Pietro Ingrao | |
---|---|
![]() | |
Presidente della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 5 luglio1976 – 19 giugno1979 |
Predecessore | Sandro Pertini |
Successore | Nilde Iotti |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 27 settembre1950 – 22 aprile1992 |
Legislatura | I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X |
Gruppo parlamentare | PCI(1950-1991) Gruppo Comunista - PDS(1991-1992) |
Coalizione | FDP(1950-1963) |
Circoscrizione | Roma(I-III, VII-VIII) Perugia(IV-V, IX-X) Bologna(VI) |
Incarichi parlamentari | |
IV-V legislatura:
VII legislatura:
| |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PCd'I(1940-1943) PCI(1943-1991) PDS(1991-1993) PRC(2005-2009) SEL(2009-2015) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza e in lettere e filosofia |
Università | Università degli Studi di Roma "La Sapienza" |
Professione | Giornalista pubblicista |
Pietro Ingrao (Lenola,30 marzo1915 –Roma,27 settembre2015[1]) è stato unpolitico,giornalista epartigianoitaliano.
Storico capofila dell'ala di sinistra internamovimentista delPartito Comunista Italiano, chiamata per l'appuntoingraiana, procliva ad abbracciare le tematiche dell'ambientalismo e delfemminismo, oltreché simpatizzante deimovimenti studenteschi dell'epoca, fu direttore dell'organo di stampa ufficiale del Partito,l'Unità, dal 1947 al 1957 ed ininterrottamente parlamentare allaCamera dei deputati tra il 1950 e il 1992. Dell'assemblea diMontecitorio fu anchepresidente dal 1976 al 1979.
Ingrao nacque nel paesino diLenola, nell'alloraprovincia di Terra di Lavoro (confluito, nel1934, nella neocostituitaprovincia di Littoria, poi ribattezzataLatina), il 30 marzo1915 da una famiglia originaria diGrotte (inprovincia di Agrigento): il padre, Francesco Renato, era un impiegato comunale vicino aisocialisti riformisti[2]. Era nipote, per parte di padre, del politicoliberaleFrancesco Ingrao. Frequentò il ginnasio aSanta Maria Capua Vetere e il liceo aFormia, dove conosce gli insegnantiPilo Albertelli eGioacchino Gesmundo, che ne influenzeranno profondamente la formazione. Sua madre era Celestina Notarianni.
Iniziata la sua attività antifascista nel 1939 (ma fu in precedenza iscritto alGruppo Universitario Fascista, classificandosi secondo nella categoria Poesia alLittoriale della cultura e dell'arte di Firenze del 1934[3]), aderì alPartito Comunista Italiano nel 1940 e partecipò attivamente allaResistenzapartigiana. Alla fine del1942, dopo l'arresto dell'amicoMario Alicata, Ingrao si recò a Milano e, dopo un fallito tentativo per passare in Svizzera, andò in Calabria, dove continuò a svolgere attività organizzativa per il PCI, e poi di nuovo nel capoluogo meneghino; il 25 luglio 1943, giorno dellacaduta del fascismo, tenne aPorta Venezia il suo primo comizio.[2]
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 fu impegnato nella redazione milanese del'Unità clandestina e quindi in quella romana, per poi passare a lavorare nella Federazione comunista della capitale. Il 24 giugno 1944 si sposò conLaura Lombardo Radice (1913-2003), figlia del pedagogistaGiuseppe e anch'ella partigiana; la coppia ebbe cinque figli:Chiara, Renata, Bruna, Celeste e Guido. Nel novembre del 1944 si arruolò nelCorpo Italiano di Liberazione entrando nella Divisione Mantova, non impegnata in zone di combattimento.[2]
Al termine dellaseconda guerra mondiale, divenne il riferimento indiscusso di un'area all'interno delPCI schierata su posizioni marxiste creative, molto attente ai movimenti della società. Rappresentò quindi "l'ala sinistra" del partito (votò tuttavia a favore dell'espulsione dei dissidenti di sinistra, a lui molto vicini, che si raccoglievano intorno al mensileil manifesto[4]). Ebbe spesso profondi scontri politici conGiorgio Amendola, che invece guidava "l'ala destra", detta anchemigliorista.[5][6]
Ininterrottamente deputato dal 27 settembre 1950, quando subentrò al mandato del collegaDomenico Emanuelli, deceduto prematuramente[7], al 1992, nonché capogruppo tra il 1964 e il 1972, fu direttore del quotidianol'Unità dall'11 febbraio 1947 al 15 gennaio 1957. In seguito entrò nel comitato centrale del partito, non senza esprimere dialettica verso la segreteria diLuigi Longo[8].
Nel 1956, durante la sua direzione del giornale del partito, si trovò a firmare due perentori editoriali (Da una parte della barricata a difesa del socialismo, uscito senza firma il 25 ottobre 1956, eIl coraggio di prendere posizione, pubblicato il 27 ottobre a firma "P. I.") con cui esprimeva una durissima condanna dellarivoluzione ungherese[9], una posizione filo-sovietica della quale si sarebbe pubblicamente pentito nel prosieguo della sua vicenda politica[10].
Lo scontro tra la "sinistra" del Partito, rappresentata da Ingrao, e la "destra" rappresentata da Amendola e da Alicata emerse in maniera esplicita all'XI congresso del PCI, svoltosi a Roma tra il 25 e il 31 gennaio 1966 e già segnato da diverse opinioni nel corso del dibattito precongressuale, durante il quale Ingrao aveva accusato il Partito di non aver saputo indicare un progetto alternativo a quello della programmazione capitalistica e all’intervento dello Stato, e aveva altresì insistito sulla necessità di una discussione ampia[2]. Alla tribuna dell'XI congresso, Ingrao intervenne con una frase divenuta famosa: «Non sarei sincero se dicessi a voi che sono rimasto persuaso» dalle parole del segretarioLuigi Longo, rendendo per la prima volta esplicito in un’occasione pubblica il dissenso all’interno del PCI[11].
Le reazioni furono forti; egli stesso ricordò l'episodio con queste parole: «Appena finii capii subito: la sala in piedi applaudiva. La presidenza e tutto il gruppo dirigente rimase fermo al suo posto, gelido: nessuno mi strinse la mano»[12]. Alicata in particolare gli rispose che «questa rivendicazione del dubbio permanente» non aiutava «né la democrazia, né l’unità del partito»[13].Pietro Nenni, nei suoi diari, parlò di «linciaggio» ai danni di Ingrao[14]. Il contrasto andò oltre il dibattito del congresso e si concretizzò nel tentativo – portato avanti da Amendola, Alicata eGian Carlo Pajetta – di estrometterlo dalle cariche direttive. Longo si oppose: Ingrao rimase nella Direzione e nel ruolo di presidente del gruppo del PCI alla Camera, ma uscì dalla Segreteria e fu inserito in un nuovo organismo, l’Ufficio politico.[2]
Nel 1975 fu nominato presidente del Centro di studi e iniziative per la riforma dello Stato (CRS), fondato dal PCI nel 1972, che di fronte ai successi nelleelezioni amministrative del 1975 e nellepolitiche del 1976 diveniva un importante strumento di analisi[2]. All'apertura dellaVII legislatura, le forze politiche concordarono sulla necessità istituzionale di eleggere un esponente del principale partito di opposizione alla terza carica dello Stato. Ingrao fu quindi il primo comunista a presiedere laCamera dei deputati dal 1976 al 1979, in un periodo di ampie tensioni sociali[15]: la sua Presidenza lasciò il segno sia nei lavori diMontecitorio[16] sia nella richiesta di un miglioramento del livello della legislazione ordinaria[17].
Dopo lepolitiche del 1979 rifiutò di mantenere la presidenza della Camera e tornò al CRS, dove rimase presidente fino al 1993[2]. Fra il 1989 e il 1991 fu tra i massimi oppositori dellasvolta della Bolognina, che portò allo scioglimento del PCI; al XIX e al XX Congresso del partito, nel 1990 e nel 1991, fu infatti tra i firmatari e i principali animatori e ispiratori delle mozioni di minoranza che si opposero alla linea del segretarioAchille Occhetto. Ingrao aderì comunque alPartito Democratico della Sinistra, dove coordinò l'area deiComunisti Democratici; successivamente, dopo ilreferendum elettorale del 1993, lasciò il partito[18]: così, il 15 maggio 1993, annunciò l'addio al PDS[19].
In seguito fu unindipendente vicino alPartito della Rifondazione Comunista dal 1996[20], organizzazione alla quale aderirà formalmente solo il 3 marzo 2005[21]. Ancora alleelezioni europee del 2009 invitava a votare laLista Anticapitalista[22], ma nel marzo 2010 dichiarò di votare perEmma Bonino alla presidenza delLazio e perSinistra Ecologia Libertà (SEL)[23]. In vista delleelezioni politiche del 2013, confermò il suo voto perSEL, di cui ebbe a dichiarare: «è l'unica forza unitaria della sinistra che può ambire a governare il paese ed essere protagonista di un cambiamento reale»[24]. Affermò inoltre di votare per SEL anche perché a favore deimatrimoni gay.[25]
Nel corso della sua vita, Ingrao scrisse anche poesie e diversisaggi politici. La sua opera più importante è, secondo il giudizio della maggior parte dei critici,Appuntamenti di fine secolo, pubblicata nel 1995 grazie alla collaborazione conRossana Rossanda. Il 20 ottobre 2007 Pietro Ingrao portò il suo saluto alla manifestazione dipiazza San Giovanni in Laterano (Roma) organizzata dallasinistra radicale contro ilprecariato e per i diritti dei lavoratori. Fu uno dei primi firmatari dell'appello per la manifestazione.
Nel 2011 scrisseIndignarsi non basta, la risposta aIndignatevi! diStéphane Hessel, un appello a non cadere nel disinteresse per la politica. Ingrao si era sempre dichiaratoateo, sebbene avesse manifestato in molte occasioni profondo interesse per le domande spirituali e per le esperienze religiose altrui più intense e coerenti[26]. Nel 2014 crea un sito internet a lui intestato per offrire una sintesi della sua carriera politica e continuare a comunicare coi simpatizzanti.
È morto aRoma il 27 settembre 2015 all'età di 100 anni, per cause naturali dovute alla lunga malattia[27]. Fu sepolto presso il cimitero comunale diLenola, paese in cui è nato.
I funerali si sono svolti il 30 settembre in piazza Montecitorio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Senato Pietro Grasso e del Presidente del consiglio Matteo Renzi.
Al funerale sono intervenuti la Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, Alfredo Reichlin, il regista Ettore Scola, Don Luigi Ciotti e i familiari di Pietro Ingrao. Il maestro Ambrogio Sparagna ha eseguito alcuni brani al termine del funerale.
Il fondo Ingrao[28] è stato donato alCentro di studi e iniziative per la Riforma dello Stato (CRS)[29], da Pietro Ingrao il 7 marzo 2005 con atto notarile. Il 24 marzo 2005 la Soprintendenza archivistica del Lazio ha dichiarato il materiale di interesse storico particolarmente importante. Si tratta di carte raccolte presso gli uffici del Centro di studi e iniziative per la riforma dello stato. Il nucleo principale riguarda un arco cronologico che va tra la metà deglianni settanta e glianni novanta: gli anni della presidenza di Ingrao al CRS, seppur con l'intervallo istituzionale del 1976-1979. L'archivio comprende inoltre carte provenienti dalla sua abitazione e dalla sua attività presso la Camera dei deputati, foto, targhe, medaglie onorifiche, riconoscimenti ecc. e un discreto numero di audiovisivi (VHS eCD). Il CRS cura, per la pubblicazione dei documenti d'archivio, la collana Carte Pietro Ingrao edita da EDIESSE[28].
Altri progetti
Predecessore | Presidente della Camera dei deputati | Successore |
---|---|---|
Sandro Pertini | 5 luglio1976 – 19 giugno1979 | Nilde Iotti |
Predecessore | Direttore deL'Unità | Successore | ![]() |
---|---|---|---|
Mario Montagnana | 11 febbraio1947 – 15 gennaio1957 | Alfredo Reichlin |
Presidenti della Camera dei deputati italiana | |
---|---|
Regno di Sardegna | Vincenzo Gioberti (1848) ·Lorenzo Pareto (1848-1849) ·Pier Dionigi Pinelli (1849-1852) ·Urbano Rattazzi (1852-1853) ·Carlo Bon Compagni di Mombello (1853-1856) ·Carlo Cadorna (1856-1857) ·Carlo Bon Compagni di Mombello (1857-1858) ·Urbano Rattazzi (1858-1860) ·Giovanni Lanza (1860-1861) |
Regno d'Italia | Urbano Rattazzi (1861-1862) ·Sebastiano Tecchio (1862-1863) ·Giovanni Battista Cassinis (1863-1865) ·Adriano Mari (1865-1867) ·Giovanni Lanza (1867-1869) ·Giuseppe Biancheri (1870-1876) ·Francesco Crispi (1876-1877) ·Benedetto Cairoli (1877-1878) ·Domenico Farini (1878-1880) ·Michele Coppino (1880) ·Domenico Farini (1880-1884) ·Michele Coppino (1884-1884) ·Giuseppe Biancheri (1884-1892) ·Giuseppe Zanardelli (1892-1894) ·Giuseppe Biancheri (1894-1895) ·Tommaso Villa (1895-1897) ·Giuseppe Zanardelli (1897) ·Giuseppe Biancheri (1897-1898) ·Giuseppe Zanardelli (1898-1899) ·Luigi Chinaglia (1899) ·Giuseppe Colombo (1899-1900) ·Nicolò Gallo (1900) ·Tommaso Villa (1900-1902) ·Giuseppe Biancheri (1902-1904) ·Giuseppe Marcora (1904-1906) ·Giuseppe Biancheri (1906-1907) ·Giuseppe Marcora (1907-1919) ·Vittorio Emanuele Orlando (1919-1920) ·Enrico De Nicola (1920-1924) ·Alfredo Rocco (1924-1925) ·Antonio Casertano (1925-1929) ·Giovanni Giuriati (1929-1934) ·Costanzo Ciano (1934-1939) ·Dino Grandi (1939-1943) ·Vittorio Emanuele Orlando (1943-1945) |
Consulta nazionale | Carlo Sforza (1945-1946) |
Assemblea Costituente | Giuseppe Saragat (1946-1947) ·Umberto Terracini (1947-1948) |
Repubblica Italiana | Giovanni Gronchi (1948-1955) ·Giovanni Leone (1955-1963) ·Brunetto Bucciarelli-Ducci (1963-1968) ·Sandro Pertini (1968-1976) ·Pietro Ingrao (1976-1979) ·Nilde Iotti (1979-1992) ·Oscar Luigi Scalfaro (1992) ·Giorgio Napolitano (1992-1994) ·Irene Pivetti (1994-1996) ·Luciano Violante (1996-2001) ·Pier Ferdinando Casini (2001-2006) ·Fausto Bertinotti (2006-2008) ·Gianfranco Fini (2008-2013) ·Laura Boldrini (2013-2018) ·Roberto Fico (2018-2022) ·Lorenzo Fontana (dal 2022) |
![]() ![]() | ||
---|---|---|
Storia | Attentato di via Rasella ·Battaglia di val Casotto ·Battaglia della Sacca di Fornovo ·Battaglia del Sestriere ·Battaglia della Maddalena ·Battaglia di Porta Lame ·Battaglie del Mortirolo ·Battaglia del Sangro ·Battaglia del San Martino ·Battaglia della Sacca di Fornovo ·Battaglia dei tre fiumi ·Campagna d'Italia ·Eccidio della Romagna ·Eccidio di Cefalonia ·Eccidio di Nola ·Eccidio di Sant'Anna di Stazzema ·Eccidio delle Fosse Ardeatine ·Eccidio di Porzûs ·Eccidi di San Ruffillo ·Eccidi dell'alto Reno ·Eccidio di Sabbiuno di Paderno ·Guerra di liberazione italiana ·Insurrezione di Matera ·Quattro giornate di Napoli ·Martiri ottobrini di Lanciano ·Resistenza romana ·Liberazione di Roma ·Strage della Benedicta ·Strage di Forno ·Strage di Marzabotto ·Strage di Matera ·Battaglia di Bologna | ![]() |
Cultura | Anniversario della liberazione d'Italia ·Brigata partigiana ·Canti ·Manifesto degli intellettuali antifascisti ·Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza Italiana ·Storia delle donne nella Resistenza italiana ·Staffetta partigiana | |
Organizzazioni politiche e Repubbliche partigiane | Comitato di Liberazione Nazionale ·Polizia partigiana ·Ossola ·Valsesia ·Montefiorino ·Alba ·Alto Monferrato ·Carnia ·Corniolo ·Val Taro ·Maschito ·Bobbio ·Caporetto ·Torriglia | |
Unità e gruppi | Banda Corbari ·Bandiera Rossa ·Brigata Maiella ·Brigata Partigiana Stella Rossa ·Brigate anarchiche operanti nella resistenza italiana ·Brigate del popolo ·Brigate Fiamme Verdi ·Brigate Garibaldi ·Brigate Giustizia e Libertà ·Brigata Italia ·Brigate Matteotti ·Brigate Mazzini ·Brigate Osoppo ·Carabinieri nella resistenza e nella guerra di liberazione italiana ·Corpo volontari della libertà ·Divisione Garibaldi "Natisone" ·Formazioni autonome militari ·Gruppi di Azione Patriottica ·Squadre di Azione Patriottica | |
Personalità di rilievo | Aldo Gastaldi ·Alfredo Malgeri ·Alfeo Brandimarte ·Giorgio Amendola ·Aldo Aniasi ·Walter Audisio ·Aligi Barducci ·Cino Moscatelli ·Ezio Vigorelli ·Ilio Barontini ·Riccardo Bauer ·Dante Livio Bianco ·Giorgio Bocca ·Arrigo Boldrini ·Bruno Buozzi ·Eugenio Colorni ·Silvio Corbari ·Alfredo Di Dio ·Dante Di Nanni ·Beppe Fenoglio ·Duccio Galimberti ·Dante Castellucci ·Davide Lajolo ·Elio Monari ·Ettore Troilo ·Alfredo Pizzoni ·Aldo Lampredi ·Edgardo Sogno ·Enrico Martini ·Francesco Scotti ·Francesco Moranino ·Fratelli Cervi ·Mario Musolesi ·Pietro Nenni ·Gian Carlo Pajetta ·Giovanni Marcora ·Gianluca Spinola ·Enrico Mattei ·Lina Merlin ·Ferruccio Parri ·Raffaele Cadorna ·Pompeo Colajanni ·Sandro Pertini ·Giovanni Pesce ·Luigi Longo ·Leo Valiani ·Mario Allegretti ·Mario Ricci ·Nuto Revelli ·Pietro Secchia ·Palmiro Togliatti ·Primo Levi ·Piero Balbo ·Riccardo Lombardi ·Trentino La Barba ·Umberto Terracini ·Ugo La Malfa | |
Istituti e associazioni | Istituto nazionale Ferruccio Parri ·Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ·Federazione italiana delle associazioni partigiane ·Federazione italiana volontari della libertà | |
Musei sulla Resistenza | Casa Cervi di Gattatico ·Casa della memoria e della storia di Roma ·Museo della Liberazione di Ancona ·Museo della Resistenza di Bologna ·Museo della Resistenza di Falconara Marittima ·Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara ·Museo civico del Risorgimento Luigi Musini di Fidenza ·Museo audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo ·Museo della Resistenza piacentina di Morfasso ·Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà di Torino ·Museo della Resistenza e della vita sociale di Rocchetta Ligure ·Museo storico della Liberazione di Roma ·Museo della Resistenza di Sansepolcro ·Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza ·Parco della Resistenza del Monte Santa Giulia |
Controllo di autorità | VIAF(EN) 39378763 ·ISNI(EN) 0000 0001 1056 9995 ·SBNCFIV041784 ·LCCN(EN) n79084284 ·GND(DE) 122948149 ·BNE(ES) XX976849(data) ·BNF(FR) cb11908236b(data) ·NDL(EN, JA) 00833449 · CONOR.SI(SL) 109923427 |
---|