Vinse ilPremio Pulitzer per la narrativa grazie al suo romanzoLa buona terra nel 1932. Nel 1938 vinse ilPremio Nobel per la letteratura per "... le sue descrizioni ricche e veramente epiche della vita contadina in Cina e per i suoi capolavori biografici.",[1] diventando così la prima donna americana a ottenere il prestigioso premio svedese.
Pearl Buck nel dicembre 1938 aStoccolma per ritirare il Nobel
Pearl S. Buck nacque nel 1892 aHillsboro (Oregon) da una famiglia di origini olandesi, tedesche e svizzero-tedesche.[2][3][4] Tre mesi dopo la nascita di Pearl, i suoi genitori, Absalom Sydenstricker e sua moglie Carie,missionari dellaChiesa Presbiteriana, si trasferirono inCina, dove la futura scrittrice passò la sua giovinezza aChing Kiang (nella regione delloJiangsu), sul fiumeYangtze. La famiglia non viveva all'interno dell'insediamento straniero, ma nella città cinese; il padre era l'unico missionario della zona e spesso rientrava a casa dalle sue missioni evangelizzatrici coperto di sputi e lividi. Pearl crebbe educata da una tata cinese, che le raccontava storie e leggende del suo popolo, e considererà ilcinese come la propria lingua madre. Nel1900, a seguito dell'accrescersi dell'odioxenofobo, la famiglia si spostò aShanghai.
Nel1901 Pearl si trasferì negliStati Uniti, per poi tornare in Cina nell'autunno dell'anno seguente, insediandosi aZhenjiang, dove la sua educazione venne affidata ad un maestro del posto che le insegnò calligrafia e le fece studiare i più importanti testi classici cinesi. All'età di 18 anni ritornò negli Stati Uniti, dove studiò fino alla laurea inletteratura inglese conseguita aLynchburg inVirginia.
Nel1917 si sposò con John Lossing Buck, docente di economia agraria, assieme al quale si trasferì in Cina, dove insegnò letteratura inglese all'Università di Nanchino fino al 1927, quando fu costretta ad abbandonare il paese a causa delle ritorsioni verso gli stranieri, trovando rifugio inGiappone. Nel 1931divorziò dal marito[5] e sposò Richard J.Wash, il suo editore.[6] Nello stesso anno pubblicòLa buona terra (The Good Earth), il suo romanzo più famoso, che le valse anche la medaglia di riconoscimento dall'American Academy of Arts and Letters.
In Cina partecipò alla campagna dibeneficenza per le vittime delle inondazioni del 1931 in Cina, scrivendo una serie di racconti che descrivevano la difficile situazione in cui erano costretti a vivere irifugiati, scritti che furono trasmessi alla radio negli Stati Uniti e in seguito pubblicati nel suo volumeThe First Wife and Other Stories.[7]
Rientrata negli Stati Uniti, continuò a scrivere e si dedicò alla salvaguardia deidiritti umani dando vita a una fondazione per l'assistenza ai bambiniasiatici. Nel 1967 donò la maggior parte dei suoi risparmi, più di 7 milioni didollari, alle associazioni di adozione in Asia,[8] e in più fondò la "Pearl S. Buck Foundation" (nome cambiato nel 1999 in "Pearl S. Buck International"), fondazione che mira ad "affrontare la povertà e la discriminazione affrontate dai bambini nei paesi asiatici".[9]
Fra romanzi, saggi, biografie e racconti, Pearl S. Buck ha lasciato più di 80 opere. Pubblicò anche opere teatrali, sceneggiature e letteratura per l'infanzia. Firmò cinque romanzi sotto lo pseudonimo maschile diJohn Sedges.
Infine, nel 1999 venne designata del "Women's History Month Honoree" dal National Women's History Project.[14]
Il biografo di Buck, Peter Conn, sostiene che nonostante gli straordinari riconoscimenti a lei assegnati, successivamente il contributo della scrittrice alla letteratura è stato per lo più dimenticato o deliberatamente ignorato dagli accademici americani.[15]
Oggi il "Pearl S. Buck Birthplace", ovvero la casa natale della scrittrice, è divenuta unacasa museo nonché uno spazio dedicato a dibattiti e mostre.[16]
Invece, l'ex residenza della scrittrice all'Università di Nanchino è oggi la "Pearl S. Buck Memorial House", inmandarino 賽珍珠紀念館 (pinyin:Sai Zhenzhu Jinianguan), ed è situata nella zona nord del campus dell'università, davanti alla quale è stato eretto un busto in onore dell'autrice.[17]
Dello stile di Pearl S. Buck, Margherita Carbonaro, che perMondadori si occupa della traduzione dei testi delle opere della scrittrice, afferma:
Adottando lo stesso criterio seguito da Buck nella sua traduzione diShuihu zhuan, anch’io mi sono mantenuta il più fedele possibile al lessico e allo stile delLa buona terra, a quello stile che è stato definito spesso 'biblico', ma che è tanto biblico quantocinese – e forse lo si potrebbe definire 'bifocale'. È uno stile dal passo pacato, uniforme, fluido, come il passo di chi è abituato a percorrere e a misurare i campi."[18]
Il ruolo di attivista per idiritti delle donne e dell'uguaglianza razziale rivestito dalla scrittrice si riscontra molto nei temi che le sue opere toccano: infatti, nel corso della sua produzione letteraria, Pearl Buck scrisse ampiamente sulle culturecinese e in generaleasiatica, e dei ruoli delle donne all'interno di tali società, diventando particolarmente nota per i suoi sforzi a favore della tutela dei bambini in Asia.[19]
Peter Conn,Pearl S. Buck. A cultural biography. Cambridge University Press, Cambridge 1996,ISBN 0-521-56080-2.
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Mari Yoshihara,Embracing the East. White women and American Orientalism. OUP, New York 2003,ISBN 0-19-514533-X.