Pederobba sorge su un'area ritenuta strategica sin dall'epoca antica: sulla riva destra delPiave e ai piedi delleprealpi Bellunesi, mette in comunicazione l'area montana (Feltrino) con la pianura attraverso laSS 348 "Feltrina".
Gli abitati di Pederobba e Curogna si dispongono all'inizio della Valcavasia, su un'area pianeggiante compresa tra icolli Asolani e leprealpi Bellunesi. Onigo, Levada e Covolo si trovano più a sud, su un pianoro che si apre verso Cornuda eCrocetta.
L'altitudine massima è di 780m s.l.m. e si ravvisa in corrispondenza del Monfenera, estremità orientale delgruppo del Grappa e limite settentrionale del comune. La minima è di 134 m e corrisponde al letto del Piave presso la zona di Covolo.
Oltre al Piave, i corsi d'acqua degni di nota sono ilCurogna, che scende dalle prealpi, e laBrentella, canale artificiale realizzato nel 1436 sotto il dominio dellaSerenissima che, prelevando le acque dal Piave, contribuisce ad irrigare la pianura sottostante, altrimenti arida e sterile.
Le testimonianze più antiche del passato di Pederobba sono rappresentate da vari reperti dietà romana. Lo stesso toponimo deriverebbe dallatinopetra rubra ("pietra rossa"), in riferimento alla caratteristica pietra rossa della località.
Si ritiene che allora questa fosse una zona di transito, visto il passaggio dellavia Claudia Augusta Altinate, forse coincidente con l'attualeFeltrina, e la posizione a ridosso delPiave.
Tale caratteristica fu mantenuta anche in epoca successiva: la presenza di numerosi luoghi di culto affacciati alla strada fa pensare al passaggio di pellegrini. Attorno al1000 furono istituite lepievi di Pederobba eOnigo, mentre sarebbero più antiche le chiese di Levada e Curogna, entrambe intitolate asan Michele.
La zona fu legata a lungo agliOnigo, feudatari che risiedevano in un castello presso l'omonima frazione, di cui ancora resta qualche rovina. La zona fu sconvolta così nelle lotte che, durante ilXIII secolo, contrapposero a questi gliEzzelini.
Passata allaSerenissima, si ebbe una certa ripresa economica, con la costruzione di mulini e opifici. Pederobba divenne tra l'altro sede di uno dei più importanti mercati di biade delCinquecento.
A Venezia successero poi i domini napoleonico e austriaco. L'amministrazioneimperiale tentò di dare impulso all'agricoltura locale. Tuttavia tra la popolazione rimasero diffuse fame e povertà e molti furono costretti ad emigrare.
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 27 aprile 1913.[6]
«D'azzurro, alla fascia ondata d'argento, sormontata dalleone d'oro in capo, esso leone fiancheggiato da duealberi del secondo. Lo scudo sarà sormontato dalla corona di Comune.»
«Durante il Primo Conflitto Mondiale fu teatro di violenti scontri che causarono la morte di numerosi cittadini e la distruzione dell'abitato. La popolazione, costretta allo sfollamento e all'evacuazione, nonché all'abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio in zone più sicure, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra ed affrontare, con il ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Mirabile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 1917/1918 - Pederobba (TV)» — 21 dicembre 2023[7]
Lungo la Strada Statale SS 348 che porta da Treviso a Feltre è possibile ammirare l'unico sacrario francese risalente alla Grande Guerra. A Pederobba furono raccolti i resti mortali di 1 000 soldati francesi che prima erano stati sepolti in diversi piccoli cimiteri di guerra. Il cimitero militare francese di Pederobba fu inaugurato nel giugno del 1937, contemporaneamente aquello italiano di Bligny, dove riposano circa 3 453 soldati italiani caduti inFrancia.
L'architetto Camille Montagne ideò una gigantesca muraglia per simboleggiare l'avanzata nemica arrestata con il sacrificio di questi soldati. All'interno della parete si trovano i loculi dove riposano circa mille soldati transalpini, giunti nell'aprile del 1918 e caduti nellabattaglia del Solstizio e nella Battaglia Finale. Ai piedi di questo grande muro si possono leggere in ordine alfabetico i loro nomi (solamente 12 corpi sono rimasti ignoti). Il complesso monumentale è completato dal gigantesco gruppo di statue in primo piano che rappresentano la Madre Italia e la Madre Francia, unite nel dolore, mentre sorreggono sulle ginocchia il loro figlio morto.[8]
Costruita tra il '600 e il '700, un tempo residenzia di campagna dei conti; nel parco retrostante la villa si trova la tomba di Teodolinda d'Onigo. All'interno della villa si trova la sede degli Alpini di Pederobba.
La prima immagine della costruzione risale al 1671, quando un documento riporta l'atto di acquisto di una porzione di beni comunali da parte di Agostino Bellatto: quello che sarà poi il corpo centrale della villa presenta ancora una facciata su tre piani dal classico impianto tripartito delle aperture. Oggi la villa ospita un ristorante.
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 857, ovvero il 11,7% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:[11]
Dal1970, per tutti i week-end del mese di ottobre si svolge la manifestazione "Mostra-MercatoMarroni del Monfenera", prodotto tipico della zona a cui è stato riconosciuto il marchioI.G.P. Grazie a questo prodotto, il comune di Pederobba era presente nel padiglione Italia per tutta la durata dell'esposizione internazionaleExpo Milano 2015.[12]
Altra manifestazione importante la Festa del Fagiolo Borlotto Nano Levada a Covolo di Piave le prime tre domeniche di settembre.
Molto importante è anche la sagra diSan Michele che si tiene annualmente nella settimana antistante il 29 settembre, giorno di San Michele, presso la frazione di Levada.
L'economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli. Il settore industriale si articolanei seguenti comparti: tessile, dell’abbigliamento, metallurgico, meccanico ed edile. Prodotti tipici della gastronomia locale sono: la frittata alle erbe, lasoppressa (insaccato), la polenta conosei, i marroni del Monfenera.[13]
Attraverso il comune di Pederobba passa laSR 348 "Feltrina" che collegaTreviso aFeltre. All'altezza di Pederobba dalla Feltrina si dirama la strada "Valcavasia" che collega il paese a Possagno e infine aBassano del Grappa.
Pederobba è collegata al centro diMontebelluna dalla linea n.122 di autobus della MOM: Montebelluna, Pederobba, Segusino, Valdobbiadene.[14]
All'interno dell'area comunale è presente lungo la lineaPadova-Calalzo lastazione di Pederobba situata nei pressi del capoluogo, che la collega a Montebelluna e Feltre. Lastazione di Levada, ubicata nell'omonima frazione è stata una fermata ferroviaria.