Petrovaradin (in serboПетроварадин?, in ungheresePétervárad, in tedescoPeterwardein, storicamente conosciuta in italiano comePetervaradino) è una delle duemunicipalità in cui è divisa la città diNovi Sad, inSerbia.
Lo status di municipalità di cui gode Petrovaradin è più che altro simbolico. Nel2002 è stato approvato il nuovo Statuto della città metropolitana diNovi Sad, in cui se ne stabilisce la suddivisione in due municipalità distinte. Il potere politico e amministrativo, però, è gestito dall'amministrazione della metropoli.
Il territorio di Petrovaradin è suddiviso in cinque zone: le città di Petrovaradin eSremska Kamenica e i sobborghi di Bukovac, (Novi) Ledinci e Stari Ledinci. A loro volta, ogni zona è suddivisa in diversi quartieri.
Nel1961 Petrovaradin aveva 8 408 abitanti. Lo sviluppo economico legato all'industria fece giungere nei decenni successivi a Novi Sad molti residenti delle zone rurali di tutta laSerbia. Una gran parte di costoro andò ad abitare nel territorio di Petrovaradin che nel2000, secondo ilcensimento contava più di 31.000 cittadini. La composizione etnica degli abitanti della municipalità vede una predominanza diSerbi che sono il 69%, seguiti daiCroati (9,7%), dagli Jugoslavi (coloro che hanno deciso di non dichiararsi appartenenti a nessuno specifico gruppo etnico dopo la dissoluzione dellaJugoslavia), dagliUngheresi, daiMontenegrini e da altri.
All'inizio delI secolo a.C. l'area di Petrovaradin era abitata daiCelti. IRomani nelI secolo si sostituirono ad essi nel controllo della zona, e costruirono un accampamento fortificato che chiamaronoCusum. Eressero anche un punto di osservazione sulla collina a strapiombo sul Danubio per controllare i confini dell'Impero. NelV secolo l'area subì devastazioni da parte degliUnni; con lacaduta dell'Impero romano d'Occidente, iBizantini rinsaldarono i confini del loro stato: la roccaforte romana di Cusum venne ingrandita, e prese il nome diPetrikon (secondo la leggenda in onore diPietro l'Eremita, che vi avrebbe radunato i soldati dellaprima crociata).
NelIX secolo laPannonia, nel cui territorio rientrava Petrikon, fu conquistata dagliUngheresi; nel1235 il ReBela IV fece stabilire nella cittadina alcuni monacicistercensi provenienti dallaFrancia che ampliarono la fortezza: in questo periodo Petrovaradin (chiamata inlingua ungherese, Pétervárad) divenne un importante insediamento anche per la sua posizione strategica sul Danubio che ne favoriva l'attività commerciale[1]. Nel1521 cadde sotto il dominioturco: in questo periodo furono costruite tremoschee, e la popolazione serba conviveva, come minoranza, con un gran numero di famiglie musulmane. Fu riconquistata dall'Austria che ne ingrandì le fortificazioni, nel1687. Il 5 agosto1716 il principeEugenio di Savoia, comandante dell'esercito imperiale, vi sconfisse nellabattaglia di Petervaradino i Turchi delgran visirSilahdar Damat Ali Pascià, che perì nella stessa battaglia. Di tale battaglia resta, nellacattedrale di San Martino aLucca uno storico trofeo (si vedaFamiglia Orsetti).
Durante il dominio asburgico, Petrovaradin fu parte dellaFrontiera militare austriaca, il cordone sanitario creato per fronteggiare l'espansione ottomana, e la sua fortezza fu ulteriormente rafforzata: all'inizio delXIX secolo era presidiata da 4 000 soldati ed era dotata di 400 cannoni. Fu da lì che nel1849 il generale ungherese Pavle Kis, in rivolta contro l'amministrazione austriaca, bombardò la città diNovi Sad distruggendola per due terzi. Gli insorti ungheresi dovettero tuttavia arrendersi il 1º settembre dello stesso anno e il 5 dello stesso mese l'esercito austriaco si reimpossessò della piazzaforte.
La più importante attrattiva turistica è la Fortezza (Петроварадинска тврђава,Petrovaradinska tvrđava). Dopo le prime piccole fortificazioni celtiche, romane e bizantine, nel1252 fu portata a termine la prima vera rocca di Petrovaradin, sotto il dominio ungherese.
La costruzione fu completamente portata a termine nel1780 dopo aver assistito ad importantissimi eventi bellici. Oggi è tra le più grandi fortezze inEuropa: si estende su 12 ettari ed ha circa16 km di tunnel. Non ha più una destinazione difensiva, ma ospita numerose attività culturali, primo tra tutti il festival musicale EXIT che si tiene nel mese di giugno, dall'anno2000. È visitabile: si possono percorrere le sue trincee ed entrare negli edifici che la compongono, uno dei quali è la torre di Ludwig Badenski che è un po' il simbolo della città col suo grande orologio.
Altra meta turistica è il parco nazionale dellaFruška Gora. Nel villaggio di Ledinci, c'è il lago omonimo, visitato nelle stagioni calde da numerose famiglie. Da Petervaradino iniziano diversi percorsi naturali all'interno del parco, e si possono visitare gli stessi insediamenti rurali della municipalità: piccoli centri urbani circondati dall'aperta campagna.