La città conserva testimonianze del suo passato, dalle originietrusche alPrincipato di Piombino di cui era la capitale; la sua lunga storia è sintetizzabile nei monumenti architettonici e nelle opere d'arte che si conservano nel centro storico, alla cui realizzazione contribuirono ancheLeonardo da Vinci eAndrea Guardi.
La città è posta nel tratto di costa sud della Toscana, all'estremità meridionale sull'omonimo promontorio (21 m), a sud delmonte Massoncello (286 m) e chiusa ad est dal monte Vento; è separata dall'isola d'Elba dalcanale di Piombino, largo10 km, che costituisce il tratto di mare che segna il confine orientale tramar Ligure emar Tirreno; il litorale all'estremità settentrionale del territorio comunale, che coincide colgolfo di Baratti, si affaccia sul mar Ligure, mentre il litorale sud-orientale si affaccia sul mar Tirreno e coincide col tratto nord-occidentale delgolfo di Follonica. Nelle vicinanze del golfo era presente ilLago di Piombino o Padùle di Piombino, in seguito prosciugato. A livello litoraneo, la città si trova lungo lacosta degli Etruschi, corrispondente all'incirca alla provincia di Livorno; il suo territorio fa parte storicamente dell'anticaMaremma Pisana, oggi denominata ancheMaremma Livornese.
Ilpromontorio di Piombino, che è situato sul lembo di terra a nord dell'ampio golfo di Follonica, segna il confine geografico-morfologico orientale tra mar Ligure, a nord, e mar Tirreno, a sud, anche se nella comune percezione il confine tra i due mari viene spesso posto molto più a nord, tra Toscana e Liguria. La cima meridionale del promontorio è occupata da piazza Bovio, dalla quale con il cielo limpido si può ammirare tutto l'Arcipelago Toscano e laCorsica. Ad est, vicino al porto, si erge ilMonte Vento, sul quale sino alXIX secolo sorgeva unmulino a vento, un'altura su cui si trova ilsemaforo di Piombino e lacasa del Frasi, un casolare rurale delXIX secolo. In direzione nord si incontra la frazione diGagno,toponimo che deriva dallatinoganeum («taverna»).
In base alle medie climatiche calcolate per il decennio1946-1955, latemperatura media annua si attesta a16 °C, con la temperatura media di gennaio di8,8 °C e con la temperatura media di luglio di quasi24 °C.
Leprecipitazioni medie annue risultano piuttosto scarse, raggiungendo un valore medio annuo di494,1 mm ed essendo distribuite in 62,3giorni di pioggia medi annui; gran parte degli accumuli pluviometrici si verificano inautunno, mentre tra il periodo tardo invernale e le intere stagioni dellaprimavera e dell'estate possono verificarsi periodi disiccità.
L'umidità relativa media annua si presenta piuttosto elevata per la componente marittima mediterranea che influenza il clima.
I venti prevalenti sono digrecale nel periodo compreso tra ottobre e marzo, diostro nei mesi di aprile, maggio, agosto e settembre e diponente a giugno e a luglio.[9]
I primi insediamenti nel territorio risalgono almeno ai tempi degliEtruschi, quando, sul versante nord delmonte Massoncello sulpromontorio di Piombino, dove si trovava l'antico Porto Falesia, venne fondataPopulonia[10], la città portuale più importante dellaDodecapoli etrusca. Successivamente la zona fu romanizzata e per secoli seguì le sorti dell'Etruria romana. Nel417 circaRutilio Namaziano testimoniò la decadenza della zona nelDe reditu suo, dove cita Populonia come città «morta», abbandonata dopo leinvasioni barbariche del IV secolo. Il poeta descrisse anche ilporto Falesia, citando per la prima volta il nucleo originario di Piombino, oggi Portovecchio.
Sembra ormai accettato che il nomePiombino derivi daPopulino, cioèpiccola Populonia. Infatti Populonia è profondamente legata alla nascita di Piombino; durante il medioevo Populonia fu spesso attaccata e depredata. Populonia venne saccheggiata nel546 daTotila, capo deiGoti; nel573 la città subì l'ennesimo saccheggio, questa volta ad opera deiLongobardi, assalto che costrinse il vescovo Cerbone (San Cerbone) a rifugiarsi all'isola d'Elba. Infatti nonostante Populonia fosse ormai ridotta a piccolo centro e non fosse più l'antica gloriosa città etrusca, era la sede delladiocesi. L'ultimo saccheggio subito dall'abitato è registrato nell'anno809 ad opera degli orobiti, pirati di origine slava che vivevano sui monti del Peloponneso[11]. Fu allora che i pochi abitanti fuggiaschi si spostarono presso il porto Falesia mettendo le basi a quella che sarebbe divenuta Piombino.
I secoli IX e X hanno lasciato scarse e frammentarie testimonianze.Sulla base della toponomastica locale è stato suggerito che i profughi di Populonia abbiano trovato nella zona tarde sopravvivenze germaniche e precisamenteGoti. Ciò spiegherebbe, ad esempio, il toponimogoticoTolla[12], una collina nei pressi delporto di Piombino.
Nel1022 venne fondato ilmonastero di San Giustiniano di Falesia nei pressi dell'omonimo porto Falesia, ad opera di sei monaci dell'ordinebenedettino, figli del conte Tedice della nobile famiglia che successivamente verrà conosciuta comeDella Gherardesca, dotandolo di cospicue rendite fondiarie; è da notare che la presenza del monastero favorì intorno ad esso l'attività di pescatori, naviganti e lavoratori, qua possiamo scorgere l'embrione di quella comunità che diverrà Piombino.Nell'XI secolo, sul promontorio di Piombino erano presenti nella parte a nord i resti della città di Populonia e il riccoMonastero di San Quirico appartenente all'ordine benedettino; a sud ilMonastero di San Giustiniano di Falesia, anch'esso benedettino e forse localizzato presso lo scomparso oratorio di Santa Maria di Faliegi, laRocchetta e lo scalo del porto Falesia.Uberto,abate del monastero di San Giustiniano, cedette in seguito parte dei beni del monastero all'Opera della Primaziale Pisana retta daIldebrando degli Orlandi e da quel momento la città divenne soggetta allarepubblica pisana, ricoprendo il ruolo di secondo porto: si trattava del porto di Falesia, che prese successivamente il nome di Portovecchio nel1466, quando fu costruito ilPorticciolo della Marina.L'abitato nato in prossimità del monastero, ormai città, divenne un porto fortificato strategico per gli interessi diPisa, soprattutto come scalo nei traffici con le miniere dell'Isola d'Elba.
L'oratorio di Santa Maria di Faliegi alla fine delXIX secolo
Il nomePiombino è attestato nel1114 nella formaPlumbinum e questo ha dato origine alla leggenda secondo la quale il nome deriva dal peso in piombo (inlatinoplumbum) da pagarsi come dazio portuale, leggenda che però non sembra avere fondamento storico. La città era cinta da mura, dove si aprivano due porte: la Porta a Mare (distrutta) e laPorta a Terra, tutt'oggi esistente.Alla metà del secolo XII la cittadina dominata dall'abbazia si trasformò in liberocomune con proprie istituzioni e regolamentazioni. Le rivalità tra la Repubblica di Pisa e quella diGenova portarono tra l'XI ed il XII secolo a conflitti che videro Piombino presa e saccheggiata dai Genovesi.In questo periodo la città fu sotto l'amministrazione di un governatore civile e militare dellaRepubblica di Pisa, che portava il titolo di Capitano.Nel1248, durante il governo di uno di questi Capitani, Ugolino Arsopachi, vennero costruiti i Canali di marina. Nel1376Papa Gregorio XI visitò Piombino, nel suo viaggio daAvignone aRoma.
Erede ne fu il figlioJacopo II Appiano, minorenne e quindi sotto tutela della madre, donnaPaola Colonna: in questo periodo lo stato fu sotto la protezione diFirenze prima, diSiena poi, e infine nuovamente di Firenze.
Morti Jacopo e Paola, nel1445 governò il principato la sorellaCaterina Appiano sposata aRinaldo Orsini, che divenne cosignore di Piombino fino alla morte nel1450. Dopo questi seguìEmanuele Appiano (figlio diJacopo I e fratellastro di Gherardo Leonardo Appiano), che lasciò poi al figlioJacopo III, il quale incentivò nuove costruzioni militari.
A Jacopo III successe il figlioJacopo IV, durante il cui governo (tra il1501 e il1503)Cesare Borgia occupò Piombino divenendone Signore; alla morte diAlessandro VI tutto tornò nelle mani dell'Appiano. Dopo questi furono signoriJacopo V e suo figlioJacopo VI: tra il1548 e il1557Cosimo I de' Medici Granduca di Toscana si impossessò dello Stato di Piombino, cedutogli dall'imperatoreCarlo V.
Il figlio di Jacopo VI,Alessandro Appiano mantenne il potere per poco, ucciso in una congiura, e gli successe il figlioJacopo VII, che nel1594 ottenne il titolo di Principe dall'imperatoreRodolfo II d'Asburgo. Alla sua morte si aprì un periodo trentennale estremamente confuso, eccetto che durante il governo della principessaIsabella Appiano; dopo alterne vicende il principato nel1634 venne ufficialmente concesso dall'imperatoreFerdinando II d'Asburgo e daFilippo IV di Spagna a NiccolòLudovisi.
Nel1706 il principato passò in via ereditaria aiBoncompagni.
Dopo la definitiva disfatta diWaterloo nel1815, nonostante le richieste del principe Luigi I Boncompagni-Ludovisi di riavere la sovranità sullo stato, venne sancita l'annessione del territorio dell'ex-principato alGranducato di Toscana degliAsburgo-Lorena retto daFerdinando III.
La città e le fortificazioni di Piombino nel XVIII secolo
Dopo la fine del Principato e l'annessione al Granducato, il territorio di Piombino fu inserito nelcompartimento granducale diPisa (i compartimenti granducali corrispondevano all'incirca alle odierne province toscane) per poi passare nel1834 al compartimento diGrosseto.
Larivoluzione industriale italiana mosse i suoi primi passi anche a Piombino. I primi insediamenti industriali si ebbero tra il1860 e il1870 e nel1891, per iniziativa degli inglesi R. W. Spranger e J. H. Ramsay, venne impiantata la fabbricaMagona d'Italia. Nello stesso periodo si sviluppò la Società Anonima Alti Forni e Fonderie di Piombino, che qualche anno dopo si fuse con la Società Elba formando un potente trust siderurgico, che assunse dal1918 la denominazione diIlva. Piombino si avviava così a diventare uno dei maggiori centri industriali italiani[13].Nel frattempo le mura vennero quasi totalmente demolite (1903) e la città si espanse oltre il nucleo del centro, verso la zona industriale, l'entroterra, e la zona marina diSalìvoli.
Con l'avvento delFascismo tutte le funzioni in precedenza svolte dal sindaco, dalla giunta e dal consiglio comunale vennero trasferite ad unpodestà. Nell'ottica fascista di un riordinamento amministrativo, nel1925, per interessamento personale del gerarcaCostanzo Ciano, nativo di Livorno, Piombino e molte altre località limitrofe dellaVal di Cornia e delle zone vicinoCecina vennero inserite nellaProvincia di Livorno, ampliandola considerevolmente[14]. In tale occasione Piombino divenne capoluogo del nuovocircondario omonimo[15].
Piombino durante la seconda guerra mondiale subì pesanti bombardamenti essendo sede di importanti industrie siderurgiche. LaBattaglia di Piombino, del 10 settembre1943, è ritenuta dagli storici una delle prime pagine dellaResistenza italiana.
I bombardamenti segnarono profondamente la città, obbligando la cittadinanza a trovare rifugio nelle campagne dellaVal di Cornia. Si salvarono alcune parti delle fortificazioni medievali e alcuni monumenti di valore ambientale e architettonico nei quartieri affacciati sul mare.
Centro storico visto da piazza Bovio. L'edificio più alto sulla destra è ilCastello di Piombino
La testimonianza pittorica più antica che si conosca risale alXV secolo e riporta i colori argento-bianco e rosso, colori della famigliaAppiani; nell'Ottocento si aggiunsero il verde e l'oro.
Nello scudo sono raffigurati unfortilizio con tre torri e una chiesa simbolo della città; ai lati appaiono due ramoscelli, uno di alloro e l'altro di quercia, uniti alla base. Sopra lo scudo si trova la corona, che indica in araldica il titolo di città, conferitole conRegio Decreto nel1927. Lo scoglio in basso e il mare simboleggiano l'identità di città marinara.
«Sorretta da profondo sentimento patriottico e da antico desiderio di libertà e di giustizia, la città di Piombino sopportò, con esemplare fermezza, dall'8 settembre 1943 alla liberazione, sacrifici, deportazione e distruzioni, offrendo alla causa della Resistenza e della democrazia un elevato tributo di eroismo e di vite umane. Il 10 settembre 1943, i suoi cittadini, consapevoli che dalla riscossa dipendevano le sorti della Patria, animosamente incitarono i militari, in difficili momenti di incertezza e di disorientamento, ad opporsi all'oppressione nazifascista e, dopo aver cooperato, con un ruolo decisivo, all'apprestamento della difesa della Città, allorché cruenta divampò la lotta contro unità tedesche proditoriamente sbarcate nel porto, si unirono a valorosi reparti della Marina e dell'Esercito, contribuendo efficacemente al brillante esito del combattimento ed al ritiro delle truppe nemiche, infliggendo loro grandissime perdite. Quando vana risultò ogni resistenza in campo aperto, i piombinesi organizzarono agguerrite formazioni partigiane che operarono arditamente in Maremma e liberarono la Città e vari paesi della zona, ancor prima dell'arrivo degli Eserciti Alleati. Piombino, 10 settembre 1943 - 26 giugno 1944.» — 28 luglio 2000[17]
Edificata nel duecento come luogo di culto di San Michele, fu ampliata ad opera del maestro pisanoPiero del Grillo. La facciata in mattoni rossi è sormontata da una serie diarchetti pensili che spezzano la severità della costruzione; più in basso un oculo. Il portone è sormontato da una lunetta contenente unmosaico raffigurante l'arcangelo Michele. La tettoia è un manufatto degli anni Trenta, eretto a protezione del mosaico stesso. L'interno della chiesa, originariamente ad una sola navata, è stato oggetto di molti interventi nel corso dei secoli; lanavata laterale si è ricavata negli anni Trenta unificando due antiche cappelle. L'altare, del XVII-XVIII secolo, instile barocco, è sormontato da candelieri portaceri del XVI secolo con in mezzo un crocifisso ligneo della stessa epoca. Il tutto è incorniciato dall'arcone in laterizio a sesto acuto che delimita la cappella maggiore e dove si aprono anche due nicchie che oggi ospitano statue di santi moderne. Molti sono i reperti conservati nell'aula ecclesiale; nella navata uno splendido fonte battesimale marmoreo attribuito adaAndrea Guardi del1470 circa; a questo artista si devono anche incisioni, stemmi e due acquasantiere, una di esse eretta su un cippo etrusco. Molti quadri raffigurano scene religiose adornano le pareti e sono databili ai secoli dal XVI al XIX. Il chiostro venne eretto intorno al1470 daAndrea Guardi ed è un classico esempio di chiostro rinascimentale toscano; di grande eleganza, le colonne marmoree sono sormontate da capitelli con motivi floreali l'uno diverso dall'altro; all'interno del chiostro si trova una cisterna costruita in epoca più recente (si pensa nel XVII secolo) e vari stemmi adornano le pareti del chiostro. A completare il complesso ecclesiale del Duomo di Piombino fu eretto il convento nel XV secolo, in sostituzione del precedente, di dimensioni più contenute. Nel 1502 la chiesa fu riconsacrata e dedicata a Sant'Agostino con nuovo ampliamento del convento retto da frati Agostinoani: il convento aveva un porticato, oggi tamponato ma comunque ancora visibile nell'omonima piazza Sant'Agostino.
È uno dei più antichi monumenti religiosi ancora esistenti in città; dedicata inizialmente asan Giovanni Battista, la sua costruzione risale alla prima metà del XIII secolo; si tratta di una chiesa con una sola navata con abside, instile romanico. Nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi come ad esempio l'apertura delle cappelle sulla destra. Cambiò anche varie denominazioni ed ordini religiosi essendo anche per un periodo sede deifrati francescani. Di epoche successivi i due palazzi (guardando la chiesa) sulla destra e sulle sinistra; il primo, l'antico convento si pensa risalire al XIV secolo e conserva al suo interno un tipico portico in stile tardo romanico e vari stemmi, sia interni che in facciata; l'edificio sulla destra del XVI secolo costruito per volontà diJacopo VI Appiano fu il principale ospedale cittadino nel Rinascimento, dedicato alla Santissima Trinità eSan Giovanni di Dio.
Denominata anche cappella della Madonna del Desco, risale al1499, con annesso convento del XVII secolo. Era anticamente posta fuori dalle mura urbane, in aperta campagna, ed era sede di un ospedale o lazzaretto resosi protagonista nel corso della grande peste del1630. Oggi vi si trovano le suore dell'ordine di Santa Madre Teresa di Calcutta.
Detta "la Tarsinata", è un antico edificio religioso, risalente al XIII secolo, fu fatto erigere dalla ricca Corporazione dei Marinai. Costruita inpietra alberese, lo stesso materiale di altri monumenti piombinesi dell'epoca, presenta una zona absidale quadrata con monofora a sesto acuto. La torre campanaria, detta torre della Tarsinata, ha mantenuto il suo originale aspetto, salvo lamerlatura ghibellina che originariamente doveva essere stata guelfa; sotto di essa, pochi anni fa sono state rinvenute delle antiche ceramiche policrome. Nel XVII secolo vi fu annesso un grande convento intitolato a sant'Anastasia; di esso si conserva ancora il chiostro e alcune epigrafi all'interno. Nel1805 la Principessa di PiombinoElisa Bonaparte Baciocchi, avendo emesso un decreto sulla sanità, fece sconsacrare chiesa e convento, modificando la struttura fino alla forma e ai volumi attuali, impiantandovi un moderno ospedale. Oggi ciò che resta della chiesa è stato ristrutturato e le altre parti del complesso sono sede di un residence.
La chiesa, edificata nel XV secolo, si trova a Populonia e al suo interno si conserva un frammento diaffresco che si ritiene possa essere opera delSodoma.
Il monastero di San Quirico era un complesso ecclesiastico benedettino situato alle pendici del Poggio Tondo sul promontorio di Piombino, non distante dalla cala omonima e da Populonia. L'attività di questo monastero durò fino agli ultimi anni del Cinquecento, dopodiché fu abbandonato dai monaci e fu adibito a stalla.
In antico "palazzo dei Priori" o "della Comunità", fu eretto nel1444 daNanni di Magio per volontà degli Anziani piombinesi che fino a quell'anno si riunivano nell'anticoPalazzaccio, costruzione a noi non pervenuta situata probabilmente all'angolo con via "Trapalazzi", attuale via Giuseppe Garibaldi. Nella parete destra dell'atrio è incassata una colonna di epoca romanica, mentre nella volta affrescata si trovano gli stemmi del Comune, degliAppiani, delLudovisi e dei Buoncompagni-Ludovisi. La sala consiliare contiene un affresco nella lunetta sopra la porta d'ingresso raffigurante laMadonna con BambinooMadonna del Latte, datata1575 e attribuita al pittore seneseGiovanni Maria Tacci. Alla sinistra dell'ingresso, una statua in marmo del XV secolo, opera dei maestriCiolo eMarco da Siena, della scuola diGiovanni Pisano, raffigura sempre unaMadonna con Bambino. Inoltre nella sala si trovano vari quadri raffiguranti iprincipi di Piombino e iGranduchi di Toscana, inseriti in una serie storica che va dal XVII al XIX secolo. Infine, completano la collezione della sala uno stemma degli Appiani e una testa leonina risalente probabilmente al XII secolo. La Torre dell'Orologio risale al1598; il 20 gennaio di quell'anno infatti i Priori di Piombino ne affidarono al MaestroFrancesco di Leone la costruzione. L'orologio e la campana bronzea risalgono agli inizi del XVII secolo; nella nicchia si trova unaMadonna con Bambino. Il palazzo, così come la torre, fu soggetto ad un pesante e contestato intervento di restauro nel1935 diretto dall'architetto seneseGiovanni Bellini.
Detta anche palazzo di Martino di Brancaccio o Casa Minelli, è l'unica testimonianza in Piombino di architettura civileduecentesca. Edificata presumibilmente tra il1284 ed il1289, forse da un cittadino guelfo, risente delle influenze dell'arte pisana. Originariamente eramerlata. Acquistata negli anni ’80 del Novecento dal Comune di Piombino, fu oggetto di un accurato restauro ad opera dall’architettoItalo Insolera. Dal 1990 è sede dell'Archivio storico del Comune di Piombino.
La scenografica piazza è posta sulla punta del promontorio di Piombino, con una terrazza pedonale, dotata di balaustra con panchine. Dalla piazza la vista spazia su tutto l'Arcipelago toscano e nelle giornate limpide si può arrivare a scorgere laCorsica. All'estremità della piazza si trova un piccolo faro, in stile neomedievale, mentre fino agli anni Venti vi aveva sede una fortificazione detta laRocchetta, come documentano le vecchie cartoline d'epoca.
Fu la prima residenza della famiglia Appiani. Databile alla metà del Trecento, detto anche Palazzo Vecchio o Palazzo Vecchio di Piazza, attualmente ospita la sede dell'Istituto di Biologia ed Ecologia Marina e delMuseo del mare. Le segrete, perfettamente conservate, sono databili al XIII secolo. Nei saloni al piano terreno spesso si tengono anche delle mostre.
Si trovano in prossimità dell'antico porticciolo di Marina, al di fuori della perduta Porta a Mare, e furono realizzate nel1248. Si tratta di una sorgente naturale e l'acqua sgorga attraverso teste marmoree di animali (tre draghi ed un cavallo, con la quinta andata perduta alla fine del XIX secolo), forse opera giovanile diNicola Pisano. anticamente la fontana era detta anche delle "serpi in amore", per un bassorilievo raffigurante due serpenti. La fonte è sormontata da una grande volta a tutto sesto. Adiacenti ad essa, nella metà del XV secolo la comunità fece edificare i Lavatoi Pubblici, demoliti negli anni Trenta del XX secolo.
Risalente al1212, era la porta principale di accesso alla città verso terra, unica testimonianza dell'età comunale di Piombino. Detta anche di Sant'Antonio o porta Inferi, era probabilmente dotata nella parte più alta, nell'arco, di una o più campane, utilizzate in caso di ricorrenze particolari o pericoli.
Edificato nel1447, venne aggiunto al Torrione come fortificazione di forma semicircolare, per una migliore difesa dalle artiglierie. Eretto sotto la Signoria diRinaldo Orsini, marito di Caterina Appiani, rappresenta il simbolo della resistenza piombinese nel lungo ma vano assedio posto alla città nello stesso anno di costruzione del fortilizio ad opera diAlfonso V d'Aragona. Un tempo doveva essere circondato da un fossato e munito di ponte levatoio.
Il complesso architettonico era come una vera e propria "città nella città", che creava una corte signorile rinascimentale, con il palazzo, la chiesa, il pozzo e altri edifici adibiti alla corte; fu edificato dall'architetto fiorentinoAndrea Guardi dal1465 al1470, per volontà del principe piombineseJacopo III Appiano. Originariamente fortificata e munita di porta (oggi scomparsa), comprendeva la residenza dei principi (Palazzo Appiani), una cappella gentilizia dedicata a Sant'Anna, una cisterna e le strutture adibite alla corte e ai servitori. Il Palazzo Principesco ha subito il più grande scempio che la storia locale abbia potuto narrare: fu infatti indegnamente ed inspiegabilmente demolito nel1959 per far posto alla villa del direttore dell'Ilva, la grande industria siderurgica cittadina. Mario Bucci,critico estorico dell'arte, scrisse a tal proposito: «È andato distrutto di recente e non si rimpiangerà mai abbastanza di non averlo avallato, o di non averlo comunque impedito».[18] LaCappella della Cittadella, o di Sant'Anna, è un piccolo tesoro rinescimentale, costruita tra il1465 e il1470 sotto la direzione ai lavori di Andrea Guardi, con una facciata interamente in marmo. Si trova dietro alla chiesa un edificio usato nei secoli per vari funzioni, fra tutti quello di dépendance del palazzo principesco, che è oggi una villa privata. Completano la piazza una cisterna e il Palazzo dei Servitori e dei Cortigiani. La cisterna, in marmo bianco, è opera del Guardi ed ha sui lati i volti del principe Jacopo III, di sua moglie Battistina di Campo Fregoso, di suo figlio,Jacopo IV, oltre allo stemma del casato. Il palazzo della Corte, restaurato e modificato nel1805 daElisa Bonaparte, ospitava i servizi, i servitori e tutto il personale che operava a palazzo. Ospita oggi ilMuseo Archeologico. La Cittadella era anticamente fortificata; adesso sono visibili soltanto le mura perimetrali alla città, ovvero quelle che davano sulle campagne e sul lato-mare; perduti sono invece la porta e i bastione rivolti verso la città, demoliti nel1805 da Elisa.
Trae origine dalla iniziale struttura del "Cassero pisano" del XIII secolo, costruito ad est della città e successivamente ritoccato daLeonardo da Vinci durante il riordinamento delle difese cittadine. In seguito divenne fortezza Medicea a pianta stellare tra il1552 e il1557, per volere diCosimo I de' Medici. Di notevoli dimensioni, è oggi oggetto di scavi archeologici e vi ha sede il museo della Città.
Gli interventi cheLeonardo da Vinci aveva progettato per Piombino erano molto più importanti di quelli che vennero realizzati; i disegni e progetti sono oggi conservati nella Biblioteca Nazionale di Madrid; comunque sono rimasti ancora visibili i suoi interventi nella realizzazione delle mura: in via della Fortezza appena dietro ilMuseo archeologico del territorio di Populonia e nell'omonima e limitrofa via Leonardo da Vinci.
Edificato dallaRegia Marina e dismesso nella seconda metà del Novecento, si conserva sotto forma di ruderi sulle prime propaggini sud-orientali del promontorio, in posizione dominante rispetto al porto.
Nei pressi diRiotorto (Piombino) in località Vignale è presente uno scavo archeologico, dove sono stati portati alla luce i resti di unavilla romana con vari ambienti tra cui una grande sala decorata con un mosaico policromo figurato e un complesso termale.[19][20] Su questo sito archeologico è attivo un progetto di archeologia sperimentale condivisa[21] che coinvolge il Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell'Università di Siena, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Comune di Piombino.[22]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2023 la popolazione di Piombino è per circa l'88,46% di cittadinanzaitaliana. La popolazione straniera residente ammontava a 3 751 persone, l'11,54% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[24][25]
Archivio storico del Comune di Piombino "Ivan Tognarini"[28]: situato nellaCasa delle Bifore, conserva e valorizza il patrimonio documentario relativo alla storia della città di Piombino e di tutto il suo territorio; organizza visite guidate e attività didattiche; fornisce assistenza e consulenza per le ricerche e mette a disposizione gli inventari e i cataloghi cartacei e informatici; garantisce la consultabilità degli atti. Oltre al fondo comunale (dal 1441 al 1923, le deliberazioni fino al 1960), l’archivio storico conserva anche archivi di enti, di impresa, archivi di famiglia e di persona, fondi iconografici e fotografici, pervenuti in seguito a versamenti e donazioni:[29]
Archivio del Comune di Piombino e fondo aggregato dell'Ente Comunale di Assistenza
Fondo iconografico comunale
Archivio dell'Ospedale Civile di Piombino
Archivio della Camera del Lavoro di Piombino
Fondo della sezione locale del P.C.I.
Fondo manoscritto e biblioteca di Romualdo Cardarelli
Museo archeologico del territorio di Populonia, situato nel Palazzo Nuovo (antiche stalle e alloggi della corte degli Appiani) all'interno dellacittadella, è collegato alParco archeologico di Baratti e Populonia e ha come scopo di illustrare la storia del territorio e dell'utilizzo delle sue risorse, tra cui in particolare quelleminerarie. I materiali sono databili dall'epocapreistorica a quellaetrusca (corredi tombali dallenecropoli di Populonia) eromana. Vi sono esposti modelli di impianti produttivi (forni protostorici ed etruschi), di una tomba e del carico di una nave. Tra gli oggetti di maggior pregio si citano l'incisione su pietra di unbisonte di epoca preistorica e la notaanfora di Baratti, inargento, datata presumibilmente intorno alla fine delIV secolo. Essa venne rinvenuta accidentalmente tra le reti di un peschereccio nelle acque delgolfo di Baratti nel1968. L'anfora presenta 134 applicazioni ovali con figure, legate al culto della deaCibele. Presso il museo è attivo un centro diarcheologia sperimentale, riguardante la lavorazione della ceramica e della pietra.
Museo del Castello e della Città di Piombino, ha sede nelCastello e ricostruisce la storia dell'edificio nel contesto delle vicende cittadine. Vi sono esposti alcuni degli oggetti delXIII secolo rinvenuti durante gli scavi effettuati in concomitanza con un recente restauro.
Il chiostro dove ha sede il museo diocesano d'arte sacra
Museo diocesano d'arte sacra Andrea Guardi, si trova nel convento di Sant'Agostino che è attiguo allaconcattedrale di Sant'Antimo, forse proprio dove si trovava la Sala Capitolare. Il grosso del museo è costituito dalle opere diAndrea Guardi artista fiorentino quattrocentesco, molto attivo a Piombino, ma non mancano oggetti da altri luoghi di culto del Piombinese (Val di Cornia) come daSuvereto e altri luoghi limitrofi, e opere ed arredi provenienti dalla Concattedrale stessa. Nel museo son conservati dipinti (pale provenienti daPopulonia), sculture lignee ed in marmo e gli oggetti di uso liturgico (calici, paramenti, ecc.) e antichi ostensori.
Museo del Mare e Acquario Città di Piombino, è ospitato nelle sale dipalazzo Appiani, ex residenza dei Signori di Piombino. Fondato nel1985 su iniziativa del Comune e dell'Istituto di Biologia ed Ecologia Marina di Piombino, è un centro per lo studio e la conoscenza dell'ambiente marino delMediterraneo, dotato di un Centro Polivalente di Educazione Ambientale, con sezioni di didattica e di ricerca, una biblioteca specializzata e unacquario costituito da 15 vasche, collegate al mare tramite un sistema di pompaggio. Nelle sale dell'acquario si trova anche un piccolo museo naturalistico del mondo marino, dove spiccano la collezionemalacologica e quella di conchiglie, iniziata nel1980.
Museo di entomologia, possiede una raccolta che comprende la quasi totalità degliordini tassonomici degliinsecta, chiaramente esposti in una serie di vetrine didattiche. Tra le attrezzature sono disponibili una sala per la proiezione di macrodiapositive e una con microscopi stereoscopici e a riflessione. Numerosi sono i pannelli esplicativi, mentre gli esemplari vivi sono osservabili, con l'assistenza di un esperto, in terrari ed acquari. Il museo è gestito dall'associazione Microcosmo, che organizza anche visite guidate nelParco di Punta Falcone. Opera nella stessa struttura anche il Fotoclub "Il Rivellino", che si occupa di organizzare mostre fotografiche sul territorio e sui suoi monumenti.
In località Punta Falcone è in funzione dal1975 l'osservatorio astronomico gestito dalla Associazione Astrofili di Piombino. Costruito nel1976 sui ruderi della batteria navale "Sommi Picenardi", fu allestito nei locali che ospitavano il "telemetro". Attualmente è costituito da una cupola dotata di untelescopio Schimdt-Cassegrain da36 cm, da una sala in cui si trovano numerosi telescopi di ultima generazione tra questi un Ritchey-Crétien anch'esso da36 cm e da una sala sotterranea ricavata dai locali di servizio dell'antica batteria.
A Piombino è nata una delle primissime reti televisive private italiane,Telepiombino, nel1973. Dopo aver iniziato cometelevisione via cavo, passò successivamente allatrasmissione via etere, restando attiva fino ai primi anni Ottanta.
Cinema teatro Metropolitan è un teatro di Piombino, adibito anche a sala cinematografica. Attualmente è chiuso per ristrutturazioni e non è ancora prevista una data di riapertura.
A Piombino è ambientatoAcciaio, primoromanzo della scrittrice italianaSilvia Avallone, che narra delle vicende di due ragazze adolescenti che vivono e crescono all'interno della realtà operaia metallurgica piombinese.
Per quanto riguarda la cucina di terra, sono tipiche le zuppe, le ricette a base di selvaggina (come ilcinghiale) e le verdure come ilcarciofo violetto, a cui viene dedicata la "sagra del Carciofo" aRiotorto.Vi sono però anche piatti tipici che naturalmente risentono della tradizione gastronomica di altre parti della Toscana come:i tortelli,torta di ceci, carciofi fritti, pasta e ceci,panzanella.
Nelle campagne e colline di Piombino sono presenti molte aziende vinicole che producono vini e oli extravergine di oliva. La città di Piombino fa parte del circuito città del Vino[32], disponendo nel suo territorio comunale molte aziende vinicole che negli ultimi anni hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra ivini della Toscana si producono viniIGT eDOCVal di Cornia Piombino bianco,riserva,rosato erosso.
Concorso nazionale di esecuzione musicale Riviera Etrusca:[33] il concorso prevede varie sezioni strumentali (archi-fiati-chitarra-pianoforte-pianoforte a 4 mani-cori-orchestre-musica da camera) con categorie suddivise per età, tre premi di esecuzione (Premio pianistico "Giannoni", Premio violinistico "Scandola" e Premio lirico "Masini"). Le audizioni musicali si svolgono a primavera nell'arco di due settimane e sono aperte al pubblico e gratuite. Il concorso si conclude con un concerto finale dei vincitori.[34] Oltre a premi in denaro, i concorrenti possono vincere alcuni concerti premio e un violino di liuteria.[35] Il concorso Riviera Etrusca, nato nel 2000 per volontà dei Comuni della Val di Cornia, dal 2004 si svolge interamente nella città di Piombino.[36] È organizzato dall'associazione culturale "Etruria Classica" con il patrocinio e il sostegno del Comune di Piombino, gode del patrocinio della Regione Toscana. Al concorso partecipano anche studenti stranieri.
Festival estivo - Tuscany International Festival: Concorso canoro di rilevanza nazionale. La finale si tenne ogni anno a Piombino ad inizio luglio. Gli artisti che si esibirono dal vivo con brani inediti vennero valutati da una prestigiosa giuria, negli ultimi anni presieduta daDario Salvatori, alla presenza di importanti ospiti. Nel 2011 fu inserita la sezione dedicata under 16[37][38]. La fase concorsuale termina a ridosso del Covid 19, secondo quanto scrivono sul sito web del Festival, per riprendere successivamente come Galà musicale.
Visionaria International Film Festival. Nato aSiena nel 1991, il festival si è tenuto a Piombino dal 2005 al 2013[39]. Tra gli ospiti e giurati si ricordano:Roberto Andò,Pupi Avati,Isa Barzizza,Alessandro Benvenuti,Daniele Ciprì,Luciano Tovoli,Daniele Vicari e molti altri. Nel 2006 si è tenuta la proiezione del film documentarioLiberate Silvia di Giuliano Bugani e l'incontro conSilvia Baraldini, prima uscita pubblica dopo l'indulto e la scarcerazione. Particolare rilievo nell'ambito delle attività del festival è stata la creazione della sezione Vision Art, dedicata alla videoarte, curata dall'artistaPino Modica.
Altro: Piombino ha ospitato le edizioni2002,2004 e2006 delDice Workshop[40], conferenza internazionale diFisica.
L'importanza della zona è data dalla presenza di giacimenti di minerali ferrosi (Elba); ciò ha portato ad uno sviluppo precocissimo delle attività metallurgiche che sono proseguite nel corso dei millenni, a partire dai periodi etrusco e romano e a seguire fino ad oggi. La zona è sede di importanti sitiindustriali:
Lo stabilimento JSW Steel ItalyVista aerea di Piombino con il suo porto
La JSW Steel Italy è la maggiore azienda del territorio piombinese e di tutta laProvincia di Livorno. Ha un personale occupato di circa 2 500 dipendenti(che oltrepassano i 5 000 considerando l'indotto)[senza fonte]. Ha uncentro siderurgico che si estende per oltre12 km² e che fa di essa il secondo stabilimento siderurgico nazionale (secondo all'ArcelorMittal Italia diTaranto).
Le acciaierie nacquero intorno al1860, favorite dallo sfruttamento dei giacimenti di ferro dell'Elba e delle miniere calcaree diCampiglia, seguendo la tradizione metallurgica storicamente sempre presente fin dal tempo dagli Etruschi in questo territorio. La presenza dello stabilimento è stato il principale motore della grande immigrazione verso la città di Piombino per tutto il XX secolo fino agli anni '70. Ha cambiato vari nomi (Alti Forni e Fonderie di Piombino,Ilva,Italsider,Finsider,Deltasider,Acciaierie di Piombino, AFERPI) ma è rimasta sempre statale e controllata dalGruppo IRI fino al1992; negli anni Ottanta è arrivata ad avere anche oltre 10 000 dipendenti, poi con la grande crisi metallurgica culminata nel 1992 con la privatizzazione, lo scorporo dal Gruppo IRI e l'acquisto di Lucchini c'è stato un grande ridimensionamento di occupati, fino alla ripresa nel2005 con la cessione di Lucchini a favore del colosso russoSeverstal'.
LaLiberty Magona è il secondo stabilimento piombinese, con circa 800 dipendenti. È stata fondata agli inizi del Novecento e fino alla Seconda Guerra Mondiale era uno stabilimento a ciclo continuo, ma poi fu privata dell'acciaieria, per rimanere uno stabilimento di solazincatura del semilavorato. Fino al2005 si è chiamata "La Magona d'Italia".
LaTenaris Dalmine è un tubificio sito nella periferia est di Piombino, confinante con la JSW Steel Italy, che conta circa 200 dipendenti. Produce tubi d'acciaio di vari diametri. Ha aperto i battenti negli anni '60.
Questi grandi siti industriali hanno contribuito in maniera radicale alla crescita demografica nella città e nel territorio (Val di Cornia) fin dagli inizi del Novecento.
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Tra le altre medie-grandi aziende presenti nel comune di Piombino spiccano:
Unicoop Etruria: cooperativa di consumatori del sistemaCoop Italia, tra le prime nate in Italia; fu fondata infatti a Piombino nel primo dopoguerra con il nome "La Proletaria", embrione di quello che diventerà una delle più grandi cooperative italiane dei nostri giorni. A Piombino, precisamente nella frazioneRiotorto (lungo laSS1 Aurelia) si trova la sede centrale, che controlla tutto il territorio costiero tirrenico.
Enel: esisteva aTorre del Sale una centrale Enel da1280 MW costruita negli anni '70, che forniva energia elettrica l'elettricità allarete di trasmissione nazionale. Fuori servizio dal 2015, dal 2021 è in corso di demolizione[41][42].
Edison: centrale termoelettrica all'interno del Centro Siderurgico Lucchini e inaugurata nel1999. Fornisce energia elettrica allo stabilimento e allarete di trasmissione nazionale.
L'economia si basa essenzialmente sulle attività turistiche, sviluppate lungo tutta la costa. Alle normali attività alberghiere e ristorative, si aggiungono quelle derivanti dal turismo culturale-archeologico e naturalistico.
Dal2008 al2017 la città è stata insignita dellaBandiera Blu limitatamente alle spiagge ubicate nel Parco naturale della Sterpaia, sulla costa est del territorio comunale[43].
A Piombino passa laferrovia Campiglia Marittima-Piombino Marittima. In totale la città è servita da ben 4 stazioni aperte al traffico passeggeri oltre a 2 destinate al traffico merci, nel dettaglio:
Nel mese di Settembre in città viene svolto il torneo future "Città di Piombino".
Rugby
L'Etruria Rugby Piombino, Fondata nel1969, milita in serie C.
Basket
Basket Golfo Piombino militante nel campionato di serie B Nazionale;
Pallacanestro Piombino, fondata nel 1985 e organizzatrice ormai da 32 anni del torneo giovanile denominato "coppa carnevale" vera e propria vetrina internazionale di basket giovanile.
Nuoto e Pallanuoto
Società Sortiva Nuoto Piombino.
A Piombino si svolgono due manifestazioni estive:
la Maratona degli Etruschi che si svolge negli specchi acquei dinanzi alle coste urbane
il TrofeoGolfo di Baratti con un percorso nella baia dinanzi alla necropoli Etrusca.
La città di Piombino è stata sede deiCampionati europei di nuoto di fondo 2012, svoltisi dal 12 al 16 settembre2012. La località fu scelta nella riunione del bureau dellaLEN tenutasi aStettino nel dicembre2011.[55] Le gare si sono disputate nel tratto dimar Tirreno prospiciente apiazza Bovio, con arrivo e partenza nella stessa, che è stata anche sede della cerimonia di apertura.[56][57]
Ha luogo nel comune la Coppa Perone, campionato regionale di scherma giovanile.
Vela
Sono diverse le gare veliche che nel corso dell'anno vengono organizzate a Piombino. Alporto di Marina di Salivoli si trova lo Y.C.M.S che comprende una scuola di vela e organizza campionati di vela di altura. ABaratti è presente una sede dellaLega navale italiana.
Campo d'atleticaLuciano Simeone
Scacchi
Il Circolo Piombinese Dama e Scacchi è stato campione italiano assoluto UISP nel 1990.
Di seguito sono elencati i principali impianti sportivi della città:[59]
Stadio Magona d'Italia, sede degli incontri casalinghi dell'Atletico Piombino, edificato negli anni Trenta per volere dell'Azienda siderurgica piombineseLa Magona d'Italia, disponeva in origine di una tribuna coperta, una gradinata (sul lato opposto) e una curva (definita Curva Tolla per la locazione sotto l'omonimo rione). L'impianto poteva contenere circa 12 000 spettatori. Con il passare degli anni, il tempo, l'oblio, la trascuratezza e soprattutto lo spegnersi della passione piombinese verso la propria squadra di calcio (che dagli anni '70 si era indirizzata verso un lungo e inesorabile declino) hanno fatto sì che le condizioni strutturali del glorioso "Magona" si facessero sempre più fatiscenti tanto da portare alla demolizione per inagibilità della tribuna coperta e alla chiusura della curva, quest'ultima riaperta nella stagione 2014-2015;
Campo sportivo comunale R. Marianelli (calcio);
Campo sportivo comunale Tre Pini (calcio);
Campo sportivo comunale Fiorentina (calcio) - CHIUSO,
^Ministero della Difesa – Aeronautica, Ispettorato delle telecomunicazioni e dell'assistenza al volo (Servizio meteorologico). Fisionomia climatica delle principali località italiane (decennio 1946-1955). Roma, 1961.
^Chronicon Reginone di Prüm (identico presso la Cronaca Imperiale dell'Annalista Sassone) per l'anno 809: "In Tuscia Populonium, ciuitas maritima, a Graecis qui Orobitae uocantur, depredata est"
^Alla formagotica si contrappone il differente consonantismo dellongobardoZoll (massa compatta di terra o di ghiaccio), passato poi all'italiano comezolla.
^ Elisabetta Giorgi e Enrico Zanini,Dieci anni di ricerche archeologiche sulla mansio romana e tardoantica di Vignale: valutazioni, questioni aperte, prospettive, inRASSEGNA DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POSTCLASSICA, n. 24, 2014, pp. 23-42.
Ivano Tognarini, Mario Bucci,Piombino. Città e Stato dell'Italia moderna nella storia e nell'arte, Acciaierie di Piombino, 1978
Giulio Giannelli,Trattato di Storia Romana - L'Italia antica e la repubblica romana, Pàtron Editore, Bologna, 1983
Giulio Cesare Lensi Orlandi Cardini,Erano le Maremme, Vallecchi editore, Firenze, 1984
Gordiano Lupi, Franco Micheletti, Elena Migliorini,Piombino tra storia e leggenda, Il Foglio editore, 2004 -ISBN 978-8876060496
Patrizia Meli, Sergio Tognetti,Il principe e il mercante nella Toscana del Quattrocento, il Magnifico Signore di Piombino Jacopo III Appiani e le aziende Maschiani di Pisa, Olschki, Firenze, 2006 -ISBN 978-8822255907
Gordiano Lupi,Piombino leggendaria. Storia e miti della val di Cornia, Il Foglio editore, 2010 -ISBN 978-8876062889
Gordiano Lupi,Piombino a tavola. Racconti e ricette, Il Foglio editore, 2011 -ISBN 978-8876063435
Angelo Nesti,La siderurgia a Piombino. Impianti, politiche industriali e territorio dall’Unità alla seconda guerra mondiale nel contesto della siderurgia italiana, Crace, Perugia, 2012 -ISBN 978-8863790344
Gordiano Lupi,Alla ricerca della Piombino perduta, Il Foglio editore, 2012 -ISBN 978-8876063794
Licurgo Cappelletti,Storia Della Città E Stato Di Piombino Dalle Origini Fino All'anno 1814..., Livorno, Giusti, 1897, poi in ristampa anastatica, Legare Street Press, 2022 -ISBN 978-1016877756
Gordiano Lupi,Calcio e acciaio: dimenticare Piombino (con le illustrazioni di Sacha Naspini), Edizioni Baleares, 2013 -ISBN 978-8864900926 (finalista alPremio Strega 2014)
Gordiano Lupi,Storia popolare di Piombino. Dagli etruschi ai giorni nostri, Il Foglio editore, 2015 -ISBN 978-8876065712