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Pino Daniele

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Pino Daniele
Pino Daniele in concerto nel 2009
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop[1]
Canzone napoletana[1]
Pop rock[1]
Blues[2][3][4]
World music[5]
Periodo di attività musicale1975 – 2015
Strumentovoce,chitarra acustica,chitarra elettrica,chitarra classica,chitarra battente,basso,mandolino,mandoloncello,armonica,tastiera
EtichettaEMI Italiana,CGD,BMG, Blue Drag
Album pubblicati47
Studio24
Live5
Raccolte18
Sito ufficiale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Giuseppe Daniele, dettoPino (Napoli,19 marzo1955Roma,4 gennaio2015), è stato uncantautore,chitarrista ecompositoreitaliano.

Chitarrista di formazioneblues, è stato, a cavallo deglianni settanta eottanta, uno dei musicisti più innovativi del panorama italiano.[6] In oltre quarant'anni di carriera ha collaborato con numerosi artisti di prestigio tra i qualiFranco Battiato,Francesco De Gregori,Lucio Dalla,Ralph Towner,Yellowjackets,Mike Mainieri,Gato Barbieri,Al Di Meola,Claudio Baglioni,Danilo Rea eMel Collins. Nel corso degli anni ha presenziato e suonato in molti palcoscenici di rilievo come al Festival di Varadero aCuba e al teatroOlympia diParigi.[7] Tra le sue varieesibizioni dal vivo, annovera, inoltre, collaborazioni con artisti di fama internazionale comePat Metheny,Eric Clapton,Chick Corea,Robert Randolph,Bob Berg eJoe Bonamassa.

La sua tecnica strumentale e compositiva è stata influenzata dalla musicarock, daljazz diLouis Armstrong, dal chitarristaGeorge Benson e soprattutto dalblues, in una sintesi fra elementi musicali e linguistici assai differenti, interpretati con vena del tutto personale e creativa. La sua passione per i più svariati generi musicali (daElvis Presley aRoberto Murolo) ha dato origine a un nuovo stile da lui stesso denominato "tarumbò", a indicare la mescolanza ditarantella eblues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza.[8]

Biografia

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Gli esordi

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Pino Daniele (a sinistra) edEnzo Gragnaniello (a destra) in una foto scolastica del 1963

Nato nel quartiere napoletanoPorto, era il primogenito di sei figli di un modesto lavoratore portuale. Secondo quanto dichiarato da un amico d'infanzia, le condizioni economiche della famiglia erano così indigenti che da bambino non riuscì neppure a comprarsi l'annuale foto scolastica.[9] Dopo i primi anni trascorsi nelbasso dov'era nato, il piccolo Daniele andò ad abitare inpiazza Santa Maria La Nova a casa di due zie acquisite, Lia e Bianca, che gli poterono offrire una sistemazione decorosa.[10]

Frequentò le scuole elementari presso l'istitutoOberdan, dove ebbe come compagno di classeEnzo Gragnaniello. Qui Daniele si distinse rispetto agli altri bambini per la costante attenzione all'ordine e alla cura di sé.[11] Profondamente appassionato alla musica fin da piccolo, si esibì per la prima volta a dodici anni in una festa di bambini, incappando in una stecca vocale. Tale episodio rivelò al giovane Daniele il significato autentico di cosa significasse stare su un palcoscenico.[12] Frequentò l'IstitutoArmando Diaz di Napoli dove si diplomò in ragioneria, e imparò a suonare la chitarra da autodidatta,[13] assorbendo dall'ambiente di contestazione sociale delSessantotto molte delle istanze che ne guidarono l'espressione artistica negli anni successivi.[12]

Pino Daniele esordì in un complesso chiamato New Jet, fondato con il suo compagno di classe Gino Giglio, in cui rimase per breve tempo, ma le prime significative esperienze di composizione ed esecuzione in gruppo si concretizzarono con la fondazione del complesso musicale Batracomiomachia, insieme a Paolo Raffone,Rosario Jermano,Rino Zurzolo,Enzo Avitabile ed Enzo Ciervo.[14][15] A quest'ultimo apparteneva anche lo spazio in Vico Fontanelle allaSanità dove il gruppo effettuava le prove, e dove in quegli anni passarono molti dei futuri protagonisti di un'intera stagione della musica napoletana, tra cuiCorrado Rustici,Edoardo Bennato e il gruppo degliOsanna.[12] Nel 1975 iniziò l'attività di sessionman, suonando nell'album cheMario Musella registrò per laKing diAurelio Fierro e che è rimasto inedito fino al 2012, anno in cui è stato pubblicato con il titoloArrivederci.[16] L'anno seguente, Pino Daniele apparve per la prima volta come chitarrista nell'albumSuspiro cheJenny Sorrenti, sorella del più famosoAlan, stava realizzando per la EMI.[17] Nello stesso periodo partecipò alla registrazione dell'albumLe due facce di Gianni Nazzaro diGianni Nazzaro[18] (cantando anche i cori nella canzoneMe ne vado)[19] e accompagnò in tourBobby Solo.[20]

Oltre ad essere l'anno delle prime esperienze professionali come musicista, il 1976 fu anche l'anno di un importante evento per la vita e la maturazione artistica di Daniele. Il giovane chitarrista entrò a far parte come bassista deiNapoli Centrale, gruppo partenopeo di primissimo piano in cui il musicista venne a contatto con diversi strumentisti[21] fra i quali spicca il nome diJames Senese.[22] Il sassofonista napoletano avrebbe in seguito contribuito in modo rilevante alla crescita musicale di Pino Daniele[23] e alla realizzazione di alcuni dei primi album dell'artista comePino Daniele (1979),Nero a metà (1980) eVai mo' (1981). Sempre nel 1976, Claudio Poggi,produttore discografico dellaEMI Italiana, ascoltò una cassetta provino con alcuni brani originali del giovane cantautore, che decise di seguire discograficamente. Già a metà anno quindi venne inciso un45 giri contenente i braniChe calore eFortunato.[17]

Pino Daniele in concerto nel 1979

Alla registrazione del 45 giri fece presto seguito l'album di esordioTerra mia, pubblicato nel 1977, dove venivano tra l'altro recuperati i brani del precedente singolo (il titoloCa calore fu italianizzato inChe calore). La cifra stilistica dell'artista in questo primo lavoro era espressione di un profondo legame con la tradizione partenopea e mediterranea sia per le sonorità che per i testi, i quali riprendono e reinterpretano canti e usanze popolari napoletane. Pur essendo il primo lavoro di Daniele, l'album contiene numerosi brani che negli anni successivi assursero ad un ruolo iconico, caratterizzando fortemente l'identità dell'artista. Tra quelli maggiormente noti vanno certamente ricordatiTerra mia,Suonno d'ajere,'Na tazzulella 'e cafè,Libertà e soprattuttoNapule è, composta a soli diciotto anni[24] come dichiarò lui stesso nel 2009 alFestival di Sanremo[25][26] e che nel tempo sarebbe stata un vero manifesto per l'autore e per l'intera città.[27] 'Na tazzulella 'e cafè divenne ben presto una delle sue prime canzoni lanciate in radio grazie aRenzo Arbore, all'epoca conduttore radiofonico della trasmissioneAlto gradimento.[28]

Gli anni settanta si chiusero con la pubblicazione dell'albumPino Daniele, nel quale il cantautore si distaccò maggiormente dalle influenze della musica partenopea per abbracciare sonorità di esplicita derivazioneblues. Nell'album spiccano numerosi brani divenuti successivamente classici della sua produzione, comeJe so' pazzo,Je sto vicino a te,Chi tene 'o mare (con James Senese nuovamente al sassofono),Putesse essere allero,Basta na jurnata 'e sole eDonna Cuncetta.

Gli anni ottanta

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Foto interna dell'albumVai mo'. In senso orario, da sinistra in alto: Fabio Forte, Pino Daniele,Tullio De Piscopo,James Senese,Rino Zurzolo,Joe Amoruso,Tony Esposito

L'arrivo deglianni ottanta aprì al musicista le porte della consacrazione come artista di primo livello. Il 27 giugno 1980, infatti, suonò in apertura del concerto milanese tenuto daBob Marley allo Stadio San Siro, davanti a circa 80 000 persone.[29] Nello stesso anno arrivò la pubblicazione dell'albumNero a metà, nel quale manifestò in maniera matura il nuovo sound napoletano, un latin blues costruito su sonorità tipicamente mediterranee. Il titolo dell'opera è una dedica che l'artista fece all'allora cantante degliShowmenMario Musella, scomparso poco prima della pubblicazione del disco, definito da Pino DanieleNero a metà in quanto figlio di madre napoletana e di padre nativo americano.[30] Il disco è presente nella classifica dei100 album italiani più belli di ogni tempo, stilata dalla rivistaRolling Stone Italia nel gennaio del 2012. L'artista compare un'unica volta in diciassettesima posizione.[31]

Il 19 settembre 1981 Daniele tenne un grande concerto inpiazza del Plebiscito aNapoli di fronte a 200 000 persone,[32] accompagnato sul palco daTullio De Piscopo,Joe Amoruso,Rino Zurzolo,Tony Esposito,James Senese, una formazione tutta partenopea che lo stesso anno partecipò al quarto albumVai mo'. In questo contesto si andava definendo il cosiddetto "Neapolitan Power" (letteralmente: energia napoletana), all'insegna dell'innovazione artistica in seno alla tradizione campana, con richiami preponderanti a blues, jazz, funk e rock.[33] Tale miscela musicale è riscontrabile nei braniYes I Know My Way,Viento 'e terra,Have You Seen My Shoes eNotte che se ne va. Se il concerto costituì un evento di grandissimo rilievo per la carriera di tutti i musicisti coinvolti, fu anche il momento in cui si concretizzò la divisione del gruppo e l'inizio delle carriere soliste dei suoi componenti.

Nel 1982 cominciarono le prime grandi collaborazioni con musicisti di fama internazionale. L'album di quell'anno,Bella 'mbriana,[34] è forte dei contributi diAlphonso Johnson al basso eWayne Shorter al sassofono soprano, entrambi provenienti dallo storico gruppoWeather Report,[32] e prosegue il proprio percorso di commistioni musicali già iniziate nei lavori precedenti. Nel 1983 incise e produsse l'albumCommon Ground, in collaborazione conRichie Havens,[35] e partecipò, con due brani, all'albumApasionado diGato Barbieri.[36]

Pino Daniele,Alphonso Johnson,Tony Esposito, 1982

Di nuovo sul palcoscenico, il 24 giugno 1984 aprì l'esibizione milanese diCarlos Santana eBob Dylan.[37] Il lavoro in studio di registrazione diede origine nello stesso anno all'uscita diMusicante, nel quale confluiscono le sonorità mediterranee, le melodie cantilenanti di impronta araba, i ritmi brasiliani scanditi dalle percussioni diNaná Vasconcelos e i fiati dell'exKing CrimsonMel Collins e che costituisce perciò il primo passo in direzione della world music.[38] Nel medesimo anno l'artista partenopeo pubblicò il suo primo album dal vivo denominatoSció live, dove oltre all'abituale band si esibirono svariati musicisti di fama. Nel 1985 diede alle stampe il suo settimo LP in studio dal titoloFerryboat, punto di sintesi fra differenti approcci emozionali ed esperienze musicali eterogenee: alla realizzazione del lavoro, oltre ai collaudati Zurzolo e Vitolo, Pino Daniele si fece affiancare anche daSteve Gadd,Mino Cinelu eGato Barbieri che presta il propriosassofono nei braniChe ore so' eAmico mio.[39]

Il 1987 fu l'anno diBonne soirée, un album di rottura apprezzato da musicisti e addetti ai lavori per le sue sonorità internazionali. Anche questa volta, Daniele si avvalse di musicisti di altissima levatura:Pino Palladino al basso,Bruno Illiano alle tastiere (l'unico musicista italiano dell'album, con cui avrebbe registrato rigorosamente dal vivo senza l'ausilio dell'elaboratore), Jerry Marotta alla batteria (allora musicista diPeter Gabriel), Mel Collins al sassofono e Mino Cinelu alle percussioni.[32] Nel 1988 venne pubblicato il nono album in studioSchizzechea with Love, che vide la partecipazione di Steve Gadd eAgostino Marangolo. Il brano di lancioSchizzechea si aggiudicò, l'anno seguente, laTarga Tenco come miglior canzone in dialetto.[40] Nello stesso periodo girò l'Europa con i concerti diNight of the Guitar, insieme aRandy California,Pete Haycock,Steve Hunter,Robby Krieger,Andy Powell,Ted Turner,Leslie West,Phil Manzanera,Jan Akkerman.[32]

Il prolifico decennio si chiuse con la pubblicazione dell'albumMascalzone latino, nome che anni più tardi riprese l'omonimo team velico partecipante alle regate dell'America's Cup. Il disco aprì a sonorità completamente acustiche dove i vari fraseggi di chitarra avevano il compito di riportare l'album a suoni volutamente latini e mediterranei. Il brano d'aperturaAnna verrà (dedicata all'attriceAnna Magnani)[41] fu uno dei primi composti dall'artista interamente in italiano.

Gli anni novanta

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Pino Daniele eMassimo Troisi nelle fasi di scrittura del branoQuando (1991)

Dal 1990 Pino Daniele ridusse sensibilmente il numero dei suoi concerti per ragioni di salute.[42] Un anno più tardi si presentò nuovamente sul mercato discografico presentando l'albumUn uomo in blues, il quale vide un ritorno a impostazioni blues e all'uso preminente della chitarra elettrica, evidente nei brani'O scarrafone,Leave a Message e nella title track. Nello stesso anno esce l'albumSotto 'o sole, con i braniQuando eO ssaje comme fa 'o core. Nel 1992 il cantautore fece una delle sue rare apparizioni televisive, partecipando insieme al fraterno amicoMassimo Troisi al programmaAlta classe condotto daGianni Minà. Daniele e Troisi, entrambi da tempo sofferenti di cuore, erano legati da una profonda amicizia, e in quella circostanza diedero luogo a una serie di gag, scherzando sul loro modo di collaborare. In quella occasione, Troisi attribuì scherzosamente a Daniele la fraseMassimo, ho scritto una canzone, mi fai un film?.[43] Il riferimento era al celebre branoQuando, che aveva costituito il tema principale del film di TroisiPensavo fosse amore... invece era un calesse, uscito l'anno prima. I due artisti avevano già collaborato in più occasioni. Il musicista partenopeo, infatti, compose le musiche di due dei precedenti film di Troisi dal titoloRicomincio da tre eLe vie del Signore sono finite (contenente il singoloQualcosa arriverà), rispettivamente del 1981 e del 1987.[44]

Agli inizi degli anni novanta la vita sentimentale del musicista ebbe una svolta. Dopo aver divorziato da Dorina Giangrande (corista negli albumTerra mia eUn uomo in blues), da cui aveva avuto due figli, nel 1991 si risposò con Fabiola Sciabbarrasi con cui ebbe due figlie (alle quali dedicò i braniSara eSofia sulle note, presenti rispettivamente inMedina ePassi d'autore) e un figlio.[45]

Dal 1993 l'artista ritornò a esibirsi regolarmente dal vivo. Il 22 e 23 maggio dello stesso anno fu sul palco aCava de' Tirreni in due concerti che vennero successivamente registrati e pubblicati nell'album dal vivoE sona mo'.[46] Nello stesso anno pubblicò il dodicesimo album,Che Dio ti benedica, dove si registrò l'ultima collaborazione con l'amico Troisi, coautore del testo del branoT'aggia vede' morta. Il disco presentò collaborazioni con artisti di calibro come il jazzistaChick Corea con il quale duettò inSicily eRalph Towner, protagonista inTwo Pisces in alto mare. Nel disco si alternano brani scritti sia in lingua italiana che partenopea, comeQuesta primavera,Un angelo vero,Pace e serenità eNuda. Il branoSicily venne riconosciuto, lo stesso anno, miglior canzone in dialetto durante la rassegna delClub Tenco. Nell'occasione, l'artista ricevette la sua secondaTarga Tenco.[40] Sempre in quell'anno Daniele produsse l'album d'esordio del cantautoreJoe Barbieri, arrivando a definirlo pubblicamente il suo «erede naturale»;[47] ancora nello stesso anno collaborò conVasco Rossi come chitarrista e corista del branoHai ragione tu, incluso nell'albumGli spari sopra.[48]

Nel 1994 fu protagonista di una tournée condivisa insieme aEros Ramazzotti eJovanotti, in uno spettacolo nel quale tre artisti con stili e influenze differenti si esibivano in set separati, ma che a turno si confrontavano in intermezzi musicali intervenendo nei brani di ognuno dei tre. Il tour, che si sviluppò durante il mese di giugno, toccò dapprima gli stadi diMonza,Bari ePalermo; ebbe il suo picco alSan Paolo di Napoli e all'Olimpico di Roma, e si chiuse con le date diBassano del Grappa (VI) eModena.[49] Un anno più tardi, assieme al collegaPat Metheny, diede vita a un nuovo tour toccando numerose città d'Italia qualiRoma (stadio Olimpico),Reggio Emilia (festival dell'Unità),Torino (PalaStampa),Cava de' Tirreni eMilano (alForum di Assago).[50]

Pino Daniele, conRino Zurzolo al contrabbasso e Fabio Massimo Colasanti, durante il Tour 2004 "Pino Daniele Ensemble"

La consacrazione commerciale arrivò con i due album successivi:Non calpestare i fiori nel deserto (1995) eDimmi cosa succede sulla terra (1997). Con il primo disco, Daniele diede una svolta alla propria carriera sviluppando un nuovo modo di comporre brani, allontanandosi dalle contaminazioni funky e dal dialetto napoletano per abbracciare sonoritàpop con forti influenze orientali e nordafricane, attingendo alle sue radici partenopee e mescolando il tutto con l'ormai consolidato stile blues.[51][52] L'album, trascinato dal singolo di lancioIo per lei, vendette oltre 800 000 copie, risultando tra gli album più venduti del 1995 in Italia con sei settimane al numero uno in classifica, di cui cinque consecutive,[53] oltre a fargli ottenere laTarga Tenco come miglior album dell'anno.[54]

Il seguenteDimmi cosa succede sulla terra avrebbe fatto ancora meglio, conquistando dieci dischi di platino e risultando il disco più venduto in Italia per otto settimane consecutive.[55][56] Il disco gli valse la trionfale vittoria alFestivalbar 1997, nella finalissima svoltasi proprio apiazza del Plebiscito nella sua Napoli, e il musicista si aggiudicò sia il premio per il miglior album che quello per il miglior singolo con il branoChe male c'è.[57]Un anno più tardi presenziò alPavarotti international, duettando assieme al grande tenore. Nell'occasione cantarono a due voci il branoNapule è.[58] Il millennio venne chiuso dal musicista con la pubblicazione dell'albumCome un gelato all'equatore dove vengono a convergere maggiori sonorità di matrice elettronica e impronte jazz sottolineate dalla voce diRossana Casale.[59] L'uscita dell'opera venne anticipata dal singoloNeve al sole, in rotazione sulle varie stazioni radiofoniche a partire dalla primavera del 1999.

Nel settembre dello stesso anno il bluesman fu ospite del collegaZucchero Fornaciari in una data all'Arena di Verona delBluesugar World Tour Mondiale: i due si riappacificano dopo alcuni battibecchi dei mesi precedenti.[60]

Gli anni duemila

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Pino Daniele nel 2008

Le contaminazioni con la tradizione musicale nordafricana si sarebbero fatte preponderanti nel successivo album di ineditiMedina, pubblicato dalla BMG-Ricordi nel febbraio del 2001. Il lavoro vide la partecipazione del malianoSalif Keïta, del franco-algerinoFaudel, del turco Omar Farouk Tekbilek, del tunisino Lotfi Bushnaq e dei99 Posse (presenti nel branoEvviva o rre), pubblicazione a cui seguì il tour omonimo.[61] Tra le varie canzoni si ricordanoVia Medina,Mareluna,Lacrime di sale eSenza 'e te, interamente scritta in lingua napoletana. Nel dicembre 2001 esce il CDConcerto Medina Tour 2001 con Allison Miller alla batteria, Miriam Sullivan eRino Zurzolo ai contrabbassi e Mia Cooper come corista.[62] Nell'estate dell'anno successivo, Pino Daniele ebbe l'idea di una tournée a quattro condivisa insieme ai colleghiFiorella Mannoia,Francesco De Gregori eRon,[63] successivamente immortalata nel CD e nel DVDIn tour, pubblicato attraverso la Blue Drag,etichetta discografica indipendente creata dal musicista napoletano assieme al figlio.[64]

Con l'albumPassi d'autore del 2004 il cantautore abbandonò la ricerca di sonorità mediterranee virando verso altri lidi. L'opera sperimentale si giovò della presenza del Peter Erskine Trio, essenziale a dare una coloritura jazz a diversi brani che si alternano a composizioni dal sapore barocco nel quadro di un'opera di riscoperta da parte di Pino Daniele dei madrigali cinquecenteschi.[65]

Nell'ottobre 2005 presentò il singoloIt's Now or Never (celebre cover inglese di'O sole mio, a suo tempo lanciata daElvis Presley), a introdurre l'albumIguana cafè[66] che lo stesso autore aveva annunciato diversi mesi prima come secondo capitolo del progetto del 2004. Al disco parteciparono fra gli altri due percussionisti non nuovi a collaborazioni con Daniele, Naná Vasconcelos eKarl Potter.[67] Il 14 maggio, in occasione della data napoletana dell'Iguana Cafè Tour, dopo 25 anni si ritrovarono sullo stesso palco per la prima volta Pino Daniele,James Senese eTony Esposito.

A due anni dall'ultimo lavoro, il musicista napoletano lanciò sul mercatoIl mio nome è Pino Daniele e vivo qui. Caratterizzato dall'incontro fra la tradizione partenopea e i ritmi latino-americani, il disco vide la partecipazione diGiorgia,Tony Esposito e Alfredo Paixão.[68] Ad aprile partì da Palermo il tourIl mio nome è Pino Daniele e suono qui che dopo aver attraversato tutta l'Italia con una puntata a Zurigo, si concluse il 29 maggio 2007 al Palalottomatica di Roma in un concerto a cui intervennero Giorgia e la cantante israelianaNoa.[36][69]

Nel 2008 si unì ai vecchi amiciTullio De Piscopo,James Senese,Tony Esposito,Joe Amoruso eRino Zurzolo, in nome di una sorta di rifondazione, a distanza di anni, del "Neapolitan Power". Con tale formazione, potenziata dalla presenza diChiara Civello e diAl Di Meola, realizzò un triplo CD[70] con quarantacinque brani, tra vecchi successi riarrangiati, versioni originali e alcuni inediti. Il lavoro si sarebbe intitolato, simbolicamente,Ricomincio da 30, a significare trent'anni ininterrotti di carriera musicale, ma anche un omaggio all'amico Massimo Troisi, che nel 1981 aveva debuttato come cineasta con il filmRicomincio da tre, per cui Daniele aveva composto le musiche.[71] Con i musicisti citati si ricomponeva perciò la formazione che aveva suonato ventisette anni prima nell'albumVai mò, e all'insegna delle giuste celebrazioni il gruppo partì per una nuova fortunata tournée. L'8 luglio 2008 Daniele tornò a esibirsi in Piazza del Plebiscito per un trionfale concerto a cui parteciparono numerosi ospiti (tra gli altriGiorgia,Irene Grandi,Piccola Orchestra Avion Travel,Nino D'Angelo,Gigi D'Alessio). L'evento fu trasmesso in diretta televisiva,[32] e fu seguito dalla pubblicazione su DVD, avvenuta il 22 gennaio 2013.[70] In quella occasione, e diversamente dall'accoglienza tributata agli altri ospiti della serata, D'Alessio fu sonoramente fischiato dal pubblico al suo apparire sul palco per eseguire con Daniele il brano'O scarrafone.[72]

Il 27 marzo 2009 fu pubblicato l'albumElectric Jam, anticipato dal singoloIl sole dentro di me, realizzato in duetto con il rapperJ-Ax.[73] In occasione del nuovo disco venne organizzato l'Electric Jam Europen tour conclusosi in settembre, a Capri. Il 1º ottobre 2009 Pino Daniele si esibì per la prima volta all'Apollo Theater diNew York,[74] mentre tre giorni più tardi tenne un concerto a Toronto.[75]

Gli anni duemiladieci

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Esibizione alPomigliano Jazz Festival 2012

Il 26 giugno 2010 partecipò alCrossroads Guitar Festival, organizzato daEric Clapton alToyota Park diChicago, suonando assieme aJoe Bonamassa e Robert Randolph.[76] Il 23 novembre dello stesso anno fu pubblicato il ventiduesimo album in studio,Boogie Boogie Man, anticipato dalsingolo omonimo il 5 novembre e vede duetti con artisti qualiMina,Franco Battiato,Mario Biondi eJ-Ax.[77]

Il 24 giugno 2011 si esibì allo stadio diCava de' Tirreni (SA), in concerto conEric Clapton davanti a una platea di 16 000 spettatori. Durante il concerto, Pino Daniele cantò in italiano una strofa diWonderful Tonight di Clapton.[78] Un mese dopo fu nuovamente ospite del collegaZucchero Fornaciari alloStadio Olimpico diRoma durante ilChocabeck World Tour.

Nel 2012 fu lanciato il nuovo lavoroLa grande madre, a cui collaboraronoSteve Gadd, Chris Stainton,Mel Collins,Omar Hakim, Rachel Z,Willie Weeks,Gianluca Podio, Solomon Dorsey eMino Cinelu. Nel marzo dello stesso anno Pino Daniele si imbarcò nel tour omonimo affiancato sul palco da Rachel Z al pianoforte, Omar Hakim alla batteria, Solomon Dorsey al basso e Gianluca Podio alle tastiere. La tournée toccò per due mesi metropoli, grandi centri e cittadine dell'intera penisola per spostarsi poi oltreoceano a New York, Boston e Washington e riprendere, da luglio a ottobre, per altre diciassette date in tutt'Italia.[79][80] Nel marzo del 2013 presenziò al concerto tributo tenuto in onore del collegaLucio Dalla e nell'occasione cantò il branoCaruso.[81]Per l'estate 2014 annunciò un tour nel quale eseguì integralmente l'albumNero a metà,[46] interpretandolo dal vivo il 1º settembre 2014 con i membri del gruppo originale in un concerto all'Arena di Verona; erano con lui James Senese e il suo sassofono,Gigi De Rienzo al basso, Agostino Marangolo alla batteria, Ernesto Vitolo al piano e alle tastiere, Rosario Jermano alle percussioni e Tony Cercola ai bongos. Sul palco Pino Daniele duettò conElisa,Mario Biondi,Fiorella Mannoia,Emma eFrancesco Renga.[82] Il tour ripartì con il concerto del 6 dicembre a Conegliano per proseguire l'11 dicembre a Bari, il 13 a Roma, il 16 e 17 a Napoli e il 22 dicembre ad Assago.[83] Il 31 dicembre 2014 si esibì aCourmayeur prendendo parte al programma televisivoL'anno che verrà, in quella che sarebbe diventata la sua ultima apparizione pubblica.[84]

La morte

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Da tempo sofferente di seri problemi cardiaci,[85] la sera del 4 gennaio 2015, poco più di due mesi prima del suo sessantesimo compleanno, fu colpito da uninfarto mentre si trovava nella sua villa, un podere isolato nelle campagne tra i comuni diMagliano in Toscana eOrbetello, inprovincia di Grosseto.[86][87] Giunto all'ospedale Sant'Eugenio diRoma, dopo vani tentativi dirianimazione, venne dichiarato deceduto alle 22:45.[88][89]

La sua scomparsa ha provocato forti risposte emotive soprattutto a Napoli, dove una folla di circa 100 000 persone si è riunita inpiazza del Plebiscito la sera del 6 gennaio per commemorare l'artista cantando le sue canzoni.[90] I funerali si sono svolti in due tappe distinte: la mattina del 7 gennaio 2015 alsantuario della Madonna del Divino Amore a Roma e la sera in piazza del Plebiscito nella sua città natale, con una cerimonia svolta all'aperto officiata dal Cardinale di NapoliCrescenzio Sepe a cui hanno partecipato circa centomila persone.[91] La morte dell'artista ha inoltre generato nel mondo della musica e dello spettacolo numerosi ricordi di amici e colleghi tra i qualiEric Clapton,Zucchero Fornaciari,Francesco De Gregori,Antonello Venditti,Roberto Vecchioni,Vasco Rossi,Luciano Ligabue e altri ancora.[92][93]

Dal 12 al 22 gennaio 2015, l'urna contenente le ceneri di Pino Daniele è stata esposta nella Sala dei Baroni delMaschio Angioino a Napoli, per consentire alla città di rendere omaggio all'artista scomparso. L'urna è stata successivamente trasferita nel cimitero diMagliano in Toscana per esservi tumulata.[94]

Verso la fine di settembre 2015, la città di Napoli ha reso omaggio al cantautore intitolandogli una via presso le vicinanze della sua casa natale.[95] Il 4 gennaio 2016, nel primo anniversario dalla morte, laRai gli ha dedicato uno speciale.[96] Il successivo 29 giugno è stata inaugurata presso il Museo della pace -Mamt un'esposizione permanente chiamataPino Daniele Alive dedicata al cantautore napoletano.[97]

A tre anni dalla morte, il 14 maggio 2018 è stato pubblicato il singolo ineditoResta quel che resta. Il 7 giugno dello stesso anno l'artista è stato ricordato con un concerto omaggio tenuto presso loStadio San Paolo di Napoli durante il quale hanno preso parteBiagio Antonacci,Eros Ramazzotti,Jovanotti,Antonello Venditti,Giorgia,Francesco De Gregori,Fiorella Mannoia,Massimo Ranieri eTullio De Piscopo, oltre alle band storiche diVai mo' eNero a metà.[98]

Nel 2019, durante la seconda serata del69º Festival di Sanremo, ha ricevuto il premio alla carriera e alla memoria, ritirato dalle due figlie.[99] Nel mese di ottobre dello stesso annoPoste Italiane ha emesso unfrancobollo in memoria del cantautore napoletano.[100]

Il 24 novembre 2024, in occasione della partita di campionato Napoli-Roma allostadio Diego Armando Maradona, prima dell'ingresso in campo delle squadre è stato trasmesso in anteprima un brano inedito di Pino Daniele ritrovato dai figli Alessandro e Sara,Again, pubblicato il venerdì successivo.[101][102]

Il 19 marzo 2025, nel giorno del settantesimo compleanno dell'artista, del suo onomastico e dellafesta del papà, viene pubblicatoUna parte di me, un brano inedito dedicato al figlio più piccolo, Francesco.[103][104][105]

Colonne sonore

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Pino Daniele ha composto le musiche per colonne sonore di diverse pellicole. Oltre ai tre film dell'amicoMassimo Troisi (Ricomincio da tre,Le vie del Signore sono finite ePensavo fosse amore... invece era un calesse), portano la firma di Daniele le colonne sonore diLa mazzetta (1978) diSergio Corbucci,Se lo scopre Gargiulo (1988) diElvio Porta,Amore a prima vista (1999) diVincenzo Salemme eOpopomoz (2003) film d'animazione diEnzo D'Alò.

PerMi manda Picone (1983) diNanni Loy, Daniele ha invece composto la canzoneAssaje, interpretata dalla protagonistaLina Sastri (le restanti musiche del film sono diTullio De Piscopo). Due brani estratti da un suo concerto alla Mostra d'Oltremare a Napoli nel 1984 aprono e chiudono la pellicolaBlues metropolitano del 1984 (Yes I Know My Way eLazzari felici).

Je so' pazzo è stata utilizzata come "colonna sonora" per il sogno di uno deiTre fratelli nella pellicola diFrancesco Rosi (1981); la stessa canzone è presente anche inMaradona - La mano de Dios diMarco Risi (2006), nel momento in cui Maradona arriva a Napoli. Il madrigaleDisperata vita è stato invece inserito nella colonna sonora diFame chimica (2003) di Antonio Bocola e Paolo Vari.

Porta la sua firma la colonna sonora diLa seconda volta non si scorda mai (2008) conAlessandro Siani. Siani ripropone poi "zio Pino" con il branoUè Man! nel filmIl principe abusivo (2013).

Il registaPaolo Sorrentino ha inserito la canzoneNapule è nella scena conclusiva del filmÈ stata la mano di Dio (2021).

Discografia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Discografia di Pino Daniele.

Album in studio

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Album dal vivo

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Raccolte

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Colonne sonore

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Riconoscimenti

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Note

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Bibliografia

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