Nel1648 larivolta deicosacchi guidati daBohdan Chmel'nyc'kyj arrivò anche a Pinsk, che venne conquistata dai ribelli. Quando le truppe dellaConfederazione polacco-lituana la ripresero, 24 000 dei suoi abitanti vennero uccisi e 5 000 case vennero date alle fiamme. Otto anni dopo venne di nuovo bruciata, questa volta dai russi, nel corso dellaGuerra russo-polacca (1654-1667). I polacco-lituani, guidati daJanusz Radziwiłł, la riconquistarono con notevole difficoltà. Nel 1660 fu nuovamente attaccata dai cosacchi.
Nel1793 con laseconda spartizione della Polonia, Pinsk entrò a far parte dell'Impero russo. Nel1882 la città fu raggiunta dalla ferrovia proveniente daŽabinka. Nel1896 abitavano a in città 21,819 ebrei, pari al 77.3% della popolazione totale[4][5]. Il divario tra la popolazione ebraica e quella cristiana faceva di Pinsk una delle città con maggior presenza ebraica nell'intera Europa orientale insieme aBerdyčiv[6].
Il 15 settembre1915, durante laprima guerra mondiale, fu conquistata dalle truppe tedesche. Dopo la sconfitta austro-tedesca nel novembre 1918, Pinsk fu contesa tra due effimere entità statali sorte nella regione sulle macerie dell'Impero russo: laRepubblica Popolare Bielorussa e laRepubblica Popolare Ucraina. Ben presto però la città si ritrovò al centro di numerose offensive dellaguerra sovietico-polacca. Il 25 gennaio 1919 fu infatti presa dall'Armata Rossa. Poco dopo un mese, il 5 marzo, fu riconquistata dalle truppe polacche. Il 23 luglio1920 i bolscevichi fecero per la seconda volta il loro ingresso a Pinsk, che tuttavia verrà nuovamente ripresa dai polacchi il 26 settembre successivo. La violenza della guerra non risparmiò la popolazione, in particolar modo quella ebraica. Il 5 aprile 1919 i soldati del 34º reggimento di fanteria dell'esercito polacco fucilarono 35 ebrei che stavano partecipando ad un'assemblea religiosa con l'accusa di essere dei fiancheggiatori dei bolscevichi[4]. Il fatto ebbe ripercussioni internazionali e dagli Stati Uniti fu inviata una commissione che, al termine delle indagini, stilò un rapporto che classificava quanto avvenuto come un crimine[4]. Con la firma dellapace di Riga, nel marzo1921, la città fu annessa allarisorta Polonia.
Fu capoluogo delvoivodato della Polesia al settembre1921, quando la sede venne trasferita aBrześć nad Bugiem. Nelperiodo interbellico Pińsk attraversò una fase di crescita economica, legata principalmente al commercio di prodotti agricoli e del legname. Posta al centro di una zona paludosa piena di corsi d'acqua navigabili, vi fu posto dalle forze armate polacche il quartier generale dellaFlottiglia fluviale dellaMarina militare polacca. Nella parentesi interbellica la comunità ebraica, che rappresentava oltre il 74% del totale della popolazione cittadina, si strutturò ulteriormente dotandosi di una serie di istituzioni, controllate principalmente dasionisti, come scuole, giornali, partiti politici ed organizzazioni comunitarie e sportive[4][7].
Durante l'occupazione nazista, durata dal1941 al1944, quella che fu una delle più fiorenti comunità giudaiche dell'est Europa venne decimata da eccidi, costretta a vivere in unghetto e infine completamente cancellata nel giro di pochi mesi nel1942.[8]
Centro industriale attivo nella costruzione di barche per la navigazione dei fiumi locali, Pinsk si trova in una zona molto fertile dal punto di vista agricolo. Nell'ambito della voblasc' è la terza città dopoBrėst eBaranavičy.