La quota altimetrica dell'intero territorio varia da 199 a 1350m s.l.m.
Aree balneabili:
Il "Lido di Perledo e Varenna", nei pressi della foce deltorrente Esino, nel territorio di Perledo
Il "Lido di Riva di Gittana", vicino al confine con Bellano.
Spiaggia per i cani:
Nei pressi della frazione Olivedo, all'altezza della prima galleria, in un'area denominataMalpensata, si trova una spiaggia per cani chiamata "Bau Bau Beach", l'unica spiaggia del lago di Como autorizzata per cani anche senza guinzaglio.[6][7]
Un tempo era attiva la Cava (Alta e Bassa), nella frazione di Regolo, dove si estraevano blocchi di marmo chiamato il Nero di Varenna -roccia calcarea a grana finissima (micrite), di colore nero intenso e molto compatta; il colore nero è dovuto al fatto che il materiale originario, ricco di resti organici derivanti specialmente dafitoplacton, si è depositato in ambiente subacqueo privo di ossigeno sotto forma di fanghiglia in lenta putrefazione (sapropelite).[9]
Il toponimo Perledo deriverebbe dal termine lombardoperlo, "pero cervino", dal diminutivopirulus, con l'aggiunta del suffisso-etum.[15] Altra ipotesi, priva tuttavia di evidenze e comunque diffusa a livello popolare, vorrebbe far risalire l'origine della parola a "per l'Eden", cioè "sulla strada per il paradiso", con riferimento all'abitato diEsino Lario.
Perledo fu originariamente un modesto villaggio, collegato a Varenna, di cui si hanno menzioni nall'anno 769. NelXII secolo vi fu uno smembramento dell'anticapieve di Varenna, comprendente Perledo, Regoledo,Bologna, Gisazio, Gittana, Regolo, Tondello, Vezio edEsino, che rimasero legate alla comunità dellaValsassina. Nella spartizione del territorio, il castello di Vezio rimase a Varenna.[16]
Nel2013 sono state rinvenute due bombe inesplose nei pressi del sito sulla via del monte Sant'Ambrogio, dove ci sono i ruderi di un oratorio dedicato al santo.[17]
«Sbarrato d'azzurro e d'argento di otto pezzi, alloscudetto spagnolo di rosso, posto nel punto d’onore, attraversante le sbarre terza, quarta e quinta, caricato dell'anello d'oro, gemmato dello stesso, esso scudetto accompagnato in punta daltriangolo equilatero, di rosso, attraversante le sbarre quinta sesta e settima. Ornamenti esteriori da Comune.»
Ilgonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 luglio 1993.[18]Lo stemma attuale riprende quello antico di Perledo presente nellaRaccolta Araldica Vallardi. In precedenza il Comune aveva in uso un emblema con lacorona ferrea (o "Corona d'Italia") in riferimento alla leggenda secondo la quale la reginaTeodolinda, affascinata dalla belleza del luogo, vi si ritirò in età avanzata, fino alla sua morte.[19]
Chiesa di San Martino, citata come parrocchia già alla fine delXIII secolo e originariamente costruita in stileromanico (probabilmente sul finire XI secolo), il quale sopravvive ancora nella parte inferiore del campanile[20][21].
Chiesa diSan Bernardo a Bologna, del 1419 con pala d'altare del 1609 di Giovanni Battista Fumeo (una Madonna col Bambino e i SantiTaddeo e Bernardo che cacciano il demonio).[23] All'interno anche una statua diSan Mauro eSant'Antonio.
Chiesa diSant'Antonio abate a Vezio, rifondata nel 1570, conserva un affresco del 1458[24] (un trittico raffigurante unaMadonna col Bambino, fra i santi Martino e Antonio[25])
Chiesa diSanta Maria Maddalena a Gisazio del 1596. La pala con la Santa titolare è stata riferita a Giovanni Battista Fumeo.[26]
Chiesa diSan Lorenzo a Regoledo, all'interno una statua diSan Fermo ed una pala seicentesca con laMadonna col Bambino di Giovanni Battista Fumeo, pittore di Regoledo.
Chiesa di Campallo (chiamata anche oratorio dellaBeata Vergine di Caravaggio e anche Santuario della Madonna di Caravaggio)[27]
Chiesa di Agueglio (chiamata anche Sacrario degliAlpini)
Chiesa diSant'Ambrogio (rudere nella frazione di Bologna)
Castello di Vezio. Nella frazione di Vezio è presente unafortificazione impropriamente chiamatacastello costituita da un muro di cinta, una torre centrale con una scala interna in ferro, un ponte levatoio ed una torre più piccola sul lato sud. Sotto la torre sono presenti dei cunicoli, che sarebbero stati utilizzati durante la seconda guerra mondiale. Il luogo è di proprietà privata (famiglia Greppi). È visitabile dai turisti previo pagamento di un biglietto di accesso (gratuito per i residenti).
L'abitato di Vezio, all'inizio della sua esistenza, doveva essere un insediamento ligure-celtico, se non addirittura etrusco, sopraffatto dall'altro ceppo nel corso delle trasmigrazioni di popoli transalpini succedutesi dalVI alII secolo a.C.
L'arrivo di questi ultimi e le scorrerie che ne seguirono obbligarono gli indigeni o ad assoggettarsi ai nuovi venuti o a spostarsi verso zone meno ospitali, quali potevano essere le vallate prealpine.Di questo ne parlanoPlinio[Quale?], su testimonianza diCatone, ePolibio nei suoi commentari sulla calata deiGalli; questi ultimi, a loro volta, nel 196 A.C., furono cacciati dalle legioni romane diClaudio Marcello assieme agli alleati orobici, insubri e cenomani, e furono costretti a ripiegare nelle terre d'origine o a rifugiarsi in quelle poche località sotto le Alpi dove già fiorivano comunità celtiche, passate dal nomadismo all'attività silvo-agricolo-pastorale.[30]
Una delle architetture civili più interessanti, non più in funzione ma recentemente valorizzato con finalità turistiche e culturali, è l'anticomulino nei pressi deltorrente Esino, sulsentiero del Viandante in località Campallo. Edificato nelXVI secolo per servire la comunità di Perledo nella produzione di farine, specie di grano saraceno e di castagne, in funzione sino al dopoguerra.[31]
Nati per soddisfare le esigenze di una popolazione di tipo agricolo, nel corso del XX secolo i lavatoi, distribuiti su tutto il territorio, sono stati luogo privilegiato per tessere relazioni sociali a testimonianza di una comunità fondata sulle relazioni umane.
Lavatoio di Perledo
Lavatoio di Pozzallo (Perledo)
Lavatoio di Bologna
Lavatoio di Cestaglia
Lavatoio di Gittana (Masna)
Lavatoio di Gittana (per andare a Riva di Gittana)
Al 1º gennaio 2018 gli stranieri residenti a Perledo con regolare permesso di soggiorno erano 67, pari a circa il 7,3% della popolazione e le due nazionalità più rappresentate[39]
La principale confessione religiosa a Perledo è quella cattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo cattolico in quanto si segue ilrito ambrosiano, come in buona parte dell'arcidiocesi di Milano che prevede, tra le altre particolarità, l'adozione di un lezionario, un messale e un calendario liturgico differenti da quelli del rito liturgico romano.
La cucina locale si è formata nei secoli sulla base delle risorse alimentari del territorio, essenzialmente legati all'attività dellapesca di lago e lapastoriziaalpina e all'agricoltura. Il nucleo principale di questo tipo di cucina è proprio il pesce d'acqua dolce, che fornisce la base per alcuni piatti tipici: il riso bollito o il risotto alpesce persico, illavarello in "carpione" (cioè fritto emarinato in aceto con l'aggiunta dicipolla etimo selvatico), la frittura dialborelle e i famosimisultin, omissultitt (agoni autoctoni, privati delle interiora, salati, essiccati all'aria aperta, poi grigliati e mangiati con lapolenta). Proprio lapolenta è la regina della tavola. Qui è ottenuta mischiando e cuocendofarina dimais e digrano saraceno. Accompagna non solo il pesce, ma anche le carni, la cacciagione, i formaggi, gli insaccati. Tra gli altri piatti a base di pesce, latrota, l'anguilla, ilcavedano, illucioperca, labottatrice, il triotto, ilpigo presenti nellago di Como.
ICrotti sono le trattorie caratteristiche del Lago di Como. Si tratta di ambienti ricavati in parte da anfratti naturali - il nome è una variante dialettale digrotta - che una volta venivano utilizzati come celle frigorifere per la conservazione dei prodotti quali vino, formaggi e salumi. Successivamente, in molti casi, si costruì sopra o a lato una saletta: spazi talvolta modesti o vere e proprie osterie, ristoranti o alberghi a rendere più ampi e confortevoli i crotti, pur rimanendo fedeli alla loro anima rustica dal fascino unico ideali per immergersi nella tradizione culinaria del territorio.
Prodotti tipici storicamente presenti sono l'olio lombardo d'oliva extravergine a cui sono dediti ancora oggi alcune aziende agricole locali, sia nella produzione che nella commercializzazione del prodotto.[45]
Recentemente si è assistito ad un ritorno alle tradizioni agricole proprie di Perledo e con queste ripristinate alcune produzioni tipiche di agricoltura biologica come miele, frutta e verdura.
Nello Strumento Urbanistico comunale, in località Campallo, è identificata una zona privilegiata per gli insediamenti artigianali e vi hanno trovato sede diverse realtà imprenditoriali del territorio nella lavorazione del legno, nella produzione di saracinesche, nel campo edile e termoidraulico.
Tra le attività più importanti e significative del territorio di Perledo vi è l'opera dell'Istituto Sacra Famiglia, distaccamento dellaFondazione Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone Onlus. La struttura è dislocata a Regoledo, frazione del comune, e sorge in una struttura che un tempo era Istituto Climatico di pregio. Oltre ad ospitare persone con disabilità da giugno 2017 accoglie al proprio interno in un appartamento 6 richiedentiasilo nell'ambito di un progettoSprar.[48] Nell'abitato di Perledo dal 1909 è presente un asilo.[49]
Oltre al lago di Como, tradizionale via di comunicazione con traghetti e battelli che partono daVarenna e che attraversano il lago, Perledo usufruisce della viabilità realizzata lungo la sponda destra dello stesso, denominata strada provinciale 72 che conduce aBellano e interessa le frazioni di Olivedo e Riva di Gittana. All'altezza della foce deltorrente Esino, in località Olivedo si accede allastrada provinciale 65, che porta aCortenova passando perEsino Lario eParlasco. A Parlasco la strada provinciale 65 si interseca con la strada provinciale 73, mentre a Cortenova al SP 65 si interseca con la strada provinciale della Valsassina 62, a conclusione del Passo Agueglio (1142m s.l.m.) permettendo così il collegamento con laValsassina.
Elisuperficie di Bologna
Tale itinerario, in una chiave dimarketing territoriale, è stato rinominato Scenic Route 65, sul modello delle strade panoramiche statunitensi, per valorizzare la particolare vista che si può avere nei vari punti del percorso.[51]
Non vi sono invece uscite a Perledo per lastrada statale 36 che unisce laValtellina aCinisello Balsamo ed è necessario prendere l'uscita di Bonzeno, frazione diBellano, quindi proseguire sulla strada provinciale 62 in direzione Bellano centro per 2 km e imboccare la strada provinciale 72 in direzione Lecco per altri 4 km.
Dal 2018 in località Bologna è presente una elisuperficie, piazzola destinata all'atterraggio e presa in volo del soccorso con elicottero.[52][53]
I collegamenti interurbani sono garantiti dagli autoservizi pubblici gestiti dalla Società Consortile Lecco Trasporti. Sono attive convenzioni per trasporto pubblico non di linea (taxi) con autovetture dalla Stazione di Varenna-Esino-Perledo. L'amministrazione comunale non ha invece convenzioni per trasporto pubblico di persone sul Lago di Como.
L'intero territorio comunale di Perledo è attraversato damulattiere che congiungono i centri abitati alla campagna vera e propria. La mulattiera più importante ha tratti diroccia levigata ed è fiancheggiata damuretti realizzati a secco con pietre e sassi trovati sul luogo, inizia nella frazione di Olivedo e porta all'abitato di Perledo passando per la frazione di Regolo. Il suo percorso non è agevole da percorrere a piedi e nemmeno inbicicletta date lependenze e le asperità presenti. Oggi le mulattiere sono ad uso quasi esclusivo dei turisti e villeggianti che le preferiscono ai tratti di strada asfaltata, in passato invece permetteva di raggiungere con imuli i terreni agricoli e i boschi.[54]
Nel 1798 nell'ambito dellaRepubblica Cisalpina, con legge 5 fiorile, anno VI, il comune di Perledo venne incluso nel distretto III della Riviera con capoluogo Bellano. A seguire, con legge 11 vendemmiale anno VII, fu inserito nel distretto III diBellano. E nel maggio del 1801 (legge 23 fiorile anno IX), Perledo venne inquadrato nel distretto IV di Lecco deldipartimento del Lario. Con decreto 14 novembre 1802, il comune di Perledo venne ricollocato nel II distretto ex milanese con capoluogoTaceno.
Con l’organizzazione del dipartimento del Lario nelregno d’Italia (decreto 8 giugno 1805 a), il comune di Perledo venne ad appartenere al cantone II di Taceno del distretto IV di Lecco. Con decreto 4 novembre 1809 b il comune di Perledo era inserito nel cantone V di Bellano del distretto III diMenaggio, nel quale fu confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812).
La legge del 23 ottobre 1859 dettalegge Rattazzi, inquadrava il Comune di Perledo nelregno di Sardegna. Il comune era retto da un consiglio di quindici membri elettivi e da una giunta di due membri espressione del consiglio. Da un punto di vista sovracomunale venne incluso nelmandamento X di Bellano, circondario I di Como, provincia di Como, alla guida di Giacomo Venini, sotto la presidenza del Commissario Regio eprefetto di Como, Francesco Peluso.[55]
In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.
Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Como della provincia di Como.
Nel 1926 il comune veniva amministrato da unpodestà.
Con Regio Decreto n. 1716 del 28 giugno 1928 il comune viene soppresso ed accorpato al comune di Varenna.
Su istanza, con Decreto del Presidente della Repubblica N. 469, il 30 maggio 1953, si annulla il provvedimento di soppressione.[56]
In prossimità del monte San Defendente, in località Agueglio, neglianni Ottanta alcuni chiodatori locali hanno preparato una vera e propria palestra di arrampicata, la più importante sul territorio del comune di Perledo, accessibile in 10 minuti a piedi dalla SP 65 mediante un sentiero di avvicinamento. Il sito conta 23 vie attrezzate di lunghezza variabile egrado di difficoltà compreso tra 6c+ e 8b+. Ulteriorie particolarità della parete è la presenza di un foro all'altezza di 30 metri che ha dato il nome al sito:Falesia Animal House.[61][62]
Annalisa Borghese,Perledo, inIl territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 363.
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow,Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.