Inizia la propria formazione nella bottega del padre Vittorio[2], falegname; grazie all'aiuto del poetaMario Rivosecchi nel 1930 si trasferisce aRoma[2], dove studia alla Scuola libera del nudo.
Nel 1931 vince il concorso per un monumento al cardinaleDusmet (che però non realizzerà mai); nel 1932 e nel 1933 partecipa al concorso per il Pensionato artistico nazionale ottenendo una borsa di studio, che vince grazie all'altorilievoUscita dall'arca. Nel 1933 espone conAlberto Ziveri e Giuseppe Grassi presso la galleria di Dario Sabatello; nel 1934 espone a Parigi ilRitratto di Anita che viene acquistato dalMuseo Jeu de Paume[3].
Nel 1935 partecipa alla IIQuadriennale di Roma ottenendo un premio per gli altorilieviDanza eTempesta. Espone di nuovo con successo a Parigi e Roma e nel 1938 apre un suo studio aVia Margutta, dove resterà per tutta la vita. Partecipa allaBiennale di Venezia con diverse sculture (Ritratto di Ungaretti[4],Giovane che declama,Giovane che ascolta).Partecipa aCorrente, rivista d'arte milanese che raccoglie i principali artisti italiani e partecipa alla seconda esposizione del movimento.
Nel 1940 sposaAnita Buy, poi parte per il servizio militare a Zara, eseguendo disegni per le rivistePrimato,Documento,Domus.Tornato a Roma nel 1943 scolpisce ilRagazzo con i gabbiani; ispirato al clima bellico è inveceIl fucilato. Nel 1947 vince il Premio Torino con l'operaAnita in piedi e partecipa alla mostra del Fronte Nuovo per le Arti, conEmilio Vedova,Renato Guttuso.Nel 1949 vince il Premio Saint Vincent con l'operaSibilla e partecipa alla mostra Twentieth-Century Italian Art al MoMa di New York[5]Nel 1951 tiene la sua prima antologica alla Fondazione Premi Roma; nel 1952 espone aNew York; torna allaBiennale di Venezia nel 1954[2], vincendo il primo premio per la scultura.Nel 1955 inizia ad insegnare all'Accademia diFirenze, mentre dal 1958 fino al 1980 insegna all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta lavora a progetti monumentali imponenti non sempre realizzati: portale dellachiesa di San Giovanni Battista sull'A1; Fontana per il Palazzo dell'Eni a Roma, Monumento per laResistenza ad Ancona, Monumento a Kennedy (mai realizzato; il bozzetto è aGrottammare, nella piazza che porta il nome dell'artista). Sin dagli anni Quaranta, fu un frequentatore assiduo della Messa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma, e un amico del suo fondatore, Mons.Ennio Francia.
Nel 1961 espone aDarmstadt; nel 1962 aDüsseldorf, nel 1963 la prima di numerose mostre inGiappone.Nel 1970 inizia "la Resurrezione" per laSala Nervi inVaticano, e i contatti conpapa Paolo VI lo portano ad inaugurare il 28 settembre 1977 la sua opera più famosa.
Pericle Fazzini è tra i maggiori e più celebri esponenti della scultura internazionale. Le sue opere sono conservate nelle maggiori collezioni private e nei musei più importanti del mondo tra cui l'Hakone open air museum inGiappone, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, laTate Gallery diLondra, laGalleria nazionale d'arte moderna diRoma, l'Art Institute diChicago, ilMomat diTokyo e il Museo d'arte contemporanea diMontréal.Dopo la sua morte numerose sono state le retrospettive a lui dedicate e realizzate in musei e spazi pubblici prestigiosi, come il Setagaya art Museum di Tokyo, la splendida cornice dei sassi di Matera, Villa d'Este di Tivoli e il Sacro Cuore a Parigi.Tra i suoi allievi più viciniVito Pancella (1945-2005),Giovanni Menada e attualmente in attività Gino Giannetti.
Biblioteca Sociale Giacomo Leopardi diCasalnuovo di Napoli espone la “Vita Nuova” di Dante Alighieri in edizione pregiata della Trec, con bassorilievo in bronzo incastonato nella copertina raffigurante Beatrice e con le tavole illustrate del maestro Pericle Fazzini. L’edizione e’ a tiratura limitata.
^Era stato Giuseppe Ungaretti a mettere in contatto Fazzini con la principessa Marguerite Caetani, la quale nel 1934 invitò lo scultore a partecipare ad una collettiva a Parigi (C. Auria,La vita nascosta di Giuseppe Ungaretti, Le Monnier, Firenze 2019, p. 220).
^Fazzini ed Ungaretti erano diventati amici a Roma all'inizio degli anni Trenta. IlRitratto di Ungaretti fu realizzato nello studio di Fazzini a Via Margutta fra l'ottobre 1936 e il gennaio 1937 (D. Durbé - R. Lucchese,Fazzini e Ziveri cinquant'anni dopo. Colloquio con Pericle Fazzini e Alberto Ziveri di Dario Durbé e Romeo Lucchese, inFazzini e Ziveri, a cura di N. Vespigiani, V. Rivosecchi, M. Fagiolo Dell'Arco, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, 19 dicembre 1984 - 3 febbraio 1985, Electa, Milano, 1984).