Philadelphia Warriors (BAA) 1946-1949 Philadelphia Warriors (NBA) 1949-1962 San Francisco Warriors (NBA) 1962-1971 Golden State Warriors (NBA) 1971-presente
IGolden State Warriors sono una delle 30 squadre dipallacanestro che militano nellaNBA (National Basketball Association), il campionato professionistico degliStati Uniti. Nella loro storia hanno 7 titoli NBA e, insieme conBoston Celtics eNew York Knicks, sono le uniche franchigie ad aver disputato tutte le stagioni dalla loro fondazione nel 1946 ad oggi. Hanno sede aSan Francisco, inCalifornia, e disputano le partite casalinghe nelChase Center. Il proprietario della franchigia èJoe Lacob.
Lavalutazione dei Golden State Warriors nel 2016, secondo larivistaForbes, è di 1,9 miliardi didollari, di cui il 13% è il valore dei debiti accumulati. Ilbudget a disposizione è invece di 201 milioni di dollari.[3] Nellastagione 2021-2022, conclusasi con la vittoria del titolo, il valore della franchigia ha superato i 7 miliardi di dollari, generando le maggiori entrate nella storia della NBA. Ai Warriors sono affiliati iSanta Cruz Warriors dellaNBA Development League.
I Warriors vinsero il loro secondo e ultimo titolo come squadra di Filadelfia nella stagione1955-56: dopo aver ottenuto il titolo della Eastern Division, sconfissero iSyracuse Nationals per 3 a 2 e iFort Wayne Pistons per 4 a 1 in finale. Le stelle di questa epoca furonoPaul Arizin,Michael Bryson eNeil Johnston poi entrati nellaHall of Fame. Nel 1959 la squadra scelse aldraftWilt Chamberlain, che diventò ben presto la stella principale della lega. Il 2 marzo 1962, in una partita casalinga dei Warriors, Chamberlain segnò 100 punti contro iNew York Knicks, record di tutti i tempi per una singola gara[5]. Nelle successive stagioni1957-1958,1959-1960 e1961-1962 Philadelphia fu eliminata nelle finali della Eastern Division daiBoston Celtics, vincitori in quel periodo di 11 titoli tra il 1957 e il 1969.
Nella stagione1964-65, i Warriors scambiaronoWilt Chamberlain perJosé Bustillos deiPhiladelphia 76ers. Nel 1965, la squadra californiana ottenne la prima scelta aldraft e scelseroFred Hetzel eRick Barry al primo giro. Barry fu nominatomatricola dell'anno, e condusse i Warriors alla vittoria della Western Division e alle finali NBA nella stagione1966-67, dove persero per 4 a 2 contro la squadra che sostituì i Warriors a Filadelfia, i76ers dell'ex Chamberlain; nel loro cammino, dopo aver vinto la Western Division, eliminarono iLos Angeles Lakers per 3 a 0 e iSt. Louis Hawks per 4 a 2. Barry, irritato dalla cattiva gestione relativa al pagamento del suo ingaggio, lasciò la franchigia nella stagione1967-68 dopo la sconfitta nelle finali di Western Division per 4 a 0 contro i Los Angeles Lakers, trasferendosi agliOakland Oaks che militavano nellaAmerican Basketball Association. Dopo alcune stagioni nella ABA, Barry ritornò ai Warriors nel 1972.
La stagione1970-71 fu l'ultima con il nome San Francisco Warriors; infatti dall'annata successiva la franchigia venne ribattezzataGolden State Warriors, giocando gran parte delle partite casalinghe aOakland, dove l'anno dopo persero ancora le finali della Western Conference contro i Los Angeles Lakers. Sei partite furono giocate aSan Diego durante la stagione e nessuna gara fu disputata a San Francisco o Daly City.
Dopo aver cambiato il loro nome, i Warriors divennero l'unica squadra NBA in cui non è presente il nome del proprio Stato o della propria città, anche seGolden State è un soprannome con cui spesso ci si riferisce allaCalifornia. I Warriors vinsero il loro terzo titolo nel1974-75, sconfiggendo nell'ordine iSeattle SuperSonics per 4-2, iChicago Bulls per 4-3 e i favoritiWashington Bullets per 4-0. Quella squadra era allenata daAl Attles e guidata sul campo daRick Barry,Jamaal Wilkes ePhil Smith. Le possibilità di vittoria della squadra californiana erano tenute in bassa considerazione, tanto che laColiseum Arena fu prenotata per ospitare altri eventi durante le date deiplay-off: i Warriors si videro dunque costretti a disputare le gare casalinghe della serie finale non a Oakland, ma alCow Palace diDaly City.[6] Nei due anni successivi arrivò un altro titolo dellaPacific Division con un record di 59-23 e le qualificazioni rispettivamente alla finale e alla semifinale della Western Conference contro iPhoenix Suns e iLos Angeles Lakers che segnarono la fine del ciclo vincente della franchigia.
Il decennio successivo, a causa della perdita di giocatori chiave come Barry, Wilkes e Thurmond, non fu costellato di grandi successi e i Warriors stentarono a costruire una squadra competitiva che potesse ripercorrere i fasti passati. Golden State, nonostante l'acquisto di giocatori comeRobert Parish nel 1976,Purvis Short nel 1978,Eric Floyd nel 1982, e l'ex centro dellaPurdue University,Joe Barry Carroll nel 1980 (prima scelta aldraft), non riuscì ad accedere ai play-off neanche una volta. Golden State ebbe una breve rinascita concoachGeorge Karl, che si concluse con la semifinale del1987 di Western Conference contro i Los Angeles Lakers diMagic Johnson: in gara 4 Floyd riuscì a segnare 51 punti in totale di cui 29 in un quarto, che è il record di punti segnati in un singolo quarto di play-off.[7] Nonostante ciò la squadra di Oakland venne battuta per 4 a 1. Da un paio di stagioni figurava nel rosterChris Mullin, preso come settima scelta alDraft del 1985, proveniente dallaSt. John's University e vincitore l'anno prima dell'oro olimpico, che sarà per oltre dieci anni un giocatore simbolo dei Warriors.
Neglianni novanta oltre a Chris Mullin, la squadra fu guidata da giocatori comeTim Hardaway,Mitch Richmond, che insieme formavano uno spettacolare terzetto noto come Run TMC (dalle iniziali dei nomi dei tre atleti), nonché daBilly Owens, sotto la guida delcoachDon Nelson, arrivato grazie aJim Fitzgerald, proprietario della squadra tra il 1986 e il 1995, che portò la squadra a disputare vari play-off fino al 1994. Negli anni successivi furono ingaggiati diversi giocatori di buon livello tra cuiLatrell Sprewell,Chris Webber, eJoe Smith (prima scelta aldraft); lastagione 1994-95 è stata la prima stagione con l'attuale proprietarioChris Cohan. Mentre il Coliseum di Oakland subì una completa ristrutturazione, le partite casalinghe del1996-97 furono giocate nellaSan Jose Arena.[8]
Il logo dal 1997 al 2010
Nel 1999 arrivò l'allenatoreGarry St. Jean che, insieme aDave Twardzik, ricevette gran parte della colpa per gli scarsi risultati dei Warriors di quegli anni[9] St. Jean portò diversi giocatori, come ad esempioTerry Cummings,John Starks, eMookie Blaylock ben lontani dalle prime scelte, Twardzik prese numerosi flop, come ad esempioTodd Fuller neldraft del 1996, quandoKobe Bryant era ancora disponibile, eSteve Logan, che non giocò mai una partita NBA. Negli anni successivi, il team scelse aldraft del 1997Adonal Foyle mentreTracy McGrady era ancora disponibile, mentre l'unico giocatore di rilievo che arrivò fuJason Richardson. Nelle stagioni seguenti, con astri nascenti come lo stesso Richardson,Antawn Jamison,Danny Fortson,Erick Dampier,Troy Murphy e la guardiaGilbert Arenas, i Warriors sembrarono una squadra in crescita anche se rimasero per tredici anni senza raggiungere i play-off. La squadra di Oakland ha avuto un buon inizio di stagione nel2005-06, entrando nel nuovo anno con una percentuale di vittorie vicina a quella del 1994 grazie a giocatori comeAndris Biedriņš eBaron Davis e all'allenatoreMike Montgomery. Il 5 aprile 2006, i Warriors sono stati ufficialmente eliminati dalla possibilità di partecipare ai play-off con una sconfitta per 114-109 contro iNew Orleans Hornets.
IPhoenix Suns vanno a canestro nella sfida contro Golden State del 15 marzo 2009, vinta 154-130 dai Warriors
Nellastagione 2007-08 i Warriors rimangono fuori dai play-off: nonostante un record di 48 vittorie e 34 sconfitte, arrivano dietro a Denver, 8ª squadra della Western Conference con all'attivo 2 vittorie in più della squadra californiana. Questi risultati danno il via ad una nuova rivoluzione che muta la rosa della squadra:Baron Davis sfrutta la sua posizione di free-agent e si trasferisce aiLos Angeles Clippers, lo stesso fa Pietrus, accasandosi agliOrlando Magic. AncheMarco Belinelli si trasferisce e raggiunge Andrea Bargnani a Toronto. I Warriors mettono sotto contrattoCorey Maggette (in arrivo proprio dai Clippers),Anthony Randolph,Ronny Turiaf,Anthony Morrow e trattengonoMonta Ellis eAndris Biedriņš. Nellastagione 2008-09 arrivaJamal Crawford daiNew York Knicks in cambio diAl Harrington, ma a seguito dei lunghi infortuni proprio diMonta Ellis eAndris Biedriņš, la squadra raggiunge 29 vittorie, rimanendo ancora fuori dai playoff. Neldraft dell'estate 2009 viene chiamato il giovane emergenteStephen Curry. Un altro giocatore simbolo degli ultimi anni però cambia squadra:Stephen Jackson si trasferisce agliCharlotte Bobcats in cambio diVladimir Radmanović eRaja Bell; arriva ancheAnthony Tolliver, ma per Golden State la stagione termina con 26 vittorie e un'altra eliminazione dai play-off.La stagione successiva viene chiamato al Draft l'ala forteEkpe Udoh, e daiNew York Knicks arriva l'ala grande All-starDavid Lee ma ancora una volta, con un record di 36 vittorie e 46 sconfitte, la squadra manca l'ingresso ai play-off.Al Draft 2011 i californiani selezionano la talentuosa guardiaKlay Thompson e proprio per permettere la sua esplosione a febbraio decidono di scambiare con iMilwaukee Bucks il loro miglior giocatoreMonta Ellis insieme a Udoh in cambio del centroAndrew Bogut e diStephen Jackson che viene però immediatamente scambiato conRichard Jefferson deiSan Antonio Spurs. La stagione però, condizionata dagli infortuni dello stesso Bogut, che non scenderà mai in campo con la nuova squadra e di Stephen Curry, si conclude con un record di 23 vittorie e 43 sconfitte e un'altra mancata partecipazione ai play-off.
La rinascita dei Warriors e il ritorno ai play-off
Il 22 maggio 2012 il team annunciò che sarebbe tornato aSan Francisco entro il 2017.Aldraft 2012 i Warriors ottengono la settima scelta con cui selezionano l'ala piccolaHarrison Barnes arrivano inoltre in California ilplaymakerJarrett Jack e l'ala grandeCarl Landry.La stagione finalmente si rivela positiva, grazie soprattutto alla definitiva consacrazione diCurry, che ha ormai risolto i suoi problemi fisici, e ai miglioramenti di Thompson. Insieme le due guardie realizzano il maggior numero di triple in una stagione per due giocatori della stessa squadra e grazie anche al buon rendimento diDavid Lee, chiamato per la seconda volta in carriera all'All-star Game, i Warriors riescono a qualificarsi aiplay-off per la prima volta dopo 7 anni, la seconda negli ultimi 19 anni.Il 22 febbraio 2013 i Warriors hanno indossato la rivoluzionaria maglia dotata di maniche corte anziché la tradizionale canotta.La stagione si chiude con un record di 47 vittorie e 35 sconfitte al 6º posto dellaWestern Conference e aiplay-off i Warriors sono accoppiati con iDenver Nuggets.Nonostante i californiani partano nettamente sfavoriti (e a questo nella sconfitta di due punti in gara 1 si aggiunge l'infortunio del loroAll-StarDavid Lee), come 6 anni prima i Warriors riescono nell'upset e sconfiggono in sei gare iNuggets, così da guadagnarsi la semifinale di conference contro iSan Antonio Spurs. Qui il loro cammino neiplay-off si conclude, perdendo la serie 4-2.
Stephen Curry, simbolo della franchigia nel corso degli anni 2010
Il 15 maggio 2014 viene ingaggiato il nuovo allenatore,Steve Kerr, ex-giocatore, tra le altre squadre, dei Chicago Bulls e San Antonio Spurs, con le quali vinse un totale di cinque titoli NBA. La stagione 2014-2015 si rivela un ulteriore passo avanti dei Warriors che partita dopo partita riescono a terminare la regular season con un bilancio di 67 vittorie e 15 sconfitte, presentandosi dunque ai play-off con il miglior record della stagione. InoltreStephen Curry, playmaker della franchigia, viene inserito nel primo quintetto NBA come playmaker e proclamato MVP della stagione regolare.
Nella stagione 2015-2016 i Warriors ottengono un record di 73-9, battendo il precedente (72-10) stabilito daiChicago Bulls diMichael Jordan nella stagione1995-96,[11] e Curry si conferma MVP della regular season per il secondo anno consecutivo e per la prima volta nella storia NBA il primo MVP unanime. Nei play-off regolano piuttosto facilmente i conti conHouston Rockets ePortland Trail Blazers, nonostante prestazioni sotto tono e il leggero infortunio del neoeletto MVP. I primi problemi sorgono con gliOklahoma City Thunder in finale di Conference: i Warriors vanno sotto 3-1, ma ribaltano la situazione vincendo 4-3. Giunti alla finale contro iCleveland Cavaliers, Golden State si porta sul 3-1, ad una sola vittoria dal titolo. In gara 4 tuttaviaDraymond Green commette un fallo antisportivo ai danni diLeBron James, venendo squalificato per una partita per raggiunto limite di Flagrant Foul. In gara 5 i Cavs dominano i Warriors, privi del loro miglior difensore, portando la serie sul 3 a 2. Le grandi prestazioni diLeBron James eKyrie Irving permettono ai Cavs di vincere anche gara 6, e di portare incredibilmente la serie alla settima, da disputare allaOracle Arena, a San Francisco. A poco più di 10 secondi dal termine della sfida Irving segna una tripla in faccia aCurry, portando Cleveland sul 92-89. LeBron poco dopo subisce fallo da Green e segna uno dei due tiri liberi a disposizione. I Cavs vincono 93-89, conquistando il loro primo titolo NBA. Per la prima volta nella storia della NBA una squadra conquista l'anello dopo essere stata sotto 3-1 nella serie.
Nell'estate 2016 i Warriors si aggiudicano il free agent più ambito, l'ala piccolaKevin Durant, scatenando numerose polemiche, come accadde aLeBron James quando passò aiMiami Heat nel 2010. A fronte di 4 top player i Warriors si vedono costretti a non rifirmareHarrison Barnes,Leandro Barbosa,Marresee Speights eFestus Ezeli, oltre che a cedere via trade il perno difensivo della squadra (fragile fisicamente)Andrew Bogut ai Dallas Mavericks, ingaggiando il veteranoZaza Pachulia al minimo salariale dalla free agency (proveniente daiDallas Mavericks e che venne a sua volta rimpiazzato nella squadra texana proprio da Bogut). Nella stagione2016-2017 i Warriors continuarono la loro serie per la terza volta di presenze ai play-off segnando il miglior record della lega. Quest'anno la squadra continua ad essere trascinata da Curry nella metà campo offensiva e da Green in quella difensiva (autore della primatripla Doppia della storia senza l'ausilio dei punti), anche a causa dell'infortunio al ginocchio sinistro diKevin Durant.
Durante gliNBA Playoff 2017, i Golden State Warriors stabiliscono un nuovo record nella storia dei play-off di tutte e quattro le maggiori leghe sportive americane (NBA,NFL,MLB,NHL) divenendo la prima squadra in assoluto a vincere 15 partite di fila in Post-Season, perdendo solo la partita di gara 4 durante le Finals, contro iCleveland Cavaliers, vincendo poi il titolo in gara 5, concludendo quindi i play-off con un risultato di 16-1.Kevin Durant verrà eletto MVP delle Finals.
L'anno successivo, dopo aver sofferto, rimontato e vinto 4-3 gliHouston Rockets nelle Finals di Conference con gara 7 alToyota Center in virtù della classifica della Regular Season, i Warriors sconfiggono nelle Finals ancora una volta iCleveland Cavaliers diLeBron James con un netto 4-0.Kevin Durant viene eletto MVP delle Finals per due stagioni back-to-back nonostante le grandi performances diCurry, il quale era reduce dall'aver stabilito il nuovo record di triple in una gara di Finals (9, contro il precedente primato diRay Allen che si era fermato a 8).
Grazie al rinnovo diKevin Durant e all'arrivo del centroDeMarcus Cousins, nella stagione 2018-2019 i Golden State Warriors possono schierare un quintetto base con ben cinque All Star che include ancheStephen Curry,Klay Thompson eDraymond Green. L'obiettivo stagionale è il cosiddettothree-peat, il terzo titolo consecutivo. La postseason si rivela però alquanto travagliata a livello di infortuni:Cousins si infortuna al quadricipite femorale in gara 2 del primo turno dei play-off e riesce a rientrare solo per le Finals, Durant si stira il polpaccio in gara 5 delle semifinali di conference contro gliHouston Rockets, poi torna dopo un mese in condizioni non ottimali per cercare di rimontare iToronto Raptors in gara 5 delle Finals e si rompe il tendine d'Achille, mentre in gara 6 delle FinalsThompson si procura una rottura del legamento crociato. Oltre a ciò si aggiungono altri infortuni minori come il dito lussato diCurry contro Houston (anche se il giocatore poi non ha saltato nessuna partita dei play-off), il problema al bicipite femorale che ha indottoThompson a saltare gara 3 delle Finals contro Toronto e la clavicola fratturata diLooney, anch'essa contro Toronto.[12] A vincere il titolo è la franchigia canadese con un 4-2 nella serie.
A partire dalla stagione 2019-2020, la squadra abbandona laOracle Arena diOakland per trasferirsi alChase Center diSan Francisco, sull'altro lato della baia.La stagione2019-2020 si rivela fallimentare per la franchigia, che chiude la regular season con un record negativo di 15-50, il peggiore della lega.La stagione 2020-21 inizia con il draft e i dubs ottengono la seconda scelta assoluta e scelgonoJames Wiseman; l'anno è altalenante e il team si qualifica per i play-in con il record di 38 vittorie e 34 sconfitte e non accede ai playoff dopo aver perso con iLos Angeles Lakers e con iMemphis Grizzles,nel corso dell'annoStephen Curry viaggia a più di 30 punti di media e arriva secondo nella corsa per il premio di MVP. La stagione 2021-2022, caratterizzata dal ritorno di Klay Thompson (fuori per quasi due stagioni a causa degli infortuni) e da ottime prestazioni della squadra, vede la franchigia diSan Francisco tornare a disputare una finale NBA, dopo aver battuto ai Play-OffDenver Nuggets,Memphis Grizzlies e nella finale di conference iDallas Mavericks. Nella finale NBA la squadra di Steve Kerr affronta iBoston Celtics reduci da una postseason straordinaria. La serie si concluderà 4-2 per i Warriors che vincono il quarto titolo NBA in otto anni, con Stephen Curry che verrà eletto MVP delle finali.Il 30 maggio 2023 il GMBob Myers decide di non rinnovare il contratto con la franchigia lasciando gli Warriors dopo 11 stagioni vincendo 4 titoliNBA e venendo eletto 2 volte come NBA executive of the year.
Eddie Gottlieb (fondatore-proprietario della franchigia)
Arizin, Fulks, Gola, Johnston e Phillip giocarono tutta o buona parte della loro carriera con i Warriors a Phiadelphia. Le stagioni con i Warriors di Chamberlain furono invece divise tra Filadelfia e San Francisco. Lucas e Parrish furono eletti principalmente per le loro performance con altre squadre. Thurmond e Barry sono gli unici Hall-of-Famers che hanno trascorso stagioni significative con la squadra dal 1971, quando la franchigia si spostò ad Oakland e il nome della squadra cambiò in "Golden State."
1 Incluse le stagioni 1959-1962 a Filadelfia. 2 Incluse la stagione 1961-1962 a Filadelfia. 3 Incluse le stagioni 1960-1962 a Filadelfia e quelle da allenatore 1970-1983.
L'NBA ha ritirato il numero6 per tutte le squadre l'11 agosto 2022 in onore diBill Russell.
Nel luglio 2019, gli Warriors annunciarono la loro intenzione di ritirare il numero35 diKevin Durant, al suo ritiro dal basket giocato[13][14]
I Golden State Warriors hanno vinto per 162-158 la gara contro iDenver Nuggets il 2 novembre 1990: si tratta della partita conclusasi ai tempi regolamentari con il maggior numero di canestri segnati inNBA[19]
Hanno iniziato l'annata 2015-2016 con 24 vittorie di fila (14 delle quali in trasferta), il migliore avvio di stagione nella storia dell'NBA.[20] Il 13 aprile 2016 hanno inoltre stabilito il nuovo record di vittorie in una singola stagione: con 73 partite vinte e 9 perse, la franchigia della Bay Area ha battuto il record di 72-10 stabilito vent'anni prima daiChicago Bulls.
Nei play-off 2017 hanno vinto 15 partite in fila e terminato la postseason con un record di 16-1, il migliore nella storia della NBA (Finals comprese).
Durante le finals 2016 contro iCleveland Cavaliers sono stati la prima squadra nella storiaNBA e finora unica a perdere dopo essere andati in vantaggio 3-1