La difesa della terra natia è parte integrante del patriottismo: la statua nel cortile dellaÉcole polytechnique diParigi ricorda l'impegno degli studenti nel difendere la Francia contro l'invasione dellaSesta Coalizione nel 1814.
«È un fatto ben noto che riconosciamo la nostra madre patria quando siamo sul punto di perderla»
Ilpatriottismo è l'impegno profuso in nome dellapatria, in genere unoStato-nazione, ma anche una regione o una città.[1][2][3] Si esprime ad esempio attraverso l'orgoglio per i progressi conseguiti o per la cultura sviluppata in patria ma anche col desiderio di conservarne il carattere e i costumi, l'identificazione con altri membri della nazione.
Il patriottismo ha anche una connotazioneetica poiché implica che la madrepatria, comunque sia essa definita, sia uno standard o un valore morale in sé, come esprimono formule qualiper la Patria, nel bene e nel male. Ai patrioti si richiede, inoltre, di anteporre gli interessi della patria anche ai propri e a quelli dello stesso gruppo di appartenenza il che, in tempo di guerra, può anche significare mettere a rischio o donare la propria vita. Anche per questo la morte non voluta in battaglia per la madrepatria è l'archetipo estremo del patriottismo.
Gli adesivi sulle automobili sono diventati un metodo tradizionale per esprimere il proprio patriottismo durante le elezioni statunitensi del 2004.
Ilpatriottismo personale è emotivo e volontario. In questo caso l'individuo aderisce ad alcuni valori morali quali il rispetto per la bandiera. Sebbene questi valori siano normalmente condivisi dall'intera cittadinanza, essi sono il più delle volte anche imposti come obbligo nelle costituzioni o, più in generale, nella legislazione dei singoli paesi.
I governi incoraggiano forme e manifestazioni dipatriottismo ufficiale che caricano di contenuti simbolici e cerimoniali, anche perché l'esistenza dello stesso Stato si legittima quale espressione del bene comune della comunità politica che la costituisce. Esempi tipici sono imonumenti nazionali, igiorni della memoria ed altre commemorazioni simili. Spesso, inoltre, le manifestazioni patriottiche ufficiali seguono protocolli molto rigidi che specificano come esporre le bandiere, le formule di giuramento, etc...
Il patriottismo è strettamente legato a gesti simbolici, come sventolare lebandiere, cantare l'inno nazionale, partecipare a marce, apporre uno stemma patriottico sui veicoli ed ogni altro modo di esprimere il proprio legame e supporto alla nazione. I simboli patriottici in tempo di guerra sono utilizzati per sollevare il morale ed invitare a contribuire allo sforzo bellico. In tempo di pace non può essere altrettanto facilmente sollecitato, ma il vero patriota non lo vede come un sentimento inferiore.Il patriottismo moderno è nato dalloStato-nazione delXIX secolo mentre la radicelatinapater suggerisce un suo legame a qualche forma digenofilia e di condivisione degli avi.
Il livello di patriottismo varia nel tempo e da comunità a comunità. Tipicamente, però, è più intenso quando lo Stato è minacciato da un nemico esterno. Allo stesso modo alti livelli di patriottismo tendono, viceversa, a essere uniti alle cause principali di guerra. Per esempio, il patriottismo fu una delle cause principali dello scoppio della prima guerra mondiale.
Un patriota si distingue dalle altre persone perché si senteeticamente impegnato a rispettare un maggior numero di doveri[senza fonte].
Il patriottismo implica una preferenza verso una comunità civica o politica, limitazione a cui si oppongono gliuniversalisti e icosmopoliti. Nell'Unione europea pensatori comeJürgen Habermas hanno teorizzato il concetto di patriottismo europeo sebbene tra i suoi abitanti esso sia generalmente rivolto alloStato nazionale di appartenenza e spesso ispiri sentimenti dieuroscetticismo.
Alcuni credenti pongono la religione sopra la stessa madrepatria, suscitando spesso sentimenti di ostilità tra i patrioti. NegliStati Uniti d'America e nelRegno Unito nel '700 icattolici erano, per questo, visti come poco leali preferendo ilPapa alla nazione. Per questa ragione iCavalieri di Colombo (chiamati da diversi papi "il braccio destro armato della chiesa") scelsero il valore del patriottismo come una delle loro quattro virtù principali.
Sebbene non più diffuso, i musulmani sono a volte visti come poco patriottici, perché molti sentono una forte affinità con la comunità islamica (ummah) e considerano il patriottismo nazionale come sbagliato. Altri esempi sono iTestimoni di Geova ed iMennoniti, che rifiutano di assolvere alcuni impegni patriottici o di mostrare alcuni simboli.
Sostenitori del patriottismo in etica lo descrivono come unavirtù. Nel suo influente articoloIs patriotism a virtue? (1984), il filosofoAlasdair MacIntyre commenta che è la concezione più contemporanea della moralità.
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IlRisorgimento fu il periodo in cui il patriottismo italiano, fomentato dallacasa reale dei Savoia, vide portato a termine il processo di unità nazionale[4]; il patriottismo nazionale quale forza politica organizzata nacque però nel 1831 sotto la guida diGiuseppe Mazzini, politico repubblicano e democratico,[5] e fu la principale delle forze trainanti delRisorgimento, che portò all'unificazione dell'Italia.
Nella sua carriera politica ebbe come obiettivi la liberazione d'Italia dall'occupazione austriaca, dal controllo indiretto sempre da parte dell'Austria, dal dispotismo dei principi, dagli inaccettabili privilegi aristocratici, e dalla divisione in numerosi stati che ostacolò l'Unità d'Italia a partire dalMedioevo.[7] Mazzini fu affascinato dal mito diRoma che considerava il "tempio dell'Umanità" e ricercò l'Italia unita quale "Terza Roma", sottolineando anche come i valori spirituali romani, che i nazionalisti italiani rivendicavano, sono stati conservati anche dallaChiesa cattolica.[8] Mazzini e i nazionalisti italiani in generale apprezzavano il concetto diRomanità (l'ideale romano) che sosteneva che la cultura romana ha fornito contributi preziosi per gli italiani e per laciviltà occidentale.[8] Dal 1820, Mazzini sostenne la necessità di una rivoluzione per creare un ideale e utopicaRepubblica con sede inRoma.[6] Mazzini formò l'organizzazione rivoluzionaria e patriotticaGiovine Italia nel 1832.[7] La Giovine Italia, frantumata dopo i moti del decennio 1830, fu da Mazzini ricostituita nel1839 aLondra con l'intenzione di ottenere l'appoggio di gruppi di lavoratori, e le fu affiancata un'organizzazione europeista, laGiovine Europa.[7] Comunque, al momento, Mazzini era ostile alsocialismo a causa della sua convinzione che tutte le classi dovessero unirsi per la causa della creazione di una Italia unita e non divisa le une contro l'altra.[9] Uno degli illustri rappresentanti del patriottismo durante ilRisorgimento fu l'eroe nazionaleGiuseppe Garibaldi.
Sarà inoltre ilfascismo ad estremizzare patriottismo e nazionalismo italiani per poter governare l'Italia tramite parole chiave relative ai concetticolonialisti eimperialisti. Un nuovo patriottismo, di opposta fazione politica, animerà ipartigiani durante laResistenza. I ribelli, sovente soprannominati appunto "patrioti", si opponevano idealmente all'invasore tedesco nazista, per liberare l'Italia affinché tornasse ad essere un Paese sovrano, e ai suoicollaborazionisti nemici.
Oggi sopravvive principalmente a livello culturale, quale sentimento di generico patriottismo diffuso non in modo uniforme, stimolato talvolta da eventi di cronaca, politica osport.[10]
A livello politico il patriottismo è generalmente diffuso in modo inorganico in tutti i partiti presenti in Parlamento, con delle differenze però fra partiti didestra e partiti disinistra: i primi si identificano, specie per quanto riguarda i soggetti afferenti alladestra conservatrice esociale, ad un patriottismo acceso nei toni e sconfinante talvolta nel nazionalismo, in senso fondamentalmente euroscettico esovranista, mentre i partiti liberali guardano ad un patriottismo generalmente inclusivo, moderato ed alnazionalismo liberale; il patriottismo dei partiti di sinistra, anch'esso moderato nei toni, oltre ad enfatizzare l'azione e il ruolo dei partigiani durante laResistenza antifascista, viene visto in parallelo al progetto diintegrazione europea, considerato essenziale affinché i Paesi europei possano confrontarsi alla pari con quelli degli altri Continenti nell'ambito delle complesse e moderne sfide dellaglobalizzazione.
^ J. P. T. Bury,La nuova storia moderna a Cambridge. L’apice della potenza europea (1830-1870), Londra-New York,Cambridge University Press, 1964, p. 224.
^ab Vincent P. Pecora,Nazioni e identità. Letture classiche, Oxford-Malden (Massachusetts), Blackwell Publishers, Inc., 2001, p. 156.
^abc John Gooch,L’Unità d’Italia, Taylor & Francis e-library, 2001, p. 5.
^ab Aaron Gillette,Le teorie razziali in Italia fascista, 2ª ed., Londra-New York,Routledge, 2003, p. 17.
^ John Gooch,L’Unità d’Italia, Taylor & Francis e-library, 2001, p. 6.
Craig Calhoun,Is it Time to Be Postnational?, in Stephen May, Tariq Modood e Judith Squires (a cura di),Ethnicity, Nationalism, and Minority Rights, Cambridge University Press, 2004, pp. 231–256. Online atwww.ssrc.orgArchiviato il 7 novembre 2006 inInternet Archive.