e l'altra intorno adAlpaida, l'amante: l'equilibriò durò fino al714, quando Pipino morì[4].

Plectrude, vedova di Pipino, fece subito arrestare il figliastroCarlo (figlio di Pipino e Alpaide) e riconoscere come legittimo erede il nipoteTeodoaldo: nello stesso periodo la Neustria si rivoltò, elesse reChilperico II, come maestro di palazzoRagenfrido e, dopo essersi alleata con iFrisoni, attaccò l'Austrasia. Carlo riuscì a sfuggire e, con l'aiuto di alcuni alleati, organizzò una resistenza che sconfisse la Neustria ed i Frisoni: forte del successo, esiliò Plectrude e Teobaldo e riunì i tre regni sotto la sua autorità. Con l'aiuto della Chiesa, organizzò iregni franchi in un principato coerente. Intanto i saraceni, già respinti nel721, invasero di nuovo le terre dei Franchi ma vennero sconfitti e definitivamente respinti allabattaglia di Poitiers il 25 ottobre732. Questa vittoria portò a Carlo il soprannome diMartello e gli permise d'intervenire inAquitania, che sottopose alla propria autorità. Nel737, alla morte del re merovingoTeodorico IV, Carlo Martello non ritenne utile far consacrare un nuovo sovrano: non tentò però di farsi incoronare re, ma rimase semplice Maestro di Palazzo[4]. Alla sua morte, nel741, i suoi figliPipino il Breve eCarlomanno I nominarono reChilderico III per porre termine ai disordini legati alla successione. Carlomanno si ritirò in un monastero nel747 e Pipino III ottenne nel751 il sostegno diPapa Zaccaria (confermato in séguito daPapa Stefano II) per deporre Childerico III e diventare re, dando l'avvio alladinastia carolingia[4] .

Relazioni dinastiche franche

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     Arnolfingi     Pipinidi     Merovingi     Robertingi     Carolingi     Geroldini     Welfen     Unrochingi     Popponidi     Ottoniani     Capetingi
     Imperator Romanorum(Impero carolingio)     Imperator Romanorum(Sacro Romano Impero)
Clotilde
*~670
Turimberto
*? †post770
Wiltrude
*795834
Ingeltrude
*? †?
Beatrice
*~880 † post931

Note

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  1. ^Fustel de Coulanges,Histoire des institutions politiques de l'ancienne France, vol. 6, livre II, Hachette, Paris, 1907, p. 125.
  2. ^Karl August Eckhardt,Studia Merovingica, Witzenhausen, 1975
  3. ^Christian Settipani,Les Ancêtres de Charlemagne], Paris, 1989
  4. ^abcdChristian Settipani,La Préhistoire des Capétiens (Nouvelle histoire généalogique de l'auguste maison de France, vol. 1), éd. Patrick van Kerrebrouck, 1993
  5. ^abPierre Riché,Les Carolingiens, une famille qui fit l'Europe, Hachette, coll. «Pluriel», Paris, 1983 (réimpr. 1997)
  6. ^Termine con cui si fa riferimento ad infividui legati ad una grandfe famiglia, similari aiclientes d'epoca romana (Emile Littré,Dictionnaire de la langue française, Paris, 1883 ).
  7. ^Christian Settipani, «L'apport de l'onomastique dans l'étude des généalogies carolingiennes », inOnomastique et Parenté dans l'Occident médiéval, Prosopographica et genealogica, Oxford, 2000
  8. ^Doda, secondo alcune fonti, era figlia diArnoaldo di Metz,vescovo di Metz emargravio dellaSchelda.
  9. ^Duca di Haspengau, conte di Oberrheinsgau e Wormsgau.
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