Nato in una famiglia aristocratica, in seguito ad alcuni viaggi inInghilterra ebbe modo di conoscere i principi educativi diThomas Arnold, che influenzarono notevolmente il suo pensiero, e iniziò quindi a proporre losport e l'esercizio fisico come elementi pedagogici negli istituti scolastici. Dopo aver contribuito alla creazione di alcune associazioni come l'Union des sociétés françaises de sports athlétiques, si impegnò nel progetto di rinascita degliantichi Giochi diOlimpia.
De Coubertin ebbe una prolifica carriera letteraria, spaziando da trattati sportivi a opere educative, da testi storico-politici ad autobiografie; tra i 34 libri pubblicati figuranoL'Evolution Française sous la Troisième République (1896),Histoire universelle (1920),Leçons de Pédagogie sportive (1921) eMémoires olympiques (1932). Conquistò anche unamedaglia d'oro per la letteratura alleOlimpiadi del 1912 con lapoesiaOde allo Sport. Nel 1936 il CIO lo propose per ilpremio Nobel per la pace, «per i suoi sforzi nella riduzione delle tensioni mondiali attraverso la rinascita e l'organizzazione dei Giochi olimpici internazionali».[1] Dopo la sua morte gli furono dedicati vari monumenti e onorificenze sportive, tra cui lamedaglia Pierre de Coubertin.
Pierre de Coubertin (a destra) in un dipinto realizzato dal padreCharles (Le Départ, 1869)
Charles Pierre de Frédy nacque in una famigliacattolica earistocratica inRue Oudinot nº 20, nelVIIarrondissement diParigi, alle ore 17 circa del 1º gennaio 1863, ultimo di quattro figli diCharles Louis de Frédy, barone di Coubertin (1822-1908) e di Agathe Marie Marcelle Gigault de Crisenoy (1823-1907).[2] Suo padre era unpittore affermato, decorato con laLegion d'onore nel 1865,[3] i cui dipinti, riguardanti perlopiù lareligione e l'epoca classica, vennero esposti a lungo nelSalon parigino e vinsero anche alcuni riconoscimenti.[4] La madre era invece una nobildonna che si dilettava nellamusica,[5] erede del castello diMirville, nel dipartimento dellaSenna Marittima, inNormandia.[6] Nel romanzo autobiograficoLe Roman d'un Rallié (1902) Pierre descrisse il suo rapporto con i genitori come teso e rigido durante tutta la sua giovinezza.[7] I suoi fratelli maggiori erano Paul (1847-1933), Albert (1848-1913) e Marie (1854-1942).[8]
Stemma nobiliare della famiglia Frédy de Coubertin
La famiglia paterna aveva antiche originiitaliane[9] e, secondo la tradizione familiare, i suoi avi arrivarono inFrancia nei primi anni del XV secolo. Jean-François Frédy (1547-1598), avvocato presso ilParlamento di Parigi, divenne Signore di Coubertin nel 1577 grazie all'acquisto di alcuni terreni pressoSaint-Rémy-lès-Chevreuse, nellavalle di Chevreuse, non lontano daVersailles.[9] Ciononostante la famiglia ottenne il titolo nobiliare solo nel XIX secolo[10] grazie a Julien Bonaventure Frédy (1788-1871), che fu nominatoCavaliere di San Luigi daLuigi XVIII e Cavaliere della Legion d'onore daNapoleone III, e che divennebarone ereditario il 2 agosto 1822 tramite unalettera patente scritta dal Re di Francia.[8][11] Lo stemma scelto era unoscudoazzurro con noveconchiglie d'oro disposte secondo lo schema 3-3-2-1.[12]
Pierre de Coubertin trascorse gran parte dell'infanzia spostandosi tra la casa parigina a cinque piani di Rue Oudinot, unochalet nel borgo diÉtretat affacciato sulcanale della Manica, il castello di Mirville e quello della famiglia de Frédy a Saint-Rémy-lès-Chevreuse; il giovane crebbe in un periodo di profondi cambiamenti per laFrancia, avendo modo di assistere in prima persona allaguerra franco-prussiana e alle relative conseguenze economiche e politiche, come l'avvento dellaComune di Parigi e dellaTerza Repubblica.[13][14] Nell'ottobre 1874 i suoi genitori lo iscrissero all'Ecole Saint-Ignace inRue de Madrid, educandolo così secondo una formazione morale e religiosa di stampogesuita.[15] Assistito da padre Caron, che lo introdusse allo studio dell'antica Grecia e dellafilosofia classica, fu tra i migliori studenti della sua classe, divenendo poi membro dell'accademia d'élite, composta dagli allievi più brillanti della scuola;[16] conseguì ilbaccalauréat in lettere nel 1880 e in scienze nel 1881,[17] anno in cui terminò il suo percorso scolastico in quell'istituto.[18] Ebbe poi la possibilità di entrare a far parte dell'École spéciale militaire de Saint-Cyr, ma alla carriera militare preferì intraprendere quella da studioso, desiderando approfondire e discutere di argomenti di varia natura, tra cui l'educazione, lastoria, laletteratura e lasociologia.[2] Nel 1882 si iscrisse all'École libre des sciences politiques, laureandosi inlegge nel 1885.[19][20]
L'ambito a cui Pierre de Coubertin si interessò maggiormente fu lapedagogia, con particolare riguardo al ruolo dellosport e dell'esercizio fisico nell'istruzione scolastica.[21] Dal 1883 al 1886 intraprese una serie di viaggi nelRegno Unito, durante i quali ebbe modo di visitare alcuni college e università, studiandone i metodi d'insegnamento; apprezzò il programma educativo ideato daThomas Arnold per laRugby School, di cui fu rettore nella prima metà del XIX secolo.[22][23] Il nobile francese fu particolarmente colpito da alcuni peculiari metodi educativi che si basavano sulle discipline sportive, considerate per gli allievi come un elemento pedagogico propedeutico alle sfide del futuro.[24] Da un punto di vista patriottico, trovò poi nel pensiero pedagogico di Arnold, riassunto dal romanzoTom Brown's School Days del 1857 diThomas Hughes, una giustificazione alla sconfitta francese nellaguerra franco-prussiana, dovuta secondo de Coubertin alla mancanza di una preparazione fisica adeguata, e inoltre attribuì a queste metodologie educative l'egemonia britannica che caratterizzò l'Ottocento.[25][26] In seguito ai suoi viaggi oltremanica cominciò a praticare diverse discipline, tra cui ilcanottaggio, ilpugilato, l'equitazione e lascherma, e si distinse in particolare neltiro a segno, risultando per sette volte campione francese di tiro con la pistola.[27]
De Coubertin raccolse i resoconti delle sue esperienze nelle scuole anglosassoni e le teorie formulate in quei viaggi in una serie di articoli e libri:L'Education en Angleterre (1888),L'Éducation anglaise en France (1889) eUniversités transatlantiques (1890).[21] Traendo poi ispirazione da quanto appreso, iniziò a dedicarsi al miglioramento del sistema educativo della Francia attraverso una campagna di promozione dello sport scolastico e dell'educazione fisica,[8] che avrebbero dovuto essere alla base della rigenerazione della società.[28] Nel novembre 1887 contribuì alla fondazione dell'Union des sociétés françaises de courses à pied (initaliano "Unione delle società francesi di corsa a piedi", nota anche con l'acronimo "USFCP"), un'associazione volta allo sviluppo dell'atletica leggera in Francia.[29][30] Il 1º gennaio 1888 de Coubertin creò poi il Comité pour la Propagation des Exercices Physiques dans l'Éducation ("Comitato per la diffusione degli esercizi fisici nell'educazione"), affidandone la presidenza aJules Simon, membro dell'Académie française che fu in passatocapo di governo eministro della pubblica istruzione.[31] Quando il 31 gennaio 1889 l'USFCP divenne l'Union des sociétés françaises de sports athlétiques ("Unione delle società francesi degli sport atletici" o "USFSA") accettando così nella sua struttura altre discipline sportive oltre l'atletica, il barone rinunciò al suo "Comité" e venne eletto segretario generale di quest'organizzazione, carica che ricoprì dal 1890 al 1893;[32] in questo periodo favorì inoltre la nascita di due periodici sportivi,La Revue Athletique eLes Sport Athlétiques.[33] Convinto sostenitore dellaTerza Repubblica, a differenza dei suoi genitori che perseguivano l'ideale monarchico,[34] nel frattempo venne eletto alconsiglio comunale diMirville nel 1888 senza essersi direttamente candidato, ponendo poi fine alla sua esperienza politica nel 1892.[35]
Tra il 1875 e il 1881 l'archeologo tedescoErnst Curtius portò alla luce le rovine diOlimpia, che ogni quattro anni dal 776 a.C. al 393 d.C. era stata la sede degliantichi Giochi olimpici, dando vita a un crescente interesse in tutto il mondo per lastoria antica e per le Olimpiadi in particolare.[36][37] Grazie alla sua istruzione, Pierre de Coubertin aveva già avuto modo di conoscere imiti e lavicende dell'antica Grecia, prendendo a modello per le sue teorie pedagogiche anche ilginnasio ellenico;[38] nel 1888 confessò: «Niente nella storia dell'antichità mi aveva fatto sognare più di Olimpia».[21] Gli antichi Giochi olimpici incarnavano una serie di ideali che negli anni sarebbero divenuti la base del suo pensiero sportivo,[38] tra cui ildilettantismo degli atleti, l'aspetto democratico e agonistico dello sport e il concetto ditregua olimpica.[39] Così nel 1889 egli ebbe l'idea di far rinascere questo evento attraverso l'organizzazione di una grande manifestazione internazionale che avrebbe incluso le discipline più importanti dell'epoca.[40][41] Nello stesso anno, parallelamente all'Esposizione universale di Parigi, organizzò il Congres international pour la propagation des exercices physiques dans l'education ("Congresso internazionale per la diffusione degli esercizi fisici nell'educazione") presso l'Ecole des Ponts et Chaussées per pubblicizzare le sue teorie.[42][43]
Manoscritto del discorso del 1892 in cui de Coubertin propose per la prima volta la rinascita deiGiochi olimpici
Al termine dell'Expo parigina, per premiare l'impegno del barone nell'organizzazione del congresso sportivo, ilministro francese della pubblica istruzioneArmand Fallières gli finanziò un viaggio negliStati Uniti e inCanada, per consentirgli di studiare in modo approfondito i sistemi educativi dei college e delle università nordamericane;[22] de Coubertin sfruttò l'occasione per pubblicizzare il nuovo sentimento olimpico e per dare forza alle sue idee educative, continuando a viaggiare per il mondo per buona parte dei primi anni 1890, dal momento che riteneva bisognasse internazionalizzare lo sport per renderlo più popolare e "democratico".[38] Nel suo soggiorno negli Stati Uniti fu colpito dalla qualità delle strutture sportive e dalla florida scena competitiva tra le varie università, costatando poi la crescente popolarità delle idee di Arnold negli istituti scolastici; in questo periodo strinse amicizia conWilliam Milligan Sloane, professore difilosofia della storia all'Università di Princeton e responsabile della sua sezione di atletica.[13]
Il 25 novembre 1892, in occasione del quinto anniversario della fondazione dell'Union des sociétés françaises de sports athlétiques,[49] il barone riunì intellettuali e illustri uomini francesi dell'epoca presso ilGrande Anfiteatro della Sorbona diParigi, la più prestigiosa istituzione culturale nazionale,[50] per rinnovare il suo desiderio di attribuire maggior rilievo all'educazione fisica nelle scuole e per promuovere pubblicamente per la prima volta la rinascita degli antichi Giochi olimpici.[51][52] Sebbene il suo discorso fosse stato accolto con una generale approvazione dai partecipanti, non fu tuttavia in grado di dimostrare alle istituzioni dell'epoca l'importanza dellosport nella formazione dei giovani, considerato utile solo per la carriera militare, e non trovò nemmeno concreto sostegno al suo ideale olimpico da parte delle associazioni sportive, dal momento che queste preferivano concentrarsi sulla propria area di competenza. Il pubblico poi non sembrò comprendere l'essenza del suo pensiero, recependo il discorso solo da un punto di vista simbolico e senza cogliere quella concretezza e quella modernità che si sarebbe voluta mostrare.[53][54] Nonostante quindi le sue proposte sportive non ricevettero particolare interesse da parte della società civile e delle autorità, de Coubertin proseguì con il patrocinio delle sue idee e, grazie anche all'aiuto dell'USFSA, diWilliam Milligan Sloane e diCharles Herbert, membro eminente dell'Amateur Athletic Association, continuò la pianificazione di un programma olimpico.[55][56]
Volendo organizzare un nuovo congresso di maggiore rilevanza rispetto a quello del 1892, de Coubertin fece propria l'idea diAdolphe de Pallisseaux, presidente dell'USFSA e direttore dellarivistaLes Sport Athlétiques, di convocare un'assemblea internazionale con lo scopo di discutere del problema deldilettantismo nello sport, redigendo così dei principi comuni e vincolanti su questo tema.[22] Il 1º agosto 1893 l'Union des sociétés françaises de sports athlétiques accettò di sostenere la pianificazione del Congrès international de Paris pour l'étude et la propagation des principes de l'amateurisme ("Congresso internazionale di Parigi per lo studio e la diffusione dei principi del dilettantismo") per il giugno del 1894.[57] In vista dell'incontro de Coubertin iniziò una serie di viaggi preparatori negli Stati Uniti, dove ebbe modo di partecipare allaFiera Colombiana di Chicago, e nel Regno Unito; il 15 gennaio 1894 il segretario generale dell'USFSA spedì unalettera circolare per invitare all'assemblea un gran numero di illustri personalità della società civile e degli ambienti sportivi, inserendo tra gli argomenti in esame anche la rinascita deiGiochi olimpici.[22]
IlCongrès international de Paris pour le rétablissement des Jeux olympiques ("Congresso internazionale di Parigi per il ripristino dei Giochi olimpici"),[58] si tenne dal 16 al 23 giugno1894 presso l'università della Sorbona e fu presieduto daAlphonse Chodron de Courcel.[59] L'incontro, che ebbe una notevole affluenza di pubblico e fu appoggiato da illustri personalità della politica e della nobiltà europea, stabilì varie regole relative al dilettantismo e decretò ufficialmente il ripristino delle Olimpiadi;[60][61] il congresso decise che la prima Olimpiade dell'era moderna si sarebbe tenuta aParigi nel 1900, contemporaneamente all'Esposizione universale: tuttavia, temendo che un periodo di attesa di sei anni avrebbe potuto ridurre l'interesse del pubblico nei confronti del movimento olimpico, si preferì pianificare un evento sportivo già nel 1896.[62]Dīmītrios Vikelas, un letterato greco residente nella capitale francese, suggerì di affidare adAtene l'organizzazione deiGiochi, proposta che venne accolta all'unanimità dai partecipanti al congresso.[63] Oltre a un programma sportivo di massima delle competizioni e alla periodicità di quattro anni tra un'edizione e l'altra dei Giochi, venne deciso che avrebbero potuto gareggiare solo atleti dilettanti.[64] In quello che divenne ilprimo Congresso Olimpico venne inoltre creato ilComitato Olimpico Internazionale (CIO), organo nato per promuovere lo sport e l'ideale olimpico, di cui Vikelas fu primo presidente in quanto rappresentante della nazione ospitante le Olimpiadi successive;[65] questa nuova associazione adottò comemotto olimpico l'espressione latina "Citius, Altius, Fortius" ("Più veloce, più in alto, più forte"),[66] coniata nel 1891 daHenri Didon e proposta al CIO da de Coubertin.[67][68]
In Francia, gli sforzi del nobile nel suscitare interesse per gli imminenti Giochi nella popolazione incontrarono varie difficoltà, anche a causa della probabile partecipazione dellaGermania alle competizioni, ancora invisa ai nazionalisti francesi dopo il conflitto franco-prussiano.[21] Gli stessi tedeschi minacciarono di disertare le Olimpiadi in seguito a una vociferata esclusione della propria nazione dalle competizioni, accusa poi smentita da de Coubertin con una lettera inviata aGuglielmo II.[69] In Grecia la notizia che i Giochi olimpici sarebbero ritornati in patria venne accolta favorevolmente dal popolo,[70] tuttavia la nazione versava in una grave crisi economica e secondo il primo ministroCharilaos Trikoupis non era in condizione di ospitare la manifestazione.[71] De Coubertin e Vikelas cominciarono una campagna pubblica per mantenere vivo il movimento olimpico, in quella che il barone definirà "la conquista della Grecia";[72] si recarono così ad Atene per convincere la famiglia reale a interessarsi attivamente all'organizzazione dei Giochi e per trovare i fondi necessari all'evento,[73] aiutando così il comitato organizzatore, la cui presidenza fu poi affidata al principeCostantino, a proseguire con la pianificazione delle competizioni olimpiche.[13][74] Il nobile francese svolse un ruolo minore nell'organizzazione logistica dei Giochi nonostante gli inviti di Vikelas,[75] offrendo comunque consulenza tecnica per il progetto delvelodromo da utilizzare nellegare ciclistiche, ma fu partecipe della stesura del programma sportivo ufficiale delle Olimpiadi, suggerendo senza successo l'inserimento delpolo, delcalcio e delpugilato tra glisport olimpici.[76][77]
Per quanto riguarda la suavita privata, il 12 marzo 1895 de Coubertin aveva intanto sposato Marie Rothan, e l'anno successivo, durante il quale pubblicòL'Evolution Française sous la Troisième République, nacque il loro primo figlio, Jacques.[5][78]
IGiochi della I Olimpiade si tennero adAtene tra il 6 e il 15 aprile 1896, con unacerimonia d'apertura presieduta da reGiorgio I davanti a 80 000 spettatori,[79] e si rivelarono un discreto successo, malgrado lo stesso de Coubertin avesse giudicato generalmente poco esaltanti le competizioni, apprezzando però lagara della maratona ideata daMichel Bréal e vinta daSpyridōn Louīs.[21] Al termine della manifestazione, in vista delleOlimpiadi di Parigi, il barone succedette a Vikelas alla presidenza delComitato Olimpico Internazionale.[80] Nonostante i buoni risultati del primo evento organizzato, il movimento olimpico affrontò alcune difficoltà negli anni successivi.[13] Le istituzioni e il popolo greco, ritenendo le Olimpiadi un'eredità di loro competenza, contestarono l'intenzione di spostare questa manifestazione in una nazione diversa ogni quattro anni e si proposero quindi come sede permanente dei Giochi; durante ilII Congresso Olimpico del 1897 diLe Havre, il CIO respinse la loro richiesta, offrendo però alla Grecia l'organizzazione un evento sportivo a metà dell'intervallo di tempo di un'Olimpiade.[81][82] Anche per i Giochi olimpici del 1900 sorsero alcune problematiche; coordinati dal comitato organizzatore dell'Expo parigina, il cui commissario generale,Alfred Picard, nutriva una notevole avversione per lo sport ed estromise de Coubertin dall'organizzazione della manifestazione olimpica, i Giochi ricevettero poca attenzione da parte del pubblico, che preferì concentrarsi sulle attrazioni dell'esposizione universale.[13][83]
Il barone Pierre de Coubertin nei primi anni delXX secolo
Nel 1901, dopo le Olimpiadi di Parigi, si tenne una sessione del CIO durante la quale si decise di affidare aChicago i Giochi olimpici del 1904: de Coubertin propose ai membri del massimo organo sportivo di assegnare la presidenza dell'associazione aWilliam Milligan Sloane come rappresentante degli Stati Uniti d'America, tuttavia il professore declinò l'offerta e de Coubertin, su consiglio di Sloane e degli altri membri, accettò di restare in carica fino al 1907.[21][84] Per evitare incidenti diplomatici e problemi organizzativi, il Comitato Olimpico Internazionale e il presidente americanoTheodore Roosevelt decisero poi di trasferire iGiochi della III Olimpiade aSaint Louis, che nel 1904 sarebbe stata sede dell'Esposizione internazionale della Luisiana.[85] Sebbene questo spostamento avesse aiutato economicamente il comitato organizzatore dei Giochi, la manifestazione olimpica fu nuovamente oscurata dalla fiera mondiale e si ebbe una bassa affluenza di spettatori;[13] alle competizioni sportive poi parteciparono quasi esclusivamente atleti statunitensi e parallelamente all'evento olimpico si tennero leGiornate Antropologiche, una serie di competizioni riservate a varie popolazioni indigene, che de Coubertin descrisse come una "scandalosa mascherata" che rappresentava "il punto più basso del moderno spettacolo olimpico".[86][87] Nel 1902 era nata sua figlia Renée e aveva pubblicato, sotto lo pseudonimo di Georges Hohrod, il romanzo autobiograficoLe Roman d'un Rallié.[88]
Nel corso delIII Congresso Olimpico diBruxelles del 1905, il Comitato Olimpico Internazionale, nonostante l'opposizione di de Coubertin, appoggiò la volontà dellaGrecia di allestire una manifestazione che celebrasse il decimo anniversario dalle prime Olimpiadi dell'era moderna.[89] Questi eventi sportivi si tennero adAtene nella primavera del 1906 e, malgrado non fossero ufficialmente riconosciuti dal CIO, per cui vennero in seguito denominati "Giochi olimpici intermedi", furono giudicati positivamente da tutti gli addetti ai lavori,[90] anche se fu con iGiochi diLondra del 1908 che si ebbe un complessivo miglioramento per quanto riguarda la percezione, la partecipazione e l'organizzazione degli eventi olimpici.[21] In questi Giochi, in cui gli atleti sfilarono per la prima volta con le bandiere delle rispettive nazioni,[21] le competizioni si tennero in luoghi vicini tra loro e si svolsero, per la maggior parte dei casi, nell'arco di due settimane, così si ebbe un notevole afflusso di spettatori, contribuendo dunque a ridare slancio al movimento olimpico che da quell'edizione in poi crebbe in popolarità.[91]
Con la 9ª sessione olimpica del 23 maggio 1907 aL'Aia, de Coubertin venne rieletto presidente del massimo organismo sportivo per ulteriori dieci anni.[92] Dopo aver ideato nel 1906 lacoppa olimpica, un riconoscimento per le associazioni che si siano distinte nello sviluppo del movimento olimpico,[93] fu poi promotore nel 1908 della stesura dell'Annuaire du Comité International Olympique ("Indice del Comitato Olimpico Internazionale"), che divenne poi laCarta Olimpica, con cui vennero determinati, tra le altre cose, i principi e i valori del CIO e il processo dicooptazione per la promozione di nuovi membri.[94] In patria il nobile francese continuò a promuovere lo sport e l'educazione fisica nella società civile: nel 1907 sostenne insieme aCharles Simon la creazione delComité français interfédéral, organo che riuscì a coinvolgere varie federazioni nell'organizzazione di un torneo calcistico mettendo in palio ilTrophée de France e che confluì poi nel 1919 nellaFédération Française de Football.[95] Nel 1911 il barone appoggiò la volontà diNicolas Benoit di creare in Francia un movimentoscout, dopo che questi aveva avuto modo di conoscereRobert Baden-Powell; i due però ebbero dei contrasti su alcuni aspetti culturali e religiosi, così il barone fondò autonomamente l'Éclaireurs Français, che divenne la prima organizzazione scout francese. Questa poi si unì nel 1964 con l'Éclaireurs de France di Benoit dando vita all'Éclaireuses et Éclaireurs de France.[96]
Secondo il nobile parigino, i Giochi olimpici raggiunsero la maturità politica e sportiva con iGiochi della V Olimpiade del 1912 aStoccolma, durante i quali vi fu una generale armonia tra tutti i partecipanti e un'ottima organizzazione dei vari eventi,[97][98] consacrandosi definitivamente come il più importante evento sportivo del mondo.[99] Pierre de Coubertin partecipò in prima persona alle competizioni, vincendo lamedaglia d'oro per la letteratura con la sua poesiaOde au Sport (initalianoOde allo Sport) usando glipseudonimi "Georges Hohrod" e "Martin Eschbach", nomi tratti da due villaggi vicini al luogo di nascita di sua moglie.[100][101] Durante i Giochi olimpici svedesi si tenne per la prima volta la gara dipentathlon moderno, uno sport inventato dallo stesso nobile francese come esempio di "ginnastica utilitaristica",[102] simulando l'esperienza di un soldato che doveva cavalcare un cavallo non suo, combattere con la pistola e con la spada, nuotare e correre.[103][104]
In occasione delVI Congresso Olimpico, tenutosi a Parigi nel 1914, durante il quale si tenne la festa per il 20º anniversario della rinascita delle Olimpiadi al cospetto delPresidente della Repubblica franceseRaymond Poincaré, de Coubertin presentò per la prima volta labandiera olimpica;[105] l'immagine, disegnata dal lui stesso nel 1913, rappresenta cinque anelli intrecciati tra loro, che identificano i cinquecontinenti abitati nel mondo, e venne creata utilizzando colori che si sarebbero idealmenti potuti combinare a formare ognibandiera nazionale esistente, simboleggiando in questo modo l'unione dei popoli e l'universalità dei Giochi.[106][107] Sempre nel 1913 aveva invece lasciato la presidenza delComitato Olimpico Francese, da lui creato nel 1894.[108]
I progressi nell'organizzazione e nella percezione del movimento olimpico raggiunti con le ultime edizioni delle Olimpiadi furono interrotti dallo scoppio dellaprima guerra mondiale nel 1914 e il CIO di conseguenza si vide costretto ad annullare iGiochi della VI Olimpiade assegnati aBerlino per il 1916.[21] All'età di 51 anni, de Coubertin si arruolò nell'esercito francese, senza tuttavia essere inviato alfronte nonostante le sue ripetute richieste; viaggiò per ilSud della Francia occupandosi di fare campagna di reclutamento, dall'agosto 1914 all'ottobre 1915 scrisse una relazione sulla strutturazione della propaganda nazionale perThéophile Delcassé e dal gennaio 1916 fu assegnato alla "Maison de la presse" delMinistero degli esteri inQuai d'Orsay sotto il comando diPhilippe Berthelot, redigendo bollettini e articoli propagandistici soprattutto per l'America Latina.[109][110] Con il protrarsi della guerra, nel 1915 de Coubertin decise di spostare la sede delComitato Olimpico Internazionale dalla sua abitazione parigina aLosanna, inSvizzera, così da rendere il movimento olimpico più neutrale e internazionale, promuovendo anche l'istituzione di un museo dedicato ai Giochi olimpici.[111] Dopo aver pensato di dimettersi nel 1914, de Coubertin non ritenne opportuno lasciare la presidenza del CIO durante il conflitto e, impegnato nel servizio militare, affidòpro tempore aGodefroy de Blonay la presidenza dell'organizzazione dal 1º gennaio 1916 al 5 aprile 1919.[112]
Dopo la fine della Grande Guerra, in una delleLettres olympiques pubblicata sullaGazette de Lausanne del 13 gennaio 1919, de Coubertin confessò il suo desiderio di allontanarsi dal Comitato Olimpico Internazionale senza tuttavia abbandonare le sue battaglie, affermando: "Tutti gli sport sono per tutti; questo è senza dubbio un pensiero considerato follemente utopico. Non mi interessa. Userò gli anni e le forze che mi restano per farlo trionfare".[113] In quello stesso anno il massimo organo sportivo affidò alla cittàbelga diAnversa iGiochi della VII Olimpiade per il 1920, limitandosi a non invitare gli atleti delle nazioni sconfitte nel conflitto mondiale.[21] Durante queste Olimpiadi, che furono espressione di valoripacifisti,[114] venne letto per la prima volta ilgiuramento olimpico, scritto da de Coubertin emulando la pratica degli antichi atleti greci di giurare accanto a una statua diZeus,[115] al fine di garantire equità, lealtà sportiva e imparzialità nelle manifestazioni olimpiche.[66][116]
Con ilVII Congresso Olimpico di Losanna del 1921 si decise che il paese ospitante dei Giochi Olimpici avrebbe potuto organizzare gare disport invernali sotto il patrocinio del CIO, nonostante alcune iniziali riserve di de Coubertin,[117] che si rivelò in seguito favorevole al loro svolgimento.[118] Così nel1924, in vista deiGiochi della VIII Olimpiade di Parigi, aChamonix si tenne laSettimana internazionale degli sport invernali, in quelli che diventeranno poi i primiGiochi olimpici invernali.[119][120] In quegli anni, il barone vendette la casa di famiglia inRue Oudinot per problemi economici,[121] stabilendosi definitivamente a Losanna nel 1922, dove visse principalmente in hotel prima che le autorità cittadine gli concessero l'uso di un piano della Villa Mon-Repos.[30][122] Nello stesso anno pubblicò una delle sue più importanti opere letterarie,Leçons de Pédagogie sportive.[123]
De Coubertin mantenne la presidenza del Comitato Olimpico Internazionale fino aiGiochi di Parigi del 1924, che si rivelarono un grande successo rispetto al primo tentativo del 1900, grazie anche all'intervento economico del governo francese.[124] Il barone stesso era esplicitamente intervenuto nelVII Congresso Olimpico del 1921 a favore dell'assegnazione delle Olimpiadi alla sua città natale, ricordando che sarebbe caduto in quell'anno il 30º anniversario delCongresso del 1894 ed esprimendo di fatto un "ultimo desiderio".[125] Il 1º novembre 1925 cedette quindi la presidenza del CIO aHenri de Baillet-Latour e si ritirò a vita privata,[126] venendo tuttavia eletto presidente onorario a vita del Comitato Olimpico Internazionale e promuovendo nel 1931 l'assegnazione deiGiochi della XI Olimpiade aBerlino.[78] Tra il 1926 e il 1927 pubblicò poi i quattro volumi dell'Histoire universelle, mentre nel 1932 vennero date alle stampe le sueMémoires olympiques.[123]
Il monumento aOlimpia in cui venne posto il cuore di de Coubertin
Agli inizi degli anni 1930 il fondatore delle Olimpiadi moderne si trovò in una grave crisi finanziaria, avendo dilapidato a partire daldopoguerra gran parte del suo patrimonio per finanziare vari progetti legati al movimento olimpico e alla pedagogia, come l'Union Pédagogique Universelle e il Bureau International de Pédagogie Sportive.[13] Inoltre fu costretto a vendere oltre 250 dipinti appartenenti alla famiglia della moglie, tra cui figuravano opere diRembrandt,Van Dyck,Rubens eGoya.[8] Per questi problemi economici, mitigati dall'assistenza finanziaria fornitagli dallaCecoslovacchia, si separò dalla consorte e dalla famiglia, trasferendosi aGinevra nel 1934, presso la pensione Melrose.[127][128]
Nel 1936Adolf Hitler lo invitò a presenziare ai Giochi olimpici nella capitale tedesca, mettendogli anche a disposizione un treno speciale per il viaggio, tuttavia il barone si rifiutò di parteciparvi.[8] De Coubertin non aveva particolari simpatie per laGermania nazista, sebbene non avesse mai condannato direttamente la politica del Terzo Reich;[129] fu comunque particolarmente colpito dalla passione e dall'organizzazione delleOlimpiadi di Berlino, apprezzando anche la volontà tedesca di riprendere gli scavi dell'antica Olimpia.[129][130] In cambio del sostegno del nobile francese all'assegnazione delle Olimpiadi, nello stesso anno la Germania appoggiò la proposta del CIO di candidarlo per ilPremio Nobel per la pace, "per i suoi sforzi nella riduzione delle tensioni mondiali attraverso la rinascita e l'organizzazione dei Giochi olimpici internazionali",[1] riconoscimento vinto poi daCarl von Ossietzky.[131]
De Coubertin morì il 2 settembre 1937, a 74 anni, colpito da un infarto mentre stava facendo una passeggiata alparco La Grange di Ginevra.[5] Il suo corpo fu tumulato nelcimitero di Bois-de-Vaux di Losanna, che aveva nominato il fondatore delle Olimpiadi modernebourgeois d'honneur ("cittadino onorario") due mesi prima.[122][132] Rispettando le sue ultime volontà, il suo cuore fu imbalsamato e portato presso le rovine diOlimpia nel marzo 1938, dove venne posto in un'urna di bronzo sigillata poi in una stele dimarmo bianco, che era stata inaugurata in sua presenza nel 1927 per commemorare la rinascita dei Giochi olimpici.[21][133]
Dalla coppia nacquero Jacques, il 15 gennaio 1896, e Renée, il 22 maggio 1902; il barone fu sempre molto legato ai suoi figli, passando con la famiglia molto tempo anche a discapito del lavoro, ed ebbe in gran considerazione la loro educazione culturale e fisica, nonostante entrambi avessero problemi di salute.[127] Quando aveva due anni, il primogenito fu colpito da unictuscheappaiono[136] che gli provocò gravidisabilità; morì in una clinica di Losanna il 22 maggio 1952.[13][78] La sorella, che condivideva con il padre la passione per la scrittura e per lo sport, sviluppò negli anni una serie didisturbi psicologici assimilabili allaschizofrenia, forse dovuti alla forte personalità e ad alcuni comportamenti della madre nei suoi confronti,[13] che la costrinsero a frequenti visite in ospedale per tutta la sua vita, fino al decesso, avvenuto il 19 febbraio 1968 nella stessa città del fratello. Marie invece venne a mancare il 6 maggio 1963 aPully.[137]
Durante tutta la sua prolifica attività letteraria,[123] l'ambito di studio a cui Pierre de Coubertin si dedicò maggiormente fu lapedagogia, con particolare attenzione al ruolo dell'esercizio fisico nella società civile e all'azione morale e sociale dellosport per i giovani.[21][24] Il nobile francese fu fortemente influenzato dal metodo educativo diThomas Arnold, rettore dellaRugby School nella prima metà delXIX secolo,[26] anche se alcuni studiosi ipotizzano che de Coubertin avesse sovrastimato l'importanza dello sport per l'educatore britannico, che aveva invece come obiettivi pedagogici primari la "cura delle anime", lo sviluppo morale e la crescita intellettuale.[138] È più probabile che le considerazioni del barone sull'importanza riformatrice dello sport derivino principalmente dalla lettura nel 1872 del romanzoTom Brown's School Days diThomas Hughes.[139]
De Coubertin era convinto che la forza d'animo, la fiducia in se stessi e lo spirito difair play, raggiungibili con maggiore semplicità attraverso lo sport, potessero essere uno strumento efficace per educare e preparare i giovani alle sfide del futuro.[140] L'esercizio fisico, affetto da un "pregiudizio millenario" relativo alla sua minore importanza rispetto alla componente intellettiva dell'uomo, sarebbe dunque un elemento fondamentale nella crescita personale della gioventù, grazie al quale è possible agevolare lo sviluppo di valori sociali e culturali con cui superare le difficoltà e gli avversari, incidendo così attivamente sul carattere degli individui.[2][21] Anche per gli adulti lo sport rivestiva a suo dire un valore notevole, in quanto lo considerava un mezzo con cui ottenere un "intenso piacere fisico" e riteneva che il pregio più grande dell'esercizio atletico fosse il suo essere un efficace "calmante" per coloro più inclini alla collera, i quali sviluppavano contemporaneamente sia il tono muscolare sia un maggiore autocontrollo attraverso la disciplina e le regole sportive.[21] Gli incontri sportivi avrebbero avuto inoltre il merito di aiutare gli atleti ad accettare in maniera migliore la verità grazie agli incontrovertibili risultati delle gare.[21] Per il fondatore delle Olimpiadi moderne la competizione tra gli atleti e la lotta per superare il proprio avversario erano più importanti della vittoria stessa;[39] un credo condensato in un discorso sull'ideale olimpico pronunciato in occasione dei Giochi di Londra, in cui parafrasò un'affermazione del vescovo episcopaleEthelbert Talbot: "L'importante in queste Olimpiadi non è vincere ma prendervi parte", che venne popolarizzata nel detto "L'importante non è vincere ma partecipare".[141][142]
Malgrado appartenesse da generazioni alla nobiltà, Pierre de Coubertin considerava lo sport come un importante strumento sociale che avrebbe favorito i valori dellademocrazia;[21] le competizioni avrebbero quindi consentito agli atleti di superare i confini di classe senza tuttavia provocarne commistioni, guardate con avversione dal pedagogo francese.[38] Ebbe poi in particolare considerazione glisport di squadra, che favorivano la collaborazione tra persone diverse per il raggiungimento di un obiettivo comune, apprezzando in particolare il ruolo comunitario delcalcio, da lui definito "gioco magnifico che ha propiziato non solo lo sviluppo muscolare ma anche quello sociale".[21] L'idea di de Coubertin di proporre un'educazione sportiva migliore per chi eccelleva nelle competizioni, seguendo valori vicini a quelli dellaTerza Repubblica, fu il tema di un dibattito pedagogico incluso neLe sport contre l'éducation physique diGeorges Hébert del 1925, che vedeva gli ideali del barone francese contrapposti ai sostenitori dell'esercizio fisico come attività prettamente militare, tra cuiPaul Bert, e coloro che auspicavano un'educazione sportiva sempre egualitaria e collettiva per il maggior numero di persone, comePaschal Grousset.[143]
La sintesi di tutti i suoi ideali pedagogici e sportivi si espresse concretamente con la rinascita deiGiochi olimpici, che rappresentò di fatto il "sogno della sua vita";[21] più volte de Coubertin identificò l'anticaOlimpia come sua fonte di ispirazione per gli eventi olimpici moderni, facendo anche riferimento a una sorta di "dimensione spirituale" che avrebbe contraddistinto tali manifestazioni dagli altri eventi sportivi.[37] Quando iniziò a sviluppare la sua teoria riguardante l'educazione fisica, il nobile prese come modello l'idea ellenica delginnasio, una struttura che educava alla vita attiva attraverso la pratica agonistica e incoraggiava lo sviluppo fisico degli sportivi greci secondo "la religione dell'esercizio atletico";[21][38] con un parallelismo tra passato e presente, de Coubertin disse "così come l'antico atleta onorava gli dei cesellando il suo corpo attraverso l'esercizio come uno scultore fa con le statue, l'atleta moderno onora il proprio paese".[144] Cercando di rendere il più attuale possibile l'antica tradizione sportiva di Olimpia senza tuttavia snaturarne la forma, de Coubertin si impegnò per mantenerne la componente intellettuale, morale e "religiosa", aggiungendo a questi tre aspetti l'internazionalizzazione delle competizioni e i miglioramenti tecnici relativi allo sport e in generale alla società civile.[145]
Pierre de Coubertin nel 1936
Il barone francese non voleva esclusivamente proporre al pubblico moderno gli antichi Giochi olimpici, ma voleva organizzare un evento internazionale il cui principio cardine fosse incentivare il valore dello sport come strumento educativo per l'epoca moderna; la partecipazione olimpica avrebbe dovuto far sviluppare agli atleti e agli spettatori del tratti morali e sociali utili poi al di fuori del contesto sportivo.[56] Con la rinascita delle manifestazioni olimpiche degli antichi greci, de Coubertin voleva dunque creare un movimento che celebrasse la gioia nello sforzo atletico, il rispetto dei principi etici fondamentali e l'interazione tra corpo e mente attraverso lo sport, secondo una sorta di sentimento religioso e filosofico che lo stesso nobile francese denominò "Olimpismo";[146] nellaCarta Olimpica questo principio è definito come "una filosofia di vita che esalta e unisce in un insieme equilibrato le qualità del corpo, della volontà e dello spirito".[147] Tra i punti cardine di questo ideale filosofico vi erano dunque il concetto di "Religio athletae", considerando quindi lo sport alla stregua di una religione anche attraverso l'uso di rappresentazioni e atti simbolici come gli inni e i giuramenti, lo sviluppo di una sorta di "aristocrazia sportiva", con l'esaltazione dell'eccellenza atletica sottolineata ad esempio dal mottoCitius, Altius, Fortius, e il rapporto armonico tra il patriottismo sportivo e la pace universale tra i popoli.[146][148] Le Olimpiadi quindi rappresenterebbero l'unione perfetta tra la dimensione spirituale dello sport, l'agonismo delle competizioni, la difesa dell'onore nazionale e il rispetto della lealtà sportiva.[149]
L'importanza dei Giochi olimpici per de Coubertin era basata su una serie di ideali che questi eventi incarnavano, tra cui uno dei più discussi e complessi fu il concetto didilettantismo.[21] Il nobile francese credeva che leOlimpiadi antiche incoraggiassero la competizione tra atleti dilettanti piuttosto che tra professionisti, sebbene ciò sia oggi controverso tra gli studiosi.[150][151] Nei suoi primi interventi pubblici, de Coubertin vedeva nelprofessionismo, troppo legato all'ambizione e alla rivalità,[152] una violazione della moralità della concorrenza e delle pari opportunità per tutti gli atleti, con il rischio di promuovere risultati iniqui e parziali,[66] e cercava quindi di salvaguardare le manifestazioni olimpiche e di preservare la purezza dello sport dallescommesse, dallesponsorizzazioni e dallacorruzione;[94][64] la sua idea olimpica era dunque quella di favorire il fair play, la correttezza e l'amicizia tra i partecipanti, sottolineando come lo sport potesse agevolare l'acquisizione implicita di valori morali e sociali solo se basato "sul disinteresse, sulla lealtà e sul sentimento cavalleresco".[153][154] Dopo l'approvazione della definizione di "atleta dilettante" alI Congresso Olimpico, de Coubertin continuò ad affermare che, se necessario per effetto dell'evoluzione dei tempi, la si sarebbe dovuta modificare, e nel 1909 sostenne che il movimento olimpico avrebbe dovuto sviluppare gradualmente la propria definizione del dilettantismo.[155] Nei suoi ultimi scritti, in particolare inMémoires olympiques, il pedagogo francese ebbe poi modo di rivelare come le iniziali idee olimpiche su questo tema fossero fortemente influenzate dalle richieste degli ambienti sportivi anglosassoni; de Coubertin, senza mai appassionarsi concretamente all'argomento, le accettò come "merce di scambio" per far sì che inglesi e statunitensi appoggiassero il suo progetto sportivo.[21][156]
LeMémoires olympiques di de Coubertin, pubblicate nel 1932
Un altro tema controverso del pensiero del barone francese era la presenza femminile nelle competizioni olimpiche.[21] Influenzato dallacultura dell'età vittoriana, per cui il corpo femminile era considerato inferiore rispetto a quello maschile,[157] e rifacendosi a quanto accadeva nelle Olimpiadi antiche, in cui solo gli uomini greci erano autorizzati a partecipare agli eventi, de Coubertin era contrario alla partecipazione delle donne ai Giochi e allo sport in generale.[158] Si espresse poi anche sullosport femminile, definendolo "poco pratico, poco interessante e antiestetico", giudicando negativamente anche iGiochi mondiali femminili.[159] Molti di questi giudizi erano motivati esclusivamente dalle differenze corporee e muscolari tra i duesessi; il barone francese voleva evitare che gli spettatori corressero il rischio di assistere a gravi infortuni delle atlete, dal momento che "non importa quanto possa essere allenata una sportiva, il suo corpo non è fatto per resistere a certi colpi".[160][161] Nell'edizione del 1912 dell'Olympic Review affermò che i Giochi olimpici avrebbero dovuto essere "la continua e solenne esaltazione dell'atletismo maschile (...) con l'applauso femminile come ricompensa".[159] Nel corso degli anni de Coubertin scrisse comunque a favore dellaparità di genere, sull'aiuto socio-economico alle donne non sposate e sulla violenza coniugale;[8] affidò poi la decisione sulla partecipazione femminile alle Olimpiadi al pubblico, approvando in prima persona l'inserimento di alcuni eventi sportivi dedicati alle donne aiGiochi della VIII Olimpiade del 1924.[8][162]
Il nome di Pierre de Coubertin è spesso associato a un idealeinternazionalista dipace e diuguaglianza tra i popoli.[56] Prendendo come spunto il concetto ditregua olimpica degli antichi greci,[127][163] lo scopo dello sport secondo il barone francese era quello di avvicinare le nazioni e di permettere ai giovani di tutto il mondo di confrontarsi in una competizione agonistica, piuttosto che in un conflitto armato.[40] I Giochi olimpici sarebbero quindi un luogo di aggregazione per atleti e spettatori di tutto il mondo, capaci di promuovere la comprensione reciproca tra culture diverse e favorire la nascita di relazioni amichevoli tra i popoli.[164]
(inglese)
«Wars break out because nations misunderstand each other. We shall not have peace until the prejudices that now separate the different races are outlived. To attain this end, what better means is there than to bring the youth of all countries periodically together for amicable trials of muscular strength and agility?»
(italiano) «Le guerre scoppiano perché le nazioni si fraintendono a vicenda. Non avremo pace finché non saranno superati i pregiudizi che ora separano le diverse razze. Per raggiungere questo scopo, quale mezzo migliore se non quello di riunire periodicamente i giovani di tutti i paesi per competizioni amichevoli di forza muscolare e agilità?»
Nonostante questi ideali, de Coubertin considerava lo sport anche come un mezzo per rendere i praticanti più preparati a combattere eventuali conflitti, colpito in particolare dall'umiliazione francese subita nellaguerra contro laPrussia,[166] e prese poi parte attivamente al servizio militare francese durante laGrande Guerra.[110] Benché avesse sostenuto l'amicizia tra i popoli, fu inoltre fin dalla giovinezza un deciso sostenitore delcolonialismo, che peraltro riteneva fosse destinato a scomparire, e considerò lo sport anche come strumento di disciplina deipopoli indigeni[167], pur criticando l'organizzazione delleGiornate Antropologiche del 1904.[168]
Durante tutta la sua vita Pierre de Coubertin fu molto attivo comescrittore, occupandosi complessivamente di 34 libri e di 57 opuscoli, pari a oltre15000 pagine stampate senza contare la sua corrispondenza personale.[123][169] Nella sua produzione letteraria trattò principalmente diGiochi olimpici, disport e dipedagogia, ma si occupò anche digeografia, distoria, disociologia e dipolitica.[170] Fu anche attivo comegiornalista, in quanto membro dell'Associazione dei giornalisti parigini fin dal 1895, con1224 articoli scritti per 70 giornali e riviste.[171] Di seguito sono elencati i libri realizzati dal barone francese, in ordine di pubblicazione e con indicata la casa editrice della prima edizione:
Copertina del primo tomo dell'Histoire universelle, scritta da Pierre de Coubertin nel 1926
L'Éducation en Angleterre, Parigi, Hachette, 1888.
L'Éducation anglaise en France, Parigi, Hachette, 1889.
Nel 1964 venne istituita dalComitato Olimpico Internazionale laMedaglia Pierre de Coubertin (nota anche come "Medaglia del vero spirito sportivo"), un riconoscimento creato daAndré Ricard Sala e assegnato dal Comitato Internazionale per il Fair Play a quegli atleti che sono stati esempio di lealtà sportiva durante i Giochi olimpici; questa viene considerata la più alta onorificenza dallo stesso CIO.[172] Il 19 gennaio 1975 nacque poi il Comité Internationale Pierre de Coubertin ("Comitato Internazionale Pierre de Coubertin"), un'associazione riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale con la finalità di diffondere la cultura olimpica e i principi e valori educativi dello sport secondo gli ideali del barone francese.[173]
Vari monumenti sono stati creati nel corso degli anni per commemorare il nobile francese, soprattutto nelle città che hanno ospitato le Olimpiadi o eventi a esse correlati, tra cuiLosanna,[174]Grenoble,[175]Tokyo,[176]Baden-Baden eAtlanta.[177][178] In Francia e in Svizzera sono stati intitolati al pedagogo francese varistadi, tra cui si possono annoverare quello diParigi,[179] diCannes e diLosanna.[180][181] Un gran numero di strade poi commemorano in tutto il mondo il fondatore dei Giochi moderni; loStadio Olimpico diMontréal, che ha ospitato iGiochi della XXI Olimpiade del 1976, si trova ad esempio al 4549 di Pierre de Coubertin Avenue.[182]
Il volto del barone francese è comparso anche in variemonete commemorative; oltre ai 20franchi del 1994,[183] nel 2013, per il 150º anniversario dalla nascita di de Coubertin, fu coniata unamoneta da 2 euro con il volto del nobile parigino davanti aicerchi olimpici.[184] Nella stessa ricorrenza, il Comité français Pierre-de-Coubertin stampò una medaglia celebrativa del pedagogo francese in bronzo.[185] In suo ricordo, furono emesse anche varie serie difrancobolli con il suo volto da un gran numero di nazioni.[21]
Busto di Pierre de Coubertin aBaden-Baden, in Germania
De Coubertin ricevette un gran numero dionorificenze internazionali, senza tuttavia mai essere stato premiato con laLegion d'onore francese, per il suo costante conflitto con le autorità sportive nazionali a partire dai primi anni delXX secolo.[190] Tra gli autorevoli riconoscimenti ufficiali figurano:[191]
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^David C. Young e altri sostengono che gli atleti degli antichi Giochi fossero professionisti, mentre altri intellettuali, guidati da Henry W. Pleket, sostengono che i primi atleti olimpici fossero in realtà dilettanti e che i Giochi divennero professionistici solo dopo il 480 a.C. circa; de Coubertin era d'accordo con quest'ultimo punto di vista.Hill, 1996, p. 7.
^(EN) Pierre de Coubertin,The Re-Establishment of the Olympic Games, inThe Chautauquan, XIX, Meadville, The T. L. Flood Publishing House, settembre 1894, p. 699.
^Secondo alcuni intellettuali, questa concezione sportiva avrebbe favorito, più o meno consapevolmente, le classi più abbienti della società, che non avevano la necessità di lavorare per vivere e che quindi potevano dedicarsi all'esercizio sportivo a differenza del ceto medio-basso.Hill, 1996, pp. 7-8.
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^L'affermazione di Coubertin secondo cui nell'antica Grecia i giochi fossero motivo di pace era un'esagerazione, in quanto la tregua olimpica esisteva solo per consentire agli atleti di viaggiare in sicurezza verso Olimpia e non impediva lo scoppio di guerre né poneva fine a quelle in corso.Hill, 1996, pp. 7-8.
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(EN) Pierre de Coubertin, N.G.Polites; P.J.Philemon; C.Anninos,The Olympic Games - B.C. 776. — A.D. 1896., vol. 2, Atene, Charles Beck, 1897, ISBN non esistente.
Questa è unavoce di qualità. È stata riconosciuta come tale il giorno 14 novembre 2021 —vai alla segnalazione. Naturalmente sono ben accetti altrisuggerimenti e modifiche che migliorino ulteriormente il lavoro svolto.