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Pietro II d'Aragona

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Pietro II d'Aragona
Pietro II il Cattolico;
(Monastero di Santa Maria di Poblet, 1400);
Re della Corona d'Aragona
Stemma
Stemma
In carica25 aprile1196 -
14 settembre1213
PredecessoreAlfonso II il Casto
SuccessoreGiacomo I il Conquistatore
Nome completoPietro Alfonso
Altri titoliConte di Barcellona,Gerona,Osona, Besalú, Cerdagna e di Rossiglione
NascitaHuesca,1178 circa
MorteMuret, 14 settembre1213
Luogo di sepolturaMonastero di Santa María de Sigena,Villanueva de Sigena
Casa realeCasa d'Aragona
PadreAlfonso IIil Casto oil Trovatore
MadreSancha di Castiglia
ConsorteMaria di Montpellier
FigliSancha e
Giacomo, legittimi
Pietro
Costanza e
Maria, illegittimi
ReligioneCattolicesimo

Pietro II d'Aragona, dettoil Cattolico,Pero inaragonese,Pere incatalano (Huesca,1178 circa –Muret,14 settembre1213), fu re d'Aragona e conte di Barcellona, Gerona, Osona, Besalú,Cerdagna e di Rossiglione dal 1196 al 1213.

Origine

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Secondo le"Corónicas" Navarras[1], Pietro era figlio diAlfonso II (detto il Casto),re d'Aragona e conte di Barcellona,Gerona, Osona,Besalú, Cerdagna e di Rossiglione, e diSancha di Castiglia (1154-1208)[2][3], che, ancora secondo le"Corónicas" Navarras[1] e leEx Gestis Comitum Barcinonensium[4] era figlia del re diLeón eCastigliaAlfonso VII l'Imperatore[2][5] e diRichenza di Polonia, figlia del principe diPolonia, duca diCracovia e diSlesia,Ladislao II (fuggito da Cracovia, nel1146[6]).
Secondo laEx Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium Alfonso II il Casto era figlio dellaregina d'Aragona e contessa di Sobrarbe eRibagorzaPetronilla e delprincipe d'Aragona e conte di Barcellona,Gerona,Osona eCerdagna,Raimondo Berengario IV[7].

Pietro II di Aragona
Livio Agresti,Pietro d'Aragona offre il regno a papa Innocenzo III,Sala Regia in Vaticano

Biografia

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Nelle"Corónicas" Navarras, Pietro viene citato come re d'Aragona assieme ai fratelliAlfonso Berengario, marchese di Provenza e Ferrante, abate nel monastero di Montearagón e alla sorella (Costanza), sposata in Ungheria (al yfant don Pedro, rey d'Aragón, et al marqués de Provença don Alfonso, et a don Ferrando, abbat de Mont aragón, et una filla que casaron en Ongría)[2].
NelGesta Comitum Barchinonensium Pietro viene citato come il più anziano dei tre figli diAlfonso il Casto e che succedette al padre in tutti i suoi titoli (regnum Aragoniæ et Comitatus Barchinonæ, Bisuldini, Cerritaniæ et Rossilionis, ac Palearensem)[8].
Anche laCronaca piniatense[9], conferma che Pietro era il più anziano dei tre figli di Alfonso il Casto[10].
Secondo ilDiccionario biográfico español, Real Academia de la Historia, Pietro nacque aHuesca verso il1178[11], mentre perLa web de las biografias e per laGran enciclopedia catalana era nato nel 1177[12][13].

Nel dicembre del 1194, suo padre, Alfonso II, fece testamento, in cui stabilì che, nellaCorona d'Aragona, gli sarebbe succeduto il figlio primogenito, Pietro, mentre lacontea di Provenza sarebbe andata al maschio secondogenito,Alfonso Berengario, come riportato nel Volume 2 deLos condes de Barcelona vindicados diPròsper de Bofarull[14].

Nell'aprile del 1196, alla morte del padre, gli succedette sul trono diAragona e nelle contee diBarcellona, Gerona, Osona, Besalú, Cerdagna e diRossiglione[8].L'anno successivo emanò un editto contro glieretici che dovevano lasciare il regno di Aragona (con l'eccezione della città diBarcellona) o sarebbero stati messi al rogo[15].

Nel 1200 Pietro II propiziò l'accordo tra i re di CastigliaAlfonso VIII e di LeónAlfonso IX, che congiuntamente assalirono laNavarra, sottraendo diversi territori al reSancho VII, a tutto vantaggio della Castiglia[16].

Dopo la sua incoronazione per mano del papa Innocenzo III avvenuta l'11 novembre del 1204, aRoma[17], nella]chiesa di San Pancrazio, Pietro II giurò obbedienza feudale al papa stesso riconoscendo quindi la supremazia del papato sullaCorona d'Aragona[18], impegnandosi a pagargli un tributo annuo e a combattere le eresie; in cambio fu dichiaratodefensor fidei sotto la cui guida si doveva portare a termine la riscossa cristiana contro imusulmani dellapenisola iberica e per questo venne soprannominatoil Cattolico[19].

Fu il primo monarca delRegno di Aragona ad esser stato incoronato. A partire da lui tutti i re aragonesi vennero incoronati per concessione dellaSanta Sede (in unabolla emanata il 6 giugno 1205) nellaCattedrale diSaragozza, per mano dell'arcivescovo diTarragona. La concessione venne estesa anche alle regine.

Corona d'Aragona
Casa d'Aragona (Barcellona)

Alfonso II (1164 - 1196)
Pietro II (1196 - 1213)
Figli
Giacomo I (1213 - 1276)
Figli
Questo box: vedi  disc.  mod.
Denaro del 1196 di Pietro II
Denaro di Pietro II del 1205 circa

Durante il suo soggiorno romano ebbe modo di concordare con il papa Innocenzo III il matrimonio di sua sorellaCostanza d'Aragona con il pupillo del papa,Federico II di Svevia, figlio diEnrico VI (e nipote diFederico Barbarossa), e diCostanza d'Altavilla (figlia del re di SiciliaRuggero II ilNormanno), re di Sicilia, sotto la tutela del papa; matrimonio che secondo ilContinuatio Claustroneoburgensis tertia venne celebrato, nel 1208 (Fridericus rex Apulie filiam regis Arragonis, relictam regis Ungarie duxit in uxorem)[20].

Il 15 giugno del 1204[13] Pietro, aMontpellier, aveva sposatoMaria di Montpellier, figlia del signore di Monpellier Guglielmo VIII[11], come conferma anche laChronica Albrici Monachi Trium Fontium[21] e nipote dell'imperatore di Costantinopoli (figlia diEudocia Comnena, figlia dell'imperatoreManuele Comneno), come conferma laCronaca Piniatense[22]; il contratto di matrimonio tra Pietro II e Maria è riportato dalloSpicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3[23].
PerMaria di Montpellier era il terzo matrimonio, avendo sposato, in prime nozze, nel 1192, secondo laGran enciclopedia catalanaRaimondo Goffredo, detto Barral,visconte di Marsiglia, del quale rimase vedova poco dopo e si risposò in seconde nozze con Bernardo IV conte di Comminges[24]; questo secondo matrimonio viene confermato dalloSpicilegium, Volume 3[25]; a seguito dei maltrattamenti subiti dal marito, ritornò aMontpellier, e, nel 1203, il matrimonio fu dichiarato nullo[24].

Gli abitanti di Montpellier, in quello stesso 1204, avevano cacciato il successore di Guglielmo VIII, Guglielmo IX, fratellastro illegittimo di Maria e, con l'approvazione delpapa Innocenzo III, avevano spinto Maria a sposare Pietro II, con la clausola che il primo figlio della coppia, o maschio o femmina, sarebbe stato signore di Montpellier. Pietro accettò per i suoi interessi nel sud dellaFrancia; il documento in cui Maria dona a Pietro II il governo delle sue proprietà è riportato dalloSpicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3[26].
La vita familiare della coppia non fu molto facile[13] e fu la causa di una crisi di successione e il preludio alla futura separazione delle corone di Aragona eCatalogna, dai possedimenti francesi (gli abitanti di Montpellier erano per la regina Maria e contro Pietro); la nascita dell'erede,Giacomo[22] consentì alla dinastia di proseguire nel controllo di entrambi i territori.
Secondo una leggenda riportata dallaGran enciclopedia catalana Maria per poter restare incinta dovette introdursi, nell'oscurità, nel letto del marito, al posto di una sua amante; ed il frutto di questo incontro fu la nascita del principeGiacomo[27].

Pietro, che già, nel 1206, avrebbe voluto divorziare[13], dopo la nascita dell'erede, aveva ripreso a richiedere il divorzio, per sposareMaria del Monferrato, regina delregno di Gerusalemme. Per opporsi alle richieste del marito allora Maria di Montpellier si recò a Roma per avere giustizia dal papa, ottenendola. Ma mentre si trovava a Roma a perorare la sua causa Maria morì il 21 aprile del 1213.

Lapenisola iberica e i domini dellacorona d'Aragona, nel 1210

Nel 1209 Pietro II era entrato in possesso della contea diUrgell[28], dopo la morte del conte, Ermengol VIII, senza eredi maschi, a nome del figlioGiacomo, fidanzato con la figlia di Ermengol, come riporta Salazar y Acha, nel suoLa casa del Rey de Castilla y León en la Edad Media (non consultato)[29].

Nel 1212, dopo che il papa Innocenzo III aveva ordinato di predicare una crociata contro i musulmani, Pietro II riuscì a preparare un esercito congiunto con gli altri sovrani cristiani della penisola iberica (escluso ilre di LeónAlfonso IX), ire di NavarraSancho VII,CastigliaAlfonso VIII e ilre di PortogalloAlfonso II il Grasso che inflissero agliAlmohadi, guidati dalcaliffo in persona, nella storicabattaglia di Las Navas de Tolosa (16 luglio 1212) una decisiva sconfitta, a partire dalla quale ebbe inizio l'irreversibile declino dei regnoAlmohade nellapenisola iberica[30].
La presenza di Sancho VII di Navarra fu determinante, le sue truppe navarresi arrivarono sino alla tenda del califfo Yacub ben Yussuf (detto Miramamolin) dopo aver tagliato le catene che la proteggevano[31].

Per quello che concerne glialbigesi Pietro II, così come ilconte di TolosaRaimondo VI erano propensi a non perseguirli, mentre il papa e la gerarchia ecclesiastica li consideravano eretici, quindi perseguibili; verso il 1204, erano iniziate le diatribe e diversi predicatori erano giunti in Provenza e nel Tolosano a sostenere il verbo del papa (tra questi vi era ancheDomenico Guzmán)[32].
Nel 1208, dopo l'assassinio diPietro di Castelnuovo, missionario inviato dal papa Innocenzo III, ad opera di un cavaliere delconte di Tolosa,Raimondo VI[13], fu indetta unacrociata, sotto la guida dell'abateArnaldo Amalrico (o Arnaldo di Cîteaux), e nell'agosto del 1209, il comando militare fu affidato aSimone di Montfort, dopo che era già stato attaccato il feudo della famiglia Trencavel, conquistandoBéziers eCarcassonne, dove erano stati commessi brutalità ed eccidi, condannati daDomenico di Guzmán; anche sotto il comando di Simone di Montfort le brutalità continuarono; cessarono solo per l'intervento del papa Innocenzo[32].
Si giunse a un compromesso: Pietro II cedette a Simone il feudo di Trencavel (Béziers e Carcassonne) e accettò la trattativa di un matrimonio tra suo figlio Giacomo e una figlia di Simone, in cambio della pace[32]. Nello stesso periodo, dato che la crociata era sostenuta dalre di Francia,Filippo Augusto, Pietro si schierò a fianco delre d'InghilterraGiovanni senza Terra.

Lo stesso argomento in dettaglio:Crociata albigese.
Territori vassalli di Pietro II il Cattolico ed alleati tolosani per i giuramenti del 27 gennaio 1213, prima della Battaglia diMuret
Affresco del XIII secolo rappresentante il papa Innocenzo III

Intanto nel Tolosano erano riprese le usurpazioni di Simone di Montfort contro Raimondo di Tolosa e i suoi vassalli; Pietro II, sempre nel 1212, intervenne presso il papa perché fermasse il Montfort, ma ormai la situazione era incontrollabile e la crociata riprese[32].

Pietro II, che nella primavera del 1213 aveva confermato il suo appoggio alre d'Inghilterra,Giovanni senza terra[33] si schierò apertamente con il conte di Tolosa e affrontò i crociati, nel tentativo di conquistare il paese diMuret, dove Pietro morì, il 14 settembre 1213, durante la battaglia che si accese a seguito della controffensiva delle truppe francesi comandate daSimone IV di Montfort,Conte di Leicester[34]; la morte di Pietro II viene riportata anche dagliAnnales Compostellani (Petrus Rex Aragoniæ fuit interfectus a Gallis apud Castrum quod dicitur Muret, II Idus Septembris Era MCCLI)[35].
La salma di Pietro II fu riportata in Aragona e fu tumulata nelMonastero di Santa Maria aSijena, come riporta la Cronaca piniatense[36].

Il figlio di Pietro, Giacomo, ancora bambino, di circa cinque anni, suo legittimo erede, che viveva nel feudo aragonese diCarcassonne, governato da Simone di Montfort, in quanto promesso ad una figlia di Simone rimase nelle mani di Simone e fu liberato e poté rientrare in Aragona, solo nel 1214, dopo ripetute pressioni del papa[27]. Rientrato in Aragona, Giacomo, come da espresso desiderio della madre, rimase sotto la tutela deiCavalieri templari, il cui gran Maestro era Guglielmo di Montredò, nel castello diMonzón[27], ed ebbe come reggente il Conte diRossiglione,Sancho Raimúndez, prozio di Giacomo e figlio del Conte di Barcellona,Ramón Berenguer IV[27].

La Battaglia di Muret da unaminiatura del XIV secolo

Discendenza

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Pietro ebbe figli sia dalla moglie sia da varie amanti.[29][37][38]

Dalla moglie Maria ebbe:

Da diverse amanti, delle quali non si conoscono né i nomi né gli ascendenti, ebbe tre figli illegittimi:

  • Pietro (?-1254) sacerdote aLleida
  • Costanza (?-dopo il 1250), che sposò, nel 1212, dopo labattaglia di Las Navas de Tolosa, Guglielmo Raimondo di Montcada, siniscalco d'Aragona, che era stato a fianco di Pietro II durante la battaglia e ne aveva ricevuto in dono la signoria sui castelli e le città diSeròs,Aitona eSoses, nellaSegrià
  • Maria (?-?), che sposò Ugo Goffredo, visconte di Rocaberti

Ascendenza

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GenitoriNonniBisnonniTrisnonni
Raimondo Berengario III di BarcellonaRaimondo Berengario II di Barcellona 
 
Matilde d'Altavilla 
Raimondo Berengario IV di Barcellona 
Dolce I di ProvenzaGilbert I, conte di Gévaudan 
 
Gerberga di Provenza 
Alfonso II d'Aragona 
Ramiro II di AragonaSancho Ramírez di Aragona 
 
Felicia di Roucy 
Petronilla di Aragona 
Agnese d'AquitaniaGuglielmo IX d'Aquitania 
 
Filippa di Tolosa 
Pietro II d'Aragona 
Raimondo di BorgognaGuglielmo I di Borgogna 
 
Etiennette de Longuy 
Alfonso VII di León 
Urraca I di LeónAlfonso VI di León 
 
Costanza di Borgogna 
Sancha di Castiglia 
Ladislao II l'EsiliatoBoleslao III di Polonia 
 
Zbyslava di Kiev 
Richenza di Polonia 
Agnese di BabenbergLeopoldo III di Babenberg 
 
Agnese di Waiblingen 
 

Note

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  1. ^abLeCrónicas navarras sono un insieme di narrazioni storiche, scritte in parte inlatino e in parte in unalingua romanza,aragonese, inerente alla regione navarro-aragonese, a partire dal primo secolo, sino al 1186; le cronache sono divise in 6 parti, la prima riguarda i re di Aragona dal regno diRamiro I di Aragona a quello diAlfonso il Casto o il Trovatore, mentre la seconda è dedicata alla dinastia di Rodrigo Diaz (el Cid)
  2. ^abc(ES)"Corónicas" Navarras (PDF), suanubar.com, p. 32 item 1.11.
  3. ^(DE)"Corónicas" Navarras mittelalter, sumittelalter-genealogie.de(archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  4. ^LeEx Gestis Comitum Barcinonensium sono cronache scritta in latino dai monaci delmonastero di Ripoll, nella seconda metà del XII secolo ed inizia con la presa del potere diGoffredo il Villoso e arriva sino alla morte diRaimondo Berengario IV di Barcellona. In un secondo tempo e poi in un terzo la cronaca fu ampliata con le gesta dei primi re dellaCorona d'Aragona, sino aGiacomo I d'Aragona
  5. ^(LA)Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, sugallica.bnf.fr, p. 379.
  6. ^(LA)Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XIX, Annales Capituli Cracoviensis, sudmgh.de, 1146, p. 590(archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  7. ^(LA)Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium, p. 363.
  8. ^ab(LA)Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag. 380, sugallica.bnf.fr.
  9. ^LaCronaca piniatense è una cronaca storiografica, voluta dal re d'AragonaPietro IV, delregno di Aragona, dalle sue origini comitali sino allaCorona d'Aragona (1336, morte diAlfonso IV di Aragona)
  10. ^(ES)Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIII, righe 89 -94, pag. 78 (PDF), suifc.dpz.es.
  11. ^ab(ES)Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia- Pedro II de Aragón, suhistoria-hispanica.rah.es.
  12. ^(ES)La web de las biografias- Pedro II, Rey de Aragón (1177-1213)., sumcnbiografias.com.
  13. ^abcde(CA)Gran enciclopedia catalana- Pere I de Catalunya-Aragó, suenciclopedia.cat.
  14. ^(LA)Los condes de Barcelona vindicados, II, pp. 216 -227.
  15. ^A.S. Turbeville,Le eresie e l'Inquisizione nel medioevo: 1000-1305 circa,, vol. V, 1999, pag. 587
  16. ^Rafael Altamira,La Spagna (1031-1248), p. 882
  17. ^1. D. J. Smith,Motivo y significado de la coronación de Pedro II de Aragón, in Hispania: Revista española de historia, 60 (204), 2000, pp. 163–179.
  18. ^E.F. Jacob,Innocenzo III, vol. V, 1999, p. 39
  19. ^(ES)Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIII, righe 31 - 50, pag. 81 (PDF), suifc.dpz.es.
  20. ^(LA)#ES MGH SS 9, Continuatio Claustroneoburgensis tertia, pag. 634, sudmgh.de.
  21. ^(LA)MGH SS 23, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1213, pag. 898, sudmgh.de.
  22. ^abc(ES)Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIV, righe 26 - 29, pag. 80 (PDF), suifc.dpz.es.
  23. ^(LA)Spicilegium, Volume 3, pagg. 565 - 566, subooks.google.it.
  24. ^ab(EN)Gran enciclopedia catalana- Maria I de Montpeller, suenciclopedia.cat.
  25. ^(LA)Spicilegium, Volume 3, pagg. 558 e 559, subooks.google.it.
  26. ^(LA)Spicilegium, Volume 3, pagg. 566 - 567, subooks.google.it.
  27. ^abcd(CA)Gran enciclopedia catalana- Jaume I de Catalunya-Aragó, suenciclopedia.cat.
  28. ^(ES)Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIV, righe 106 - 118, pag. 83 (PDF), suifc.dpz.es.
  29. ^ab(EN)#ES Foundation for Medieval Genealogy : KINGS of ARAGON 1137-1410 - Infante don PEDRO de Aragón|, sufmg.ac.
  30. ^Rafael Altamira,La Spagna (1031-1248), p. 884
  31. ^(ES) C. Cervera,La cadena de esclavos que adorna el escudo de Navarra, inABC Espaňa, 13 settembre 2014.URL consultato il 6 marzo 2020.
  32. ^abcdRafael Altamira,La Spagna (1031-1248), pp. 886 e 887
  33. ^Frederick Maurice Powicke,Inghilterra: Riccardo I e Giovanni, vol. VI, 1999 p.183
  34. ^E.F. Jacob,Innocenzo III, vol. V, 1999, pagg. 34 e 35
  35. ^(LA)#ES España sagrada, Volume 23, Annales Compostellani, pag. 323, subooks.google.je.
  36. ^(ES)Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIV, righe 165 - 169, pag. 85 (PDF), suifc.dpz.es.
  37. ^(EN)#ES Genealogy : Barcelona 2 - King PEDRO II "el Catolico", sugenealogy.euweb.cz.
  38. ^(DE)Pietro II d'Aragona genealogie mittelalter, sumittelalter-genealogie.de(archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  39. ^(LA)Spicilegium, Volume 3, pagg. 567 e 568, subooks.google.it.

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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  • Rafael Altamira,La Spagna (1031-1248), inStoria del mondo medievale, vol. V, 1999, (pp. 865–896)
  • E.F. Jacob,Innocenzo III,op. cit., vol. V, 1999 (pp. 5–53)
  • Michelangelo Schipa,L'Italia e la Sicilia sotto Federico II,op. cit., vol. V, 1999 (pp. 153–197)
  • A.S. Turbeville,Le eresie e l'Inquisizione nel medioevo: 1000-1305 circa,op. cit., vol. V, 1999 (pp. 568–598)
  • Frederick Maurice Powicke,Inghilterra: Riccardo I e Giovanni,op. cit., vol. VI, 1999 (pp. 143–197)
  • Edgar Prestage,Il Portogallo nel medioevo,op. cit., vol. VII, 1999 (pp. 576–610)
  • (es) (la)Los condes de Barcelona vindicados, vol. II..

Voci correlate

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