Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Piano Dalet

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

IlPiano Dalet[1] oPiano D, (in ebraicoתוכנית ד?,Tokhnit dalet) è stato il piano bellico stabilito dall'Haganah nel marzo1948, durante laguerra arabo-israeliana del 1948. Fu stilato da Israël Ber e Moshe Pasternak, sotto la supervisione diYigael Yadin, capo delle operazioni dell'Haganah.

Il Piano ha per lo più generato un'aspra controversia tra gli storici.

Contesto

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Guerra arabo-israeliana del 1948.

Il contesto in cui si colloca il Piano Dalet è importante, giacché le analisi che sono oggetto di dibattito ne propongono aspetti marcatamente differenti.

Contesto militare

[modifica |modifica wikitesto]

Il Piano Dalet fu redatto durante la prima fase dellaguerra arabo-israeliana del 1948. A quel tempo, l'Haganah era stabilmente su una posizione di difensiva rispetto alle forze dell'Esercito arabo di liberazione diFawzī al-Qawuqjī e a quelle dell'Esercito del Sacro Jihad (Jaysh al-Jihād al-Muqaddas) diʿAbd al-Qādir al-Ḥusaynī. Non osava intervenire apertamente, fintanto che ibritannici fossero rimasti responsabili dell'ordine pubblico. Fu quindi il 6 marzo 1948, 4 giorni prima dell'adozione del Piano Dalet, che al-Qawuqjī transitò col grosso delle sue truppe sul ponte Allenby, ripercorrendolo in senso inverso il 7 marzo con la sua colonna motorizzata, senza che le forze armate britanniche che controllavano il passo reagissero in alcun modo.[2] Il morale dei dirigenti dell'Yishuv non era ottimista. Sul terreno, benché le forze dell'Haganah fossero teoricamente meglio equipaggiate e meglio addestrate alla guerra delle truppe avversarie già impegnate, essa aveva subito alcuni rovesci d'una certa rilevanza: i centomila ebrei diGerusalemme erano assediati dagli uomini di ʿAbd al-Qādir al-Ḥusaynī e non era più possibile rifornirli, mentre la quasi-totalità del parco dei veicoli blindati che erano serviti a scortare i convogli di rifornimento erano stati distrutti. La situazione d'isolamento era la stessa per gli insediamenti ebraici in alta Galilea, nella zona diHebron e delNegev.
Inoltre l'entrata in guerra, preannunciata, degli eserciti regolari dei paesi arabi vicini, più formidabili delle forze irregolari arabe in Palestina, non ispirava ottimismo. Ma il problema cruciale del rifornimento in armamenti sembrava destinato a imminente soluzione.

Il problema della minoranza araba del futuro Stato ebraico

[modifica |modifica wikitesto]

Nel novembre 1947, al momento del voto sulPiano di spartizione della Palestina, laPalestina mandataria contava circa 600 000 ebrei, a fronte di 1 200 000 arabi.

All'epoca, in considerazione dei violenti antagonismi presenti tra le comunità araba ed ebraica in Palestina, nessuno immaginava potesse essere vitale uno Stato ebraico in cui essi fossero maggioranza, né un trasferimento della popolazione sulla falsariga di quanto realizzato poi in occasione della nascita dell'India e del Pakistan al termine della dominazione britannica. In un simile contesto, esisteva prima della guerra uno "stato d'animo" in seno alle autorità sioniste e britanniche sulla "necessità" di procedere a "trasferimenti di popolazioni" se la Palestina mandataria fosse stata in effetti spartita in uno Stato arabo e in uno Stato ebraico vitali.[3]

Controversia

[modifica |modifica wikitesto]

Esiste una controversia tra storici circa l'interpretazione da dare al Piano Dalet. I confronti non riguardano in effetti la dimensione puramente militare del Piano, quanto piuttosto il suo ruolo nell'esodo drammatico dei rifugiati arabi palestinesi, musulmani o cristiani che fossero.

Nella controversia[4] ogni parte sottolinea un differentecontesto, come pure un differentecontenuto per avanzare la propria analisi.

Una direttiva di espulsione

[modifica |modifica wikitesto]

In un articolo dal titolo "Plan Daleth: Master Plan for the Conquest of Palestine",[5]Walid Khalidi presenta il Piano come una linea di condotta data all'Haganah per l'espulsione degli abitanti di villaggi palestinesi. Altri storici palestinesi condividono questo punto di vista, come Sharif Kan'ana,Nur Masalha e Rashid Khalidi.[6]

Walid Khalidi tira le sue conclusioni circa i numerosi elementi del contesto legati alsionismo e allaguerra civile del 1947-1948 nella Palestina mandataria e che motivano il Piano Dalet come egli lo percepisce. Egli considera che:[7]

  • i sionisti erano di fronte a un problema territoriale in quanto movimento nazionalista senza territorio sotto il proprio controllo;
  • il trasferimento della popolazione araba fuori dalla Palestina faceva parte del pensiero sionista fin dall'epoca diTheodor Herzl. L'idea in proposito fu mantenuta benché i movimenti sionisti, con l'eccezione deisionisti revisionisti restassero riservati su tale punto;
  • i sionisti non potevano accettare di fruire solo della minima parte di terre coltivabili nella parte assegnata allo Stato ebraico dalPiano di partizione della Palestina (1 500 000dunum coltivabili soltanto sui 7 500 000 esistenti e 13 000 000 della superficie totale);
  • lo Stato ebraico, come definito dal Piano di partizione, era popolato tanto da ebrei quanto da arabi;
  • i sionisti erano consci della loro potenza [militare] e il sostegno dei Sovietici e degli Statunitensi al Piano di partizione "gonfiò" ulteriormente il loro "ego"; Khalidi sottolinea d'altra parte la loro potenza militare nel marzo 1948, proprio prima dell'adozione del Piano Dalet;
  • la disfatta arabo-palestinese poteva essere effettiva solo se gli arabi fossero stati «sloggiati», essendo un fatto che, malgrado la «superpotenza» degli ebrei, gli arabi eranoin situ;
  • il piano sionista doveva essere applicato prima del 15 maggio 1948, data in cui ci si poteva attendere che gli eserciti regolari arabi sarebbero intervenuti per fare rispettare lostatu quo in Palestina.

Walid Khalidi attira l'attenzione dei lettori sulla sezioneContromisure del Piano C (Gimel) e sulla sezioneObiettivi operativi delle Brigate del Piano Dalet,[8] come pure sull'obiettivo del Piano, che era il «controllo della zona assegnata [gli ebrei] dalleNazioni Unite einoltre, delle zone occupate [dagli ebrei] che erano al di fuori di queste frontiere[9] e la dislocazione di forze per contrastare l'invasione possibile degli eserciti arabi dopo il 15 maggio»

Nella sezione 3b del Piano, si trova tra gli «Obiettivi operativi delle Brigate» come trattare i «centri occupati di popolazioni nemiche»:

«distruzione dei villaggi (appiccarvi il fuoco, farli saltare in aria con esplosivi e disseminare di mine le macerie), in particolare i centri di popolazione in cui è difficoltoso il controllo continuo. (...) Realizzare operazioni di ricerca e di controllo in funzione delle linee seguenti di condotta: accerchiamento e saccheggio del villaggio. In caso di resistenza, le forze armate devono essere distrutte e la popolazione espulsa al di fuori delle frontiere dello Statoebraico».[10]

Ilan Pappé considera del pari il Piano Dalet come un «piano globale di espulsione»,[11] come pure un piano di «pulizia etnica».[6]. Considera che «il piano è il riflesso di uno stato psicologico dei soldati ebrei prima, durante e dopo la guerra, perfettamente riassunto dai propositi diEzra Danin (...): agli Arabi sulla terra d'Israele resta solo una cosa da fare: partire di corsa».[11]

Un piano per prepararsi a fronteggiare la futura offensiva araba

[modifica |modifica wikitesto]

Yoav Gelber colloca il Piano nelcontesto della guerra con gliArabipalestinesi e ci vede una risposta alla presenza e alle incursioni dell'Esercito Arabo di Liberazione. A quel momento, secondo Yoav Gelber,Yigael Yadin non immaginava l'invasione degli eserciti dei Paesi arabi ma incidenti equivalenti a quelli che s'erano prodotti nel corso dellaGrande Rivolta araba del 1936-39. Fondandosi sul suo contenuto, egli vi vede innanzi tutto un piano di difesa che formulava principi e procedimenti d'azione, come pure missioni e obiettivi da assegnare alle brigate dell'Haganah[6].

Gelber critica l'interpretazione del Piano in quanto politica d'espulsione, sottolineando che questa interpretazione si basa solo su un singolo paragrafo, desunto da un documento di 75 pagine, estrapolato dal suo contesto e non informato sugli obiettivi reali del Piano: la difesa nei confronti dell'Esercito Arabo di Liberazione (EAL). Inoltre mette in evidenza che il Piano è stato redatto da militari, mentre la politica verso le popolazioni arabe palestinesi era decisa localmente, dai comandanti sul terreno e dai loro consiglieri sulle questioni arabe, o dagli «arabisti» del circolo vicino aBen Gurion[6].

Benny Morris condivide globalmente l'analisi di Yoav Gelber. Descrive il Piano Dalet come «una direttiva per mettere in sicurezza lo Stato ebraico in via di costituzione e i blocchi d'insediamento al di fuori dei territori di questo Stato nascituro in vista dell'invasione attesa per il 15 maggio o poco dopo».[12] Morris precisa che «il Piano Dalet non era una direttiva politica per l'espulsione degli Arabi di Palestina. Esso era governato da considerazioni militari e mirato alla realizzazione di obiettivi militari».[12] Davanti alle «false interpretazioni» che alcuni davano alle sue analisi, Morris confermò nel febbraio 2008 il suo punto di vista sull’Irish Times.[13]

Avi Shlaim condivide del pari questa analisi. Anche secondo lui il Piano Dalet non costituiva una politica di espulsione, quanto un piano militare il cui obiettivo era di mettere in sicurezza le zone assegnate allo Stato ebraico [nascituro].[14]

Henry Laurens pensa che "il Piano Dalet avesse un fine essenzialmente militare" e che "esso non costituisse un piano politico d'espulsione delle popolazioni arabe". Tuttavia egli aggiunge che "in pratica lo implicava, cosa che non comporta condanna alcuno a livello delle autorità e degli esecutori." (..) E conclude: "per questo periodo non si può parlare di politica di espulsione premeditata e coordinata dai principali centri decisionali sionisti".[15] Laurens sottolinea ugualmente la sua importanza militare e compara la situazione militare lungo le aree costiere - in cui l'omogeneità etnica avrebbe, a suo dire, facilitato la guerra contro gliegiziani - con quella diGerusalemme che, circondata da periferie arabe, s'era trovata assediata dallaLegione araba.[16]

Descrizione

[modifica |modifica wikitesto]

Il Piano Dalet è un documento di 75 pagine, sui si lavorò per diversi mesi prima di essere terminato il 10 marzo1948. Da un punto di vista militare, esso organizzava le missioni delle diverse strutture armate dell'Haganah, e preparava l'offensiva.

Inizialmente Yadin pensò di attuarlo verso il 15 maggio, alla partenza dei Britannici. Tuttavia, date le realtà militari sul terreno, fra cui il blocco di Gerusalemme e degli insediamenti isolati, e in vista del ritiro avanzato delle truppe britanniche e degli attacchi e delle minacce arabe, l'attuazione del Piano fu anticipato al mese di aprile.[17]

La traduzione dell'Introduzione generale del Piano è riproposta sul sitomideastweb. Eccone una sintesi:

«L'obiettivo di questo Piano è quello di assumere il controllo delle zone dello Stato ebraico e di difendere le sue frontiere. Esso mira del pari a conquistare il controllo delle zone d'insediamento e di concentrazione ebraiche che sono situate al di fuori delle frontiere [dello Stato ebraico] contro le forze regolari, semi-regolari e dei piccoli gruppi [arabi] operanti a partire dalle basi esterne o interne allo Stato»[18]

Le forze nemiche che lo Stato ebraico deve o rischia di dover affrontare sono: «le forze semi-regolari dell'Esercito di Liberazione (...), le forze regolari dei Paesi vicini (...), le piccole forze locali».[19] A quella data, le «forze regolari dei Paesi vicini» non erano ancora entrate in guerra.

Gli obiettivi dell'Yishuv e dell'Haganah sono 6:[19]

  1. «autodifesa contro l'invasione (...) protezione dei nostri insediamenti, progetti economici vitali e proprietari (...) lanciare contrattacchi precedentemente pianificati sulle basi e sulle linee di nemiche di rifornimento nel cuore dei suoi territori, che ciò coinvolga il territorio all'interno delle frontiere del Paese [ebraico] o dei Paesi vicini»;
  2. «Assicurare la libertà delle azioni militari ed economiche all'interno dello Stato [ebraico] e negli insediamenti ebraici al di fuori delle sue frontiere, occupando e controllando posizioni di rilievo in quota, al di sopra di un certo numero di arterie di comunicazione»;
  3. «Impedire al nemico di utilizzare posizioni all'interno del suo territorio, che potrebbero facilmente essere utilizzate per lanciare attacchi. Ciò sarà ottenuto occupandole e controllandole»;
  4. «Esercitare una pressione economica sul nemico assediando alcune delle sue città per obbligarlo ad abbandonare certe sue attività in taluni settori del Paese»;
  5. «Restringere le possibilità del nemico conducendo operazioni limitate: occupazione e controllo di un certo numero delle sue basi rurali e urbane all'interno delle frontiere dello Stato [ebraico]»;
  6. «Controllare i Servizi e proprietà del governo all'interno delle frontiere dello Stato [ebraico] e assicurare la fornitura di servizi pubblici essenziali in maniera efficace».

Per conseguire questi obiettivi, il Piano Dalet affida le missioni seguenti ai «diversi servizi armati» :

  1. «Rafforzamento del sistema difensivo fisso concepito per difendere le zone [ebraiche]»;
  2. «Consolidamento dell'apparato di difesa»;
  3. «Dispiegamento nelle principali città»;
  4. « Controllo delle principali arterie nazionali di trasporto»;
  5. «Accerchiamento delle città nemiche»;
  6. «Occupazione e controllo delle posizioni nemiche»;
  7. «Contrattacchi all'interno e all'esterno delle frontiere del Paese [ebraico]».

Nel capitolo in cui si chiarisce dettagliatamente cosa significhi «Consolidamento dell'apparato di difesa», viene indicato che bisogna «organizzare operazioni contro i centri di popolazione nemica localizzati all'interno, o nelle vicinanze, del nostro sistema di difesa, per impedire che essi siano utilizzati come base da una forza armata attiva. Tali operazioni possono essere suddivise nelle seguenti categorie:[20]

  • Distruzione dei villaggi (dando loro fuoco, dinamitandoli e piazzando mine nelle macerie), particolarmente quei centri di popolazioni che è difficile controllare in modo permanente.
  • Organizzazione di operazioni di ricerca e di controllo applicando le seguenti direttive: accerchiamento del villaggio e ricerca [di nemici] all'interno di esso. Nell'eventualità di una resistenza, la forza armata [nemica] deve essere distrutta e la popolazione deve essere espulsa fuori dalle frontiere dello Stato [ebraico].
I villaggi svuotati nella maniera sopra descritta devono essere inclusi nel sistema difensivo fisso e devono essere fortificati se necessario.»
  • I villaggi che non opporranno resistenza saranno occupati, e non è richiesta l'espulsione della loro popolazione.

Nel capitolo che analizza ciò che significa «Dispiegamento nelle principali città», si indica che i medesimi principi saranno applicati unicamente nei villaggi arabi, ma viene aggiunto, senza che vi sia fatta menzione di una eventuale resistenza, che bisogna procedere all'«Accerchiamento del settore municipale centrale arabo e al suo isolamento delle vie d'accesso, come pure al blocco dei servizi essenziali (l'acqua, l'elettricità, il carburante, e così via), il più completamente possibile»-[20]

Nel capitolo che espone dettagliatamente ciò che significa «Occupazione e controllo delle posizioni nemiche», viene indicato che: «da un punto di vista generale, il fine di questo Piano non è quello di portare a termine un'operazione di occupazione al di fuori dei confini dello Stato ebraico. Tuttavia, quanto alle basi nemiche che si trovano vicino alle frontiere [tra lo Stato ebraico e quello arabo-palestinese] e che possono essere impiegate come trampolino per un'infiltrazione di elementi arabi nel territorio dello Stato [ebraico], esse devono essere provvisoriamente occupate [...] e devono dunque essere inglobate nel nostro sistema difensivo fino a quando non cessino le operazioni [belliche]».

Un capitolo «Missioni dei servizi armati» definisce il ruolo delle differenti strutture dell'Haganah:

  • IlLehi e l'Irgun non sono citati.
  • L'Hir (forza di guarnigione poco mobile dell'Haganah) è incaricato della «difesa delle zone [ebraiche], delle posizioni isolate e fortificate, e della formazione delle riserve». Vale a dire un ruolo essenzialmente difensivo, mirante a liberare le forze mobili che condurranno le offensive.
  • L'Hish (forza mobile dell'Haganah) è incaricato, all'interno del sistema di difesa ebraico, delle «operazioni per bloccare le vie di comunicazione nemiche». «In circostanze speciali ed eccezionali», l'Hish potrà rafforzare l'Him nel suo ruolo difensivo. «Sforzi dovranno essere fatti per diminuire il numero di tali casi». L'obiettivo dell'Hish è dunque prioritariamente offensivo, almeno nel perimetro difensivo ebraico. Dovrà parimenti «organizzare contrattacchi locali coinvolgenti unità non inferiori a unacompagnia (unità più importanti devono essere utilizzate se possibile)».
  • IlPalmach «è responsabile dei contrattacchi all'interno e all'esterno dei confini del Paese [ebraico]». Esso potrà essere rafforzato in questo compito da unità dell'Hish.

In breve, il Palmach è incaricato delle controffensive di grande portata, e l'Him della difesa locale. L'Hish ha un ruolo-cerniera: è soprattutto incaricato di controffensive regionali, ma può anche rafforzare localmente l'Him nelle sue funzioni difensive, e il Palmach nelle sue grandi operazioni nazionali. Questa ripartizione delle missioni è soprattutto valida da marzo a giugno. In seguito, la creazione diTsahal modifica l'organizzazione del sistema di difesa, e la ripartizione delle unità militari in 3 distinte forze (locali, regionali e nazionali) diventa caduco.[21].

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^inlingua ebraica,dalet -ד - è la quarta lettera dell'alfabeto, il cuifonema è identico alla "d" italiana.
  2. ^Jacques de Reynier,A Jérusalem un drapeau flottait sur la ligne de feu, 1950, p. 37
  3. ^Benny Morris (2003), pp. 39-60; il paragone con l'India e il Pakistan è espresso a p. 43.
  4. ^In un'appendice intitolata "History and invention: was Plan D a blue print for "ethnic cleansing" (Yoav Gelber (2006), pp. 303-306)Yoav Gelber presenta la controversia circa il Piano Dalet. Differenti opinioni sugli obiettivi del Piano Dalet sono parimenti presentati in Benny Morris (2003) e Ilan Pappé (2001).
  5. ^Walid Khalidi, "Plan Daleth: Master Plan for the conquest of Palestine", in:Middle East Forum, novembre 1961, riedito sulJournal of Palestine Studies, Beirut, vol. XVIII, n° 69, 1988, pp. 4-37
  6. ^abcdYoav Gelber (2006), pp. 302-306.
  7. ^Walid Khalidi (1988), pp. 9-15.
  8. ^Whalid Khalidi (1988), p. 7
  9. ^L'evidenziazione in corsivo è sua.
  10. ^Destruction of village (setting fire to, blowing up, and planting mines in the debris), especially those population centers which are difficult to control continuously. ... Mounting search and control operations according to the following guidelines: encirclement of the village and conducting a search inside it. In the event of resistance, the armed force must be destroyed and the population expelled outside the borders of the state.
  11. ^abIlan Pappé (2001), p. 139.
  12. ^abBenny Morris (2003), pp. 163-164.
  13. ^Benny Morris,The Irish Times, 21 febbraio 2008riportato dal Prof. Jeff Weintraub
  14. ^Avi Shlaim,The Iron Wall, p. 31.
  15. ^Henry Laurens (2005), p. 85.
  16. ^Henry Laurens (2005), p. 92.
  17. ^Benny Morris,The Birth Of The Palestinian Refugee Problem Revisited, p. 63.
  18. ^Yehuda Slutsky (1972) - Introduzione.
  19. ^abYehuda Slutsky (1972),Principi di base.
  20. ^abYehuda Slutsky (1972),Suddivisione delle missioni.
  21. ^Yehuda Slutsky (1972),Missioni dei servizi armati.

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Palestina (bandiera)Conflitto arabo-israelianoIsraele (bandiera)
Paesi e istituzioniPersoneConflittiDiplomazia

Israele (bandiera)Israele:

IDF
Polizia israeliana
Mossad
Shin Bet


Palestina (bandiera)Palestina:

Principali:

OLP
ANP
Al-Fatah
Hamas

Altri:

Martiri di al-Aqsa
FDLP
FLP
Jihad Islamica palestinese
FLPP
FPLP
FPLP-CG
CPR
Hezbollah

Influenze:

ONU
Europa (bandiera)Unione europea
Lega araba
Egitto (bandiera)Egitto
Germania (bandiera)Germania
Francia (bandiera)Francia
Iran (bandiera)Iran
Iraq (bandiera)Iraq
Giordania (bandiera)Giordania
Libano (bandiera)Libano
Libia (bandiera)Libia
Fratelli Musulmani
Russia (bandiera)Russia
Arabia Saudita (bandiera)Arabia Saudita
Siria (bandiera)Siria
Tunisia (bandiera)Tunisia
Regno Unito (bandiera)Regno Unito
Stati Uniti (bandiera)Stati Uniti d'America
Yemen (bandiera)Yemen

Israele (bandiera)Yigal Allon
Israele (bandiera)Moshe Arens
Israele (bandiera)Amihai Ayalon
Israele (bandiera)Ehud Barak
Israele (bandiera)Haim Bar-Lev
Israele (bandiera)Menachem Begin
Israele (bandiera)David Ben Gurion
Israele (bandiera)Meir Dagan
Israele (bandiera)Moshe Dayan
Israele (bandiera)Avi Dichter
Israele (bandiera)Yuval Diskin
Israele (bandiera)Abba Eban
Israele (bandiera)David Elazar
Israele (bandiera)Levi Eshkol
Israele (bandiera)Ephraim Halevy
Israele (bandiera)Dan Halutz
Israele (bandiera)Tzipi Livni
Israele (bandiera)Golda Meir
Israele (bandiera)Shaul Mofaz
Israele (bandiera)Yitzhak Mordechai
Israele (bandiera)Benjamin Netanyahu
Israele (bandiera)Ehud Olmert
Israele (bandiera)Shimon Peres
Israele (bandiera)Yaakov Peri
Israele (bandiera)Yitzhak Rabin
Israele (bandiera)Amnon Lipkin-Shahak
Israele (bandiera)Yitzhak Shamir
Israele (bandiera)Ariel Sharon
Israele (bandiera)Shabtai Shavit
Israele (bandiera)Moshe Ya'alon
Israele (bandiera)Danny Yatom
Israele (bandiera)Zvi Zamir


Palestina (bandiera)Abu Abbas
Palestina (bandiera)Mahmūd Abbās
Palestina (bandiera)Moussa Arafat
Palestina (bandiera)Yasser Arafat
Palestina (bandiera)Fārūq Qaddūmī
Palestina (bandiera)Yahya Ayyash
Palestina (bandiera)Marwan Barghuthi
Palestina (bandiera)Mohammed Dahlan
Palestina (bandiera)Mohammed Deif
Palestina (bandiera)George Habash
Palestina (bandiera)Wadie Haddad
Palestina (bandiera)Isma'il Haniyeh
Palestina (bandiera)Nayef Hawatmeh
Palestina (bandiera)Amin al-Husseini
Palestina (bandiera)Ghazi Jabali
Palestina (bandiera)Ahmed Jibril
Palestina (bandiera)Abu Jihad
Palestina (bandiera)Salah Khalaf
Palestina (bandiera)Leila Khaled
Palestina (bandiera)Sheikh Khalil
Palestina (bandiera)Khaled Mesh'al
Palestina (bandiera)Zuheir Mohsen
Palestina (bandiera)Abu Ali Mustafa
Palestina (bandiera)Abu Nidal
Palestina (bandiera)Izz al-Din al-Qassam
Palestina (bandiera)Jibril Rajoub
Palestina (bandiera)Abd al-Aziz al-Rantissi
Palestina (bandiera)Ali Hasan Salama
Palestina (bandiera)Salah Shahade
Palestina (bandiera)Ramadan Shallah
Palestina (bandiera)Fathi Shaqaqi
Palestina (bandiera)Ahmed Yassin
Palestina (bandiera)Mohammed Sinwar

1920 - moti palestinesi
1921 - moti di Giaffa
1929 - moti palestinesi
1929 - massacro di Hebron
1936–1939 - Rivolta Araba
1937–1939 - attacchi dell'Irgun
1947 - moti di Gerusalemme
1947-1949 - guerra arabo-israeliana
- 1947-1948 guerra civile
- 1947-1948 - eventi nei centri urbani
- 1948 - massacri di guerra
- Piano Dalet
- 1948 - massacro di Deir Yassin
- 1948 - massacro Hadassah
- 1948 - esodo palestinese
1948-1967 - esodo ebraico
1948-1967 - lista degli attacchi terr. contro Israele
1953-1955 Unità 101
1956 - crisi di Suez
1966 - incidente di Samu
1967 - guerra dei sei giorni
1968 - battaglia di Karameh
1968-1970 - guerra d'attrito
1970 - massacro dello scuolabus di Avivim
1970 - Settembre nero in Giordania
1972 - massacro di Monaco
- 1972 - operazione Ira di Dio
- 1972 - raid aerei israeliano in Siria e Libano
- 1973 - operazione Primavera di Gioventù
1973 - Guerra del Kippur
- 1973 - strage di Fiumicino
1974 - massacro di Kiryat Shmona
1974 - massacro di Ma'alot
1975 - attacco all'hotel Savoy
1975 - inizio della guerra civile libanese
1975 - attentati della Ben Yehuda Street
1976 - operazione Entebbe
1978 - massacro della Strada costiera
1978 - 1ª invasione israeliana del Libano
1979 - vicenda dei missili di Ortona
1980 - attacco di Misgav An
1982 - 2ª invasione israeliana del Libano
- 1982 - assedio di Beirut
- 1982 - massacro di Sabra e Chatila
- 1982 - attentato alla sinagoga di Roma
1984 - caso del Kav 300
1985 - Dirottamento del volo TWA 847
1985 - attentato alCafé de Paris di via Veneto
1985 - attentato contro la British Airways in via Bissolati
1985 - attacco di Larnaca e sequestro dellaFirst
1985 - operazione Gamba di Legno
1985 - dirottamento della naveAchille Lauro
- 1985 - omicidio di Leon Klinghoffer
- 1985 - crisi di Sigonella
1985 - strage di Fiumicino
1987 - Notte dei deltaplani
1987-1993 - Prima intifada
- 1988 - raid di Tunisi
- 1989 - massacro del bus 405
1993-1999 - attentati suicidi palestinesi
1994 - massacro di Hebron
1997 - attentato al mercato di Mahane Yehuda
2000-2005 - Seconda intifada
2000 - linciaggio di Ramallah
2001 - Santorini
2002 - operazione Arca di Noè
2002 - massacro di Pesach
2002 - operazione Scudo difensivo
- 2002 - battaglia di Jenin
- 2002 - attentato al mercato di Mahane Yehuda
- 2002 - assedio di Betlemme
- 2002 - battaglia di Nablus
2002 - operazione Percorso Determinato
2003 - raid aereo Ain es Saheb
2004 - conflitto Israele-Gaza
- 2004 - operazione Arcobaleno
- 2004 - operazione Giorni di penitenza
2006 - operazione Bringing Home the Goods
2006 - 3ª invasione israeliana del Libano
2006 - conflitto Israele-Gaza
- 2006 - esplosione alla spiaggia di Gaza
- 2006 - operazione Piogge estive
- 2006 - operazione Nuvole d'autunno
- 2006 - bombardamento di Beit Hanoun
2006-2007 - conflitto Fatah-Hamas
- 2007 - battaglia di Gaza
2007 - blocco della Striscia di Gaza
2008 - Conflitto Israele-Gaza
- 2008 - operazione Inverno caldo
2008 - massacro di Mercaz Harav
2008 - attacco bulldozer di Gerusalemme
2008-2009 - operazione Piombo fuso
2010 - incidente della Freedom Flotilla
2010 - campagna di militanza palestinese
2011 - attacco di Itamar
2012 - operazione Colonna di nuvola
2014 - operazione Margine di protezione
2021 - crisi israelo-palestinese
2023 - attacco di Hamas a Israele
2023 - guerra Israele-Hamas
1915 - Corrisp. Husayn-McMahon
1916 - Accordo Sykes-Picot
1917 - Dichiarazione di Balfour
1919 - Accordo Faysal-Weizmann
1919 - Commissione King-Crane
1920 - Conferenza di Sanremo
1937 - Commissione Peel
1939 - Libro Bianco
1947 - Piano di spartizione dell'ONU
1948 - Indipendenza israeliana
1948 - Risoluzione ONU 194
1967 - Risoluzione ONU 242
1978 - Accordi di Camp David
1988 - Indipendenza palestinese
1991 - Conferenza di Madrid
1993 - Accordi di Oslo
1995 - Oslo II
1997 - Protocollo di Hebron
1998 - Memorandum di Wye River
1999 - Memorandum di Sharm el-Sheikh
2000 - Vertice di Camp David
2001 - Summit di Taba
2002 - Iniziativa di pace araba
2002 - Road map for peace
2002 - Quartetto per il Medio Oriente
2005 - Disimpegno israeliano da Gaza
2007 - Conferenza di Annapolis
2011 - Palestina 194
2012 - Risoluzione ONU 67/19
2012 - Accordo di Doha
Aspetti rilevanti
Territori palestinesi ·Insediamenti israeliani ·Territori occupati da Israele ·Barriera di separazione israeliana ·Rifugiati palestinesi ·Status di Gerusalemme ·
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Piano_Dalet&oldid=141606757"
Categorie:
Categoria nascosta:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp